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'''ELUANA: DENUNCIA A PROCURA UDINE PER OMICIDIO,INDAGINI PER 14'''

(ANSA) - UDINE, 27 FEB - Una denuncia per omicidio volontario è stata inviata dall'associazione 'Verità e vita' alla Procura della Repubblica di Udine in relazione alla morte di Eluana Englaro, la donna deceduta il 9 febbraio scorso nella casa di riposo La Quiete del capoluogo friulano dopo 17 anni in stato vegetativo persistente.

 In seguito alla denuncia - si è appreso in serata da fonti investigative friulane - il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, quale atto dovuto indaga nei riguardi di 14 persone, fra le quali il papà di Eluana, Beppino Englaro, l'anestesista Amato De Monte che ha guidato l'equipe medica che ha attuato il protocollo per il distacco del sondino della donna, e 12 componenti dell'associazione 'Per Eluana'.

L'associazione aveva preso in carico la donna dalla clinica privata di Lecco, la notte del 2 febbraio scorso, per portarla alla casa di riposto 'La Quiete' di Udine dove, sulla base del decreto della Corte d'appello di Milano, è stato attuato il protocollo per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione.
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'''CANCELLATE LA GIURISDIZIONE PENALE MILITARE E LA RELATIVA PENA CAPITALE'''

La giurisdizione penale militare cesserà ufficialmente di esistere oggi con l’entrata in vigore di una nuova legge in base alla quale gli esponenti delle forze armate che commetteranno reati in tempo di pace saranno sottoposti, come ogni altro cittadino, ai tribunali civili ordinari. “Promossa dal governo dell’ex-presidente Néstor Kirchner e approvata con 59 voti contro due dal parlamento, questa legge è una novità assoluta in America Latina dove ai militari è stata riservata, in un modo o nell’altro, sempre la giurisdizione specifica pur di evitare che fossero giudicati dalla magistratura civile” ha detto Ileana Arduino, responsabile dei diritti umani e del diritto umanitario del ministero della Difesa, tra gli estensori della nuova normativa. La nuova legge prevede tra l’altro la cancellazione di reati ‘contro l’onore militare’ e l’inserimento nel codice penale ordinario di delitti specifici dell’ambiente militare, come il nuovo reato di violenza sessuale commesso da un superiore; scompaiono inoltre la pena di morte e il reato di omosessualità esistenti nel codice penale militare. La riforma è accompagnata da altre misure mirate a modificare sostanzialmente la formazione professionale dei soldati che saranno tra l’altro tenuti a frequentare corsi sui diritti umani, la storia contemporanea argentina e l’educazione civica, a 25 anni dalla fine dell’ultima dittatura (1976-‘83); in via sperimentale, i cadetti della scuola navale assisteranno alle lezioni di diritto internazionale presso un’istituzione civile, l’Università di La Plata.

'''Obama: ritiro dall'Iraq entro il 2011. Krugman: la sua Finanziaria può cambiare l'America'''

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama annuncerà oggi il ritiro completo dei militari americani dall'Iraq entro il 2011. Lo ha anticipato alla stampa una fonte governativa: il grosso delle truppe americane lascerà l'Iraq entro agosto 2010 ma resterà sul territorio iracheno un contingente tra i 35mila e i 50mila uomini. Numero che sarà portato "a zero" entro il 31 dicembre 2011".

L'annuncio arriverà in un intervento di Obama programmato per oggi presso la base dei Marines di Camp Lejeune, in North Carolina.

Obama annuncerà che "la nostra missione di combattimento in Iraq si concluderà il 31 agosto 2010. - ha detto il responsabile Usa citato dalle agenzie di stampa - A quel punto le forze americane restanti in Iraq assumeranno una nuova missione, più limitata", i cui compiti saranno di addestramento delle forze irachene, protezione del personale civile americano in Iraq, partecipazione ad operazioni mirate.

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Il segretario alla Difesa annuncia: '"la scelta spetta alle famiglie delle vittime"

Le foto dei caduti Usa non saranno più censurate. E' una delle prime decisioni simboliche la nuova amministrazione Usa, ed è stata annunciata dal segretario alla Difesa Robert Gates, scelto da Obama come elemento di continuità con l'ex amministrazione Bush.

Gates ha annunciato che spetterà alle famiglie dei soldati la scelta se pubblicare o meno le immagini delle bare dei loro congiunti caduti in guerra. La politica di non permettere ai media di riprendere e divulgare quelle immagini era stata adottada dal pentagono sin dal 1991, ma venne ulteriormente ristretta dal governo di Bush Jr, che tentò di nascondere i costi umani delle guerre in Afghanistan e Iraq evitare di perdere consensi.

''' Caraibi: Guadalupa si placa, la Martinica s'infiamma'''

A Guadalupa possibili aumenti di salario, in Martinica le trattative sono bloccate e proseguono gli scontri

Il governo della Guadalupa non si sbilancia e mantiene un atteggiamento prudente per la risoluzione della crisi che attanaglia il Paese da settimane.

Guadalupa resta paralizzata dallo sciopero generale che iniziò oltre un mese fa, ma il governo dell'isola caraibica non azzarda decisioni sbrigative, per la paura di aggravare la crisi. Nuovi accordi scaturiti mercoledì sera dai mediatori delle parti in causa - imprenditori, governo francese e sindacati - dovrebbero venire incontro alle rivendicazioni salariali del collettivo intersindacale Lkp. L'aumento concordato consisterebbe in circa 200 euro netti mensili, ma i negoziati sono comunque ancora in corso. Le parti devono ancora intendersi sulle modalità di applicazione dell'accordo. Il responsabile dell'Lkp, Elie Domota, ha ricordato che le organizzazioni impegnate nello sciopero rifiutano il principio di reddito minimo proposto dal dispositivo Rsa - Reddito di solidarietà attiva - che è previsto dal 2007 dall'Eliseo per assicurare un salario minimo e l'aiuto sociale ai cittadini dei 34 territori d'oltremare francesi. ‘E' una retribuzione per il lavoro che domandiamo, non un'allocazione dei redditi' ha sottolineato Domota. Il sindacalista promette che gli scioperi potrebbero continuare in quanto ‘abituato ai voltafaccia dei padroni'. Se la situazione sembra tranquillizzarsi a Guadalupa, la vicina Martinica s'infiamma. Sempre a causa dei bassi salari e del caro vita, per la seconda notte di fila a Fort-de-France sono stati saccheggiati negozi e incendiate automobili. Bande di giovani girerebbero armate di fucili a pompa e una trentina di persone sarebbero state interrogate dalla polizia, secondo quanto citato dalla radio Rci. I negoziati tra il ‘collettivo del 5 febbraio' e gli imprenditori sarebbero momentaneamente sospesi. Il collettivo reclama un aumento di 354 euro al mese ma i 'padroni' non cedono. Secondo un sondaggio condotto in Francia da OpinionWay-Le Figaro, il 51 percento dei cittadini nella madrepatria si dichiara favorevole all'indipendenza di Guadalupa.


'''UBS: apartheid, tribunale Usa esamina denunce vittime contro banca'''
 

NEW YORK - Un tribunale di New York ha esaminato ieri una richiesta di rigetto delle denunce inoltrate da vittime dell'apartheid in Sudafrica contro quattro società internazionali, tra cui UBS. La decisione dovrebbe essere presa entro tre settimane.

I querelanti hanno nuovamente accusato UBS, la banca Barclays, il costruttore automobilistico Daimler e IBM d'avere direttamente sostenuto il regime segregazionista. Violando l'embargo internazionale contro Pretoria, i gruppi hanno consapevolmente partecipato alle violazioni dei diritti dell'uomo commesse contro la popolazione di colore, ha dichiarato il principale avvocato dei querelanti, Michael Hausfeld.

Dal canto suo, il legale di UBS Francis Barron ha chiesto alla giudice, Shira Scheindlin, di respingere le denunce. Ha ricordato che Washington e Pretoria si sono pronunciate contro questa procedura, che minaccia le relazioni tra i due Paesi. Inoltre, stando a Barron, la querela è di competenza di un tribunale sudafricano.

Per la giudice il solo fatto di commerciare con il governo dell'apartheid non costituisce delitto. Ha dunque chiesto ai querelanti di provare che le attività delle quattro società hanno effettivamente prodotto violazioni dei diritti dell'uomo.

Denunce contro i quattro gruppi erano già state inoltrate nel 2002 sulla base dell'Alien Tort Act, che permette di perseguire società attive negli Stati Uniti. Erano tutte state respinte per mancanza di prove.

Michael Hausfeld è fiducioso: questa volta la giustizia accetterà le denunce, ha detto all'ATS. Il legale si aspetta una decisione tra circa tre settimane.

Michael Hausfeld è uno degli avvocati che avevano attaccato le banche svizzere in nome delle vittime dell'Olocausto negli anni Novanta. Già allora era opposto a Francis Barron.

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'''MISSIONARI DA CASTELVOLTURNO: “QUI PACCHETTO SICUREZZA APPLICATO DA TEMPO”'''

“Dallo scorso ottobre, qui, a Castelvolturno, alcune centinaia di immigrati irregolari sono stati arrestati e smistati nei vari centri di identificazione e di permanenza temporanea; fa tutto parte di un piano attuato lentamente dietro il quale ci sono le pressioni di potentati economici locali interessati al litorale e chiari collegamenti al cosiddetto ‘pacchetto sicurezza’, attualmente in discussione in parlamento ma che qui sembra già applicato nella sua sostanza”: padre Giorgio Poletti, missionario comboniano e parroco degli immigrati di Castelvolturno, parla alla MISNA dell’aria che si respira nel centro del casertano che lo scorso settembre fu teatro di un agguato camorrista costato la vita a sette immigrati africani. “Da allora, la situazione per i circa 6000 immigrati che cercano di sopravvivere come possono si è fatta più difficile - aggiunge padre Giorgio - e nel silenzio dei mezzi d’informazione, le forze dell’ordine si stanno concentrando proprio su di loro; con grande beneficio della camorra che, con forze dell’ordine e governo concentrati sui migranti irregolari, si sta riprendendo dai pesanti colpi subiti nei mesi scorsi”. Secondo stime dei missionari comboniani, almeno 5000 dei circa 6000 immigrati che vivono a Castelvolturno sono africani, provenienti soprattutto da Nigeria e Ghana; il restante migliaio è originario dell’Europa dell’Est; per vivere lavorano spesso in nero e per pochi euro alle dipendenze di italiani.

'''Pomigliano d'Arco si ferma: spettro disoccupazione per migliaia di lavoratori'''

Sciopero generale, oggi, dei metalmeccanici delle aziende di Pomigliano d'Arco: non solo Fiat, ma anche l' indotto. Quattro le ore di astensione dal lavoro per esprimere solidarietà alle tute blu dello stabilimento Fiat Auto della cittadella industriale alle porte di Napoli.
In piazza accanto ai lavoratori delle industrie della zona anche scolaresche, parrocchie, sindacati e commercianti.

'''Trenitalia: "Abbiamo portato via ad Alitalia il 50% dei passeggeri. E ora puntiamo sul low cost"

Treniitalia punta al mercato low cost. Lo ha detto oggi Mauro Moretti,
amministratore delegato del gruppo, anticipando l'intenzione di riservare una parte dei posti della seconda classe sui treni ad alta velocita a biglietti low cost.

Trenitalia, soprattutto attraverso il progetto Alta Velocità, "ha sottratto ad Alitalia quasi il 50% del traffico passeggeri. I nostri treni sono sempre pieni, gli aerei un po' più vuoti", ha detto Moretti a Panorama del Giorno su Canale 5.

Un'inchiesta di Altroconsumo, intanto, rivela il 'doppio binario' delle ferrovie italiane: sul primo i 'Frecciarossa' ad alta velocità, sul secondo treni vecchi, lenti e sporchi, su cui viaggiano ogni giorno due milioni di pendolari, con scarsa puntualità. Su 571 treni a lunga percorrenza presi in esame in due differenti periodi, il 64% è risultato in ritardo, compresi quelli ad alta velocità.

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


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In primo Piano

ELUANA: DENUNCIA A PROCURA UDINE PER OMICIDIO,INDAGINI PER 14

(ANSA) - UDINE, 27 FEB - Una denuncia per omicidio volontario è stata inviata dall'associazione 'Verità e vita' alla Procura della Repubblica di Udine in relazione alla morte di Eluana Englaro, la donna deceduta il 9 febbraio scorso nella casa di riposo La Quiete del capoluogo friulano dopo 17 anni in stato vegetativo persistente.

  • In seguito alla denuncia - si è appreso in serata da fonti investigative friulane - il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, quale atto dovuto indaga nei riguardi di 14 persone, fra le quali il papà di Eluana, Beppino Englaro, l'anestesista Amato De Monte che ha guidato l'equipe medica che ha attuato il protocollo per il distacco del sondino della donna, e 12 componenti dell'associazione 'Per Eluana'.

L'associazione aveva preso in carico la donna dalla clinica privata di Lecco, la notte del 2 febbraio scorso, per portarla alla casa di riposto 'La Quiete' di Udine dove, sulla base del decreto della Corte d'appello di Milano, è stato attuato il protocollo per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

CANCELLATE LA GIURISDIZIONE PENALE MILITARE E LA RELATIVA PENA CAPITALE

La giurisdizione penale militare cesserà ufficialmente di esistere oggi con l’entrata in vigore di una nuova legge in base alla quale gli esponenti delle forze armate che commetteranno reati in tempo di pace saranno sottoposti, come ogni altro cittadino, ai tribunali civili ordinari. “Promossa dal governo dell’ex-presidente Néstor Kirchner e approvata con 59 voti contro due dal parlamento, questa legge è una novità assoluta in America Latina dove ai militari è stata riservata, in un modo o nell’altro, sempre la giurisdizione specifica pur di evitare che fossero giudicati dalla magistratura civile” ha detto Ileana Arduino, responsabile dei diritti umani e del diritto umanitario del ministero della Difesa, tra gli estensori della nuova normativa. La nuova legge prevede tra l’altro la cancellazione di reati ‘contro l’onore militare’ e l’inserimento nel codice penale ordinario di delitti specifici dell’ambiente militare, come il nuovo reato di violenza sessuale commesso da un superiore; scompaiono inoltre la pena di morte e il reato di omosessualità esistenti nel codice penale militare. La riforma è accompagnata da altre misure mirate a modificare sostanzialmente la formazione professionale dei soldati che saranno tra l’altro tenuti a frequentare corsi sui diritti umani, la storia contemporanea argentina e l’educazione civica, a 25 anni dalla fine dell’ultima dittatura (1976-‘83); in via sperimentale, i cadetti della scuola navale assisteranno alle lezioni di diritto internazionale presso un’istituzione civile, l’Università di La Plata.

Obama: ritiro dall'Iraq entro il 2011. Krugman: la sua Finanziaria può cambiare l'America

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama annuncerà oggi il ritiro completo dei militari americani dall'Iraq entro il 2011. Lo ha anticipato alla stampa una fonte governativa: il grosso delle truppe americane lascerà l'Iraq entro agosto 2010 ma resterà sul territorio iracheno un contingente tra i 35mila e i 50mila uomini. Numero che sarà portato "a zero" entro il 31 dicembre 2011".

L'annuncio arriverà in un intervento di Obama programmato per oggi presso la base dei Marines di Camp Lejeune, in North Carolina.

Obama annuncerà che "la nostra missione di combattimento in Iraq si concluderà il 31 agosto 2010. - ha detto il responsabile Usa citato dalle agenzie di stampa - A quel punto le forze americane restanti in Iraq assumeranno una nuova missione, più limitata", i cui compiti saranno di addestramento delle forze irachene, protezione del personale civile americano in Iraq, partecipazione ad operazioni mirate.


Il segretario alla Difesa annuncia: '"la scelta spetta alle famiglie delle vittime"

Le foto dei caduti Usa non saranno più censurate. E' una delle prime decisioni simboliche la nuova amministrazione Usa, ed è stata annunciata dal segretario alla Difesa Robert Gates, scelto da Obama come elemento di continuità con l'ex amministrazione Bush.

Gates ha annunciato che spetterà alle famiglie dei soldati la scelta se pubblicare o meno le immagini delle bare dei loro congiunti caduti in guerra. La politica di non permettere ai media di riprendere e divulgare quelle immagini era stata adottada dal pentagono sin dal 1991, ma venne ulteriormente ristretta dal governo di Bush Jr, che tentò di nascondere i costi umani delle guerre in Afghanistan e Iraq evitare di perdere consensi.

Caraibi: Guadalupa si placa, la Martinica s'infiamma

A Guadalupa possibili aumenti di salario, in Martinica le trattative sono bloccate e proseguono gli scontri

Il governo della Guadalupa non si sbilancia e mantiene un atteggiamento prudente per la risoluzione della crisi che attanaglia il Paese da settimane.

Guadalupa resta paralizzata dallo sciopero generale che iniziò oltre un mese fa, ma il governo dell'isola caraibica non azzarda decisioni sbrigative, per la paura di aggravare la crisi. Nuovi accordi scaturiti mercoledì sera dai mediatori delle parti in causa - imprenditori, governo francese e sindacati - dovrebbero venire incontro alle rivendicazioni salariali del collettivo intersindacale Lkp. L'aumento concordato consisterebbe in circa 200 euro netti mensili, ma i negoziati sono comunque ancora in corso. Le parti devono ancora intendersi sulle modalità di applicazione dell'accordo. Il responsabile dell'Lkp, Elie Domota, ha ricordato che le organizzazioni impegnate nello sciopero rifiutano il principio di reddito minimo proposto dal dispositivo Rsa - Reddito di solidarietà attiva - che è previsto dal 2007 dall'Eliseo per assicurare un salario minimo e l'aiuto sociale ai cittadini dei 34 territori d'oltremare francesi. ‘E' una retribuzione per il lavoro che domandiamo, non un'allocazione dei redditi' ha sottolineato Domota. Il sindacalista promette che gli scioperi potrebbero continuare in quanto ‘abituato ai voltafaccia dei padroni'. Se la situazione sembra tranquillizzarsi a Guadalupa, la vicina Martinica s'infiamma. Sempre a causa dei bassi salari e del caro vita, per la seconda notte di fila a Fort-de-France sono stati saccheggiati negozi e incendiate automobili. Bande di giovani girerebbero armate di fucili a pompa e una trentina di persone sarebbero state interrogate dalla polizia, secondo quanto citato dalla radio Rci. I negoziati tra il ‘collettivo del 5 febbraio' e gli imprenditori sarebbero momentaneamente sospesi. Il collettivo reclama un aumento di 354 euro al mese ma i 'padroni' non cedono. Secondo un sondaggio condotto in Francia da OpinionWay-Le Figaro, il 51 percento dei cittadini nella madrepatria si dichiara favorevole all'indipendenza di Guadalupa.

UBS: apartheid, tribunale Usa esamina denunce vittime contro banca

NEW YORK - Un tribunale di New York ha esaminato ieri una richiesta di rigetto delle denunce inoltrate da vittime dell'apartheid in Sudafrica contro quattro società internazionali, tra cui UBS. La decisione dovrebbe essere presa entro tre settimane.

I querelanti hanno nuovamente accusato UBS, la banca Barclays, il costruttore automobilistico Daimler e IBM d'avere direttamente sostenuto il regime segregazionista. Violando l'embargo internazionale contro Pretoria, i gruppi hanno consapevolmente partecipato alle violazioni dei diritti dell'uomo commesse contro la popolazione di colore, ha dichiarato il principale avvocato dei querelanti, Michael Hausfeld.

Dal canto suo, il legale di UBS Francis Barron ha chiesto alla giudice, Shira Scheindlin, di respingere le denunce. Ha ricordato che Washington e Pretoria si sono pronunciate contro questa procedura, che minaccia le relazioni tra i due Paesi. Inoltre, stando a Barron, la querela è di competenza di un tribunale sudafricano.

Per la giudice il solo fatto di commerciare con il governo dell'apartheid non costituisce delitto. Ha dunque chiesto ai querelanti di provare che le attività delle quattro società hanno effettivamente prodotto violazioni dei diritti dell'uomo.

Denunce contro i quattro gruppi erano già state inoltrate nel 2002 sulla base dell'Alien Tort Act, che permette di perseguire società attive negli Stati Uniti. Erano tutte state respinte per mancanza di prove.

Michael Hausfeld è fiducioso: questa volta la giustizia accetterà le denunce, ha detto all'ATS. Il legale si aspetta una decisione tra circa tre settimane.

Michael Hausfeld è uno degli avvocati che avevano attaccato le banche svizzere in nome delle vittime dell'Olocausto negli anni Novanta. Già allora era opposto a Francis Barron.

ITALIA

MISSIONARI DA CASTELVOLTURNO: “QUI PACCHETTO SICUREZZA APPLICATO DA TEMPO”

“Dallo scorso ottobre, qui, a Castelvolturno, alcune centinaia di immigrati irregolari sono stati arrestati e smistati nei vari centri di identificazione e di permanenza temporanea; fa tutto parte di un piano attuato lentamente dietro il quale ci sono le pressioni di potentati economici locali interessati al litorale e chiari collegamenti al cosiddetto ‘pacchetto sicurezza’, attualmente in discussione in parlamento ma che qui sembra già applicato nella sua sostanza”: padre Giorgio Poletti, missionario comboniano e parroco degli immigrati di Castelvolturno, parla alla MISNA dell’aria che si respira nel centro del casertano che lo scorso settembre fu teatro di un agguato camorrista costato la vita a sette immigrati africani. “Da allora, la situazione per i circa 6000 immigrati che cercano di sopravvivere come possono si è fatta più difficile - aggiunge padre Giorgio - e nel silenzio dei mezzi d’informazione, le forze dell’ordine si stanno concentrando proprio su di loro; con grande beneficio della camorra che, con forze dell’ordine e governo concentrati sui migranti irregolari, si sta riprendendo dai pesanti colpi subiti nei mesi scorsi”. Secondo stime dei missionari comboniani, almeno 5000 dei circa 6000 immigrati che vivono a Castelvolturno sono africani, provenienti soprattutto da Nigeria e Ghana; il restante migliaio è originario dell’Europa dell’Est; per vivere lavorano spesso in nero e per pochi euro alle dipendenze di italiani.

Pomigliano d'Arco si ferma: spettro disoccupazione per migliaia di lavoratori

Sciopero generale, oggi, dei metalmeccanici delle aziende di Pomigliano d'Arco: non solo Fiat, ma anche l' indotto. Quattro le ore di astensione dal lavoro per esprimere solidarietà alle tute blu dello stabilimento Fiat Auto della cittadella industriale alle porte di Napoli. In piazza accanto ai lavoratori delle industrie della zona anche scolaresche, parrocchie, sindacati e commercianti.

Trenitalia: "Abbiamo portato via ad Alitalia il 50% dei passeggeri. E ora puntiamo sul low cost"

Treniitalia punta al mercato low cost. Lo ha detto oggi Mauro Moretti, amministratore delegato del gruppo, anticipando l'intenzione di riservare una parte dei posti della seconda classe sui treni ad alta velocita a biglietti low cost.

Trenitalia, soprattutto attraverso il progetto Alta Velocità, "ha sottratto ad Alitalia quasi il 50% del traffico passeggeri. I nostri treni sono sempre pieni, gli aerei un po' più vuoti", ha detto Moretti a Panorama del Giorno su Canale 5.

Un'inchiesta di Altroconsumo, intanto, rivela il 'doppio binario' delle ferrovie italiane: sul primo i 'Frecciarossa' ad alta velocità, sul secondo treni vecchi, lenti e sporchi, su cui viaggiano ogni giorno due milioni di pendolari, con scarsa puntualità. Su 571 treni a lunga percorrenza presi in esame in due differenti periodi, il 64% è risultato in ritardo, compresi quelli ad alta velocità.

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