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ATTRAVERSO LE STEPPE DEL KAZAKISTAN, UNA NUOVA VIA DELLA SETA

Le sterminate distese del Kazakistan, gigante addormentato nel cuore dell’Asia, saranno attraversate da un’autostrada che promette opportunità commerciali e sviluppo accelerato. Il progetto è stato soprannominato ‘nuova via della seta’, in riferimento alla strada carovaniera che nell’antichità e durante il Medioevo garantì la crescita dei regni e dei sultanati centro-asiatici. “Quest’opera di 2715 chilometri – dicono i dirigenti della Banca per lo sviluppo dell’Asia, che nei giorni scorsi ha staccato un assegno da 550 milioni di euro – favorirà il commercio tra Pechino e Bruxelles, creando opportunità economiche straordinarie per la popolazione del Kazakistan e dei paesi vicini”. Molti osservatori concordano nel ritenere che lo scarso sviluppo delle infrastrutture stradali ha sinora penalizzato lo sviluppo delle repubbliche ex-sovietiche dell’Asia centrale; le carenze della rete viaria costituiscono un ostacolo alla crescita anche secondo il governo cinese, che negli ultimi anni ha prestato centinaia di milioni di euro per migliorare le strade di paesi isolati come il Tagikistan e il Kirghizistan. La realizzazione del progetto, del costo complessivo di oltre cinque miliardi di euro, dovrebbe iniziare nel 2009. “L’autostrada – azzarda il ‘Quotidiano del popolo’ di Pechino – taglia il più grande paese del mondo senza sbocco al mare e promette di essere un veicolo di trasformazione paragonabile alla vecchia via della seta”.

GAZA – Sono cinque i palestinesi che tra sabato e domenica hanno perso la vita a causa di incursioni aeree israeliane nella Striscia di Gaza. I Comitati di resistenza popolare, movimento con base a Gaza, hanno reagito annunciando la rottura della tregua che, almeno in teoria, durava da qualche mese e che sarebbe scaduta il prossimo 16 dicembre. Oggi è previsto un incontro tra il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro israeliano Ehud Olmert.

SOMALIA – Scontri tra insorti e esercito hanno fatto tre vittime a Mogadiscio, inclusi civili; il grosso delle truppe etiopiche di stanza ad Afgoye ha intanto abbandonato la città lasciando solo un piccolo presidio. Dallo scorso 6 novembre, in Somalia è entrato in vigore un cessate-il-fuoco mediato dai ribelli dell’Alleanza per la ri-liberazione della Somalia e dal governo di transizione.

IRAQ – E’ stato un altro fine settimana cruento quello appena trascorso, con attentati e scontri in diverse parti del paese. Il fatto più grave è avvenuto a Jalawla, 115 chilometri a nord-est di Baghdad, dove un uomo a bordo di un’auto si è fatto esplodere uccidendo 6 persone e ferendone altre 15; autobombe e ordigni sono stati fatti esplodere ieri anche a Baghdad causando la morte di almeno tre persone e a Mosul. Il governo ha nel frattempo approvato una proposta degli Stati Uniti che prevede il ritiro dell’esercito americano dal paese tra il 2009 e il 2011; la proposta passerà adesso al vaglio del parlamento. Il presidente eletto BArack Obama ha ribadito che le foreze americane lasceranno il paese entro 16 mesi.

SRI LANKA – Aerei ed elicotteri governativi hanno pesantemente bombardato ieri le posizioni dei ribelli tamil nella penisola di Jaffna nel tentativo di spingere indietro la loro linea di difesa. Gli attacchi sono avvenuti all’indomani della caduta della conquista da parte dell’esercito di Colombo della città di Pooneryn, importante roccaforte in mano ai ribelli da oltre 10 anni.

AFGHANISTAN – Scontri e attentati si sono verificati in diverse parti del paese sia sabato che domenica. Nel distretto di Zadran, 10 insorti sono stati uccisi nel corso di un’operazione della coalizione internazionale a guida americana; a Baghlan (nord) un civile è morto per un attentato diretto contro militari tedeschi; un soldato inglese ha perso invece la vita nella provincia di Helmand per l’esplosione di un ordigno.

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