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CAP ANAMUR E SOCCORSO MIGRANTI: DOPO SENTENZA DI ASSOLUZIONE

“Chi effettua salvataggio in mare non commette nessun reato…il messaggio chiaro che emerge dalla sentenza agrigentina è che gli stati devono rispettare il Diritto Internazionale del Mare, che vieta anche il respingimento collettivo, nonché il divieto di refoulement sancito dalla Convenzione di Ginevra”: lo afferma l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI) in un suo comunicato in cui esprime “piena soddisfazione per la sentenza di assoluzione con formula piena ‘perché il fatto non costituisce reato’ assunta dal Tribunale di Agrigento nell'udienza del 7 ottobre 2009 nei confronti del presidente dell’associazione umanitaria Cap Anamur Elias Bierdel, del comandante della nave omonima Stefan Schimdt e del primo ufficiale Vladimir Dachkevitce, imputati di agevolazione dell’ingresso di clandestini, dopo avere soccorso, con la nave Cap Anamur nel giugno 2004, 37 naufraghi alla deriva cento miglia a sud di Lampedusa”. Il testo aggiunge: “In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, va comunque subito rilevato che, dopo anni di indagini e dopo l’ audizione di numerosi testimoni, le accuse formulate dalla Procura di Agrigento sono risultate destituite di ogni fondamento. E’ caduta l’ iniziale ipotesi accusatoria della forzatura del blocco navale che era stato imposto alla nave Cap Anamur, tenuta per due settimane al largo delle coste siciliane per decisione del Governo italiano, ed è, invece, emersa la situazione di stato di urgenza e necessità, determinata a bordo della nave da una così lunga permanenza dei naufraghi, ai quali venivano impediti lo sbarco e la possibilità di far valere la loro richiesta di asilo o di protezione umanitaria”. L'ASGI auspica inoltre “che la sentenza del Tribunale di Agrigento possa costituire un importante precedente che permetta di fare chiarezza sulla radicale differenza che c'è, sul piano giuridico ed etico, tra il favoreggiamento dell'immigrazione irregolare da parte di organizzazioni che lucrano sulla terribile condizione di bisogno dei migranti, e, sul versante del tutto opposto, le doverose azioni di salvataggio dei naufraghi sancite da tutte le Convenzioni sulla sicurezza della vita in mare”. E aggiunge un ulteriore auspicio: “che i prossimi interventi di salvataggio non siano più soggetti a minaccia di sanzione penale e che ciò incoraggi anche i mezzi civili ad interventi di salvataggio più tempestivi, senza lasciare naufraghi in mare, a morire di inedia per settimane, come è successo tragicamente troppe volte nel Canale di Sicilia”

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Grecia, raid della polizia nel quartiere degli anarchici ad Atene

Blitz delle forze dell'ordine ad Exarchia: ieri i militanti avevano messo a ferro e fuoco la capitale ellenica

La polizia greca ha dato vita, all'alba di oggi, a una vasta operazione nel quartiere Exarchia di Atene, ritenuto il punto di riferimento del movimento anarchico nella capitale greca. Le forze dell'ordine, compresi i reparti speciali chiamati Mat e Delta, hanno eseguito un numero ancora imprecisato di arresti.

Pakistan, attentato nel mercato di Peshawar: 42 vittime

Sempre a Peshawar dati alle fiamme sei camion destinati al rifornimento delle truppe Nato in Afghanistan

Sono almeno 42 le vittime dell'esplosione avvenuta questa mattina nel Khyber Bazaar di Peshawar, uno dei mercati più frequentati della cittadina del Pakistan nord occidentale.

Lo ha reso noto l'emittente televisiva pakistana Geo Tv. La polizia, confermando che ci sono vittime, non ha ancora fornito una ricostruzione della dinamica dell'esplosione, ma sembra molto probabile che si tratti di un attentato. Per l'emittente al-Jazeera si è trattato di un attentatore suicida, mentre per al-Arabiya un'autobomba sarebbe stata fatta detonare a distanza. Un altro attacco, sempre a Peshawar, si è registrato oggi nei confronti dei rifornimenti diretti alle truppe della coalizione internazionale in Afghanistan. Sei camion carichi di carburante sono stati attaccati da un gruppo di miliziani e incendiati nel quartiere di Toor Baba. Lo hanno riferito fonti di polizia.

ITALIA

Scuola, proteste in tutta Italia Migliaia di studenti in piazza

Scuola, proteste in tutta Italia Migliaia di studenti in piazza

Il corteo di Milano ROMA - Proteste in oltre 50 città italiane contro i tagli alla scuola e la riforma Gelmini. Migliaia i ragazzi che hanno partecipato al corteo di Milano e Bologna. A Roma lo slogan è: "Diamogli una lezione" a Genova sfilano "i leoni". Secondo l'Unione degli studenti, in piazza al fianco dei lavoratori metalmeccanici della Fiom Cgil, sono scesi oltre 150mila studenti.

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Milano. In quattromila stanno sfidando la pioggia e zuppi d'acqua si stanno dirigendo verso il provveditorato regionale agli studi in via Ripamonti. No ai tagli, no al fascismo e razzismo e no alla chiusura delle scuole civiche del capoluogo lombardo sono le tre parole d'ordine della manifestazione. Da largo Cairoli i giovani hanno attraversato corso di Porta Romana per dirigersi a via Ripamonti, verso il provveditorato. Alla manifestazione partecipano i rappresentanti delle università Statale, Bicocca, Politecnico, dell'accademia di Brera e degli istituti scolastici superiori, in maggioranza, in mobilitazione da un anno a fianco degli universitari. I manifestanti, sulle note della musica punk diffusa dagli altoparlanti sistemati sul furgone che guida il corteo, chiedono al governo lo stop ai tagli alla scuola, fondi per il diritto allo studio, copertura finanziaria dei corsi di recupero, il ritiro del progetto di legge Aprea e la modifica del riordino degli istituti superiori.

Genova. Gli studenti di oltre 30 scuole genovesi superiori hanno aderito al corteo di protesta indetto dagli iscritti alle medie superiori che stamani, nonostante la forte pioggia, ha attraversato la città da piazza Caricamento alla direzione scolastica regionale in via Assarotti. "La manifestazione è contro i tagli della finanziaria. Chiediamo più ore per gli insegnanti per colmare il problema del recupero dei corsi formativi - ha detto la portavoce Corinne Palidda - Siamo contro la riforma Fioroni e contro ogni privatizzazione. Vorremmo una scuola migliore e contrastiamo il decreto sicurezza". Al corteo che si apriva con lo striscione "Hic sunt leones" ha aderito anche il comitato dei precari liguri.

Bologna. Circa 3mila studenti delle superiori di Bologna sono scesi in piazza questa mattina per protestare contro la riforma della scuola. Più agguerriti sono gli studenti del liceo Copernico, preoccupati perché la riforma cancellerebbe la sperimentazione del maxi-informatico. "Vogliono trasformarlo in liceo tecnologico- spiegano i ragazzi- riducendo le ore da 34 a 30 e cambiando gli insegnamenti di informatica". Questo crea un problema per i docenti, continuano i ragazzi, che perderebbero alcune cattedre. Inoltre i laboratori, che sono stati attrezzati con nuovi strumenti, "non sarebbero più utilizzabili". Problema contrario invece per l'itis Belluzzi, dove i laboratori hanno materiali e attrezzature vecchie che non rinnovabili a causa dei tagli. Negli istituti delle scienze sociali, invece, la riforma eliminerebbe il tirocinio che, per i futuri educatori, significa meno punti in graduatoria. Al corteo degli studenti delle superiori è mancato il contributo dei gruppi universitari e dei precari. "Noi li abbiamo avvisati- spiega Federico fornasari, uno dei portavoce del Coordinamento degli studenti - non voglio dire che ci hanno dato 'buca', ma quasi". In effetti la pur numerosa presenza degli studenti non soddisfa a pieno qualche organizzatore della manifestazione.

Roma. Non solo metalmeccanici e Unicobas della scuola. A Roma in corteo anche gli studenti. L'Unione degli studenti (Uds), la Rete degli studenti medi e l'Unione degli universitari (Udu) si sono uniti alla protesta dei metalmeccanici, raggiungendo la Fiom-Cgil a piazzale Flaminio e unendosi al corteo. Quella che doveva essere un manifestazione contro l'ipotesi di un accordo separato per il rinnovo del contratto tra Federmeccanica, Fim e Uilm, è quindi diventato motivo di proteste anche contro il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, e i tagli alla scuola pubblica operati dal governo. "Diamogli una lezione" è lo slogan dell'Uds, mentre l'Udu sfila al grido "Fermiamo la Gelmini. Senza soldi nessuna riforma". Studenti in piazza per "rivendicare una scuola di qualità" e "chiedere immediatamente una inversione di rotta rispetto alle politiche del governo sulla scuola", fanno sapere gli stessi studenti, che vogliono anche "libri e materiale gratis e corsi di recupero gratuiti", e lo "stop al falso merito".

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gror0901009 GR 9/10 (last edited 2009-10-09 11:00:32 by anonymous)