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L'Ossezia del Sud: nessuna indipendenza, integrazione nella Russia
"Sì, senza alcun dubbio faremo parte della Russia". Durante una riunione con esponenti del Cremlino a Soci, secondo quanto rende noto l'Agenzia di stampa Interfax, il presidente dell'Ossezia del sud, Eduard Kokoity, rende noto l'obiettivo dei separatisti: l'integrazione della regione nella Federazione russa.
Kokoity ha precisato che l'obiettivo principale del suo governo è quello di riunificare le due Ossezia, ma che "non è in alcun modo in programma una Ossezia indipendente". "Ciò perché tale è stata la scelta compiuta dai nostri avi, ed è questo che storicamente è avvenuto", ha spiegato Kokoity.
Mosca finora si è limitata a riconoscere unilateralmente l'indipendenza dalla Georgia della stessa Ossezia del Sud e dell'altra entità secessionistica, l'Abkhazia, ma come Stati indipendenti. Tra i Paesi stranieri, analogo riconoscimento per ora è venuto soltanto dal Nicaragua. Nei giorni scorsi la Russia ha annunciato il dislocamento permanente di 4mila soldati in Ossezia del sud.
SECONDO LA PAZ, FORZE INTERNE ED ESTERNE VOGLIONO UNA "GUERRA CIVILE"
Il governo di La Paz da ieri considera l'ambasciatore americano Philip Goldberg "persona non grata" che “complotta contro la democrazia, tentando di dividere il paese” e deve perciò tornare al più presto nel suo paese; secondo l’agenzia di stampa ‘Bolpress’ il diplomatico si è incontrato in segreto con Ruben Costas, governatore (alias prefetto) di Santa Cruz, il rappresentante più drastico del movimento autonomista che si oppone al governo centrale del presiudente Evo Morales. Da Washington, un portavoce del Dipartimento di stato ha definito “prive di fondamento” le accuse contro il suo ambasciatore a La Paz. In contemporanea con questi sviluppi, si estendevano ieri le proteste organizzate dalle forze di opposizione: nella regione meridionale del Chaco. Secondo l’agenzia statale di stampa Abi, formazioni di estrema destra, incoraggiate da vari esponenti dell’opposizione al governo di La Paz, hanno compiuto un attentato contro un gasdotto nei pressi di Tarija (capoluogo dell'omonimo dipartimento) riducendo di tre milioni di metri cubi al giorno la fornitura di gas al Brasile, equivalenti a una perdita economica di otto milioni di dollari al giorno; per la riparazione del gasdotto, secondo le previsioni dei tecnici, saranno necessari 20 giorni e 100 milioni di dollari. Santo Ramirez, presidente ad interim dell’azienda statale Yacimentos petroliferos fiscales bolivianos (Ypfb), in una conferenza ha definito il danneggiamento del gasdotto"un attentato terrorista contro la patria". La Bolivia estrae ogni giorno 40 milioni di metri cubi di gas utilizzandone non più di sette ed esportando il resto tra Argentina e Brasile. Un comunicato del ministero degli Esteri di Brasilia la notte scorsa ha definito gli episodi di cui sono stati protagoniste forze di opposizione al governo "atti di grave sfida delle istituzioni e dell'ordine legale" e ha espresso preoccupazione e solidarietà per il governo di Morales aggiungendo: “Il governo brasiliano solidarizza con il governo costituzionale della Bolivia e spera che cessino le azioni di gruppi che usano la violenza e l'intimidazione"; riferendosi in particolare all'attentato di Tarija, il comunicato precisa che Brasilia sta adottando "tutte le misure necessarie per garantire il rifornimento del gas" dalla Bolivia. Fino a notte inoltrata (ora europea) la tensione rimaneva alta a causa di varie manifestazioni di violenza in tutte le province orientali, protagoniste dell’opposizione al presidente Morales; secondo La Paz i governatori delle province “ribelli” stanno tentando di provocare una “guerra civile”. Un invito a riprendere il dialogo è giunto dai vescovi: “Rivolgo un forte e deciso appello – ha detto ieri monsignor Jesus Juaez, Segretario generale della Conferenza episcopale boliviana - per la pacificazione e il rispetto della vita”.
TENSIONI ULTERIORI DOPO ATTACCO A MOSCHEA DEL NORD CON 20 VITTIME
Un’inchiesta è stata disposta da Islamabad sull’attacco di ieri sera a una moschea di Benai, distretto di Dir nel nord del Pakistan, al confine con l’Afghanistan, in cui, secondo fonti dei servizi di sicurezza locali, sono morte non meno di 20 persone - tra cui, a quanto pare, alcuni bambini - e altre 30 sono state ferite. Il distretto di Dir non è lontano da Swat e Bajaur, territori in cui l'esercito pachistano da settimane compie operazioni armate contro insorti locali; in particolare a Bajaur l’esercito, secondo un suo comunicato, avrebbe appena ucciso una ventina di insorti. Per la polizia locale, l’attacco alla moschea sarebbe stato uno “spregevole atto di terrorismo” senza connotazioni religiose; per il neopresidente Asif Ali Zardari è stato “un atto odioso, contrario ai principi dell’islam”. Il “New York Times” ha intanto rivelato che già da luglio il presidente statunitense ha autorizzato in segreto le forze speciali americane a compiere incursioni terrestri nelle zone di confine del Pakistan anche senza il preventivo assenso di Islamabad. Una settimana dopo un’incursione compiuta da soldati americani di base in Afghanistan nelle zone cosiddette ‘tribali’ del nord-ovest del Pakistan – che ha fatto una quindicina di vittime civili - il generale Ashgaq Kayani, capo dello stato maggiore delle forze armate di Islamabad ha avvertito che d'ora in poi - "non importa a quale prezzo" - le sue truppe impediranno alle forze straniere di penetrare in territorio pachistano; i lanci di missili americani dall’Afghanistan su obiettivi in Pakistan sono divenuti intanto quasi fatti quotidiani perchè secondo Washington quei territori costituirebbero una zona di insediamento di insorti e terroristi di varia estrazione.
ITALIA
PINCIO: "PARCHEGGIO NON SI FARA', AMPLIEREMO VILLA BORGHESE"
ROMA - Il parcheggio dentro la pancia della collina del Pincio non ci sarà. Al termine della riunione della giunta capitolina, che ha approvato una memoria in merito al progetto del garage multipiano, l'assessore comunale alla Cultura Umberto Croppi ha spiegato che: "Il progetto originario non c'é più. Quei 700 posti auto li aboliamo e ampliamo il parcheggio del Galoppatoio di Villa Borghese in modo da bilanciare la non realizzazione del parcheggio del Pincio".
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