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Nella polveriera di Roma Sud dove le ronde sono già realtà di CARLO BONINI Nella polveriera di Roma Sud dove le ronde sono già realtà ROMA - La pineta di Procopio è la terra di nessuno che divide il mare di Ostia dall'ultima macchia residenziale di Roma: Axa, Casalpalocco, Infernetto. È un immenso bosco, lercio di siringhe, bottiglie, preservativi, stracci e scheletri di baracche dove, da quarantotto ore, sono tornate a nascondersi "le facce da romeni". Dove voci cattive dicono che "presto verrà saldato il conto". Perché qui, come era successo dopo l'omicidio di Giovanna Reggiani e Luigi Moriccioli, la caccia è di nuovo aperta. "Perché qui - come spiega un tabaccaio che guarda la via Ostiense - non abbiamo mai avuto bisogno di nessuna autorizzazione per difendere le nostre donne e le nostre case". Lo stupro del parco della Caffarella è tornato ad accendere una polveriera di cui il Comune di Roma, la Questura, il comando provinciale dei carabinieri e chiunque abbia ancora il termometro della città conosce a memoria il perimetro. Quattro municipi. Il dodicesimo, il tredicesimo, il quinto e il settimo. Le due "porte di Roma" per chi arriva dalla Romania. A sud, la cintura che tiene stretti il Lido di Ostia e Castel Fusano, Axa e Casalpalocco ad Acilia, la Cecchignola, il Torrino, Vallerano, Castel di Decima. A nord-est, il Tiburtino, Pietralata, Collatino, Ponte Mammolo, San Basilio e, scendendo, Centocelle, Tuscolano, Prenestino, Alessandrino e don Bosco. Un pugno di quartieri con una densità pari a quella di una città come Bologna, dove i cosiddetti "insediamenti abusivi" e i campi nomadi censiti superano le mille unità, abitati da una popolazione di fantasmi che oscilla tra le 15 e le 18 mila anime. E dove le ronde già esistono, ma non hanno nulla del chiassoso folclore nordico. Perché non indossano foulard colorati, non hanno portavoce, né salutano il vigile o il poliziotto di quartiere. Perché puniscono in silenzio. La traccia è nelle statistiche dei commissariati di zona. Lì dove la presenza di immigrazione è più forte, il numero dei reati denunciati è il più basso e, soprattutto, in costante diminuzione. Nessuno denuncia più il furto di un portafoglio o in appartamento, la molestia a una fermata dell'autobus o su una linea notturna, lo scippo di una busta della spesa all'uscita di un supermercato. Perché la questione viene risolta altrimenti. Racconta un funzionario di polizia in servizio sul litorale: "Chi si fa giustizia da solo sa perfettamente una cosa. Che la sua vittima, se clandestino, non parlerà mai di quello che gli è accaduto. Non si avvicinerà mai né a un commissariato, né a un pronto soccorso. È capitato e capita di fermare clandestini conciati come stracci. Con ferite che testimoniano pestaggi. Ma non c'è verso evidentemente di sapere chi sia stato, né perché. Senza contare che se sparisce un romeno a noi certo non ce lo viene a dire nessuno. Né qualcuno ci racconta le ragioni per cui è sparito, e come". Le ronde clandestine raccolgono un consenso contagioso, politicamente trasversale, e dal consenso dei quartieri sono protette. Perché spontanee. Gli autoconvocati dell'ordine e della quiete pubblica parlano il linguaggio della destra, ma non necessariamente militano. Si mobilitano nei bar o nella curva dello stadio, come hanno documentato i fatti di Guidonia e le più recenti inchieste della Procura di Roma. Non hanno bisogno di una sede di partito. E non è un caso che chi li avverte come più vicini e oggi prova a intercettarne e cavalcarne la furia è chi ancora ne ha il termometro. Vale a dire quel pezzo di destra sociale che, a Roma, dopo il voto, ha divorziato dal sindaco Alemanno (che pure aveva sostenuto) proprio in nome della "sicurezza", parola d'ordine decisiva nella campagna elettorale e ora umore impossibile da ricacciare nella lanterna. Nel dodicesimo municipio, ieri, circolava una nota del segretario di quartiere della "Destra", Stefano Ambrosetti, chiara come il sole. "Fino a quando non avremo la certezza che alle troppe parole buttate al vento da parte del sindaco Alemanno non seguiranno i fatti così come richiesto dal segretario nazionale de La Destra Francesco Storace, saremo a fianco delle nostre donne, dei nostri figli e dei nostri anziani minacciati ogni giorno da chi, per colpa della sinistra, attenta alle loro vite. Nel ricordo di Luigi Moriccioli, assassinato su una pista ciclabile e della signora Reggiani, violentata e assassinata a Tor di Quinto, e di tante altre vittime innocenti, noi continueremo a denunciare le situazioni di illegalità". E non sembra una voce isolata, se anche un centro sociale di destra come il "Foro 753" ha deciso in queste ore di muoversi, chiedendo ad Alemanno di arruolare la propria gente nella "sorveglianza delle aree verdi e dei parchi della città". Se "Forza Nuova" ora avverte che "se l'amministrazione capitolina continuerà con slogan e promesse senza fatti concreti la rabbia popolare continuerà a crescere e non saremo in grado di controllarla". Perché "se condanniamo i raid punitivi, non possiamo biasimare un popolo, quello di Roma, che si sente abbandonato dalle istituzioni e decide di agire in prima persona"Circa 200** tonnellate di rifiuti sono state sversate da una decina di camion nella discarica di Chiaiano, a Napoli, **aperta** questa notte. Secondo quanto riferisce lo staff del sottosegretario all'emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso, lo sversamento è avvenuto in una situazione di «tranquillità». L'ordinanza che autorizza il conferimento dei rifiuti provenienti dalle aree limitrofe a Napoli è stata firmata questa notte. Nella fase iniziale la discarica continuerà a ricevere **tra le 150 e le 200** tonnellate al giorno per poi arrivare a riceverne circa 700, pari alla produzione di tutta l'area che gravita intorno a Chiaiano. L'apertura della struttura è avvenuta dopo i lavori di bonifica che hanno interessato l'area dove lo staff del sottosegretario aveva trovato residui di lavorazioni edilizie contenenti frammenti di amianto, che sono stati eliminati per consentire la riapertura. È verosimile che Palazzo Chigi e il Viminale, anche alla luce dell'incontro di ieri tra il ministro dell'Interno e il capo dello Stato, cancellino le ronde dall'agenda parlamentare. Ma osservato dalla pineta di Procopio o da Centocelle, il desiderio di vendetta ha rotto gli argini. E non da ieri. Un dirigente del Dipartimento della pubblica sicurezza lo dice con un sospiro, quasi fosse uno scongiuro: "Dobbiamo solo prendere presto gli stupratori della Caffarella e sperare che la città riesca a spegnere, ancora una volta, la furia dei suoi quartieri più esposti. Perché di tempo non ne è rimasto molto". '''CONTROLLI POLIZIA AL PARCO DELL'APPIA ANTICA, SMANTELLATO CAMPO NOMADI''' Nel quadro dell'attività di controllo delle aree golenali dei fiumi Tevere ed Aniene e dei nodi di scambio, gli agenti della Polizia della Questura, hanno individuato e smantellato un piccolo insediamento abusivo nel Parco dell'Acquedotto Felice, alle spalle della Chiesa di San Policarpo, dove sono state controllate 3 persone, di cui una accompagnata negli Uffici della Questura per accertament '''I sindaci solerti propongono già moedlli di ronde''' Il sindaco di Assisi Claudio Ricci, esprime «sostanziale condivisione» in merito alla proposta dal Governo di inserire nel pacchetto sicurezza, la possibilità di organizzare ronde di cittadini, anche se il termine ronda «non appare appropriato». Lo stesso Ricci ricorda che il Comune di Assisi, nel biennio 2003-2004 istituì un «Gruppo volontari per la sicurezza» (solitamente militari in pensione) che rispondono al comandante dei vigili urbani, sono dotati di mezzi forniti del Comune e «possono solo, con l'ausilio di telefonini, dare informazioni su potenziali situazioni di pericolo». Questa esperienza del Comune di Assisi «è stata molto positiva in quanto questi Volontari per la sicurezza - spiega ancora Ricci in una nota - operando con grande discrezione e buon senso, hanno svolto un ruolo importante di supporto al controllo del territorio come servizio, comunque, ai vigili urbani |
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17/02/2009 Darfur, il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza firma un accordo con il governo I negoziati per la risoluione del conflitto in Sudan potrebbero trarre notevoli benefici da questo accordo Il gruppo ribelle Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (Jem), il più attivo operante nella regione del Darfur, ha firmato un accordo che aprirebbe la strada a una serie di negoziati di pace che potrebbero portare alla fine delle violenze nell'area. Lo stato del Qatar, dove l'accordo è stato firmato, durante i negoziati aveva svolto il ruolo di mediatore tra il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (Jem) e il governo del Sudan. L'accordo prevede la fine degli attacchi perpetrati contro gli oltre due milioni di sfollati chiusi nei campi profughi e uno scambio di prigionieri. Il raggiungimento di questo accordo, però, per quanto importante potrebbe rivelarsi non decisivo. Le sorti del negoziato sono minate dal fatto che gli altri gruppi ribelli, per il momento, non hanno intenzione di dialogare con il regime, e che la Corte Penale Internazionale sta valutando se incriminare il presidente sudanese Omar al-Bashir per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Il premier del Qatar ha però dichiarato: "Sono molto ottimista, poiché entrambe le parti sono seriamente determinate a porre fine al conflitto", secondo quanto riportato dall'agenzia stampa Afp. Stando ai dati diffusi dalle Nazioni Unite, dall'inzio del conflitto, sei anni fa, a oggi, sono morte oltre 300mila persone, mentre in più di 2,2 milioni sono stati costretti a fuggire dal dilagare delle violenze. |
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'''Pomigliano corteo lavoratori fiat'''- Nuova cassa integrazione per gli operai della Fiat auto di Pomigliano d'Arco (Napoli), che rientreranno al lavoro il prossimo 9 marzo, per poi fermarsi nuovamente il 14 dello stesso mese e riprendere il 20 aprile prossimo. La notizia è stata comunicata alle Rsu dello stabilimento dai rappresentanti nazionali dei sindacati, nel corso di un corteo in svolgimento a Napoli. Gli operai, che protestano contro la mancanza di un piano di produzione che, dicono, mette a repentaglio il loro futuro occupazionale, hanno raggiunto viale Marconi, dove si trova la sede della Rai. Diverse centinaia i lavoratori, in cassa integrazione da mesi, che stanno partecipando al corteo, e che annunciano nuove forme di protesta per la comunicazione appena ricevuta. '''Chiaiano aperta la discarica''' «Valuterò se dimettermi perchè sembra che io non abbia più armi per sventare questo stupro del territorio». Così il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta ha commentato con i rappresentanti dei comitati civici l'apertura della discarica di via Cupa del Cane, posta al confine tra il comune di Marano ed il quartiere napoletano di Chiaiano. Il sindaco ha convocato una giunta straordinaria urgente per decidere tutte «le iniziative opportune, poi terremo anche un consiglio comunale. Ma non so più cosa fare, se si è deciso di aprire lo sversatoio nonostante ci sia in corso un giudizio pendente dinanzi al Tar del Lazio la cui decisione è attesa per il prossimo 25 febbraio». Il sindaco di Marano, accompagnato da alcuni giornalisti, si è recato questa mattina anche verso l'ingresso della discarica dove ha trovato un cordone di uomini di polizia e carabinieri a presidiare il sito. Sul posto è giunto anche il consigliere comunale di Napoli Carlo Migliaccio che ha detto: «Ora confidiamo solo in un intervento della magistratura» Circa 200** tonnellate di rifiuti sono state sversate da una decina di camion nella discarica di Chiaiano, a Napoli, **aperta** questa notte. Secondo quanto riferisce lo staff del sottosegretario all'emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso, lo sversamento è avvenuto in una situazione di «tranquillità». L'ordinanza che autorizza il conferimento dei rifiuti provenienti dalle aree limitrofe a Napoli è stata firmata questa notte. Nella fase iniziale la discarica continuerà a ricevere **tra le 150 e le 200** tonnellate al giorno per poi arrivare a riceverne circa 700, pari alla produzione di tutta l'area che gravita intorno a Chiaiano. L'apertura della struttura è avvenuta dopo i lavori di bonifica che hanno interessato l'area dove lo staff del sottosegretario aveva trovato residui di lavorazioni edilizie contenenti frammenti di amianto, che sono stati eliminati per consentire la riapertura '''Sul presidio diieri alla Sapienza''' '''Rimpatri a Lampedusa, protestano gli immigrati''' Duecento migranti sarebbero stati trasferiti ieri sera da Lampedusa a Roma e 68 di loro sarebbero già stati rimpatriati. A sostenerlo sono gli immigrati che si trovano ancora nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa, trasformato dal Viminale in Centro di identificazione ed espulsione, e che hanno cominciato uno sciopero della fame di protesta contro i rimpatri coatti. Gli extracomunitari hanno telefonato agli avvocati che si sono offerti nei giorni scorsi di assisterli gratuitamente, dopo avere visitato il Centro insieme a una delegazione di parlamentari europei guidata dall'esponente di Rifondazione Comunista, Giusto Catania |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Siparietto
Gr 13:00
In primo Piano
Nella polveriera di Roma Sud dove le ronde sono già realtà di CARLO BONINI
Nella polveriera di Roma Sud dove le ronde sono già realtà
ROMA - La pineta di Procopio è la terra di nessuno che divide il mare di Ostia dall'ultima macchia residenziale di Roma: Axa, Casalpalocco, Infernetto. È un immenso bosco, lercio di siringhe, bottiglie, preservativi, stracci e scheletri di baracche dove, da quarantotto ore, sono tornate a nascondersi "le facce da romeni". Dove voci cattive dicono che "presto verrà saldato il conto". Perché qui, come era successo dopo l'omicidio di Giovanna Reggiani e Luigi Moriccioli, la caccia è di nuovo aperta.
"Perché qui - come spiega un tabaccaio che guarda la via Ostiense - non abbiamo mai avuto bisogno di nessuna autorizzazione per difendere le nostre donne e le nostre case". Lo stupro del parco della Caffarella è tornato ad accendere una polveriera di cui il Comune di Roma, la Questura, il comando provinciale dei carabinieri e chiunque abbia ancora il termometro della città conosce a memoria il perimetro. Quattro municipi. Il dodicesimo, il tredicesimo, il quinto e il settimo. Le due "porte di Roma" per chi arriva dalla Romania. A sud, la cintura che tiene stretti il Lido di Ostia e Castel Fusano, Axa e Casalpalocco ad Acilia, la Cecchignola, il Torrino, Vallerano, Castel di Decima. A nord-est, il Tiburtino, Pietralata, Collatino, Ponte Mammolo, San Basilio e, scendendo, Centocelle, Tuscolano, Prenestino, Alessandrino e don Bosco.
Un pugno di quartieri con una densità pari a quella di una città come Bologna, dove i cosiddetti "insediamenti abusivi" e i campi nomadi censiti superano le mille unità, abitati da una popolazione di fantasmi che oscilla tra le 15 e le 18 mila anime. E dove le ronde già esistono, ma non hanno nulla del chiassoso folclore nordico. Perché non indossano foulard colorati, non hanno portavoce, né salutano il vigile o il poliziotto di quartiere. Perché puniscono in silenzio.
La traccia è nelle statistiche dei commissariati di zona. Lì dove la presenza di immigrazione è più forte, il numero dei reati denunciati è il più basso e, soprattutto, in costante diminuzione. Nessuno denuncia più il furto di un portafoglio o in appartamento, la molestia a una fermata dell'autobus o su una linea notturna, lo scippo di una busta della spesa all'uscita di un supermercato. Perché la questione viene risolta altrimenti.
Racconta un funzionario di polizia in servizio sul litorale: "Chi si fa giustizia da solo sa perfettamente una cosa. Che la sua vittima, se clandestino, non parlerà mai di quello che gli è accaduto. Non si avvicinerà mai né a un commissariato, né a un pronto soccorso. È capitato e capita di fermare clandestini conciati come stracci. Con ferite che testimoniano pestaggi. Ma non c'è verso evidentemente di sapere chi sia stato, né perché. Senza contare che se sparisce un romeno a noi certo non ce lo viene a dire nessuno. Né qualcuno ci racconta le ragioni per cui è sparito, e come".
Le ronde clandestine raccolgono un consenso contagioso, politicamente trasversale, e dal consenso dei quartieri sono protette. Perché spontanee. Gli autoconvocati dell'ordine e della quiete pubblica parlano il linguaggio della destra, ma non necessariamente militano. Si mobilitano nei bar o nella curva dello stadio, come hanno documentato i fatti di Guidonia e le più recenti inchieste della Procura di Roma. Non hanno bisogno di una sede di partito. E non è un caso che chi li avverte come più vicini e oggi prova a intercettarne e cavalcarne la furia è chi ancora ne ha il termometro. Vale a dire quel pezzo di destra sociale che, a Roma, dopo il voto, ha divorziato dal sindaco Alemanno (che pure aveva sostenuto) proprio in nome della "sicurezza", parola d'ordine decisiva nella campagna elettorale e ora umore impossibile da ricacciare nella lanterna.
Nel dodicesimo municipio, ieri, circolava una nota del segretario di quartiere della "Destra", Stefano Ambrosetti, chiara come il sole. "Fino a quando non avremo la certezza che alle troppe parole buttate al vento da parte del sindaco Alemanno non seguiranno i fatti così come richiesto dal segretario nazionale de La Destra Francesco Storace, saremo a fianco delle nostre donne, dei nostri figli e dei nostri anziani minacciati ogni giorno da chi, per colpa della sinistra, attenta alle loro vite. Nel ricordo di Luigi Moriccioli, assassinato su una pista ciclabile e della signora Reggiani, violentata e assassinata a Tor di Quinto, e di tante altre vittime innocenti, noi continueremo a denunciare le situazioni di illegalità".
E non sembra una voce isolata, se anche un centro sociale di destra come il "Foro 753" ha deciso in queste ore di muoversi, chiedendo ad Alemanno di arruolare la propria gente nella "sorveglianza delle aree verdi e dei parchi della città". Se "Forza Nuova" ora avverte che "se l'amministrazione capitolina continuerà con slogan e promesse senza fatti concreti la rabbia popolare continuerà a crescere e non saremo in grado di controllarla". Perché "se condanniamo i raid punitivi, non possiamo biasimare un popolo, quello di Roma, che si sente abbandonato dalle istituzioni e decide di agire in prima persona"Circa 200** tonnellate di rifiuti sono state sversate da una decina di camion nella discarica di Chiaiano, a Napoli, **aperta** questa notte. Secondo quanto riferisce lo staff del sottosegretario all'emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso, lo sversamento è avvenuto in una situazione di «tranquillità». L'ordinanza che autorizza il conferimento dei rifiuti provenienti dalle aree limitrofe a Napoli è stata firmata questa notte. Nella fase iniziale la discarica continuerà a ricevere **tra le 150 e le 200** tonnellate al giorno per poi arrivare a riceverne circa 700, pari alla produzione di tutta l'area che gravita intorno a Chiaiano. L'apertura della struttura è avvenuta dopo i lavori di bonifica che hanno interessato l'area dove lo staff del sottosegretario aveva trovato residui di lavorazioni edilizie contenenti frammenti di amianto, che sono stati eliminati per consentire la riapertura.
È verosimile che Palazzo Chigi e il Viminale, anche alla luce dell'incontro di ieri tra il ministro dell'Interno e il capo dello Stato, cancellino le ronde dall'agenda parlamentare. Ma osservato dalla pineta di Procopio o da Centocelle, il desiderio di vendetta ha rotto gli argini. E non da ieri. Un dirigente del Dipartimento della pubblica sicurezza lo dice con un sospiro, quasi fosse uno scongiuro: "Dobbiamo solo prendere presto gli stupratori della Caffarella e sperare che la città riesca a spegnere, ancora una volta, la furia dei suoi quartieri più esposti. Perché di tempo non ne è rimasto molto".
CONTROLLI POLIZIA AL PARCO DELL'APPIA ANTICA, SMANTELLATO CAMPO NOMADI
Nel quadro dell'attività di controllo delle aree golenali dei fiumi Tevere ed Aniene e dei nodi di scambio, gli agenti della Polizia della Questura, hanno individuato e smantellato un piccolo insediamento abusivo nel Parco dell'Acquedotto Felice, alle spalle della Chiesa di San Policarpo, dove sono state controllate 3 persone, di cui una accompagnata negli Uffici della Questura per accertament
I sindaci solerti propongono già moedlli di ronde
Il sindaco di Assisi Claudio Ricci, esprime «sostanziale condivisione» in merito alla proposta dal Governo di inserire nel pacchetto sicurezza, la possibilità di organizzare ronde di cittadini, anche se il termine ronda «non appare appropriato». Lo stesso Ricci ricorda che il Comune di Assisi, nel biennio 2003-2004 istituì un «Gruppo volontari per la sicurezza» (solitamente militari in pensione) che rispondono al comandante dei vigili urbani, sono dotati di mezzi forniti del Comune e «possono solo, con l'ausilio di telefonini, dare informazioni su potenziali situazioni di pericolo». Questa esperienza del Comune di Assisi «è stata molto positiva in quanto questi Volontari per la sicurezza - spiega ancora Ricci in una nota - operando con grande discrezione e buon senso, hanno svolto un ruolo importante di supporto al controllo del territorio come servizio, comunque, ai vigili urbani
NOTIZIE BREVI
ESTERI
17/02/2009 Darfur, il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza firma un accordo con il governo
I negoziati per la risoluione del conflitto in Sudan potrebbero trarre notevoli benefici da questo accordo
Il gruppo ribelle Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (Jem), il più attivo operante nella regione del Darfur, ha firmato un accordo che aprirebbe la strada a una serie di negoziati di pace che potrebbero portare alla fine delle violenze nell'area.
Lo stato del Qatar, dove l'accordo è stato firmato, durante i negoziati aveva svolto il ruolo di mediatore tra il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (Jem) e il governo del Sudan. L'accordo prevede la fine degli attacchi perpetrati contro gli oltre due milioni di sfollati chiusi nei campi profughi e uno scambio di prigionieri. Il raggiungimento di questo accordo, però, per quanto importante potrebbe rivelarsi non decisivo. Le sorti del negoziato sono minate dal fatto che gli altri gruppi ribelli, per il momento, non hanno intenzione di dialogare con il regime, e che la Corte Penale Internazionale sta valutando se incriminare il presidente sudanese Omar al-Bashir per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Il premier del Qatar ha però dichiarato: "Sono molto ottimista, poiché entrambe le parti sono seriamente determinate a porre fine al conflitto", secondo quanto riportato dall'agenzia stampa Afp. Stando ai dati diffusi dalle Nazioni Unite, dall'inzio del conflitto, sei anni fa, a oggi, sono morte oltre 300mila persone, mentre in più di 2,2 milioni sono stati costretti a fuggire dal dilagare delle violenze.
ITALIA
Pomigliano corteo lavoratori fiat-
Nuova cassa integrazione per gli operai della Fiat auto di Pomigliano d'Arco (Napoli), che rientreranno al lavoro il prossimo 9 marzo, per poi fermarsi nuovamente il 14 dello stesso mese e riprendere il 20 aprile prossimo. La notizia è stata comunicata alle Rsu dello stabilimento dai rappresentanti nazionali dei sindacati, nel corso di un corteo in svolgimento a Napoli. Gli operai, che protestano contro la mancanza di un piano di produzione che, dicono, mette a repentaglio il loro futuro occupazionale, hanno raggiunto viale Marconi, dove si trova la sede della Rai. Diverse centinaia i lavoratori, in cassa integrazione da mesi, che stanno partecipando al corteo, e che annunciano nuove forme di protesta per la comunicazione appena ricevuta.
Chiaiano aperta la discarica
- «Valuterò se dimettermi perchè sembra che io non abbia più armi per sventare questo stupro del territorio». Così il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta ha commentato con i rappresentanti dei comitati civici l'apertura della discarica di via Cupa del Cane, posta al confine tra il comune di Marano ed il quartiere napoletano di Chiaiano. Il sindaco ha convocato una giunta straordinaria urgente per decidere tutte «le iniziative opportune, poi terremo anche un consiglio comunale. Ma non so più cosa fare, se si è deciso di aprire lo sversatoio nonostante ci sia in corso un giudizio pendente dinanzi al Tar del Lazio la cui decisione è attesa per il prossimo 25 febbraio». Il sindaco di Marano, accompagnato da alcuni giornalisti, si è recato questa mattina anche verso l'ingresso della discarica dove ha trovato un cordone di uomini di polizia e carabinieri a presidiare il sito. Sul posto è giunto anche il consigliere comunale di Napoli Carlo Migliaccio che ha detto: «Ora confidiamo solo in un intervento della magistratura»
Circa 200** tonnellate di rifiuti sono state sversate da una decina di camion nella discarica di Chiaiano, a Napoli, **aperta** questa notte. Secondo quanto riferisce lo staff del sottosegretario all'emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso, lo sversamento è avvenuto in una situazione di «tranquillità». L'ordinanza che autorizza il conferimento dei rifiuti provenienti dalle aree limitrofe a Napoli è stata firmata questa notte. Nella fase iniziale la discarica continuerà a ricevere **tra le 150 e le 200** tonnellate al giorno per poi arrivare a riceverne circa 700, pari alla produzione di tutta l'area che gravita intorno a Chiaiano. L'apertura della struttura è avvenuta dopo i lavori di bonifica che hanno interessato l'area dove lo staff del sottosegretario aveva trovato residui di lavorazioni edilizie contenenti frammenti di amianto, che sono stati eliminati per consentire la riapertura
Sul presidio diieri alla Sapienza
Rimpatri a Lampedusa, protestano gli immigrati
Duecento migranti sarebbero stati trasferiti ieri sera da Lampedusa a Roma e 68 di loro sarebbero già stati rimpatriati. A sostenerlo sono gli immigrati che si trovano ancora nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa, trasformato dal Viminale in Centro di identificazione ed espulsione, e che hanno cominciato uno sciopero della fame di protesta contro i rimpatri coatti. Gli extracomunitari hanno telefonato agli avvocati che si sono offerti nei giorni scorsi di assisterli gratuitamente, dopo avere visitato il Centro insieme a una delegazione di parlamentari europei guidata dall'esponente di Rifondazione Comunista, Giusto Catania
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