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Appunti e note redazionali

Fonti

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Sommario

In primo Piano

Editoriale

AFGHANISTAN: I TALEBANI GOVERNANO LA MAGGIOR PARTE DEL PAESE

I talebani sono tornati al potere in Afghanistan. Non nella capitale e nelle principali città del Paese - dove la presenza delle guarnigioni Nato garantisce ancora la sopravvivenza dell'autorità del governo Karzai - ma in quasi tutte le zone rurali, comprese quelle immediatamente fuori dalla capitale. Qui i talebani hanno nominato i loro governatori locali, i loro sindaci, i loro giudici, i loro esattori delle tasse, i loro comandanti di polizia, i loro responsabili per l'istruzione. Se da tempo tutte le aree extraurbane delle province meridionali (Kandahar, Helmand, Nimruz, Farah, Uruzgan, Zabul) e orientali (Paktika, Khost, Paktia, nangarhar, Kunar, Nuristan) sono tornate sotto l'autorità dei talebani, da alcuni mesi è così anche nelle province centrali vicine a Kabul come Ghazni, Wardak e Logar, dove i barbuti governano rispettivamente 13 distretti su 18, 6 su 8 e 4 su 7. I talebani stanno avanzando da sud verso Kabul esattamente come fecero dodici anni fa, quando andarono al potere la prima volta, ovvero guadagnandosi il sostegno popolare grazie alla loro capacità di garantire legge e ordine. Esasperati dall'anarchia, dall'insicurezza, della paura e dalla corruzione che hanno regnato sovrane negli ultimi anni, gli afgani rurali (che costituiscono il 90 percento della popolazione) sono ben felici di barattare la radio e la televisione in cambio della sicurezza e dell'ordine che i talebani sanno bene come garantire. La corrotta polizia afgana, impegnata a taglieggiare i commercianti e a derubare la gente ai posti di blocco, non ha mai saputo proteggere la popolazione dalle scorribande di ladri e predoni, con i quali spesso è anzi in combutta. L'inefficiente giustizia governativa non è mai stata minimamente in grado di amministrare i problemi quotidiani della gente. I talebani, con i loro modi sbrigativi, sono molto più efficaci.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAQ: CIRCA 20 MORTI OGGI PER GLI ATTENTATI

Sono almeno 19 i morti e oltre una ventina i feriti per tre attentati avvenuti questa mattina a breve distanza nel centro di Baghdad. Secondo le ricostruzioni della polizia irachena, un ordigno di forte potenza è scoppiato attorno alle 7:45, ora locale, al passaggio di un autobus che trasportava delle impiegate del ministero del Commercio nel quartiere orientale di Nuova Baghdad: 13 le vittime e almeno cinque feriti. Mezz’ora più tardi, sarebbe stata una donna, che nascondeva una bomba sotto gli abiti, a farsi saltare in aria a uno degli ingressi della super protetta ‘zona verde’, dove si trovano le ambasciate e gli uffici del governo, mentre molti impiegati erano in fila per raggiungere il posto di lavoro; almeno cinque le vittime e una decina i feriti. La polizia ha segnalato anche che almeno un altro civile è stato ucciso e alcuni agenti sono rimasti feriti dall’esplosione di un ordigno di fabbricazione artigianale che ha coinvolto un veicolo delle forze dell’ordine sempre questa mattina nel settore est della capitale.

PAKISTAN: I TALEBANI PORTANO LA GUERRA IN CITTA'

L'esercito ha lanciato una massiccia operazione per riconquistare i villaggi del distretto di Machni, alla periferia della città. Secondo fonti governative l'operazione, lanciata nel fine settimana, avrebbe portato all'uccisione di venticinque guerriglieri e alla cattura di altri quaranta. Intanto nel centro di Peshawar, forse proprio in risposta all'offensiva dell'esercito, un kamikaze si è fatto saltare un aria provocando diverse vittime. La guerra prosegue anche nelle altre aree tribali: in Bajaur, dove oggi l'artiglieria governativa ha bombardato le postazioni talebane di Mamond e Chaharmang, e nella Valle di Swat, dove sono sotto attacco le roccaforti ribelli di Matta e Kabbal. L'offensiva militare lanciata in agosto dal governo pachistano nelle Aree Tribale ha causato finora oltre quattromila morti e centinaia di migliaia di sfollati.

AFGHANISTAN: LA NATO CHIEDE ALTRI UOMINI PER VINCERE LA GUERRA

Altri 20 mila soldati per vincere la guerra in Afghanistan. Lo sostiene il comandante supremo della Nato, il generale Usa John Craddock. "Le azioni delle milizie talebane - ha avvertito Craddock - restano limitate alle stesse regioni, ma si sono abbastanza rafforzate. Gli attacchi sono diventati più virulenti aumentando del 40% rispetto all'anno scorso. Abbiamo scontri ogni settimana e ogni mese". Craddock ha detto che servono quattro brigate, di cui una per la formazione delle forze di sicurezza afgane e tre come forze di attacco, esprimendo plauso per la decisione del presidente eletto del suo paese, Barack Obama, di inviare più truppe in Afghanistan. Attualmente nel Paese sono presenti 50mila unità combattenti Usa. Il generale, che ha fatto appello ai Paesi della coalizione per il necessario rafforzamento del contingente, ha tuttavia spiegato che per ora solo gli Usa si sono impegnati a inviarne una aggiuntiva.

VENEZUELA: ELEZIONI AMMINISTRATIVE, AL GOVERNO MAGGIORANZA DEGLI STATI

Il ‘Partido Socialista Unido de Venezuela’ (Psuv, governo) ha vinto le elezioni amministrative di ieri, subendo tuttavia la sconfitta a Caracas e in alcune delle aree più popolose del paese in uno scrutinio in cui si è raggiunta una partecipazione ‘record’. Secondo i dati parziali diffusi nel primo bollettino ufficiale del Consiglio nazionale elettorale (Cse), pari a oltre il 95% delle schede scrutinate in 20 dei 22 stati in cui si votava, il Psuv ha conquistato 17 governatori; l’opposizione, che dal 2004 governava a Nueva Esparta (nord-est) e Zulia (ovest), li ha mantenuti entrambi aggiungendo Carabobo (nord), Táchira (sud-ovest) e Miranda (centro), che include parte dell’area metropolitana della capitale. A Caracas, Antonio Ledezma, candidato a sindaco per l’opposizione, si è inoltre imposto con il 52,45% dei voti su Aristóbulo Istúriz, uno degli esponenti di spicco del Psuv, fermo al 44,92%. Secondo il Cne, l’affluenza alle urne è stata del 65,45%, la più alta registrata negli ultimi anni alle elezioni locali e regionali venezuelane. In totale, quasi 17 milioni di cittadini sono stati chiamati a scegliere i governatori di 22 stati, 300 sindaci e oltre 200 deputati locali in un processo elettorale svoltosi essenzialmente in un clima tranquillo.

BOLIVIA: REVOCATO ‘STATO D’ASSEDIO’ A PANDO

E’ stato sospeso lo ‘stato d’assedio’ dichiarato due mesi e mezzo fa nel dipartimento settentrionale di Pando dopo le violenze avvenute tra l’11 e il 12 settembre nella località di El Porvenir con un bilancio di 19 morti, quasi tutti contadini filo-governativi. Da ieri, ha annunciato il ministro della Difesa, Walker San Miguel, sono state ripristinate le garanzie costituzionali, ma i militari dispiegati non saranno ritirati “perché sussistono minacce per la vita e la sicurezza degli abitanti”; ai 1200 soldati presenti sul posto se ne aggiungeranno altri 300, insieme ad altrettanti agenti di polizia, in particolare nei comuni di Cobija, El Porvenir e Filadelfia, i più coinvolti dai disordini di settembre. Resterà inoltre in carcere l’ex-governatore Leopoldo Fernández, accusato di responsabilità dirette nell’agguato teso a un gruppo di ‘campesinos’ che si recavano a Cobija per una manifestazione di sostegno al presidente Evo Morales. Sull’eccidio sta indagando una ‘commissione della verità’ inviata dall’Unione delle nazioni sudamericane (Unasur) guidata da Rodolfo Mattarollo, segretario per i diritti umani argentino che dovrebbe presentare domani il suo rapporto conclusivo alla presidente di turno dell’Unasur, la cilena Michelle Bachelet; Mattarollo ha anticipato che a Pando sono stati commessi “crimini di lesa umanità”. La revoca dello ‘stato d’assedio’ a Pando era stata chiesta nei giorni scorsi dall’opposizione e dalla Corte nazionale elettorale come condizione imprescindibile per lo svolgimento della campagna per il referendum sulla nuova Costituzione previsto il prossimo 25 gennaio.

Thailandia: migliaia manifestanti circondano parlamento

BANGKOK - Migliaia di oppositori hanno circondato oggi il Parlamento a Bangkok e altri edifici pubblici, in quella che hanno chiamato la "battaglia finale" per rovesciare il governo del premier Somchai Wongsawat, cognato dell'ex premier Taksin Shinawatra, un miliardario incriminato per corruzione ora riparato all'estero. I manifestanti, vestiti di giallo in segno di fedeltà al re della Thailandia, hanno bloccato i tre viali principali che portano al parlamento, protetto da oltre 1000 poliziotti. La seduta odierna è stata aggiornata perché "era impossibile riunirsi", ha detto il presidente dell'Assemblea, Chai Chidchob. In seguiti gruppi di manifestanti si sono diretti verso la sede centrale della polizia metropolitana e il ministero delle Finanze, hanno detto fonti dell'opposizione. Nelle prime file del corteo, che innalzava cartelli con il ritratto del re Bhumibol Adulyadej, c'era il servizio d'ordine della PAD (l'Alleanza del popolo per la democrazia, eterogenea coalizione di forze unite nell'obiettivo di rovesciare il governo), composto da uomini vestiti di nero e armati di manganelli. Prima di partire, un portavoce della PAD aveva esortato i manifestanti a munirsi di maschere, salviette e acqua per proteggersi dagli effetti dei gas lacrimogeni qualora la polizia avesse caricato il corteo. Ieri Sondhi Limthongkul, un uomo d'affari cofondatore della Pad, aveva detto che i suoi seguaci avrebbero ingaggiato oggi la "battaglia finale" contro il governo di Somchai, accusato di essere "corrotto" e "al soldo" di Thaksin. Thaksin è stato primo ministro per cinque anni prima di essere deposto da un colpo di stato militare incruento di generali monarchici, nel settembre 2006. I suoi sostenitori sono però tornati al potere con le elezioni del dicembre 2007, le prime dopo il putsch. Somchai non era a Bangkok questo fine settimana perché partecipava al vertice dei Paesi Asia-Pacifico (Apec) in Perù.

Europa: governi di Washington e Londra aiutano le banche, le borse ringraziano

Il piano di salvataggio del colosso finanziario da parte del Governo Usa fa guadagnare molti punti alle borse europee: a Parigi +10,09%, a Francoforte +10,48%, a Londra +9,84%, a Milano +6,66%. Washington ha annunciato ieri sera che aiuterà la banca Citigroup garantendo i prestiti e le obbligazioni garantite dai mutui per un valore di 306 miliardi di dollari e il dipartimento del Tesoro verserà alla banca 20 miliardi. Londra impegna 20 miliardi di sterline a sostegno dell'economia del Paese.

Germania: sarà liberato ex membro della Raf

Sara' rimesso in liberta' dopo 26 anni di carcere l'ex militante della Raf, Christian Klar, condannato per l'omicidio di un magistrato. Lo ha deciso la Corte d'appello di Stoccarda. Klar era stato arrestato nell'82 e ad aprile '85 era stato condannato a sei ergastoli. Nel 1992 nuovo processo e nuovo ergastolo. Nel 1997 il Tribunale di Stoccarda aveva deciso che Klar doveva scontare almeno 26 anni. Nel 2007, una richiesta di grazia era stata respinta dal presidente della Germania.

ITALIA

VICENZA: LA BASE USA PREVEDE PISTA PER AEREI MILITARI (Presidio Permanente)

Nuove mappe del progetto statunitense per il Dal Molin sono state presentate questa mattina, durante una conferenza stampa, dagli ingegneri del Presidio Permanente. E le carte smentiscono le rassicurazioni del commissario Costa che aveva promesso alla città la parte est del Dal Molin (mentre l'insediamento statunitense verrebbe realizzato a ovest) e l'assenza di voli militari. Dalle carte – di fonte ufficiale statunitense – si vede che il confine della nuova struttura militare lungo via S. Antonino (a est) ingloba anche tutta l'area che, secondo Paolo Costa, sarebbe stata donata alla città come compensazione. E in questa zona gli statunitensi hanno progettato una pista di decollo e atterraggio. Inoltre sono previsti due ingressi: uno a ovest, un altro a nord-est (nell'attuale area del Presidio Permanente) che sarebbe inutile nel caso in cui il progetto si sviluppasse soltanto a ovest, come dichiarato dai proponenti. Nella mappa, inoltre, sono anche segnalati dei terreni da espropriare o da acquistare: la nuova base militare, dunque, non solo occuperebbe l'intera area del Dal Molin (e non soltanto metà, come dichiarato), ma si espanderebbe anche su terreni esterni. In un paese democratico un commissario governativo che ha mentito così palesemente alla cittadinanza si dimetterebbe immediatamente. Non accadrà in Italia, dove il commissario Paolo Costa accumula crediti per la sua lauta pensione sulle spalle, sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini. Nel frattempo gli statunitensi si comportano come veri occupanti e dimostrano il proprio disprezzo verso Vicenza e i suoi abitanti.

GHEDI: PARTITI I CACCIABOMBARDIERI PER L'AFGHANISTAN

Sono partiti alle prime luci dell'alba dall'aeroporto di Ghedi i quattro Tornado della flotta italiana diretti ad Herat in Afghanistan. I cacciabombardieri andranno ad implementare il contingente italiano impegnato nella missione Isaf della Nato, già presente con diversi aerei Predator. Dopo diciassette anni i Tornado tornano ad essere utilizzati fuori dall'Italia; la volta precedente, infatti, fu durante la Guerra del Golfo del 1991. I quattro aerei, che ufficialmente avranno compiti di intelligence e sorveglianza, sono stati dotati di armamento per autodifesa e di un nuovo sistema fotografico digitale, il Pod, in grado di raccogliere immagini in qualunque condizione meteo. Stazioneranno nella base di Mazar el Sharif, circa 500 chilometri a nord est di Herat.

RIVOLI: ANCORA GRAVE LO STUDENTE FERITO (ROdU)

Restano stazionarie le condizioni di Andrea Macrì, il ferito più grave della tragedia avvenuta sabato all'interno del liceo Darwin di Rivoli dove è morto un suo compagno di classe, Vito Scafidi, a causa del crollo di una controsoffittatura e del tubo in ghisa che vi era contenuto. Buone, invece, le condizioni degli altri tre feriti ricoverati per alcune fratture. Fuori dagli ospedali proseguono invece le polemiche per le parole del premier Berlusconi, che in un comizio in Abruzzo aveva ridotto i fatti di Rivoli ad una “drammatica fatalità”. Oggi, intanto, nessuna lezione al "Darwin", dove ieri sera almeno tremila persone hanno dato vita ad una fiaccolata spontanea in ricordo di Vito Scafidi. La magistratura ha fatto mettere sotto sequestro una parte del primo piano, dove si trova l'aula dell'incidente, e, per "motivi probatori", il piano superiore. Ieri, nel tardo pomeriggio, alcune centinaia di studenti hanno interrotto alcune proiezioni del Torino Film Festival per protestare contro le condizioni della vita studentesca oggi in Italia. Sui loro striscioni si leggeva: "Di scuola e di lavoro non si può morire" e "Da Rivoli alla Thyssen per non dimenticare"

MILANO: ORDINANZA DI SGOMBERO PER L'AMBULATORIO POPOLARE (Indy)

L'Ambulatorio Medico Popolare di Milano ha ricevuto un nuovo avviso di sloggio previsto per il 25 di novembre. Stavolta è stata inoltrata la richiesta di forza pubblica. Indetto un presidio davanti alla sede, in via dei Transiti 28, a partire dalle ore 19 di lunedi 24 novembre, momento dal quale inizierà un'iniziativa no stop fino alla mattina di martedi 25 novembre, con colazione dalle 6 in poi e quindi la continuazione del presidio anti-sfratto. L'assemblea del 20 novembre tenuta presso la sede USI di milano, alla quale hanno partecipato diverse realtà del movimento milanese e di altre città, ha deciso alcune iniziative in difesa degli spazi che a milano sono a rischio sgombero e per contrastare le politiche securitarie razziste. Ulteriori iniziative sono previste nelle prossime settimane in difesa di altri spazi minacciati.

MESSINA: SESTO GIORNO DI BLOCCO DEL TRASPORTO PUBBLICO (ROdU)

Trasporto pubblico ancora bloccato a Messina per il sesto giorno consecutivo e città paralizzata. I lavoratori dell'Atm sono in assemblea permanente perché non ricevono lo stipendio da tre mesi. Tram e bus sono fermi in deposito e oggi i lavoratori sono usciti in strada e hanno organizzato un corteo che ha bloccando anche oggi il traffico cittadino. I lavoratori attendo risposte dalla Regione e hanno assicurato di voler continuare la protesta fino a quando non avranno notizie positive.

Sciopero dei ferrovieri venerdì 28

Sciopero nazionale di tutti i ferrovieri, venerdi' 28 novembre, dalle ore 9 alle 17. I ferrovieri delle Fs protestano contro il licenziamento del macchinista Dante De Angelis. Il giorno di Ferragosto - scrivono i lavoratori in un comunicato - è stato licenziato il macchinista, delegato alla sicurezza, Dante De Angelis, "per aver rilasciato una ovvia e doverosa dichiarazione sui gravi incidenti accaduti ai treni Eurostar nei mesi precedenti". Il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, "con due precettazioni del tutto pretestuose ci ha gia' costretto per ben due volte (il 26-9-08 e il 29-10-08) a rinviare lo sciopero contro questo provvedimento, nonostante fosse stato sempre proclamato nel pieno rispetto di tutte le regole". Ma "sempre nel rispetto delle regole, abbiamo differito ancora lo sciopero al 28-11-08 per il reintegro immediato del nostro compagno di lavoro ingiustamente licenziato". I ferrovieri auspicano quindi "per il prossimo futuro, un ministro meno accondiscendente alle deprecabili scelte del gruppo FS e di maggior garanzia istituzionale nel rispetto delle leggi e della Costituzione, anche nei confronti dei lavoratori".

BRESCIA: STRAGE DI PIAZZA LOGGIA, DOMANI INIZIA IL NONO PROCESSO (ROdU)

Tre inchieste, otto processi e nessun colpevole. Parte domani in corte d'assise a Brescia il nono processo per la strage fascista e di Stato di piazza della Loggia nel 1974 che causò 8 vittime e oltre centro feriti.A giudizio sono chiamati sei imputati: Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, Francesco Delfino e Giovanni Manfredi. Intervento di Federico Sinicato, avv. parte civile


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ELEZIONI: AL GOVERNO MAGGIORANZA DEGLI STATI, AFFLUENZA RECORD

Il ‘Partido Socialista Unido de Venezuela’ (Psuv, governo) ha vinto le elezioni amministrative di ieri, subendo tuttavia la sconfitta a Caracas e in alcune delle aree più popolose del paese in uno scrutinio in cui si è raggiunta una partecipazione ‘record’. Secondo i dati parziali diffusi nel primo bollettino ufficiale del Consiglio nazionale elettorale (Cse), pari a oltre il 95% delle schede scrutinate in 20 dei 22 stati in cui si votava, il Psuv ha conquistato 17 governatori; l’opposizione, che dal 2004 governava a Nueva Esparta (nord-est) e Zulia (ovest), li ha mantenuti entrambi aggiungendo Carabobo (nord), Táchira (sud-ovest) e Miranda (centro), che include parte dell’area metropolitana della capitale. A Caracas, Antonio Ledezma, candidato a sindaco per l’opposizione, si è inoltre imposto con il 52,45% dei voti su Aristóbulo Istúriz, uno degli esponenti di spicco del Psuv, fermo al 44,92%. Secondo il Cne, l’affluenza alle urne è stata del 65,45%, la più alta registrata negli ultimi anni alle elezioni locali e regionali venezuelane. “Voglio felicitarmi con i trionfatori dei partiti dell’opposizione. Riconosco la loro vittoria e rivolgo loro un appello in più al compromesso democratico” ha detto il presidente Hugo Chávez, commentando i primi dati. In totale, quasi 17 milioni di cittadini sono stati chiamati a scegliere i governatori di 22 stati, 300 sindaci e oltre 200 deputati locali in un processo elettorale svoltosi essenzialmente in un clima tranquillo.

REVOCATO ‘STATO D’ASSEDIO’ A PANDO

E’ stato sospeso lo ‘stato d’assedio’ dichiarato due mesi e mezzo fa nel dipartimento settentrionale di Pando dopo le violenze avvenute tra l’11 e il 12 settembre nella località di El Porvenir con un bilancio di 19 morti, quasi tutti contadini filo-governativi. Da ieri, ha annunciato il ministro della Difesa, Walker San Miguel, sono state ripristinate le garanzie costituzionali, ma i militari dispiegati non saranno ritirati “perché sussistono minacce per la vita e la sicurezza degli abitanti”; ai 1200 soldati presenti sul posto se ne aggiungeranno altri 300, insieme ad altrettanti agenti di polizia, in particolare nei comuni di Cobija, El Porvenir e Filadelfia, i più coinvolti dai disordini di settembre. Resterà inoltre in carcere l’ex-governatore Leopoldo Fernández, accusato di responsabilità dirette nell’agguato teso a un gruppo di ‘campesinos’ che si recavano a Cobija per una manifestazione di sostegno al presidente Evo Morales. Sull’eccidio sta indagando una ‘commissione della verità’ inviata dall’Unione delle nazioni sudamericane (Unasur) guidata da Rodolfo Mattarollo, segretario per i diritti umani argentino che dovrebbe presentare domani il suo rapporto conclusivo alla presidente di turno dell’Unasur, la cilena Michelle Bachelet; Mattarollo ha anticipato che a Pando sono stati commessi “crimini di lesa umanità”. La revoca dello ‘stato d’assedio’ a Pando era stata chiesta nei giorni scorsi dall’opposizione e dalla Corte nazionale elettorale come condizione imprescindibile per lo svolgimento della campagna per il referendum sulla nuova Costituzione previsto il prossimo 25 gennaio.

Thailandia: migliaia manifestanti circondano parlamento

BANGKOK - Migliaia di oppositori hanno circondato oggi il Parlamento a Bangkok e altri edifici pubblici, in quella che hanno chiamato la "battaglia finale" per rovesciare il governo del premier Somchai Wongsawat, cognato dell'ex premier Taksin Shinawatra, un miliardario incriminato per corruzione ora riparato all'estero.

I manifestanti, vestiti di giallo in segno di fedeltà al re della Thailandia, hanno bloccato i tre viali principali che portano al parlamento, protetto da oltre 1000 poliziotti. La seduta odierna è stata aggiornata perché "era impossibile riunirsi", ha detto il presidente dell'Assemblea, Chai Chidchob. In seguiti gruppi di manifestanti si sono diretti verso la sede centrale della polizia metropolitana e il ministero delle Finanze, hanno detto fonti dell'opposizione.

Nelle prime file del corteo, che innalzava cartelli con il ritratto del re Bhumibol Adulyadej, c'era il servizio d'ordine della PAD (l'Alleanza del popolo per la democrazia, eterogenea coalizione di forze unite nell'obiettivo di rovesciare il governo), composto da uomini vestiti di nero e armati di manganelli. Prima di partire, un portavoce della PAD aveva esortato i manifestanti a munirsi di maschere, salviette e acqua per proteggersi dagli effetti dei gas lacrimogeni qualora la polizia avesse caricato il corteo.

Ieri Sondhi Limthongkul, un uomo d'affari cofondatore della Pad, aveva detto che i suoi seguaci avrebbero ingaggiato oggi la "battaglia finale" contro il governo di Somchai, accusato di essere "corrotto" e "al soldo" di Thaksin.

Thaksin è stato primo ministro per cinque anni prima di essere deposto da un colpo di stato militare incruento di generali monarchici, nel settembre 2006. I suoi sostenitori sono però tornati al potere con le elezioni del dicembre 2007, le prime dopo il putsch. Somchai non era a Bangkok questo fine settimana perché partecipava al vertice dei Paesi Asia-Pacifico (Apec) in Perù.

NUOVO CODICE PENALE CANCELLA LA PENA DI MORTE

Abolizione della pena di morte, introduzione del reato di tortura e di violenza sessuale: queste le principali novità del nuovo codice penale approvato nel fine settimana in Burundi. Sabato, il parlamento di Bujumbura, infatti, ha approvato a larghissima maggioranza - 90 voti favorevoli, 10 astenuti e nessun contrario - il nuovo testo, che in totale conta 620 articoli contro i 440 del precedente. Il nuovo documento recepisce le principali disposizioni del diritto internazionale in materia di uguaglianza di genere e rispetto dei diritti umani, oltre a rappresentare una novità storica per il paese anche per quanto riguarda questioni come il genocidio, i crimini contro l'umanità e di guerra. La pena di morte, peraltro non più applicata dal 1997, verrà commutata in ergastolo."E' un codice penale rivoluzionario, che abolisce la pena di morte per la prima volta nella storia del paese e integra le principali disposizioni del diritto internazionale" ha detto l'ex ministro della Giustizia, Didace Kiganahe, padre del nuovo codice. "Proprio ora che la regione dei Grandi Laghi è scossa da un nuovo conflitto con conseguenze gravi sulla popolazione, dal Burundi viene invece un segno positivo e di speranza per tutta la regione" si legge in una nota diffusa dalla Comunità di Sant'Egidio, nella quale ci si "congratula con il parlamento burundese che contribuisce a diffondere una cultura della vita che delegittima la pena di morte e incoraggia una riduzione della violenza e percorsi di riconciliazione di convivenza pacifica anche in Paesi, come il Burundi, che hanno subito l’esperienza terribile del genocidio e che hanno deciso di rinunciare alla pena di morte come strumento di giustizia".

Germania: libero ex membro della Raf

Terrorista ebbe ergastolo per omicidio di magistrato (ANSA) - BERLINO, 24 NOV - Sara' rimesso in liberta' dopo 26 anni di carcere l'ex terrorista della Raf, Christian Klar, condannato per l'omicidio di un magistrato. Lo ha deciso la Corte d'appello di Stoccarda. Klar era stato arrestato nell'82 e ad aprile '85 era stato condannato a sei ergastoli. Nel 1992 nuovo processo e nuovo ergastolo. Nel 1997 il Tribunale di Stoccarda aveva deciso che l'ex terrorista doveva scontare almeno 26 anni. Nel 2007, una richiesta di grazia era stata respinta dal presidente della Germania.

ITALIA

Sciopero dei ferrovieri venerdì 28

Sciopero nazionale di tutti i ferrovieri, venerdi' 28 novembre, dalle ore 9 alle 17. I ferrovieri delle Fs protestano contro il licenziamento del macchinista Dante De Angelis.

Il giorno di Ferragosto - scrivono i lavoratori in un comunicato - è stato licenziato il macchinista, delegato alla sicurezza, Dante De Angelis, "per aver rilasciato una ovvia e doverosa dichiarazione sui gravi incidenti accaduti ai treni Eurostar nei mesi precedenti".

Il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, "con due precettazioni del tutto pretestuose ci ha gia' costretto per ben due volte (il 26-9-08 e il 29-10-08) a rinviare lo sciopero contro questo provvedimento, nonostante fosse stato sempre proclamato nel pieno rispetto di tutte le regole". Ma "sempre nel rispetto delle regole, abbiamo differito ancora lo sciopero al 28-11-08 per il reintegro immediato del nostro compagno di lavoro ingiustamente licenziato".

I ferrovieri auspicano quindi "per il prossimo futuro, un ministro meno accondiscendente alle deprecabili scelte del gruppo FS e di maggior garanzia istituzionale nel rispetto delle leggi e della Costituzione, anche nei confronti dei lavoratori".

Fiumicino, Malpensa e Venezia conquistano la Emirates: Italia hub per l'Europa

Emirates, la compagnia di bandiera del Governo degli Emirati Arabi, fondata nel 1985 e oggi primo vettore nei paesi del Golfo, ha scelto l'Italia come hub per accedere in Europa, in particolare gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia.

Con questa intesa l'Italia è destinata a diventare più facilmente meta del turismo dei "nuovi ricchi" del Golfo e del Sud Est asiatico.

L'impegno è stato formalizzato questa mattina ad Abu Dhabi dove si sono svolti i lavori della Commissione mista tra il governo italiano, rappresentato dal sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso e dal Ministro federale dell'Economia degli Emirati Arabi Uniti, Sultan Bin Saeed Al Monsouri.

Il governo degli Emirati ha richiesto un aumento considerevole per gli slot in possesso degli Emirates, attualmente inferiori alle 10 unità. In particolare i voli, con cadenza settimanale, saranno cosi suddivisi: 21 destinati allo scalo di Roma Fiumicino, 21 per Milano Malpensa e 14 per l'aeroporto di Venezia. Sono previsti anche 28 voli cargo settimanali. Dell'intesa fa parte anche la compagnia Etihad che ha richiesto 7 voli per Roma Fiumicino e altrettanti per Milano Malpensa.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Appunti e note redazionali

Camion dal 30 al 2. Si "deposita" al forte. Ciccio puo' andare a prenderlo, Scarph e Hektisch se ne occupano nei giorni successivi.

Richiesta in questura: serve una persona che sia li' dall'inizio alla fine, preferibilmente una persona che l'abbia gia' fatta. Ciccio se non c'e' nessun altro.

Daniela si occupa dei contatti per entrare.

Margherita contatta "l'altro presidio".

La murga c'e'.

Per il gruppo elettrogeno Sonia chiede al Country.

Grigliata: la griglia la porta il forte, Panico porta la carne. Candidati per stare alla griglia: Gianni Soulroots, Muffa (che puo' scegliere tra la radio e la griglia).

La Torre cucina il resto.

Banchetto (ci turniamo)

Per il sound serve anche un mc che dica qualcosa di contenuto.

Striscione: zanza si occupa di coinvolgere.

Cpt sound system prima della mezzanotte. Concerto tra l'1:00 e le 2:00. In una sala torretta, in una sala elettronica.

Elettronica: da coinvolgere anche Public Energy. Nino c'e'. Si fa accanto al bar.

Servizi audio della giornata


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gror081124 (last edited 2008-11-24 20:57:29 by anonymous)