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Appunti e note redazionali

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Sommario

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Trattato Lisbona, per la sinistra è anticostituzionale

BERLINO - La Sinistra tedesca (Die Linke) ha fatto ricorso alla Corte costituzionale contro il Trattato di Lisbona denunciando che il documento viola il principio democratico e i diritti del Parlamento.

Il Partito guidato da Oscar Lafontaine ha depositato questa settimana due ricorsi: uno riguarda la divisione dei poteri tra i principali organi e cariche dello Stato, quali il Parlamento, la Corte costituzionale e il presidente della Repubblica; l'altro riguarda la presunta violazione dei diritti dei parlamentari. In particolare, la Linke ritiene che il Trattato dia troppi poteri al Consiglio europeo a spese dei parlamenti nazionali e dell'Europarlamento. "Questo Trattato falso, senz'anima e militaristico metterà in pericolo l'Unione europea", ha commentato il parlamentare della Sinistra, Diether Dehm.

Anche il parlamentare bavarese della Csu, Peter Gauweiler, ha presentato un ricorso alla Corte costituzionale - con le stesse motivazioni - contro il Trattato di Lisbona. Anche se il Trattato è già stato approvato dal Bundestag e dal Bundesrat, il presidente tedesco Horst Koehler non ha dato ancora il via libera in attesa della decisione della Corte

ITALIA

IMMIGRAZIONE: ‘RIMPATRI’, STATI AMERICANI CHIEDONO “DIALOGO” CON LA UE

L’Organizzazione degli stati americani (Osa) ha espresso “preoccupazione per le leggi e le misure adottate da alcune nazioni che possono limitare i diritti umani e le libertà fondamentali dei migranti” in riferimento alla cosiddetta ‘direttiva sui rimpatri’ approvata la settimana scorsa dal Parlamento europeo. Con una risoluzione approvata all’unanimità dai 34 paesi membri dell’Osa, inclusi Canada e Stati Uniti, il blocco regionale ha evidenziato l’obbligo per i 27 “di misure conformi al diritto internazionale” raccomandando al segretario generale, il cileno José Miguel Insulza, “di inviare una missione di alto livello presso l’Unione Europea per ottenere informazioni di prima mano sulla direttiva”. L’Osa ha anche ricordato che in occasione dell’ultimo vertice tra America Latina e Caraibi e Ue, tenuto a maggio nella capitale peruviana Lima, la Comunità andina delle nazioni (Can) e le nazioni europee si erano accordate per “stabilire un dialogo integrale e comprensivo sulla migrazione”; un dialogo, ha osservato il ministro degli Esteri peruviano José García Belaúnde, “che deve essere rafforzato per tutelare i diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie. Ai nostri governi e ai nostri popoli – ha aggiunto – occorre spiegare qual è la portata reale di queste misure adottate dal Parlamento europeo e in quale prospettiva verranno applicate”. A nome del Paraguay, il vice-ministro degli Esteri di Asunción, Antonio Rivas, si è detto “deluso” dalla direttiva, denunciando “l’incongruenza delle nuove misure con le relazioni storiche tra i due continenti”; per il Messico, la collega Lourdes Aranda ha chiosato: “Nessuno può risolvere in modo unilaterale il fenomeno migratorio”.

Ue: impronte rom violano norme europee. Viminale: no, sono conformi

Piovono le critiche sulla proposta del ministro dell'Interno Roberto Maroni di prendere le impronte digitali dei rom nei campi nomadi, bambini compresi, nell'ambito delle misure per la sicurezza. E dopo il Garante della Privacy, ll'Unicef, la Caritas, la Cgil e la sinistra è arrivato, anche se non in via ufficiale, il monito della Commissione europea, per la quale gli Stati membri dell'Unione non possono prendere misure di schedatura o prelievo di informazioni biometriche come impronte digitali per singoli gruppi nazionali o etnici.

Ad affermarlo Pietro Petrucci, uno dei portavoce di Bruxelles. Petrucci si è rifiutato di commentare direttamente la proposta lanciata dal ministro dell'Interno italiano. "Si tratta solo di un annuncio -ha detto- e noi non commentiamo dichiarazioni di politici nazionali. Parliamo solo quando siamo di fronte a un fatto concreto, a un atto giuridico dello Stato membro". Tuttavia, di fronte alla domanda dei giornalisti se sia in generale compatibile con le norme Ue contro la discriminazione e i pari diritti dei cittadini comunitari che uno Stato membro schedi le impronte dei soli rom, Petrucci ha risposto chiaramente: "no".

Poco più tardi un comunicato diffuso dal portavoce del commissario alla Giustizia, libertà e sicurezza Jacques Barrot, Michele Cercone, ribadisce che "la Commissione europea non ha espresso alcun giudizio o commentato in alcun modo l'annuncio di possibili misure fatte dal ministro Maroni, sottolinea che se e quando l'Italia introdurrà misure concrete, Bruxelles, nel consueto spirito di collaborazione con gli Stati membri, ne esaminerà la compatibilità con la legislazione comunitaria e con il rispetto dei diritti fondamentali".

Dal canto suo il Viminale fa notare che un recente regolamento dell'Unione europea in tema di immigrazione, il 380 del 18 aprile di quest'anno, prevede espressamente il ricorso agli 'identificatori biometrici', le impronte digitali, appunto: "il rilevamento delle impronte digitali -si legge nella norma comunitaria- è obbligatorio a partire dall'età di sei anni". La procedura, recita il regolamento, "è stabilita conformemente alla prassi nazionale dello Stato membro interessato e nel rispetto delle norme di garanzia previste dalla convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dalla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo".

Lo stesso Maroni ha replicato alle obiezioni giunte dalla Ue affermando che rilevare le impronte digitali anche ai bambini "è una procedura che viene fatta normalmente, anche nei tribunali dei minori". Quelle di Bruxelles sono opinioni inutili e infondate e invito i responsabili della Commissione a informarsi prima di esprimersi, ha affermato durante la trasmissione 'Otto e mezzo' su La7, spiegando che non si tratta di schedare nessuno, si tratta di fare un censimento.

Nel corso del censimento, ha annunciato Maroni, "la Croce Rossa accompagnerà la polizia nei campi nomadi per garantire che vengano tutelati i diritti di tutti. Non c'è discrimazione, la vera discriminazione è quella nei confronti di 20-30 mila bambini attualmente ospitati nei campi rom e costretti a vivere nell'immondizia, nel degrado, a contatto con i topi". Per il ministro si tratta di "capire chi ha diritto di stare in Italia. Ma chi ne ha il diritto, deve starci in condizioni decorose. Per questo abbiamo deciso di intevenire e il censimento dei campi nomadi è fatto proprio per tutelare i bambini. Parlare di leggi razziali è una stupidaggine".

MIGRANTI: ANCORA SBARCHI IN SICILIA

Sono 71 i migranti, tra cui cinque donne, che questa mattina sono riusciti ad approdare nel porto di Lampedusa, dopo che la Guardia costiera nel pomeriggio di ieri aveva avvistato il loro barcone al largo delle coste di Malta. I migranti sono stati trasferiti nel centro di prima accoglienza dell’isola, dove ormai sono alloggiate di nuovo oltre 1000 persone, dopo che altre 130 erano arrivate ieri. Una barca con 27 migranti a bordo è stata inoltre individuata ieri da una motovedetta della Guardia di Finanza 10 miglia a sud di Capo Passero, nel siracusano; i migranti sono poi stati trasferiti a bordo dell’imbarcazione e condotti a terra. Il commissario europeo alla Giustizia, Jacques Barrot, ha intanto comunicato di voler sorvegliare la messa in opera negli stati membri delle nuove norme sull'espulsione dei migranti ‘irregolari’: “Ficcherò il naso nelle condizioni di detenzione” degli stranieri in situazione irregolare, ha detto durante una conferenza stampa, aggiungendo che esaminerà i casi segnalati dagli eurodeputati.

Operaio ustionato: e' grave

Ha ustioni al 90% del corpo ed e' in rianimazione un operaio rimasto coinvolto in un incidente avvenuto oggi alla clinica 'Citta' di Parma'. Stava lavorando all'impermeabilizzazione del pavimento di una sala operatoria nell'ala in ristrutturazione quando si e' innescato l'incendio, forse per l'esplosione di una lampada da lavoro. In totale sono nove gli altri operai coinvolti nell' incidente, anche se per escoriazioni non gravi o lievi intossicazioni

Siparietto


Gr 13:00

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NOTIZIE BREVI

ESTERI

MOGADISCIO: ATTACCO CONTRO COMMISSARIATO, NOVE SOLDATI UCCISI

Sono nove i soldati somali morti nei violenti scontri avvenuti ieri nei pressi di un commissariato di polizia nel quartiere di Daynile, nel nord di Mogadiscio, dopo l’attacco alla struttura lanciato dagli ‘shebab’ (gruppi armati legati alle frange più radicali dell’opposizione politica) e conclusosi con la liberazione di tutti i detenuti. Secondo fonti locali i combattimenti, iniziati ieri sera, si sono conclusi con la presa del commissariato da parte delle forze antigovernative (che successivamente hanno rivendicato l’aggressione) rimaste nell’edificio per oltre un’ora. Sempre ieri sera, oppositori armati hanno lanciato attacchi anche in altre zone di Mogadiscio contro forze governative e soldati etiopici. Gli episodi più gravi sono stati segnalati nel distretto di Hodan e nell’area di Tarabunka, dove l’uso delle parti di artiglieria pesante avrebbe provocato almeno il ferimento di due civili. Su queste ulteriori violenze non sono però disponibili bilanci certi. Almeno tre bambini invece sono morti nella città portuale di Kismayo, nell’estremo sud del paese, in un episodio ancora tutto da comprendere che ha provocato anche il ferimento di una donna e di due dei suoi figli. Secondo le ricostruzioni ancora incerte in circolazione sulla stampa locale, un gruppo di uomini armati (probabilmente delinquenti comuni) ha aperto il fuoco contro un’abitazione nel tentativo di sequestrarne il proprietario, un facoltoso commerciante.

Iraq: uccisi tre marines Usa

Tre marines americani e due loro interpreti iracheni sono stati uccisi da un attentatore suicida nell'ovest dell'Iraq. Lo ha reso noto l'esercito Usa.I cinque 'sono stati uccisi durante un'operazione contro forze nemiche nella provincia di al Anbar' a maggioranza sunnita.

PRIDE A GERUSALEMME

Con lo slogan "amore libero" migliaia di persone hanno partecipato ieri pomeriggio alla parata del gay pride a Gerusalemme, che si è svolta senza incidenti. I manifestanti sono partiti alle 16 dal parco Independence e hanno concluso la marcia al parco Liberty Bell. Un gruppo di attivisti di estrema destra, sostenuti dal sindaco di Gerusalemme Uri Lupoliansky, aveva chiesto di vietare il gay pride, ma l'Alta corte di Giustizia ha respinto l'istanza.Una manifestazione di protesta si è tenuta in un'area ultraortodossa della città con centinaia di partecipanti. Ieri sera in diversi quartieri ultraortodossi sono stati bruciati cassonetti della spazzatura contro il gay pride, che secondo i religiosi «turba la santità di Gerusalemme».

CHAPARE, ‘ZONA LIBERA DA INGERENZA STATI UNITI’

I ‘cocaleros’ (coltivatori di coca) del Chapare non accetteranno più aiuti dal Programma di sviluppo degli Stati Uniti, Usaid, il quale, sostengono, usa la sua influenza per provocare la caduta del presidente Evo Morales. “Abbiamo cominciato a togliere tutti i cartelli che contengono la sigla Usaid, per poter dichiarare la zona libera dall’ingerenza degli Stati Uniti” ha detto alla stampa boliviana il rappresentante dei ‘cocaleros’ Julio Salazar. Sempre secondo la stampa locale, gli operatori di Usaid hanno iniziato a lasciare la regione, bastione del presidente, lui stesso per venti anni a capo del sindacato dei cocaleros. I contadini non sono preoccupati per il venir meno dei finanziamenti americani poiché sostengono che gli aiuti potranno riceverli dalla cooperazione allo sviluppo venezuelana, dopo avere saputo, la settimana scorsa, che il governo di Hugo Chavez ha destinato oltre 100 milioni di dollari a un programma boliviano di sviluppo nelle zone rurali chiamato “Bolivia cambia, Evo cumple” (Bolivia volta pagina, Evo lo fa). Nella passata legislatura Usaid ha destinato 87 milioni di dollari a progetti in Chapare, finanziando direttamente le organizzazioni locali senza passare per le autorità governative. Più volte i sindacati avevano denunciato che il programma americano stava dando il suo denaro a gruppi ostili al presidente Morales, un’accusa respinta dall’organizzazione. Martedì scorso il vice ministro degli Affari esteri Hugo Fernandez non ha parlato di nessuna ‘espulsione’, limitandosi a dire che tutti i progetti di Usaid “sono giunti a conclusione e non ci sono stati nuovi accordi”. Da parte sua, l’ambasciata degli Stati Uniti a La Paz ha detto di “non aver ricevuto nessuna comunicazione ufficiale sulla decisione attinente i programmi di aiuti nel Chapare”.

ITALIA

Infortuni: Lucchesia, morto artigiano

Un artigiano di 46 anni e' morto in un incidente sul lavoro in provincia di Lucca.L'uomo, un fabbro socio di un ditta di Camaiore, lavorava alla saracinesca di una villetta a Bargecchia, sulle colline di Massarosa. E' stato colpito alla testa da un gancio che si e' staccato dall'ingranaggio. Accertamenti vengono eseguiti dai vigili urbani e dal servizio prevenzione infortuni sul lavoro del'Asl 12.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror080627 (last edited 2008-06-27 17:32:48 by anonymous)