Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Compagne in presidio Sotto al campidoglio sulla violenza contro le donne. Audio Il provvedimento al Senato ROMA - Sì a larghissima maggioranza dell'Aula della Camera al disegno di legge sul contrasto allo 'stalking', ovvero di quegli atteggiamenti tenuti da chi affligge un'altra persona, spesso di sesso opposto, perseguitandola ed ingenerando stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. I voti a favore sul testo sono stati 379, due quelli contrari, quelli dei liberaldemocratici, tre gli astenuti. Il provvedimento ora passa al Senato. AUDIO
Gaza: otto feriti, tra cui sette bambini, nella nuova aggressione aerea israeliana Gaza, 29 gennaio - In una nuova aggressione aerea israeliana al sud della striscia di Gaza sono rimaste ferite otto persone, un motociclista palestinese e sette bambini che si trovavano nelle vicinanze dell'esplosione.
- L'inviato speciale Usa per il Medio Oriente chiede l'apertura dei valichi di Gaza, ma sotto l'egida di Abu Mazen
Ramallah, 29 gennaio - L'inviato speciale statunitense per il Medio Oriente George Mitchell si è recato oggi in visita da Abu Mazen a Ramallah, dichiarando, dopo il colloquio, che per evitare il flusso clandestino di armi verso la striscia di Gaza bisogna arrivare all'apertura completa dei valichi di Gaza per consentire che merci di prima necessità possano entrare nel territorio palestinese senza la necessità di essere introdotte clandestinamente. Peccato che lo stesso Mitchell, dopo un ragionamento logico, sia approdato a una non conclusione, auspicando il coinvolgimento di Abu Mazen nella gestione dei valichi.
Perù, la magistratura conferma la richiesta: 30 anni di carcere per l'ex presidente Fujimori
Fujimori è sotto processo con accuse pesantissime La magistratura peruviana ha concluso ieri la sua esposizione in merito al giudizio sull'ex presidente peruviano Alberto Fujimori, a processo con l'accusa di omicidio, sequestro di persona e lesioni gravi. Il magistrato che segue l'inchiesta non ha dubbi: Fujimori sarebbe stato il direttore di un'organizzazione criminale, creata per combattere il terrorismo, e fatta funzionare con "metodi da guerra sporca". Inoltre, Fujimori potrebbe dover pagare un indennizzo per le sue malefatte pari a circa 95 milioni di euro. Alejandro Aguinaga, deputato peruviano del Gruppo Parlamentario Fujimorista, ha fatto sapere che non esistono prove che avallino l'istanza della magistratura e sostiene che "se nel paese esistesse una giustizia equilibrata" Fujimori "dovrebbe essere assolto".
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Siparietto
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In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
NUOVA COSTITUZIONE: SCRUTINIO QUASI COMPLETO CONFERMA VITTORIA DEL ‘SÌ’
Gli ultimi dati ufficiali del referendum per la nuova Costituzione confermano uno scarto di 20 punti percentuali del ‘si’ sul ‘no’: con il 98,83% delle schede scrutinate, il 61,67% dei boliviani ha approvato il nuovo progetto promosso dal governo del primo presidente indigeno Evo Morales, contro il 38,33% che lo ha respinto (soprattutto nei quattro dipartimenti amministrati dall’opposizione). Riguardo al cosiddetto referendum ‘dirimidor’ – relativo a un articolo della Carta che limita l’estensione massima delle proprietà terriere - gli ultimi dati delle commissione elettorale nazionale rilevano che l’80,73% dei voti è andata alla prima opzione (estensione massima a 5000 ettari) e il 19,27% alla seconda (10.000 ettari). Il governo ha reso noto di stare già lavorando alle leggi e decreti per l’applicazione della nuova Costituzione, che stabilisce una maggiore integrazione delle popolazioni indigene nella vita politica e sociale e dà allo stato un maggior controllo sulla gestione delle risorse naturali; sulla questione dell’autonomia, il presidente Morales ha detto che riaprirà il dialogo con l’opposizione. Intanto il capo di stato boliviano è giunto oggi a Belém, in Brasile, per partecipare al IX Forum sociale mondiale.
INTENSI COMBATTIMENTI NEL CENTRO DEL PAESE
Almeno 10 persone sarebbero state uccise e una quindicina ferite negli intensi combattimenti avvenuti questa mattina a Dhusamareb, capitale della provincia di Galgadud, nel centro della Somalia. Lo riferiscono fonti giornalistiche somale, precisando che i combattenti tra due gruppi armati si sarebbero conclusi verso l’ora di pranzo. Secondo le stesse fonti, il movimento Ahlu Sunna Waljamaca - che costituisce il nocciolo centrale dello schieramento che da dicembre contende a un’altra alleanza di forze politiche e claniche dell’area (appoggiati dagli al-Shebab) il controllo dell’area – avrebbe avuto la meglio, prendendo il controllo della città. Nelle scorse settimane, e più precisamente l’11 gennaio scorso, lo stesso movimento aveva conquistato anche la città di Guriel, in pesanti combattimenti che, secondo bilanci di stampa, avevano provocato la morte di almeno una trentina di persone. Secondo l’Onu, gli scontri che da settimane scuotono la regione di Galgadud hanno costretto almeno 50.000 persone ad abbandonare le proprie case. Operatori umanitari hanno ripetutamente espresso la loro preoccupazione per questa gente, vista la generale impossibilità di fornire assistenza a causa dell’insicurezza. Secondo bilanci ufficiosi, sarebbero oltre 100 (poco meno della metà civili) le persone morte da quando sono iniziate le violenze nella zona. Secondo alcuni osservatori, dietro i combattimenti si troverebbero anche motivazioni politiche tra i gruppi dell’opposizione più moderati e quelli più radicali.
Madagascar: 80 morti in scontri'
Ministro francese Joyandet: preoccupazione per connazionali (ANSA) - PARIGI, 28 GEN - Piu' di 80 morti in pochi giorni negli scontri in Madagascar: lo stima il ministro della Cooperazione francese, Alain Joyandet. Nell'isola ci sono 20 mila cittadini francesi- ha spiegato il ministro - seguiamo con preoccupazione la situazione. Lunedi' la capitale Antanarivo e' stata teatro di scontri e saccheggi durante le manifestazioni dei sostenitori del sindaco Andry Rajoelina (che e' anche il leader dell'opposizione) per chiedere le dimissioni del presidente Ravalomanana.
Pena morte: Giappone; eseguite quattro impiccagioni
TOKYO - Quattro condannati a morte sono stati impiccati oggi in Giappone, nelle prime esecuzioni capitali dall'inizio dell'anno nel paese asiatico. Lo ha reso noto il ministro della Giustizia, Eisuke Mori. L'ultima serie di esecuzioni risaliva a tre mesi fa, quando furono impiccati due detenuti nel braccio della morte.
USA: TEXAS, UCCISO CON INIEZIONE LETALE CONDANNATO PER 4 OMICIDI
E' LA QUARTA ESECUZIONE IN UN MESE NELLO STATO
Washington, 29 gen. (Adnkronos/Upi) - Un uomo condannato a morte per 4 omicidi e' stato ucciso con l'iniezione letale oggi nel braccio della morte di Huntsville, in Texas. E' la quarta esecuzione nello stato americano, che ha il triste primato del maggior numero di condanne a morte eseguite, nel solo mese di gennaio, la seconda in due giorni. Virgil Martinez, che era un ex guardia di sicurezza, era stato condannato a morte nel 1998 per aver ucciso la sua ex fidanzata Veronica Fuentes, i due figli di tre e cinque anni ed un amico di famiglia.
WEF Davos: un centinaio di no-global manifestano a Basilea
BASILEA - Circa 400 persone hanno sfilato in serata nel centro di Basilea per protestare contro il Forum economico mondiale (WEF) apertosi oggi a Davos. "Occorre interrompere il ballo dei vampiri, degli sfruttatori e dei guerrafondai", si poteva leggere su uno striscione. La manifestazione autorizzata si è svolta senza incidenti di rilievo.
Alcuni dimostranti hanno lanciato bottiglie di plastica, sacchetti contenenti vernice e decine di scarpe contro le facciate dell'UBS sulla Bankenplatz. Su un muro del muncipio, un edificio medievale, è stato scritto con lo spray "Wipe out WEF" (Via il WEF). Una ventina di persone incappucciate e vestite di nero ha gettato ripetutamente petardi in direzione degli agenti di polizia che seguivano a distanza la manifestazione. Tra i partecipanti al corteo vi erano diversi politici di sinistra locali.
Gli organizzatori del raduno hanno invitato i presenti a recarsi sabato a Ginevra per prender parte alla prevista manifestazione anti-WEF (non autorizzata, questa).
ITALIA
Guidonia, bomba carta contro negozio rumeno
Una bomba carta e' stata lanciata la scorsa notte contro un negozio di proprieta' di un cittadino rumeno a Villalba di Guidonia, una frazione della cittadina alle porte di Roma dove la scorsa settimana e' stata stuprata una ragazza da una banda di rumeni, fermati due giorni fa dai carabinieri.
La bomba carta ha divelto la serranda della macelleria di via Toscana, mandando in frantumi l'intera vetrina del negozio. L'attentato incendiario e' avvenuto poco prima della mezzanotte. I carabinieri hanno attivato gli accertamenti e hanno eseguito rilievi scientifici.
OPERAIO SCHIACCIATO DA PRESSA, IN COMA
PORCIA (PORDENONE) - Un operaio di 37 anni é rimasto schiacciato sotto una pressa stamani in uno stabilimento nella zona industriale di Porcia (Pordenone). L'uomo è stato trasportato in elicottero all'ospedale di Udine dove è ricoverato in stato di coma. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Fontanafredda (Pordenone) e gli ispettori dell'Azienda sanitaria per accertare le cause dell'incidente, avvenuto intorno alle 7:30.
GELA (CALTANISSETTA) - I sindacati hanno proclamato due ore di sciopero, dalle 8 alle 10, al petrolchimico di Gela, dove ieri sera un operaio di 34 anni, Salvatore Vittorioso, sposato e con un figlio, è morto per l'esplosione di un'apparecchiatura sotto pressione. L'uomo lavorava per la Ecorigen, che opera nel settore della rigenerazione dei catalizzatori e degli olii esausti. Secondo Cgil, Cisl e Uil, "quanto è accaduto è da ascrivere alla piena responsabilita della Ecorigen", per la quale lavorano 45 persone. Il forno che ha provocato l'incidente era entrato in funzione ieri, dopo che per una settimana, a causa di un guasto, una delle due linee di produzione era rimasta ferma. Vittorioso, originario di Licata, nell'Agrigentino, aveva un contratto a tempo determinato. Ieri aveva fatto il turno dalle 6 alle 14 ma era rimasto al lavoro, su richiesta dell'azienda, perché serviva personale. La salma dell'operaio si trova all'obitorio di contrada Fardella. Sull'incidente la procura di Gela ha aperto un'inchiesta.
Pericolo frana, chiusi 60 km della Salerno-Reggio Calabria
Il tempo è buono, ma la montagna 'viene giù'. Sono ormai una sessantina i chilometri dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria chiusi al traffico per frane o pericolo di frane.
Oltre al tratto Cosenza Nord-Falerna, ieri sera il prefetto di Reggio Calabria Francesco Musolino ha disposto la chiusura del tratto Scilla-Villa San Giovanni per un pericolo di frana. Oggi cominceranno le indagini geologiche sulla zona ed al momento, hanno riferito fonti della Prefettura, è impossibile fare previsioni sulla riapertura.
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