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Georgia: Mosca, navi nato in Mar Nero aumentano tensioni

MOSCA - La presenza di navi della Nato nel Mar nero "accresce la tensione nell'area", ha sottolineato il vicecapo di stato maggiore Anatoli Nogovitsin citato dall'agenzia Itar-Tass. "Ora nel Mar Nero ci sono nove navi dei paesi Nato, di cui due statunitensi, una spagnola, una tedesca, una polacca e quattro turche. Questa concentrazione accresce la tensione nell'area", ha detto il generale. Mosca è sempre convinta che le navi non portino soltanto aiuti umanitari, ma "non intendiamo procedere a perquisizioni", ha comunque detto Nogovitsin.

Russia: si' senato indipendenza Ossezia e Abkhazia

MOSCA - Il Consiglio della federazione, il 'senato' russo, ha approvato all'unanimità un appello al Cremlino per il riconoscimento dell'indipendenza di Ossezia del sud e Abkhazia. Lo riferisce l'agenzia Itar-Tass.

I due leader delle repubbliche separatiste sono intervenuti alla riunione. Il sudosseto, EduardKokoity, ha affermato che "Ossezia del Sud e Abkhazia hanno motivi più forti, sia dal punto di vista giuridico che politico, all'indipendenza di quanti ne abbia avuti il Kosovo". L'abkhazo, Serghei Bagapsh, ha detto che "Abkhazia e Osseziadel sud non vivranno mai più con la Georgia nello stesso stato".

Il Consiglio della federazione ha aperto stamani la riunione con una richiesta del presidente Serghei Mironov di riconoscere all'unanimità il diritto all'indipendenza dei due territori separatisti georgiani, per rivolgere un appello in questo senso al leader del Cremlino, Dmitri Medvedev.

Anche il consiglio ristretto della Duma, la cui tenuta plenaria è in programma per il mezzogiorno locale (le 10:00 svizzere), si è pronunciato per la richiesta di indipendenza.

FINE SETTIMANA DI VIOLENZE, STRAGE DI CIVILI A BAGHDAD

È di circa una quarantina di vittime il bilancio di un fine settimana di attentati e violenze in Iraq. La stampa locale riferisce che 21 persone, tra cui numerosi civili, sono morte e 13 sono rimaste ferite in un’esplosione avvenuta durante una festa, ieri sera, alla periferia di Baghdad. Secondo l’agenzia irachena ‘Aswat al Iraq’ un attentatore suicida si sarebbe fatto esplodere durante un ricevimento, organizzato per il rilascio di un prigioniero dal centro di detenzione americano di Camp Bucca, nel distretto di al Hayel al Nasr Wa Salam a ovest della capitale. Intanto, a sud-ovest di Baquba, nella provincia di Diala, un’altra esplosione avrebbe provocato almeno nove morti mentre la deflagrazione di due ordigni piazzati sul ciglio della strada alle porte della capitale avrebbe causato ancora una decina di vittime. Nella giornata di sabato, invece, almeno cinque persone erano state uccise e otto ferite da un’esplosione all'interno di un autosalone a Kirkuk, 250 chilometri a nord di Baghdad.

Mezzi militari Usa dati alle fiamme

Due mezzi militari destinati alle forze statunitensi presenti in Afghanistan sarebbero stati dati alle fiamme questa mattina a Karachi, Pakistan. Secondo quanto dichiarato dalla polizia pakistana a dare fuoco ai due mezzi sarebbe stato un gruppo di uomini armati formato da circa dieci persone. I due veicoli erano in attesa di partire dal 18 agosto scorso ma a causa di uno scipero degli autisti che protestano contro il caro carburante erano rimasti parcheggiati lungo una delle principali arterie stradali della città. Da tempo i riforimenti per le truppe Usa in Afghanistan passano da Karachi prima di proseguire per Kabul. Al momento l'attacco non è stato rivendicato.

Israele libera 199 palestinesi. La Rice oggi a Gerusalemme

Israele ha liberato 199 detenuti palestinesi. Nella prima mattinata sono stati identificati nel campo militare di Ofer (Cisgiordania) e fatti salire su autobus diretti verso la città palestinese di Ramallah. Lo ha riferito la radio militare.

A Ramallah gli ex detenuti sono attesi dal presidente dell' Anp Abu Mazen, che li riceverà nei suoi uffici della Muqata. Il provvedimento, che avviene a poche ore dall'inizio di una nuova spola diplomatica fra Gerusalemme e Ramallah del Segretario di Stato Usa Condoleezza Rice, è stato deciso dal governo di Ehud Olmert nel tentativo di rafforzare la posizione di Abu Mazen. Questo, ha assicurato il governo israeliano, dimostra che lo stato ebraico "è disposto a fare concessioni dolorose per far proseguire i negoziati di pace". Secondo la radio militare la liberazione dei detenuti, che si sono impegnati a non ricorrere più in futuro alla violenza contro Israele, è stata influenzata anche dalla imminenza del digiuno islamico del Ramadan.

La Rice oggi a Gerusalemme Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, è atteso oggi a Gerusalemme per spingere alla chiusura di un accordo di pace tra israeliani e palestinesi. E' il settimo viaggio della Rice nella regione, da quando è stata lanciata la conferenza di pace di Annapolis lo scorso novembre.

Condoleezza Rice arriverà all'aeroporto Ben Gurion alle 15 ora locale (le 14 in Italia): due ore dopo incontrerà Ahmed Qurea, capo negoziatore palestinese e in serata avrà una cena di lavoro con il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak. Domani mattina, il segretario di Stato americano incontrerà il primo ministro israeliano Ehud Olmert, dopo un incontro con il ministro degli esteri Tzipi Livni. Prima di ripartire per gli Stati Uniti, Condoleezza Rice avrà un incontro congiunto con i due capi negoziatori, Livni e Qurea.

Tensioni fra governo e opposizione che minaccia blocco rete stradale

Duro inizio di settiamana in Bolivia. Gli aderenti ai partiti d'opposizione al governo di Evo Morales hanno annunciato proteste e promesso di bloccare le principali arterie stradali che conducono in Argentina e Paraguay se non verranno restituite le royalties sui proventi della vendita degli idrocarburi che il governo ha destinato a un fondo pensione per gli anziani del Paese. In risposta il governo ha già fatto sapere di aver previsto un piano per contrastare il blocco stradale e garantire la libera circolazione delle persone e delle merci. Soprattutto non sarà bloccato il flusso di gas verso i mercati di Argentina e Brasile.

ARGENTINA: DEPUTATI VARANO NAZIONALIZZAZIONE AEROLINEAS

La Camera dei Deputati argentina ha approvato ieri notte, dopo un dibattito di oltre 13 ore, il progetto di legge, presentato dal governo, sulla rinazionalizzazione di Aerolinea Argentinas, che passa ora all'esame del Senato, dopo essere stato modificato in alcuni aspetti dalla Camera. Il progetto e' stato approvato con 167 voti a favore e 79 contrari, il che dimostra che il gruppo pro governativo del Fronte per la Vittoria e' riuscito ad ottenere anche il consenso di una parte dell'opposizione. Agustin Rossi, capogruppo del Fronte, ha commentato che il varo della norma dimostra come l'Argentina stia andando verso un sistema aereo commerciale serio, aggiungendo che e' necessario trasmettere al paese e al mondo il messaggio che le cose qui continuano a funzionare. Rossi ha poi espresso la sua gratitudine per il voto positivo di molti deputati dell'opposizione, nonche' per la collaborazione dei lavoratori della compagnia aerea nella stesura del progetto. Fra i cambiamenti introdotti nella proposta di legge durante il dibattito parlamentare si trovano disposizioni che stabiliscono che lo Stato non potra' in nessun caso perdere la quota di maggioranza nel capitale di Aerolineas Argentinas. Il progetto passa ora all'esame del Senato, che dovrebbe esaminarlo probabilmente la settimana prossima.

ITALIA

Riapre Mirafiori. Ma per 4mila dipendenti c'è la cassa integrazione

Dopo la pausa estiva questa mattina i cancelli dello stabilimento Fiat di Mirafiori oggi si apriranno solo per 1000 operai addetti alla produzione della Mi.To, la nuova piccola di Alfa Romeo. Scatta infatti, fino all'8 settembre, la cassa integrazione per 4 mila dipendenti. Altri stop alla produzione sono previsti in altri stabilimenti, oltre a quello torinese, nei prossimi mesi.

Sarà dunque un rientro all'insegna della preoccupazione, legata alla congiuntura economica e, di conseguenza, al difficile momento del mercato dell'auto. Il provvedimento è già in calendario anche in altri stabilimenti Fiat.

Non a caso la decisione della cassa integrazione, come spiegato nelle scorse settimane dall'Ad del gruppo, Sergio Marchionne, era stata presa "dopo aver visto l'andamento del mercato nel mese di giugno".

Il provvedimento è già in calendario anche in altri stabilimenti Fiat: una settimana a ottobre e due a novembre a Termini Imerese, una al mese a Melfi, sei settimane entro dicembre negli stabilimenti Cnh di San Mauro (Torino) e di Imola (Bologna). Sospesi dalla Powertrain i 17 turni introdotti due mesi fa nello stabilimento ex Iveco di Torino.

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gror080825 (last edited 2008-08-25 11:00:20 by anonymous)