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'''Grecia: prigioni, stop sciopero fame''' Dopo che governo ha accettato una parte delle loro richieste (ANSA) - ATENE, 21 NOV - Le migliaia di detenuti da oltre due settimane in sciopero della fame in Grecia sospendono da oggi la loro protesta.Lo annunciano gli stessi detenuti dopo che il governo ha accettato parte delle loro richieste. Ma 'la lotta continua' fino all'ottenimento totale delle 16 domande degli scioperanti.La decisione e' presa anche in vista del voto in Parlamento sul progetto di legge sulle riforme presentato ieri dal ministro della Giustizia che prevede qualche miglioramento. '''PASSA AL SENATO E DIVENTA LEGGE NAZIONALIZZAZIONE FONDI PENSIONE''' Dopo il voto favorevole della camera dei deputati di due settimane fa, anche il senato ha approvato dopo 11 ore di discussioni la legge che prevede il ritorno a un sistema pensionistico unico gestito dallo stato; la proposta del governo di Cristina Fernández Kirchner ha ottenuto 46 voti favorevoli e 18 contrari. In base ai nuovi criteri, lo stato assorbirà adesso una decina di fondi pensione privati creati a partire dal 1993, anno della liberalizzazione della previdenza attuata d’allora presidente Carlos Menem. I fondi privati che saranno assorbiti avevano investito parte dei versamenti dei lavoratori in istituzioni finanziarie americane che l’attuale crisi socio-economica internazionale ha messo a rischio: questa è stata la principale motivazione addotta dalla Fernández Kirchner presentando l’iniziativa. La nazionalizzazione dei fondi era necessaria “anche perché in 15 anni di vita non si erano ottenuti i risultati prefissati” ha detto il vicepresidente della commissione lavoro al senato, Julio Miranda. Il provvedimento è invece secondo l’opposizione un colpo di mano: di “una vera e propria confisca” ha parlato Ernesto Sánz, dell’Unione civica radicale (Ucr), facendo riferimento anche agli ingenti capitali di cui ora potrà disporre il governo. Presentando il progetto di legge, il presidente Fernández Kirchner aveva detto: “L’attuale sistema è frutto di una politica di saccheggio di cui stiamo vedendo le conseguenze anche a livello mondiale. Di fronte a un contesto internazionale nel quale i cosiddetti paesi del G8 varano politiche protezionistiche, noi non facciamo altro che proteggere i nostri pensionati e lavoratori”. '''‘STORICA’ SENTENZA A FAVORE DEI BRACCIANTI HAITIANI''' Concludendo un processo prolungatosi per dieci anni, un tribunale di San Pedro de Macorís ha emesso un inedito verdetto a favore di 500 braccianti haitiani che reclamano da un’azienda zuccheriera privata dominicana un regolare contratto di lavoro, con un adeguato salario e un’assicurazione sanitaria. La giudice Ana Maria Pérez ha ordinato allo zuccherificio ‘Cristobal Colón’ del ‘Grupo Vicini’, uno dei più antichi dell’industria della canna da zucchero dominicana, di “formalizzare per iscritto” i contratti agli immigrati, escludendo possibili ricorsi. La corte ha respinto l’istanza dell’azienda che ha dichiarato di non aver potuto finora ‘regolaizzare’ i braccianti perché privi di documenti di identità: “Ognuno dei richiedenti è stato pienamente identificato da un numero assegnatogli dalla stessa azienda” ha precisato la giudice, ricordando anche che “il carattere transitorio” dell’opera prestata dai migranti haitiani – che nella Repubblica Dominicana sono ampiamente impiegati, in modo irregolare, principalmente nei settori dell’agricoltura e dell’edilizia – non esime l’azienda dal riconoscimento dei loro diritti. In assenza di un censimento ufficiale, si stima che siano tra il mezzo milione e i tre milioni gli immigrati ‘irregolari’ haitiani in Repubblica Dominicana impiegati nei lavori più umili e costretti per la maggior parte a vivere nelle baracche erette in mezzo alle piantagioni o tra le fondamenta dei grandi palazzi in costruzione a Santo Domingo. |
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ESTERI
Grecia: prigioni, stop sciopero fame
- Dopo che governo ha accettato una parte delle loro richieste (ANSA) - ATENE, 21 NOV - Le migliaia di detenuti da oltre due settimane in sciopero della fame in Grecia sospendono da oggi la loro protesta.Lo annunciano gli stessi detenuti dopo che il governo ha accettato parte delle loro richieste. Ma 'la lotta continua' fino all'ottenimento totale delle 16 domande degli scioperanti.La decisione e' presa anche in vista del voto in Parlamento sul progetto di legge sulle riforme presentato ieri dal ministro della Giustizia che prevede qualche miglioramento.
PASSA AL SENATO E DIVENTA LEGGE NAZIONALIZZAZIONE FONDI PENSIONE
Dopo il voto favorevole della camera dei deputati di due settimane fa, anche il senato ha approvato dopo 11 ore di discussioni la legge che prevede il ritorno a un sistema pensionistico unico gestito dallo stato; la proposta del governo di Cristina Fernández Kirchner ha ottenuto 46 voti favorevoli e 18 contrari. In base ai nuovi criteri, lo stato assorbirà adesso una decina di fondi pensione privati creati a partire dal 1993, anno della liberalizzazione della previdenza attuata d’allora presidente Carlos Menem. I fondi privati che saranno assorbiti avevano investito parte dei versamenti dei lavoratori in istituzioni finanziarie americane che l’attuale crisi socio-economica internazionale ha messo a rischio: questa è stata la principale motivazione addotta dalla Fernández Kirchner presentando l’iniziativa. La nazionalizzazione dei fondi era necessaria “anche perché in 15 anni di vita non si erano ottenuti i risultati prefissati” ha detto il vicepresidente della commissione lavoro al senato, Julio Miranda. Il provvedimento è invece secondo l’opposizione un colpo di mano: di “una vera e propria confisca” ha parlato Ernesto Sánz, dell’Unione civica radicale (Ucr), facendo riferimento anche agli ingenti capitali di cui ora potrà disporre il governo. Presentando il progetto di legge, il presidente Fernández Kirchner aveva detto: “L’attuale sistema è frutto di una politica di saccheggio di cui stiamo vedendo le conseguenze anche a livello mondiale. Di fronte a un contesto internazionale nel quale i cosiddetti paesi del G8 varano politiche protezionistiche, noi non facciamo altro che proteggere i nostri pensionati e lavoratori”.
‘STORICA’ SENTENZA A FAVORE DEI BRACCIANTI HAITIANI
Concludendo un processo prolungatosi per dieci anni, un tribunale di San Pedro de Macorís ha emesso un inedito verdetto a favore di 500 braccianti haitiani che reclamano da un’azienda zuccheriera privata dominicana un regolare contratto di lavoro, con un adeguato salario e un’assicurazione sanitaria. La giudice Ana Maria Pérez ha ordinato allo zuccherificio ‘Cristobal Colón’ del ‘Grupo Vicini’, uno dei più antichi dell’industria della canna da zucchero dominicana, di “formalizzare per iscritto” i contratti agli immigrati, escludendo possibili ricorsi. La corte ha respinto l’istanza dell’azienda che ha dichiarato di non aver potuto finora ‘regolaizzare’ i braccianti perché privi di documenti di identità: “Ognuno dei richiedenti è stato pienamente identificato da un numero assegnatogli dalla stessa azienda” ha precisato la giudice, ricordando anche che “il carattere transitorio” dell’opera prestata dai migranti haitiani – che nella Repubblica Dominicana sono ampiamente impiegati, in modo irregolare, principalmente nei settori dell’agricoltura e dell’edilizia – non esime l’azienda dal riconoscimento dei loro diritti. In assenza di un censimento ufficiale, si stima che siano tra il mezzo milione e i tre milioni gli immigrati ‘irregolari’ haitiani in Repubblica Dominicana impiegati nei lavori più umili e costretti per la maggior parte a vivere nelle baracche erette in mezzo alle piantagioni o tra le fondamenta dei grandi palazzi in costruzione a Santo Domingo.
ITALIA
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