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Sommario

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Hamas pronta a liberare Shalit in cambio dell'apertura dei confini di Gaza

A 24 ore dalle elezioni, l'aviazione di Israele ha colpito questa mattina due bersagli a Gaza. Lo riferisce il sito internet del quotidiano Haaretz che cita fonti dell'esercito, secondo le quali l'offensiva costituisce una risposta ai missili lanciati ieri dalla Striscia verso Israele. "Come unica autorità nella Striscia di Gaza, Hamas detiene piena responsabilità per tutte le attività terroristiche originate dalla sua zona di controllo", si legge in un comunicato dei militari israeliani. Sempre Haaretz, inoltre, riferisce che Hamas ha accettato la richiesta israeliana di legare l'apertura dei valichi nella Striscia di Gaza al rilascio del caporale Gilad Shalit, rapito il 25 giungo 2006. La proposta egiziana per un cessate il fuoco prevede la riapertura parziale dei valichi, pari all'80% della loro capacità. Il rimanente 20%, compreso il cemento e l'acciaio per ricostruire Gaza, sarà concesso solo quando sarà raggiunto un accordo sulla liberazione di Shalit sulla base dello scambio dei prigionieri detenuti in Israele. Questo ultimi dovrebbero essere tra 700 e 1.000 e la loro liberazione avverra' in tre fasi: 350 sarebbero scarcerati contemporaneamente al trasferimento a Cipro o in Egitto di Shalit; altri 100 saranno liberati dopo il ritorno a casa del caporale; gli ultimi verranno rilasciati come gesto di riconoscenza per la mediazione di Mubarak.

GAZA: SOLDATI ISRAELIANI SPARANO SU CONTADINI PALESTINESI E PACIFISTI INTERNAZIONALI

Sab. 7 i soldati israealiani hanno sparato contro giornalisti italiani, membri del gruppo pacifista International Solidarity Movement (Ism) e contadini palestinesi. La sparatoria è avvenuta nella zona agricola a ridosso del villaggio di El Farai'n, a nord di Khan Younis, nel mezzo della Striscia di Gaza, a duecento metri dal confine israeliano. Il perché i cecchini di Tsahal abbiano preso di mira un gruppo di civili disarmati si potrebbe spiegare pensando a un'azione intimidatoria. Ma non e' cosi'. Da sempre gli agricoltori e gli allevatori palestinesi che lavorano nei campi al confine sono oggetto del fuoco dei soldati israeliani. Nei giorni scorsi, nella zona dove ci trovavamo, un contadino e' stato ucciso. Per questo, le colture giacciono incolte nei campi e la popolazione e' di fatto privata della loro principale fonte di sostentamento. Questa mattina abbiamo accompagnato i membri dell'Ism, un movimento composto da cittadini di numerose nazionalità, tra cui anche l'italiano Vittorio Arrigoni, nei campi di prezzemolo di El Farai'n. La giornata prevedeva un'azione cosiddetta 'di interposizione non violenta', una pratica consueta per i movimenti pacifisti che operano nei Territori Occupati: ci si frappone tra l'esercito e i civili palestinesi per consentire alla popolazione di svolgere le loro attivita', altrimenti limitate dal tiro al bersaglio, alle volte fatale, da parte dei soldati israeliani. I contadini hanno lavorato indisturbati per circa due ore, mentre una dozzina di pacifisti dell'Ism, alcuni muniti di megafono e casacche catarifrangenti, osservavano eventuali presenze di soldati al di là del reticolato che segna il confine. Intorno a mezzogiorno, due jeep e un veicolo blindato si sono avvicinati alla rete. Alcuni soldati sono scesi e hanno preso posizione nelle postazioni di tiro. Uno, o più probabilmente due di loro, sono saliti sul tetto di uno dei mezzi e hanno cominciato a fare fuoco. I proiettili hanno colpito terra ad alcuni metri da noi, mentre i contadini, che senza la presenza di 'internazionali' avrebbero sicuramente corso rischi enormi per la loro vita, si buttavano a terra. I cecchini continuavano a sparare nella nostra direzione, mentre dal megafono gli attivisti li esortavano, senza successo, a cessare il fuoco: "Nessuno e' armato. Siamo tutti civili. Non sparate". A intervalli di qualche minuto, raffiche di decine di proiettili hanno sibilato accanto a noi. Dalle zolle del terreno si levavano nuvole di polvere a meno di due-tre metri. La presenza di pacifisti e giornalisti, tra i quali anche due documentaristi di Rai Tre, Manolo Luppichini e Jacopo Mariani, e' servita da deterrente per evitare che i contadini venissero feriti o uccisi. Tuttavia, durante una di queste iniziative, negli anni scorsi un attivista britannico e' morto dopo essere rimasto in coma per sei mesi a seguito del tiro di un cecchino mentre stava accompagnando dei bambini a Rafah. Rachel Corrie, un'altra pacifista britannica é rimasta schiacciata nel 2003 da un bulldozer israeliano.

PAKISTAN: ATTACCO DEI TALEBANI, ALMENO 25 MORTI

E’ di almeno venticinque morti e quaranta feriti il bilancio dell’ultimo attacco talebano condotto a colpi di razzi nel Pakistan nord occidentale. I razzi, sparati dalle milizie filotalebane hanno colpito una scuola usata come rifugio dagli abitanti di Dera Adam Khel, non lontano da Peshawar. Dopo l’attacco, la gente del luogo ha bloccato la Indus Highway, la strada di collegamento principale con il resto del Paese, deponendo in strada i corpi delle vittime, in segno di protesta. Sempre nel nordovest del Paese un attentore kamikaze ha ucciso oggi cinque poliziotti e ne ha feriti altri quattro. L’attentato è avvenuto nella zona di Miransah, in Waziristan.

INDIA: GUERRIGLIERI NAXALITI ATTACCANO LA POLIZIA

Almeno dieci poliziotti sono stati uccisi in un attacco dei guerriglieri maoisti Naxaliti nello stato indiano nord-orientale del Bihar. I ribelli hanno aperto il fuoco contro un gruppo di agenti che stava assistendo a uno spettacolo teatrale nel villaggio di Mahuliatand, distretto di Nawada. Decine i feriti. Le forze di sicurezza hanno lanciato un'operazione di rastrellamento in tutta la zona alla ricerca dei responsabili dell'attacco. La scorsa settimana, altri quindici poliziotti erano stati uccisi dai Naxaliti nello stato del Maharashtra. La guerriglia contadina maoista, attiva da decenni, recentemente si è rafforzata ed estesa a tutti gli stati indiani della cosiddetta 'fascia tribale'. Dal 1980 a oggi questa strisciante guerra civile tra il governo e gli emarginati dal miracolo economico indiano - caratterizzata da gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani da parte delle forze di polizia e delle milizie private dei propietari terrieri - ha causato almeno 7 mila morti.

SPAGNA: DUE PARTITI DELLA SINISTRA INDIPENDENTISTA ESCLUSI DA ELEZIONI PAESI BASCHI

TURCHIA: CONDANNATA PARLAMENTARE KURDA, RISCHIA L'ARRESTO

La parlamentare curda Aysel Tuğluk è stata condannata a 18 mesi di carcere e rischia l'arresto. La militante del filo-curdo Dtp è stata condannata per aver detto che definire il Pkk un movimento terrorista non serve a risolvere la questione curda. Il Primo Ministro dice che dobbiamo definire il Pkk un'organizzazione terrorista. Solo a partire da quel momento dialogherà con noi (il partito filocurdo Dtp, ndr). Il Problema non scomparirà se chiamiamo il PKK terrorista. Quelli che voi considerate dei terroristi per altri sono eroi. Se noi chiamassimo terrorista Abdullah Öcalan perderemmo la fiducia del nostro popolo. Il popolo curdo ha deciso di condurre una lotta democratica. Ma se voi non date a un popolo neppure il diritto di usare la propria lingua come vuole, create un terreno fertile per la violenza. Per queste parole, pronunciate durante un comizio del Demokratik Toplum Partisi (Partito della Società Democratica, ndr.) il 16 Maggio 2006 a Batman, cittadina del Sud-Est turco a maggioranza curda, Aysel Tuğluk è stata condannata a 18 mesi di carcere dal Tribunale di Diyarbakır per aver fatto "propaganda pro-Pkk". In Turchia i deputati possono essere processati solo in seguito a un voto in questo senso del parlamento, quindi anche in questo caso il procedimento penale era stato congelato in attesa del termine della legislatura. Per la prima volta nella storia della Repubblica Turca, però, la Corte d'Appello ha stabilito che il processo doveva tenersi nonostante l'immunità parlamentare e Aysel Tuğuk ora rischia il carcere.

SVIZZERA: SI ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE

La Svizzera dice sì alla libera circolazione delle persone con l'UE, con un referendum che ha coinvolto ieri i cittadini transalpini. Contrariamente a quanto alcuni temevano, in questo periodo di crisi economica gli svizzeri non hanno avuto un riflesso di chiusura e di protezionismo. L'esito del referendum infatti ha visto la vittoria del si con una percentuale di circa il 60% dei voti e prevede il rinnovo dell'accordo di libera circolazione con l'Unione Europea e la sua estensione a Bulgaria e Romania.

MADAGASCAR: DECINE DI CIVILI UCCISI DALLA GUARDIA NAZIONALE

È di oltre 40 persone uccise e più di 350 ferite il bilancio del massacro di sabato scorso, nella capitale Antananarivo. Lo ha reso noto il Comitato internazionale della Croce Rossa sulla base di fonti ospedaliere. La Guardia presidenziale (composta per lo più da "contractors" stranieri) aveva aperto il fuoco contro alcune migliaia di manifestanti dell'opposizione, che improvvisamente avevano deciso di dirigersi verso il palazzo della Presidenza. Si è dimessa per il ministro della Difesa, Cècile Manorohanta: «In qualità di madre non posso accettare questa violenza. Per quello che era stato deciso a livello di governo, le forze dell'ordine avrebbero dovuto proteggere la popolazione e i suoi beni. Dopo quanto accaduto, ho quindi deciso di non far più parte di questo governo». Successivamente si è dimesso anche il ministro della Giustizia, Bakolalao Ramanandraibe Ranaivoharivony.

SRILANKA: COMBATTIMENTI E ATTENTATO SUICIDA CONTRO MILITARI

È di tre morti, un soldato e due civili, il bilancio ancora parziale dell’attentato suicida compiuto questa mattina nella zona di Dharmapuram, nel nord dello Sri Lanka, da una donna che si è fatta esplodere a un posto di blocco allestito dall’esercito al confine tra l’area sotto il controllo dei ribelli delle Tigri per la liberazione della patria Tamil (Ltte) e quella in mano ai militari. Secondo fonti di stampa internazionali, il bilancio finale dell’attentato potrebbe essere molto alto con “numerosi soldati tra le vittime”. Almeno 10.000 civili, tutti di etnia Tamil, sono fuggiti nei giorni scorsi dalla zona di guerra, mentre altri 200.000 civili restano da settimane bloccati nelle zone dell’operazioni militari, bersaglio degli attacchi di entrambe le forze in campo. “Diverse centinaia” di loro sarebbero morte nei combattimenti, secondo fonti Onu e della Croce Rossa internazionale (Icrc). Secondo fonti d’informazione vicine ai Tamil, solo ieri, nella zona di Vanni (lungo un’arteria viaria di tre chilometri che collega due importanti villaggi dell’area) i bombardamenti dell’esercito avrebbero provocato 80 morti tra i civili e il ferimento di altri 200, con decine di cadaveri riversi ai bordi della strada. Notizie, impossibili da verificare dato l’isolamento totale dell’area.

COLOMBIA: LE FARC PROPONGONO AL GOVERNO UNO SCAMBIO DI PRIGIONIERI

Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno rilanciato oggi la loro disponibilità a trattare con il governo colombiano un accordo per lo scambio di prigionieri. Un comunicato firmato dal Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle Farc, diffuso oggi, ha sottolineato che i guerriglieri hanno mantenuto la parola data liberando sei ostaggi, e che sperano che il gesto contribuisca a facilitare un accordo di scambio fino ad ora ostacolato dal governo. La dichiarazione è stata resa nota dal movimento Colombiani per la Pace guidato dalla senatrice dell'opposizione Piedad Cordoba, protagonista assieme alla Croce Rossa Internazionale nella mediazione che ha portato alle liberazioni di ostaggi dei giorni scorsi.

SPAGNA: A Barcellona sgomberata l'occupazione Calle Amor

Questa mattina, lunedì 9 Febbraio la polizia ha sgomberato la casa occupata Calle Amor di Barcellona. Alle 6 e mezza del mattino l'antisommossa Catalana ha fatto irruzione dentro la casa occupata. Gli occupanti sono saliti sul tetto ed uno di loro è salito sulla croce per tentare una resistenza. Il compagno sulla croce è stato sradicato con essa con l'uso d'un escavatore. I ragazzi che portavano la solidarietà agli amici sgomberati, venivano spintonati violentemente dalla polizia. In mattinata sono arrivati i Salesiani, proprietari dell'immobile e con Loro i mezzipesanti per la demolizione della casa occupata.

GIAPPONE: ANCHE LA NISSAN LICENZIA, 20MILA FUORI

Nissan ridurrà l'organico di 20mila unità entro marzo del 2010. Un taglio che rappresenta l'8,5% del personale Nissan che conta 215 mila dipendenti. L'azienda chiude il terzo trimestre con una perdita operativa di 99 miliardi di yen a fronte di ricavi in calo del 34% a 1.820 miliardi con 731 mila veicoli venduti (-18,6%). Oltre al taglio dell'organico, le misure di contenimento dei costi prevedono anche un colpo di forbice alle retribuzioni dei dirigenti. Dal prossimo mese di marzo il top management vedrà lo stipendio ridursi del 10% fino a quando la situazione non tornerà alla normalità. L'alleggerimento degli organici avverrà principalmente con il taglio delle assunzioni, l'eliminazione dei contratti a termine e gli incentivi alle uscite e ai pensionamenti.

ITALIA

ROMA E MILANO: MUOIONO DUE OPERAI AL LAVORO

Un operaio di 43 anni è morto in tarda mattinata a Roma dopo essere caduto da una scala mentre effettuava alcuni lavori nel cortile di una scuola elementare. L'uomo, Rodolfo Ruggeri, è caduto da un'altezza di cinque metri ed morto sul colpo mentre stava ultimando alcuni lavori nel cortile della scuola elementare Giuditta Tavani Arquati, a lungotevere della Farnesina. Un operaio di un cantiere dell'autostrada A4 Milano-Brescia è stato travolto e ucciso questa mattina da un'auto. La vettura, in seguito ad un incidente, e' finita nella corsia di emergenza dove l'uomo stava lavorando. E' accaduto al km 19 in direzione Brescia, tra lo svincolo della tangenziale est di Milano e l'uscita di Agrate.

NETTUNO: IERI MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA (corrisp. ROR)

Tra le duemila e le tremila persone hanno partecipato ieri pomeriggio a Nettuno alla manifestazione organizzata dall'Assemblea antirazzista permanente in solidarieta' all'immigrato indiano a cui tre giovani italiani del posto hanno dato fuoco il fine settimana scorso e le cui condizioni di salute sono ancora molto gravi. La manifestazione era anche contro il pacchetto sicurezza votato la settimana scorsa al Senato.

NAPOLI: PROSEGUE LA MOBILITAZIONE DEGLI OPERAI FIAT DI POMIGLIANO (corrisp. ROR)

VICENZA: COMUNICATO PRESIDIO PERMANENTE DOMANI BLOCCO DEI LAVORI (corrisp. ROd'U)

Martedì 10 febbraio prima giornata di blocco totale dell'accesso al Dal Molin; fermare i mezzi che entrano e escono dai cancelli di Via Ferrarin significa impedire il proseguimento di lavori illegittimi e illegali. L'appuntamento è per le 6 del mattino alla rotatoria tra Viale Dal Verme e Via Ferrarin dove tutti i mezzi diretti al cantiere sono costretti a circolare. Non si può imporre un'infrastruttura militare contro la volontà della comunità locale; Vicenza ha già dimostrato in più occasioni – sondaggi, manifestazioni, consultazione popolare – la propria contrarietà alla nuova base statunitense. Di fronte all'imposizione del progetto i cittadini hanno il diritto di difendere il proprio territorio e il proprio futuro bloccando il cantiere.

Gr 13:00

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NOTIZIE BREVI

ESTERI

SVIZZERA: SI ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE

La Svizzera dice sì alla libera circolazione delle persone con l'UE, con un referendum che ha coinvolto ieri i cittadini transalpini. Contrariamente a quanto alcuni temevano, in questo periodo di crisi economica gli svizzeri non hanno avuto un riflesso di chiusura e di protezionismo. L'esito del referendum infatti ha visto la vittoria del si con una percentuale di circa il 60% dei voti e prevede il rinnovo dell'accordo di libera circolazione con l'Unione Europea e la sua estensione a Bulgaria e Romania.

COMBATTIMENTI NEL NORD: ATTENTATO SUICIDA CONTRO MILITARI

È di tre morti, un soldato e due civili, il bilancio ancora parziale dell’attentato suicida compiuto questa mattina nella zona di Dharmapuram, nel nord dello Sri Lanka, da una donna che si è fatta esplodere a un posto di blocco allestito dall’esercito al confine tra l’area sotto il controllo dei ribelli delle Tigri per la liberazione della patria Tamil (Ltte) e quella in mano ai militari. Secondo fonti di stampa internazionali, il bilancio finale dell’attentato potrebbe essere molto alto con “numerosi soldati tra le vittime”. Almeno 10.000 civili, tutti di etnia Tamil, sono fuggiti nei giorni scorsi dalla zona di guerra, mentre altri 200.000 civili restano da settimane bloccati nelle zone dell’operazioni militari, bersaglio degli attacchi di entrambe le forze in campo. “Diverse centinaia” di loro sarebbero morte nei combattimenti, secondo fonti Onu e della Croce Rossa internazionale (Icrc). Secondo fonti d’informazione vicine ai Tamil, solo ieri, nella zona di Vanni (lungo un’arteria viaria di tre chilometri che collega due importanti villaggi dell’area) i bombardamenti dell’esercito avrebbero provocato 80 morti tra i civili e il ferimento di altri 200, con decine di cadaveri riversi ai bordi della strada. Notizie, impossibili da verificare dato l’isolamento totale dell’area.

Hamas pronta a liberare Shalit in cambio dell'apertura dei confini di Gaza

A 24 ore dalle elezioni, l'aviazione di Israele ha colpito questa mattina due bersagli a Gaza. Lo riferisce il sito internet del quotidiano Haaretz che cita fonti dell'esercito, secondo le quali l'offensiva costituisce una risposta ai missili lanciati ieri dalla Striscia verso Israele. "Come unica autorità nella Striscia di Gaza, Hamas detiene piena responsabilità per tutte le attività terroristiche originate dalla sua zona di controllo", si legge in un comunicato dei militari israeliani.

Sempre Haaretz, inoltre, riferisce che Hamas ha accettato la richiesta israeliana di legare l'apertura dei valichi nella Striscia di Gaza al rilascio del caporale Gilad Shalit, rapito il 25 giungo 2006. La proposta egiziana per un cessate il fuoco prevede la riapertura parziale dei valichi, pari all'80% della loro capacità. Il rimanente 20%, compreso il cemento e l'acciaio per ricostruire Gaza, sarà concesso solo quando sarà raggiunto un accordo sulla liberazione di Shalit sulla base dello scambio dei prigionieri detenuti in Israele. Questo ultimi dovrebbero essere tra 700 e 1.000 e la loro liberazione avverra' in tre fasi: 350 sarebbero scarcerati contemporaneamente al trasferimento a Cipro o in Egitto di Shalit; altri 100 saranno liberati dopo il ritorno a casa del caporale; gli ultimi verranno rilasciati come gesto di riconoscenza per la mediazione di Mubarak.

SPAGNA: DUE PARTITI DELLA SINISTRA INDIPENDENTISTA ESCLUSI DA ELEZIONI PAESI BASCHI

E un'autobomba è esplosa questa mattina a Madrid senza provocare feriti. Lo ha annunciato la radio spagnola citando fonti della polizia e precisando che l'esplosione è avvenuta a Campo delle Nazioni, un quartiere orientale della capitale spagnola.

Secondo la radio, l'esplosione é avvenuta intorno alle 9:00 dopo che una telefonata aveva avvertito la Croce Rossa della presenza dell'autobomba. La polizia ha subito isolato il quartiere. Secondo la radio, la polizia ritiene che si tratti di un'azione del gruppo indipendentista basco Eta a tre settimane dalle elezioni regionale nei Paesi Baschi.

PROCESSO PER SCARPE CONTRO BUSH: PRIMA UDIENZA TRA 10 GIORNI

E' in programma per il 19 febbraio la prima udienza del processo contro il giornalista iracheno Muntadhar al-Zaidi in carcere dallo scorso Dicembre per aver lanciato un paio di scarpe contro l’allora presidente americano George W. Bush che teneva una conferenza-stampa a Baghdad; secondo Abdullah Sattar al-Beirqdar, portavoce del Supremo consiglio di giustizia, i giudici hanno respinto la richiesta di far decadere l’accusa di ‘aggressione contro un capo di stato straniero’ presentata dagli avvocati della difesa. “Il lancio delle scarpe – avevano detto i legali del giornalista, diventato un mito in Iraq e nel mondo – è stato un insulto e non un’aggressione contro un capo di stato: si tratta cioè un reato del quale si deve occupare la magistratura ordinaria e non la Corte penale centrale”. In base alle leggi irachene, al-Zaidi rischia una condanna a un periodo di carcere compreso tra i cinque e i 15 anni.

ITALIA

VIOLENTATE DA BRANCO, NEL FRUSINATE E NEL BRESCIANO ALTRE DUE ADOLESCENTI VITTIME

FROSINONE - Sono stati arrestati i due autori dell'aggressione alla ragazza di 15 anni residente a Monte San Giovanni Campano (Frosinone), che ieri sera hanno sequestrato la minorenne tentando anche di stuprarla. I due sono il suo ex, ed un suo complice. Secondo il racconto della vittima non ci sono altre persone coinvolte nella vicenda.

La ragazza, salvata da alcuni passanti che hanno avvisato i carabinieri, ha raccontato nel corso della notte, che a picchiarla, sequestrarla e tentare di abusare di lei è stato un connazionale con il quale aveva avuto una storia e che con la complicità di un altro l'ha accerchiata quando era in compagnia del suo attuale fidanzato. I due arrestati, dopo aver picchiato il nuovo compagno della minorenne hanno preso con la forza la ragazzina e l'hanno trascinata in auto. La vittima approfittando di un momento di distrazione dei suoi aggressori è riuscita a fuggire dall'auto ed a chiedere aiuto ad alcuni passanti che hanno avvisato il 112.

I carabinieri sulla base dell'identikit fornito dalla ragazza, trovata sul ciglio della strada con i vestiti a brandelli, hanno rintracciato gli autori dell'aggressione, arrestandoli e trasferendoli nel carcere di Frosinone, a disposizione dell'autorità giudiziaria. L'accusa contestata ad entrambi è quella di sequestro di persona e tentata violenza sessuale.

ABUSATA DA COETANEI NEL BRESCIANO, ARRESTI Una terribile vicenda di violenza sessuale aggravata tra minori ha portato la Procura dei Minorenni di Brescia, sulla base delle indagini dei carabinieri della compagnia di Salo' (Brescia), a chiedere ed ottenere quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti ragazzi, che sono stati arrestati.

Del branco farebbe parte almeno un altro minore che, pero', avendo meno di 14 anni, non e' imputabile. La vittima e' una ragazza di 14 anni. Gli arrestati hanno eta' comprese tra i 14 e i 16 anni e le indagini si sono sviluppate nella zona di Sabbio Chiese, in Valsabbia. La violenza sarebbe avvenuta nel mese di dicembre ad una festa durante la quale era stato bevuto parecchio alcol. Dopo la violenza, la vittima e' stata portata in stato di shock in ospedale. La denuncia poi e' stata presentata dalla madre della ragazza, italiana cosi' come gli aggressori. Le modalita' in cui tutto e' avvenuto, secondo gli inquirenti, sarebbero aberranti per il cinismo espresso nella vicenda.

VICENZA: COMUNICATO PRESIDIO PERMANENTE DOMANI BLOCCO DEI LAVORI

Martedì 10 febbraio daremo vita alla prima giornata di blocco totale dell'accesso al Dal Molin; fermare i mezzi che entrano e escono dai cancelli di Via Ferrarin significa impedire il proseguimento di lavori illegittimi e illegali. L'appuntamento è per le 6 del mattino alla rotatoria tra Viale Dal Verme e Via Ferrarin dove tutti i mezzi diretti al cantiere sono costretti a circolare. Non si può imporre un'infrastruttura militare contro la volontà della comunità locale; Vicenza ha già dimostrato in più occasioni – sondaggi, manifestazioni, consultazione popolare – la propria contrarietà alla nuova base statunitense. Di fronte all'imposizione del progetto i cittadini hanno il diritto di difendere il proprio territorio e il proprio futuro bloccando il cantiere.

Siparietto


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ESTERI

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gror090209 (last edited 2009-02-09 18:33:15 by anonymous)