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Appunti e note redazionali

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

PROSEGUE MEDIAZIONE EGIZIANA, INCURSIONI ISRAELIANE A GAZA E IN CISGIORDANIA

È di due morti e tre feriti palestinesi, il bilancio di un’incursione israeliana a Gaza e di una sparatoria in Cisgiordania nei pressi di Hebron. Fonti mediche della Striscia di Gaza hanno riferito che un giovane è morto dopo essere stato colpito dal fuoco di elicotteri da guerra mentre viaggiava sulla propria moto a Khan Younes mentre a Hebron un ragazzo di 14 anni è stato centrato al torace da un proiettile esploso da una pattuglia israeliana durante una delle consuete manifestazioni di protesta del venerdì, sfociata in incidenti. All’indomani dell’approvazione da parte di Moussa Abu Marzouk, rappresentante di Hamas ai negoziati in corso al Cairo, appare dunque ancora incerta la sorte della tregua di 18 mesi con Israele mediata dall’Egitto e il cui annuncio ufficiale dovrebbe arrivare, dopo consultazioni con il governo di Tel Aviv, tra oggi e domani. Secondo un’intervista al generale Omar Suleiman, capo dei servizi di Intelligence egiziani e responsabile della delicata mediazione, pubblicata oggi dal quotidiano governativo ‘Al Ahram’: “ci sono ancora quattro ostacoli sulla strada verso un accordo per la tregua tra Hamas e Israele: i lanci di razzi verso il Negev; la creazione di una zona cuscinetto tra Gaza ed Israele; l’impegno a rispettare il cessate-il-fuoco e la fine del traffico d’armi verso Gaza.

COMBATTIMENTI NEL NORD: DECINE DI VITTIME CIVILI AL GIORNO

Ogni giorno 40 civili muoiono sotto i colpi di artiglieria o tra gli scontri a fuoco e oltre cento rimangono feriti: è questo il bilancio approssimativo riferito a fonti di stampa internazionali dai dottori del centro medico di fortuna allestito a Putumattalan, basandosi sul flusso di feriti che giunge da loro e i racconti di quanti dicono di aver seppellito i cadaveri lungo la strada. La struttura di Putumattalan, villaggio sulla costa del distretto di Mullaitivu, non lontano dal centro dei combattimenti, è piena di feriti mentre altri continuano ad arrivare; non ci sono invece medicine e il personale medico è ridotto a pochissime persone. Da qui ieri un battello con le insegne del Comitato internazionale della Croce Rossa è risuscito a portare in salvo a Trincomalee (principale città portuale nell’est) circa 400 civili, di cui 160 malati e feriti, per essere curati nel locale ospedale; nei giorni scorsi un uguale operazione di soccorso aveva interessato più di 300 civili, di cui 240 feriti. Secondo fonti militari, 37.000 civili tamil sono fuggiti dalle zone di combattimento dall’inizio dell’anno, mentre altri stimano che nei 100 chilometri rimasti nelle mani dei ribelli separatisti delle Tigri per la liberazione della patria tamil (Ltte) ci siano ancora almeno 100.000 persone.


Un cingalese residente a Londra si e' dato fuoco ed e' morto nella notte davanti alla sede delle Nazioni Unite di Ginevra. Prima di cospargersi di benzina l'uomo ha lasciato un biglietto, spiegando che la ragione del suo gesto estremo e' la situazione dello Sri Lanka dove centinaia di civili sono rimasti uccisi nelle ultime settimane a causa del conflitto in corso nel nord del paese tra esercito regolare e ribelli dell'Ltte (Tigri per la liberazione del Tamil Eelam).

Algeria, doppio attentato in Cabilia: 13 morti

Due bombe sono esplose vicino a Tebessa

Almeno tredici persone sono morte ieri sera in un doppio attentato nella regione orientale della Cabilia. La notizia è stata diffusa solo oggi dall'agenzia di stampa algerina Aps.

E' successo a Foul el Metlag, vicino alla cittadina di Tebessa, non lontano dal confine tunisino. Il primo ordigno ha provocato la morte di quattro persone della stessa famiglia, fra loro due donne e un bambino, a bordo di un camioncino. Il secondo è esploso pochi minuti dopo all'arrivo delle squadre di soccorso e di sicurezza, uccidendo tra gli altri due membri delle forze di sicurezza e un pompiere. La tecnica dell'attentato è quella famigerata del 'doppio colpo', secondo cui viene piazzato un primo ordigno nascosto lungo una strada e fatto detonare al passaggio (di solito di un mezzo militare) e, quando arrivano i soccorsi, viene fatto detonare una seconda carica esplosiva. Nessuna rivendicazione è ancora giunta, ma i sospetti sono immediatamente rivolti ad al-Qaeda in Maghreb, gruppo che dal 2006 lotta per l'instaurazione di uno stato islamico in Algeria.

Congo, quaranta morti tra i ribelli dopo un raid congiunto delle forze ruandesi e congolesi

I miliziani hutu hanno subito ingenti perdite anche in seguito a un attacco delle forze di terra

L'esercito congolese ha reso noto che più di 40 ribelli ruandesi hutu sono morti in seguito a un raid aereo effettuato nell'ambito dell'offensiva congiunta di Congo e Ruanda contro i ribelli.

"E' stato effettuato un raid aereo su una postazione ribelle, a Kashebere, dove si stava tenendo una riunione tra comandanti. Il bilancio dell'operazione è di quaranta morti e almeno altrettanti feriti", si legge in un comunicato inviato dall'esercito congolese all'agenzia stampa Reuters. Nel comunicato si legge che anche le forze di terra di Congo e Ruanda hanno inflitto ingenti perdite anche in un'altra base ribelle delle Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda (Fdlr), presso il villaggio di Majembe. Lì, però, non è stato possibile accertare il numero esatto di decessi, perché i corpi dei ribelli senza vita erano stati gettati nelle acque di un fiume vicino. Lo scorso mese, il presidente congolese, Joseph Kabila, aveva autorizzato l'ingresso di migliaia di truppe ruandesi nella zona del Nord Kivu per effettuare un'operazione mirata a sconfiggere i miliziani hutu. La decisione del governo congolese aveva suscitato dure critiche sia da parte dell'opposizione, che da parte di alcuni alleati politici dello stesso Kabila.

Il tribunale costituzionale spagnolo conferma l'annullamento di due liste elettorali basche Askatasuna e D3M restano fuori dalla competizione amministrativa

Da mezzanotte è iniziata in Spagna la campagna elettorale per il voto amministratico cheriguarda Galizia e Paesi Baschi. E un minuto prima dell'inizio ufficiale, il Tribunale Costituzionale spagnolo ha ratificato la decisione dei giudici del Supremo di annullare le candidature di Askatasuna e D3M, le due liste indipendentiste basche impungate dall'avvocatura dello stato spagnola perché considerate un prolungamento di Batasuna.

Il voto indipendentista rimane così totalmente isolato e impossibilitato a esprimersi nelle prossime elezioni. A meno che non venga riutilizzato llo strumento della scheda pre-stampata, per contare alla fine i voti nulli.

Le motivazioni dei giudici costituzionali ricalcano quelle utilizzate da quelli del Tribunal supremo. La legge di riferimento è la Ley de partidos, costruita nei meccanismi escludenti su misura per Batasuna e perché qualsiasi persona abbia avuto rapporti con la sinistra indipendentista sia consideratom'contaminato' e quindi possa far decadere la lista elettorale. Quella legge fu scritta dai popolari e dai socialisti a partire da un teorema politico giudiziario di Balatasar Garzon che identifica Eta e Batasuna e criminalizza un'intera fetta della società basca, nazionalista o indipendentista. Per questo ormai la stampa spagnola e i giudici èparlano di un'entità 'ETA-Batasuna' senza che vi sia sostanziale differenza fra le due organizzaizoni . Il processo di primo grado in cui il magistrato Garzon avrebbe dovuto provare la connessione fra Eta e Batasuna, non è ancora stato celebrato, a sei anni da arresti e accuse che hanno motivato l'effetto domino repressivo.

Papa: malumori in Austria, Schoenborn indice riunione urgente

VIENNA - Dopo la controversa nomina da parte del Papa dell'ultraconservatore Gerhard Maria Wagner a vescovo ausiliario di Linz, il cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, ha convocato oggi d'urgenza una riunione straordinaria della conferenza episcopale austriaca per esaminare "la situazione attuale nella Chiesa in Austria".

Lo ha annunciato l'agenzia cattolica "Kathpress", citando le parole del cardinale: "i cattolici hanno diritto a pretendere che noi facciamo del nostro meglio per superare la crisi", ha detto Schoenborn.

La nomina, contestata da molti, del vescovo ausiliario di Linz, e alcune recenti dichiarazioni omofobe da parte sua e del vescovo di Feldkirch, Elmar Fischer, hanno creato irritazione nella comunità dei fedeli. Fischer, che poi si era scusato, e Wagner avevano definito l'omosessualità una malattia "curabile".

Le attuali tensioni nella Chiesa, hanno prodotto irritazione e rassegnazione, ha ammesso il porporato che si è anche appellato a trovare il modo per "limitare i danni". Tensioni che si vanno ad aggiungere ai malumori espressi dallo stesso Schoenborn per la revoca della scomunica al vescovo lefebvriano negazionista, Richarda Willimason. È in gioco il futuro della Chiesa in Austria, ha aggiunto, "la buona strada seguita dalla Chiesa negli ultimi anni era all'insegna del motto 'Guardare a Cristo': questa strada vogliamo assieme continuare a percorrere".

ITALIA

VERBANO: RITROVATI IN PROCURA ROMA DOCUMENTI ISTRUTTORIA

È stata ritrovata la documentazione dell'istruttoria sulla morte di Valerio Verbano, lo studente di sinistra ucciso da persone rimaste ignote nella sua abitazione il 22 febbraio 1980 in via Monte Bianco, a Roma. L'incartamento si trovava, erroneamente, in una parte dell'archivio della procura diverso da quello in cui doveva essere collocato. Sulla vicenda la procura aveva aperto un fascicolo in seguito ad un esposto presentato da un laureando in Lettere della Sapienza, lo studente Marco Capoccetti, il quale sta preparando una tesi di laurea sull'omicidio di Verbano. Il fascicolo processuale, affidato al pm Gianfederica Dito, è stato ora archiviato. Nei mesi scorsi la procura aveva riaperto le indagini sull'omicidio di Valerio Verbano con esito negativo.

Thyssen: ripreso processo

Il processo e' stato aggiornato al 17 febbraio (ANSA) - TORINO, 13 FEB - Nell'udienza del processo ThyssenKrupp e' stata fatta ascoltare la telefonata shock di un operaio al 118, nell'incendio del 6/12/2007.L'operaio, Piero Barbetta, ha ricordato piangendo i compagni a terra, nudi, il calore insopportabile, l'esplosioni, il fumo. 'Noi non avevamo la professionalita', ha aggiunto, eravamo impotenti'. Poi hanno testimoniato funzionari di polizia e c'e' stata la proiezione di un video. Il processo e' stato aggiornato al 17/2.

'NERO DEVI CHIUDERE', AGGREDITO COMMERCIANTE BENGALESE A ROMA

ROMA - "Nero devi chiudere l'attività". Questo un gruppo di italiani avrebbe gridato ad un cittadino del Bangladesh, proprietario di un negozio nel quartiere multietnico di Roma dell'Esquilino, prima di colpirlo con una bottiglia in testa. Il titolare italiano di un bar di via Giolitti, stessa strada dove si affaccia il negozio del bengalese, un internet point con annessa rivendita di alimentari, ha aggredito l'immigrato.

Movente della spedizione punitiva sembra sia una questione di concorrenza: il bengalese vende le bibite ad un prezzo inferiore del bar. Il bengalese è stato portato in ospedale. Il proprietario del bar è stato fermato dalla polizia e si trova ora negli uffici del commissariato Esquilino. Nello stesso quartiere tre giorni fa un ragazzo italiano aveva tentato di dare fuoco ad un bengalese. Il ragazzo, fermato e poi scarcerato, ha negato successivamente di avere compiuto il gesto definendosi "antirazzista".

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Iraq: attentato suicida, decine vittime a sud Baghdad

BAGHDAD - Trentadue persone sono morte e altre 84 sono state ferite oggi da un attentatore suicida a Sud Baghdad. Lo hanno riferito fonti di polizia citate dall'emittente Tv al Jazira, mentre l'agenzia Aswat al Iraq specifica che un'attentatore suicida ha colpito un convoglio di pellegrini sciiti a Nord della città di Hilla.

L'attacco è avvenuto nel villaggio di Albu Jasem e l'attentatore suicida, che indossavauna cintura esplosiva, si è fatto saltare in aria tra decine dipellegrini che aspettavano di salire su un autobus.

Lo riferisce l'agenzia Nina, citando fonti di polizia e precisando che si tratta di un villaggio ad una quarantina di km a Nord di Hilla e altrettanti a Sud di Baghdad.

In questi giorni, centinaia di migliaia di pellegrini sciiti sono diretti verso la città meridionale di Kerbala, per un festival religioso, l'Arbain, che segna la fine dei 40 giorni di lutto osservati ogni anno in occasione dell'anniversario dell'uccisione dell'Imam al Hussein, nell'anno 681.

Sin dalla caduta del regime di Saddam Hussein, i pellegrini sciiti hanno ripreso a celebrare in grande stile le loro ricorrenze religiose, ma sono stati spesso nel mirino del terrorismo sunnita, in particolare di al Qaida.

BAMBINI UCCISI IN SCONTRO A FUOCO TRA SOLDATI DELLA COALIZIONE E INSORTI

Uno scontro a fuoco tra soldati australiani della coalizione internazionale e un gruppo di insorti nella provincia centro-meridionale di Uruzgan ha provocato la morte di cinque bambini e il ferimento di altri civili. Lo ha reso noto oggi il ministero della Difesa australiano secondo cui i bambini sarebbero stati colpiti accidentalmente da alcuni proiettili sparati dai soldati, che hanno aperto il fuoco dopo essere stati attaccati dagli insorti mentre pattugliavano la zona nei pressi del villaggio di Sar Morgab. Un comunicato militare precisa che nello scontro sono stati uccisi cinque bambini mentre altri due bambini e due civili adulti sono rimasti feriti. Le forze australiane hanno dispiegato circa un migliaio di uomini nella turbolenta provincia di Uruzgan, considerata in passato un feudo dei Talebani.

ITALIA

VICENZA: SABATO 14 TORNA IN PIAZZA IL PRESIDIO PERMANENTE NO DAL MOLIN

“La città del Palladio non è un'associazione a delinquere; la città del Palladio è uno spazio di democrazia”. Con queste parole si conclude l'appello diffuso dal Presidio Permanente No Dal Molin per promuovere una manifestazione cittadina in difesa della democrazia e della libertà di espressione e opposizione. Dopo i gravi avvenimenti di martedì, quando Vicenza è stata espropriata del governo della città per essere trasformata in zona militare a libertà limitata, il Presidio chiede a tutti coloro che si riconoscono nei valori democratici di aderire al corteo che sabato 14 febbraio partirà alle 14.30 da P.za dei Signori. Un appello rivolto non solo ai cittadini, ai comitati, alle associazioni e alle organizzazioni che negli ultimi mesi si sono opposti al progetto militare statunitense, ma anche al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio comunale, a tutti coloro che credono che l'opposizione a un progetto che gran parte della comunità locale non condivide non possa essere definita un'associazione per delinquere.

CHIAIANO: SABATO 14 MANIFESTAZIONE CONTRO LA DISCARICA

Sabato 14 febbraio torna in piazza anche il Presidio Permanente contro la discarica di Chiaiano e Marano per dire No alla megadiscarica nella Selva di Chiaiano . L'appuntamento è alle 16.30 alla Stazione metropolitana di Chiaiano. Fermiamoli ! Scrivono gli attivisti del presidio in cui invitano la cittadinanza a scendere in piazza . Da 10 mesi teniamo in scacco il governo impedendo con la nostra mobilitazione l’apertura della discarica di Chiaiano e Marano, ed oggi piu’ che mai diciamo che non ci siamo arresi, che nessuna resa e’ per noi possibile che la nostra determinazione e la lotta di tutti i cittadini di Chiaiano e Marano fermeranno il governo. Blocchiamo tutti, con ogni mezzo necessario, l’arrivo dei camion carichi di veleni a Chiaiano e Marano.

Processo Thyssen, i parenti delle vittime fatti uscire: tensione in aula, sospesa l'udienza

"Loro non ci vogliono in questo processo". E' in lacrime, la madre di Giuseppe Demasi, che morì nell'incendio del 6 dicembre 2007 alla linea 5 delle acciaierie, dopo l'inaspettato contropiede dei legali della difesa. I momenti di tensione e le urla all'udienza per il rogo alla ThyssenKrupp di Torino non si sono placate nemmeno dopo la sospensione dell'udienza, che oggi ha in programmma l'ascolto dei primi testi.

Le polemiche sono scoppiate anche in relazione ad alcune immagini definite 'molto forti', che saranno mostrate in aula oggi e sull'opportunita' o meno che i parenti le vedano oppure no. Si tratta di immagini scattate dagli inquirenti la notte del rogo.

I parenti delle vittime hanno contestato la richiesta delle difesa di farli uscire dall'aula, cosi' come gli altri testimoni che dovranno essere sentiti in futuro. "Non è giusto, io non esco di qua!" ha urlato una madre, aggiungendo: "Questi erano i nostri figli, di cosa hanno paura gli imputati? Noi non gli facciamo niente, perché non sono qui loro a vedere le immagini terribili dei nostri figli che verranno mostrate in aula?".

Un'altra madre, fra le lacrime e abbracciata alla figlia ha detto: "Dovevano morire loro al posto di mio figlio. Io sarei uscita lo stesso per non vedere quelle immagini ma non devono obbligarci a farlo".

Italia, indietro tutta come 15 anni fa

Il 2008 chiude con un calo del Pil dello 0,9%, lo stesso registrato 15 anni fa, nel 1993. I dati Istat superano in peggio le stime del Governo nell'Aggiornamento del Patto di stabilità, che puntavano al -0,6% nello scorso anno.

Il Pil del quarto trimestre del 2008, secondo le stime preliminari dell'Istat, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è sceso dell'1,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto allo stesso trimestre del 2007.

Un calo tanto negativo, a livello trimestrale, spiegano dall'Istat, non si registrava almeno dal 1980, ovvero da quando, è possibile raffrontare le serie storiche. Il Pil, corretto per i giorni lavorativi è diminuito nel 2008 dello 0,9%; un calo di tale portata, spiegano i tecnici dell'Istat, si era rilevato l'ultima volta nel 1993.

sciopero generale della Cgil Cortei a Roma: «Siamo in 700mila»

E' iniziato lo sciopero generale dei metalmeccanici e dei lavoratori del pubblico impiego della Cgil. Fiom e Fp, infatti, in una inedita alleanza, incroceranno le braccia per otto ore contro la politica economica del governo per fronteggiare la recessione in atto. Un no che si allarga anche ad altri temi sull'onda dello scontro politico di queste settimane, dalla riforma sullo sciopero abbozzata dall'esecutivo alla riforma del modello contrattuale chiusa senza la firma della Cgil, dalla politica sull'immigrazione alla difesa della Costituzione. È stata in media del 50%, secondo la Fiom, l'adesione di operai e impiegati dello stabilimento Fiat di Mirafiori allo sciopero. Per la Fiat l'adesione media è del 16% in tutti gli stabilimenti italiani. «Questo sciopero costa molto ai lavoratori - sottolinea il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo - perchè questa è una delle due settimane in cui alla Fiat non c'è cassa integrazione. I lavoratori sono stati lasciati soli dal governo e stanno pagando duramente la crisi, noi abbiamo voluto dare voce alle loro paure».

LA MANIFESTAZIONE - E, in piazza, sotto l'esplicito logo «unità anticrisi», stanno sfilando insieme, tute blu e ministeriali, in una manifestazione a Roma. In testa ai cortei uno striscione dalla scritta «la dignità del lavoro è un bene pubblico, basta precarietà, più salario, più diritti e legalità». Ad appoggiare la mobilitazione, che è solo la prima di una lunga lista di manifestazioni che culmineranno il 4 aprile prossimo in un grande raduno della Cgil, anche una nutrita pattuglia di politici, oltre 100, riuniti sotto un appello della sinistra del Pd, rappresentanti dell'Idv , di Rifondazione comunista ed un manipolo di nomi della cultura e dello spettacolo. «Siamo oltre 700mila» ha dichiarato il segretario generale della Fp

Siparietto

David Cameron sbaglia su Tiziano. E i Tory cambiano Wikipedia

Gaffe su gaffe per il leader del partito conservatore britannico David Cameron: dopo essersi sbagliato sulla data di morte del pittore Tiziano, un funzionario dei Tory ha adeguato 'Wikipedia' per cercare di dargli ragione.

Il leader conservatore aveva contestato un'affermazione di Brown secondo cui il celebre pittore sarebbe morto a 90 anni. "Il primo ministro non dà mai informazioni corrette", aveva ribattuto in pubblico Cameron, "perché Tiziano è morto a 86 anni".

E allora la disputa si era spostata sulla celebre enciclopedia on-line, modificata pochi minuti dopo da un collaboratore di Cameron che aveva spostato la data di morte del pittore dal 1576 a 1572 per dare ragione al 'capo' (senza accorgersi di aver ridotto ulteriormente l'età a 82 anni).

Ma l'indirizzo Ip (il codice del Pc connesso a Internet) da cui era stata effettuata la modifica, poi annullata da un collaboratore della libera enciclopedia più interessato alla verità delle informazioni che alla 'captatio benevolentiae' del leader, è risultato appartenere a un computer del quartier generale dei Tory.

E allora ecco le scuse di Cameron, che però ha continuato a sostenere quanto affermato. Alla Lbc radio ha spiegato che la sua era solo una battuta per sottolineare gli errori di Brown, e che azioni disciplinari sono state intraprese nei confronti dello zelante modificatore dell'enciclopedia online: "Quella persona ha alterato Wikipedia, mettendo l'informazione giusta, perché io penso che Tiziano morì a 86 anni, anche se c'è dibattito tra gli accademici... in ogni caso, ha fatto una cosa sbagliata".


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ITALIA


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gror090213 (last edited 2009-02-13 18:26:20 by anonymous)