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Appunti e note redazionali

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

FRANCIA: RINVIATA RIFORMA SCOLASTICA, SCONTRI A LIONE NELLA NOTTE

E' di 38 arresti il bilancio degli scontri fra studenti e polizia scoppiati ieri nel corso di una manifestazione a Lione. Nel mirino dei manifestanti c'era la riforma delle scuole secondarie decisa dal Ministero dell'Istruzione che al momento l'ha rinviata sine die. La contro-riforma dell'istruzione prevede il taglio di 13.500 posti di insegnanti nel 2009. Dopo le decise proteste il governo francese è stato obbligato a rinviare anche l'esame della legge sul lavoro domenicale.

GRECIA: MOLOTOV ALL'ISTITUTO FRANCESE DI ATENE. DOMANI GIORNATA DI LOTTA MONDIALE

Il movimento greco non si arresta. Bottiglie molotov sono state lanciate questa mattina contro l’Istituto francese di cultura ad Atene. “Scintille ad Atene. Fuoco a Parigi. La rivoluzione è in arrivo”, annuncia uno slogan scritto in francese su un muro dell’edificio. L’assemblea del Politecnico occupato di Atene ha indetto la scorsa settimana una giornata di azioni di resistenza in Europa e in tutto il mondo in memoria di tutti gli assassinati per mano stato che cade domani, sabato 20 dicembre. Giovani,immigrati e tutti coloro che stavano lottando. Carlo Giuliani; i ragazzi delle banlieues francesi; Alexis e tutte le altre innumerevoli vittime sparse per il mondo. Le nostre vite non appartengono agli Stati e ai loro assassini! Il ricordo dei fratelli e delle sorelle uccisi, degli amici e dei compagni rimane vivo attraverso le nostre lotte! Noi non dimentichiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle, noi non perdoniamo i loro assassini, sono queste le parole d'ordine della giornata di mobilitazioni di domani.

Svezia: giovani occupano ex moschea

Polizia sgombera con la forza l'edificio, 17 arresti a Malmoe (ANSA) - ROMA, 19 DIC - Ancora scontri a Malmoe, in Svezia, tra la polizia e circa 100 giovani dei centri sociali che avevano occupato un'ex moschea.Gli agenti hanno sgomberato con la forza l'edificio e nella notte sono stati incendiati auto e cassonetti della spazzatura e sono state lanciate contro i poliziotti pietre e bottiglie incendiarie. Gli scontri sono stati cosi' violenti che la polizia di Malmoe ha chiamato rinforzi da Stoccolma e dalla vicina Danimarca. Diciassette le persone arrestate.

DOCENTI UNIVERSITARI ‘BOCCIANO’ LA POLITICIZZAZIONE DEI DIRITTI

“Inappropriato ed eccessivo”: così 118 accademici di università statunitensi e latinoamericane (ma anche di importanti centri accademici specializzati in studi sull’America Latina in altre zone del mondo) hanno definito il rapporto sullo stato dei diritti umani in Venezuela presentato lo scorso settembre dall’organizzazione Human Rights Watch (Hrw) e che aveva portato all’espulsione immediata dal paese del direttore dell’ufficio per le Americhe dell’associazione statunitense Josè Miguel Vivanco, passaporto cileno, e del suo vice l’americano Daniel Wilkinson. “Il rapporto – proseguono i cento accademici del continente, tra cui spiccano nomi noti come Noam Chomsky e altri meno noti ma appartenenti a prestigiosi atenei come Yale, Harvard, Johns Hopkins, Università autonoma del Messico, le università statali di Brasile, Argentina, Costa Rica etc – non riunisce i più elementari standard di rigore, imparzialità, esattezza e credibilità. Pubblicando uno studio così grossolanamente inesatto (…) Vivanco ha danneggiato la credibilità di un’importante organizzazione dei diritti umani”. Il rapporto, intitolato “Una decade di Chavez. Intolleranza politica e opportunità perse per il progresso dei diritti umani in Venezuela”, criticava ripetutamente il presidente venezuelano Hugo Chavez. Il governo di Caracas, dopo aver accusato l’organizzazione Human rights watch di essere finanziata dal governo americano e di rispondere agli interessi politici di Washington piuttosto che alla salvaguardia dei diritti umani, aveva espulso con effetto immediato i due responsabili dell’organizzazione. Il Consiglio degli affari emisferici (Coha), l’organismo accademico specializzato sull’America Latina che in questi giorni ha criticato Human rights watch con la lettera aperta inviata anche ai mezzi di informazione del continente, ha definito sofferta la decisione di pubblicare le critiche a Hrw, aggiungendo tuttavia: “qualsiasi riserva possiamo avere avuto nell’entrare in polemica con un’organizzazione a noi vicina è stata messa da parte in relazione alla condotta chiaramente inappropriata mostrata da Hrw”.

Iraq, il giudice conferma: Al-Zaidi è stato pestato in prigione

Il giornalista iracheno che durante una conferenza stampa ha lanciato le scarpe al presidente Bush è stato duramente picchiato e presenta lividi intorno agli occhi e su altre parti del viso.

Il magistrato Dhia Al-Kinani, che si sta occupando del caso, ha aperto un'indagine sul trattamento subito dal giornalista, dal momento in cui "è stato buttato a terra nel corso della conferenza stampa, davanti alle telecamere. Guarderemo le registrazioni in video e scriveremo una lettera ufficiale chiedendo il nome di coloro che hanno assalito Al-Zaidi", ha fatto sapere il giudice. Dal momento dell'arresto, il giornalista non è più comparso davanti alle telecamere. Attualmente si trova in carcere, in attesa della sentenza relativa al lancio delle scarpe contro il leader straniero.

Ucciso soldato olandese in Afghanistan

Il capo di stato maggiore olandese, Peter van Uhm, ha confermato la notizia dell'uccisione di un soldato del contingente in Afghanistan.

Il 24enne sergente - ha dichiarato - e' probabilmente rimasto ucciso dall'esplosione di un ordigno collocato a terra durante uno scontro con i Talebani.

Un altro militare ha riportato ferite leggere. Sono 18 i soldati olandesi rimasti uccisi nel paese dall'inizio della missione che vede 1.200 militari dispiegati sul terreno.

Tv francese preferisce varieta', S.Sede irritata

CITTA' DEL VATICANO - Il giorno dopo l'attacco alla 'statolatria' spagnola, il Vaticano bacchetta, seppure più educatamente, la televisione francese, rea, stavolta per ragioni di mercato e non di Stato, di avere sostituito la messa di Natale celebrata dal Papa a S. Pietro con un varietà di 'gaffes', una Paperissima d'oltralpe. L'emittente Tf1, rete privata commerciale più importante di Francia e tra le prime in Europa, ha deciso di togliere dal palinsesto del 24 dicembre la tradizionale diretta della messa di mezzanotte, per proporre al pubblico un programma di intrattenimento e un concerto vecchio di tre anni del cantante francese Michel Sardou.

La messa di Natale a S.Pietro sarà perciò diffusa in Francia solo dall'emittente cattolica KTO, via cavo o internet. Ai telespettatori credenti che non vi abbiano accesso non resterà che sintonizzarsi sulla rete nazionale France 2, che trasmetterà una messa di Natale in diretta dalla diocesi di Evry. Appresa la notizia, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, interpellato dall'agenzia francofona I.Media, non parla apertamente di 'schiaffo', ma non nasconde che l'iniziativa non sia stata affatto gradita in Vaticano. La preoccupazione è evidente: in Inghilterra l'antica Oxford cancella il Natale dal calendario, in Spagna l'educazione alla cittadinanza sostituisce l'ora di religione, e adesso, in Francia, il varietà soppianta la messa del Papa; insomma, la deriva laicista avanza.

ITALIA

Siparietto


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NOTIZIE BREVI

ESTERI

FRANCIA: STUDENTI IN PIAZZA

Contro i tagli e la privatizzazione del sistema scolastico ieri 127.000 studenti sono scesi in piazza nelle strade della capitale francese.Ci spiega tutto Enrico nostro collaboratore dalla Francia.

‘DESAPARECIDOS’: CONCESSA LIBERTÀ SU CAUZIONE A EX-GERARCHI

Potranno tornare in libertà, dietro pagamento di una cauzione, gli ex-ufficiali della Marina Alfredo Astiz e Jorge ‘El Tigre’ Acosta e altri otto ex-gerarchi indagati per crimini di lesa umanità commessi durante l’ultima dittatura (1976-1983) alla Esma di Buenos Aires, la scuola di Meccanica della Marina, che ospitò il più noto centro di detenzione clandestino del regime, oggi ‘Museo della Memoria’: lo ha stabilito una corte penale, per decorrenza dei termini di custodia preventiva. “Questa decisione fa vergogna all’Argentina e all’intera umanità. E’ una perversità del sistema e spero che sia lo stesso apparato giudiziario a riparare al danno fatto” ha commentato a caldo la presidente Cristina Fernández de Kirchner partecipando a una cerimonia di commemorazione dei 60 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani ospitata proprio alla Esma. “Sarebbe una vergogna ulteriore se un tribunale di un altro paese facesse giustizia perché gli argentini non ci sono riusciti da soli” ha aggiunto Fernández riferendosi alle richieste di estradizione che pendono su Astiz, già condannato in contumacia all’ergastolo in Francia (1990) e Italia (2007) per la sparizione di due suore transalpine – la stessa vicenda per cui oggi risponde alla magistratura argentina – e di cittadini italiani. Un tempo noto come ‘l’Angelo biondo della morte’, Astiz, 56 anni, è perseguito per la scomparsa di suor Alice Domon, suor Léonie Duquet, arrestate nel ‘77 e Azucena Villaflor, fondatrice delle ‘Madri di Plaza de Mayo’, insieme ad altre decine di oppositori politici.

Guantanamo, Gates chiede una exit strategy

Il segretario alla Difesa Usa crea un gruppo per elaborare vie legali per trasferire i detenuti

Il Segretario statunitense alla Difesa, Robert Gates, confermato per almeno un anno dal presidente eletto Barack Obama, ha ordinato la preparazione di un piano per la chiusura del carcere extra-territoriale di Guantanamo Bay, a Cuba. Lo riferiscono oggi fonti del Pentagono.

La chiusura del centro di detenzione è ora oggetto di studio di un gruppo di lavoro, il cui obiettivo è trovare delle strategie legali per trasferire i detenuti che ancora si trovano nella struttura. Secondo fonti del Pentagono, nelle gabbie di Guantanamo ci sarebbero ancora circa 250 i prigionieri. L’annuncio di Gates, che ha ricoperto il ruolo di capo della Difesa durante il secondo mandato dell’amministrazione di Gorge W. Bush, riflette le intenzioni del nuovo presidente, Obama, il quale ha più volte dichiarato che chiudere il campo di detenzione extra-territoriale “in modo responsabile” sarebbe stata una delle sue priorità. Pochi giorni fa il presidente eletto aveva anche stimato che la chiusura del centro potrebbe essere completata nell’arco di due anni. Oggi, un portavoce del Pentagono ha riferito che Gates “ha chiesto al suo team di elaborare una proposta sul percorso per chiudere la prigione, chiedendo specificamente che i detenuti siano trasferiti ma, allo stesso tempo, proteggendo il popolo americano da pericolosi terroristi”. Aperto nel 2001, il carcere ha ospitato centinaia di sospetti terroristi considerati “nemici combattenti fuori dalla legge”. Oggi però, in molti stanno contestando la loro detenzione presso tribunali civili, un fatto questo che, secondo gli ufficiali del team di Gates, complica estremamente le procedure di chiusura.

Usa: morto Mark Felt, la 'gola profonda' del Watergate

WASHINGTON - E' morto, all'età di 95 anni, Mark Felt, la 'Gola profonda' dell'Fbi che con le sue rivelazioni contribuì a portare alla luce lo scandalo del Watergate, culminato con le dimissioni del presidente americano Richard Nixon. Lo ha scritto oggi il New York Times. La morte di Felt, avvenuta ieri, è stata confermata da suo nipote, Rob Jones. Felt viveva a Santa Rosa, in California. Lo scandalo del Watergate dei primi anni 1970 prese il nome dal palazzo dove aveva sede il quartier generale del Partito democratico, oggetto di una effrazione a scopo di spionaggio politico. Per 30 anni l'identità di 'Gola profonda', che con le sue soffiate guidò l'inchiesta giornalistica del Washington Postsul Watergate, è stata al centro di illazioni e ipotesi di ognitipo. Finché nel 2005, Felt stesso rivelò di essere stato luila fonte del giornalista Bob Woodward sul ruolo della CasaBianca di Nixon nell'affare. Il soprannome 'Gola profonda' fu preso da un celebre film pornografico dell'epoca.

AUSTRALIA: ABORIGENI BATTONO COLOSSO MINERARIO

SYDNEY - Un gruppo di aborigeni in Australia, con il sostegno degli ambientalisti, ha ottenuto un'importante vittoria legale contro il colosso minerario anglo-svizzero Xstrata, che aveva iniziato a deviare il corso di un fiume per espandere una miniera di zinco nel Territorio del nord.

La Corte federale, in seduta plenaria a Darwin, ha stabilito che la decisione del precedente governo conservatore nel 2006, di approvare l'espansione, non è valida. In aula 12 proprietari tradizionali dell'area, che si battevano da anni per ottenere l'annullamento della decisione, hanno pianto di gioia quando è stata emessa la sentenza, secondo la quale l'allora ministro dell'ambiente Ian Campbell aveva mancato di seguire le procedure appropriate previste dalla legge sulla protezione dell'ambiente e della biodiversità, e non aveva compiuto le necessarie consultazioni.

Più di 5 km del fiume McArthur sono stati già deviati, e ora i proprietari tradizionali chiedono che sia riportato al suo corso originale. La Xstrata ha espresso disappunto per la sentenza e incaricato i suoi legali di esaminarla. Intanto ha sospeso tutti i lavori civili e di estrazione nella miniera e ha indicato che potrebbe essere costretta a chiuderla.

ITALIA

Ordini e fatturato a picco, per l'industria italiana un nuovo 11 settembre

Il calo registrato dall'Istat a ottobre è del 12,2% (dati grezzi), un dato che non si registrava dal dicembre del 2001 quando risultò pari a -13,5%. Il calo deriva dalla contrazione pari all'11,4% sul mercato interno e del 13,6% su quello estero. Rispetto al mese di settembre, gli ordinativi totali scendono del 5,4% (mercato interno -4,8%, mercato estero -6,9%).

Nei primi dieci mesi, prosegue l'Istat, gli ordinativi risultano in crescita dello 0,5%, con il mercato nazionale a +2,6% e quello estero a -3,3%.

Forte calo del fatturato Secondo i dati Istat, la flessione è del 5,9% su base annua (dati grezzi), frutto di un -6,6% sul mercato nazionale e di un -4,1% su quello estero. Considerando i dati destagionalizzati il calo è del 4,3% su settembre (nazionale -5%, estero -2,6%). Nei primi dieci mesi dell'anno, spiega l'Istat, il fatturato totale risulta in crescita del 2,1%, quello nazionale dell'1,9% e quello estero del 2,2%. Il dato grezzo rappresenta il secondo calo piu' alto dopo il -11% registrato ad agosto scorso.

Auto in crisi profonda Il brusco calo di ordini e fatturato dell'industria italiana pesa fortemente sul settore auto. A ottobre, in base ai dati resi noti dall'Istat, il fatturato del comparto autoveicoli e' arretrato del 19% sul mercato nazionale e del 7,5% su quello estero, con una contrazione complessiva del 14,2%. Gli ordinativi sono scesi in totale del 27%, con un calo del 20,7% sul mercato interno e del 35,6% su quello estero.

Ministro dell'Industria cinese: produzione sta precipitando

ministro.

C'e' poi il problema del decumulo della scorte di materie prime accumulate quanto i prezzi erano ai massimi e che devono essere smaltite a fronte di un calo degli ordinativi. Un processo che, secondo il ministro, richiedera' tempo, almeno fino a marzo. Va segnalato che il decumulo di scorte sottrae crescita economica, in pratica rappresenta un contributo negativo al Pil.

Siparietto


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ESTERI

ITALIA


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gror081219 (last edited 2008-12-19 18:21:31 by anonymous)