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Proteste per leggi di riforma sulla scuola (ANSA) - PARIGI, 20 FEB - L'universita' Sorbona di Parigi e' stata occupata ieri da circa 250 studenti. Poi la polizia ha sgombrato i locali dell'ateneo. L'intrusione degli studenti nella Sorbona e' arrivata a sorpresa al termine di una manifestazione alla quale hanno partecipato fra le 15.000 e le 30.000 persone per contestare le leggi di riforma sulla scuola e sulla formazione degli insegnanti-ricercatori portate avanti dal governo di Nicolas Sarkozy.

NOTTE TRANQUILLA A GUADALUPA, TRATTATIVE TRA PARTI SOCIALI

È passata in una sorta di calma apparente la notte sull’isola di Guadalupa, dopo gli scontri tra gruppi di giovani e forze di polizia degli ultimi tre giorni: a dirlo è la Prefettura del dipartimento francese d’Oltremare, che in una nota diffusa oggi scrive che non ci sono stati negozi saccheggiati o bruciati e che gli interventi dei pompieri sono diminuiti a 17 contro gli oltre 60 della notte precedente. Nell’isola delle Antille francesi, paralizzata da un mese di sciopero generale, la situazione resta comunque tesa: ieri si è tenuta una marcia silenziosa, alla quale hanno partecipato circa 20.000 persone, in memoria del sindacalista ucciso due notti fa in circostanze ancora poco chiare. Durante il corteo i manifestanti hanno accusato il governo: “Pensate che a Parigi si sarebbero comportati allo stesso modo, se lo sciopero fosse stato a Bordeaux? Il presidente non può continuare a nascondersi”. Lavoratori, sindacati e partiti politici dell’isola – riuniti nel collettivo “Contro lo sfruttamento a oltranza” (Lkp) – rivendicano aumenti salariali per compensare il carovita nell’isola, costretta a importare gran parte dei prodotti di prima necessità. Dopo l’interruzione dei negoziati tra Lkp, padronato e governo a inizio della settimana, riprendono oggi le trattative per una soluzione politica alla crisi: ad annunciarlo è il portavoce del collettivo Lkp, Elie Domota, secondo il quale bisogna ripartire dall’accordo raggiunto con il sottosegretario per l’Oltremare Yves Jégo, che aveva contrattato un aumento di 200 euro per i redditi più bassi, il blocco degli affitti e una riduzione del prezzo di benzina e beni di prima necessità.

Pakistan, nuovo attentato contro gli sciiti: 33 morti

Un kamikaze si è fatto esplodere questa mattina in mezzo alla processione di un funerale sciita nella città pachistana di Dera Ismail Khan, uccidendo almeno 33 persone e ferendone decine.

L'attentato ha colpito la cerimonia funebre in onore di Sher Zeman, leader sciita locale ucciso ieri in un agguato. Molti partecipanti al corteo erano armati e dopo l'esplosione hanno iniziato a sparare, attaccando anche la polizia e scatenando una rivolta. L'esercito e le forze paramilitari sono stati inviati nella città e ne hanno preso controllo imponendo il coprifuoco. A Dera Ismail Khan, 270 chilometri a sud-ovest di Islamabad, poco lontana dalle roccaforti talebane delle Aree Tribali, gli estremisti sunniti (vicini ai talebani) hanno scatenato una violenza campagna contro gli sciiti a colpi di omicidi, attentati e saccheggi. Lo stesso accade in altre località pachistane: lo scorso 5 febbraio a Dera Ghazi Khan, poco più a sud, 35 persone erano morte in un attentato contro una moschea sciita.

ITALIA

Incidenti lavoro:

alcune cime di un albero quando per cause in corso di accertamento è caduto, battendo violentemente la testa, ed è morto sul colpo. La vittima è un uomo di circa 65 anni di cui ancora non è stato reso noto il nome. La tragedia è avvenuta questo pomeriggio nella campagne di Serrastretta, in provincia di Catanzaro. [ http://snipurl.com/cae66 ]

Incidenti lavoro: Pavia, muore operaio edile -- Un operaio è morto stamani a Pavia mentre lavorava in un deposito di materiale per l'edilizia. L'uomo, un sessantottenne residente a Pavia di cui ancora non si conosce il nome, ha perso la vita sul colpo per un gravissimo trauma cranico. Secondo quanto riferito dalla polizia, che insieme all'ispettorato del lavoro sta accertando l'accaduto, il lavoratore è morto durante un'operazione di carico e scarico di materiali inerti, forse colpito da un macchinario in movimento. Ne dà notizia l’Ansa.

Il Vaticano colpisce la laicità della scuola usando PD e sindacati

Ingiustizia è fatta, l’integralismo clericale fa un altro minaccioso passo avanti nella scuola, il Vaticano ne colpisce la laicità usando PD e sindacati: questo dice l’intollerabile “sentenza” del Consiglio di disciplina del CNPI (Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione), che sospende dal servizio per un mese il professor Franco Coppoli di Terni, esponente dei Cobas scuola, per aver rimosso il crocifisso in classe all’inizio delle proprie lezioni, riappendendolo alla fine. Con motivazioni sacrosante Coppoli rivendica il diritto di non fare lezione sotto il simbolo di una confessione religiosa, invocando la libertà di insegnamento e la laicità della scuola pubblica. L’ordine del dirigente scolastico dell’ Istituto “Casagrande” di Terni ove Coppoli insegna, di non rimuovere il crocifisso, è un atto discriminatorio ai sensi del d.lgs.216/2003: costringere un docente ad insegnare sotto un crocifisso impone infatti una posizione di inferiorità del docente non cristiano o non credente. Non esiste alcun obbligo del crocifisso in aula, essendo abrogate le norme fasciste, che lo inserivano tra gli arredi nelle scuole elementari e medie, con la sentenza della Cassazione del 1 marzo 2000. Più o meno nelle stesse ore, la Cassazione dava ragione a tutti coloro che, nei posti di lavoro e di studio, esigono che si ponga fine all’imposizione a tutti/e di un simbolo di una religione. I giudici hanno riconosciuto giusto il comportamento di Luigi Tosti, di L’Aquila, che si era rifiutato di svolgere udienze con il crocefisso alla parete, valutandone la presenza un atto di “discriminazione religiosa”.

Ma il preside dell’istituto Casagrande, i componenti del Consiglio di disciplina del CNPI, i dirigenti della DSR umbra e dell’USP ternano sono andati nella direzione opposta, con una motivazione grottesca: il crocefisso doveva restare nella classe non perchè ci sia alcun obbligo ma solo perché la maggioranza degli studenti lo voleva. Cosicché, d’ora in poi se la maggioranza degli studenti lo volesse, gli insegnanti dovrebbero fare lezione alla presenza di statue del Budda o della Trimurti e magari di foto di Berlusconi o di Gelmini. Peraltro, per settimane nessuno studente aveva obiettato al comportamento di Coppoli: salvo, all’improvviso, probabilmente “imbeccati” da integralisti cattolici, scoprire di esserne “turbati”.

Un mese di sospensione era il massimo delle sanzioni possibili; e la sua gravità appare ancor più clamorosa quando si pensi che, fino a pochi anni fa, alcuni docenti ed Ata, condannati dalla magistratura ordinaria per violenza sessuale se la sono cavata con sospensioni fino a dieci giorni e che per un mese negli ultimi tempi è stata sospesa solo una preside condannata dalla magistratura per peculato, truffa, abuso d’ufficio e falsità ideologica. Giuseppe Metastasio, il preside che ha avviato il procedimento è candidato del PD alle primarie per la carica di sindaco di Terni. Nella stessa area stanno le dirigenze umbre degli uffici scolastici, mentre i membri del Consiglio di disciplina CNPI coprono l’arco dei sindacati legati al PD. L’attacco a Coppoli si inserisce in un quadro caratterizzato dalle sistematiche ingerenze della chiesa cattolica nella vita politica italiana, delle quali abbiamo avuto scandalosi esempi nella tragica vicenda Englaro, di cui sono complici o succubi sia il governo sia la sedicente opposizione, che rendono l’Italia uno Stato confessionale e teocratico.

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gror090220 (last edited 2009-02-20 12:00:24 by anonymous)