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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

BARI: GIOVANE NIGERIANA UCCISA DAL PACCHETTO SICUREZZA

Quella di Joy è una tragedia più che annunciata. La ragazza era malata da diversi mesi, probabilmente da metà novembre, e se si fosse sottoposta a un esame del sangue o a una radiografia, oggi sarebbe ancora viva. Invece è morta il 13 marzo, e non si è recata in ospedale per la paure di esser denunciata, in quanto non aveva i documenti in regola . La vicenda rischia comunque di avere ulteriori, pesanti strascichi. Chiuso infatti per precauzione l'istituto di medicina legale del Policlinico barese: la tubercolosi è altamente contagiosa, tanto che le forze dell'ordine hanno invitato chiunque avesse avuto rapporti o contatti con la giovane a recarsi presso le strutture sanitarie e sottoporsi così all'apposita profilassi.

FEMMINICIDI

Firenze, domenica ore 3. Una barbona che dormiva alla stazione di Firenze viene selvaggiamente picchiata e violentata. Sono stati gli agenti della Polfer a interrompere gli abusi, arrestando l'aggressore, un uomo di 35 anni. L'uomo ha scavalcato un cancello e aggredito la donna, cinquantenne, che, come d'abitudine, stava dormendo in stazione. È stato bloccato dagli agenti mentre la violenza era in corso. La donna e' stata trasportata in ospedale, dove le sono state riscontrate fratture alle ossa della faccia e in altre parti del corpo. Dopo aver visionando i filmati delle telecamere interne della stazione i poliziotti hanno dichiarato: non abbiamo mai visto una scena così violenta.

A Caltanissetta

, ossessionato dalla gelosia, un uomo di 32 anni, con precedenti per lesioni, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, guida in stato di ebbrezza ha seviziato ripetutamente la fidanzata fino a tentare di strapparle la lingua. Una relazione avviata all'inizio del 2008 e nell'estate dello stesso anno, secondo quanto ricostruito dalla polizia, erano iniziate le violenze alimentate da una gelosia maniacale.L'uomo si adirava anche solo per sguardi di altri uomini, e pretendeva che la donna non uscisse da sola.

Macerata

La donna - trasportata al pronto soccorso - non ha fornito alcun aiuto agli inquirenti, ma da alcune testimonianze e da alcuni filmati si è cercato di risalire ad autore e motivo del pestaggio. E guarda caso è stato fermato l'ex compagno della giovane. La vittima lavora come commessa nel supermercato del centro commerciale teatro dell'aggressione: in passato avrebbe piu' volto sporto denunce per "stalking" nei confronti dell'ex compagno, dal quale ha avuto una figlia. Il pestaggio è stato particolarmente violento e la donna e' stata piu' volte rianimata in ambulanza lungo il percorso

A Roma un uomo di 32 anni ha sequestrato e picchiato una donna di 30 perche' non aveva accettato i suoi reiterati inviti a cena: Con una scusa la fa salire a casa sua eppoi la costringe ad inghiottire alcol e cocaina. Lei riesce a fuggire e lo fa arrestare dalla polizia. E' successo nell'elegante quartiere Parioli a Roma, molto lontano da campi rom e da rumeni. L'uomo e' finito in manette accusato di sequestro di persona, lesioni aggravate, violenza privata e furto. La ragazza è ricoverata e ne avra' per 25 giorni.

Roma , due sorelle di diciassette e diciotto anni sono state violentate per dieci anni dal padre. Si sono stancate e sono andate a denunciarlo. Il padre è stato preso mentre preparava la valigia per scappare. Ci vuole coraggio per denunciare un padre

Trento

Verona Una donna è stata rapinata mentre era in fila per mangiare alla mensa della Caritas . La donna, che ha 52 anni, e' stata picchiata e minacciata con un coltellino da due uomini, poi arrestati dai carabinieri.

STATI UNITI

7 lesbiche afroamericane arrestate per essersi difese contro l’aggressione fisica di un uomo.

Il 18 agosto 2006, sette giovani lesbiche afroamericane del New Jersey si trovavano a New York per passare una serata. Mentre camminavano per strada un uomo ha aggredito verbalmente una di loro con proposte sessuali. E quando lei si è difesa rispondendo di “no” lui le ha aggredite violentemente. Le lesbiche hanno provato a difendersi e quindi è nata una colluttazione.

Le donne sono state accusate di aggressione di gruppo. Tre di loro hanno patteggiato e le altre 4 Venice Brown (19 anni), Terrain Dandridge (20 anni), Patreese Johnson (20 anni), e Renata Hill (24 anni) sono state ritenute colpevoli di aggressione di gruppo e condannate a pene che vanno dai 3 anni e mezzo agli 11 anni.

La madre di una delle giovani lesbiche arrestate ha così dichiarato: “Quella che hanno chiamato “aggressione lesbica” non viene mai definita per ciò che è stata veramente, cioè un pestaggio di persone omosessuali. L’uomo che ha cercato di strangolare mia figlia va ancora in giro per le strade, libero di molestare ed attaccare altre donne, mentre mia figlia è in prigione solo per essersi difesa e aver difeso le sue amiche.”

Dal 2006 ad oggi ci sono stati vari appelli per la revisione del processo e comunque le 4 giovani lesbiche hanno già scontato 2 anni in carcere. Il 23 giugno 2008 Terrain è stata dichiarata innocente e rilasciata. Il 29 agosto Renata è stata rilasciata su cauzione e si attende ancora la data per il suo appello, che comunque sarà davanti alla stessa corte che l’ha già condannata a 11 anni, di cui 8 da scontare in un carcere di massima sicurezza. Il 27 ottobre è stata rilasciata Venice, così come Patreece nello stesso periodo. Oggi si attende la sentenza per Renata Hill, sentenza che deciderà se Renata debba rientrare in carcere o meno; tuttavia, la sentenza potrebbe subire ulteriori ritardi, visto che ormai da mesi vengono rimandate le udienze che dovrebbero decidere del destino di Renata Hill

ESTERI ***Istanbul***

Alle 12 ieri di questa mattina sotto gli occhi della stampa internazionale, la polizia in tenuta antisommossa ha caricato i circa 300 manifestanti del Forum Alternativo dell’Acqua ad Istanbul, riunitisi per protestare contro l’inizio dei lavori del Quinto Forum Mondiale dell’Acqua 17 attivisti turchi sono stati arrestati. L’incontro organizzato dal Congresso Mondiale dell’Acqua sotto l’egida di multinazionali, della Banca Mondiale e dei governi che vogliono vendere e spartirsi l’acqua del pianeta, è iniziato ieri mattina con la carica della polizia in assetto antisommossa. A nulla è valsa la presenza della folta delegazione internazionale, tra cui numerosi esponenti del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, la rete interamericana Red Vida, la Rete europea dei movimenti per l’acqua e quella africana ed asiatica, per dissuadere l’intervento violento della polizia turca, più volte accusata dalle forze sociali locali e dai report di alcune organizzazioni internazionali, di gravi violazioni dei diritti umani. I diciassette arrestati sono adesso all’ospedale per i controlli di routine. Nelle prossime ore – come ci è stato riferito dall’avvocato – continuerà la negoziazione fra polizia e sindacati per un loro possibile rilascio, o saranno giudicati per direttissima già in giornata. Nei prossimi giorni, il Controforum avanzerà le proprie proposte, che verranno lanciate negli incontri e nei seminari previsti e in alcune conferenze stampa.

***israele/palestina***

Hamas e Israele non trovano un intesa per il rilascio del soldato israeliano rapito nel 2006 La trattativa tra Hamas e Israele per ottenere il rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit è fallita. Lo ha annunciato oggi il premier israeliano Olmert, il quale ha addossato le responsabilità sul movimento islamico, che avrebbe posto condizioni inaccettabili. La base del negoziato prevedeva la disponibilità da parte di Israele al rilascio di centinaia di detenuti palestinesi in cambio del caporale rapito nel giogno del 2006, quando aveva 19 anni. La notizia giunge al termine di de giorni in cui le parti hanno condotto intensi negoziati, seppure indiretti per via del mancato riconoscimento reciproco. Questa notte i due mediatori israeliani, Ofer Dekel e il capo dello Shin Beth Yuval Diskin, sono rientrati al Cairo, dove hanno denunciato la mancanza di flessibilità da parte di Hamas e il fallimento della trattativa. Ancora non è chiaro se il partito islamico che controlla la Striscia di Gaza abbia modificato le proprie richieste o se si sia rifiutato di ammorbidirle. Sempre al Cairo, intanto, continuano le trattative per la definizione di un cessate il fuoco di medio-lungo periodo tra Israele e Hamas, e quelle per la riconciliazione tra le due principali fazioni palestinesi in rotta dall'estate del 2007.

ISRAELE

Tel Aviv dichiara: prima la diplomazia, ma pronti ad attaccare se l'Iran non si ferma

Il capo di stato maggiore israeliano, Gabi Ashkenazi, ha spiegato che lo stato ebraico è interessato a qualsiasi opzione diplomatica per fermare il programma nucleare iraniano, ma ha aggiunto che l'esercito si deve preparare anche all'eventualità di un attacco militare.

Questo è il messaggio che Ashkenazi avrebbe riferito oggi, secondo il quotidiano israeliano Haaretz, a Dennis Ross, l'inviato americano per il Golfo persico, a Hillary Clinton, segretario di stato statunitense, e a James Jones, consigliere per la Sicurezza Nazionale. La soluzione diplomatica viaggia quinid su una corsia preferenziale, ma in caso di mancato accordo Israele prepara l'offensiva militare. Non sarebbe il primo caso di bombardamento israeliano contro siti nucleari: nel 1981 distrussero gli impianti di Saddam Hussein e nel 2007 bombardarono un sospetto sito nucleare in Siria. La novità contro l'Iran sarebbe l'impiego dei missili Jericho III, che avrebbero portata e potenza distruttiva sufficiente per distruggere gli impianti iraniani, verrebbero quindi lanciati da terra invece che da aerei, aggirando il problema del sorvolo degli caccia israeliani su altri paesi. Ci sono però diversi analisti internazionali che considerano il bombardamento

***JENIN***

ieri il centro musicale Al kamandjati di Jenin è stato bruciato durante la notte. Non si sa chi sia stato e perché ma di fatto il centro che insegnava musica (violino flauto, violoncello, percussioni, voce, chitarra pianoforte, ballo e canto orientale) A PIÙ DI 80 RAGAzzi e ragazze èstato privato delle proprie funzioni. I tragazzi provengono da Jenin, Zababde, Toubas, Barkin, Jalama, Aaraba, Fakouaa… questo noi lo definiamo crimine contro l'umanità, contro il diritto all'educazione e alla cultura dei ragazzi e della cittadinanza palestinese. ma questi comportamenti non impediranno all'associazione di andare avanti col proprio lavoro, perchè la musica serve allo spirito e alla mente non agli oggetti e ai muri.

This is a crime against humanity, against the right of education and culture of the Palestinian children and society. But those acts will not prevent us from going on with our work, because music touches and develop souls and spirits, not material and walls.

***MADAGASCAR***

Il presidente si fa da parte: militari e opposizione al potere

Il presidente del Madagascar, Marc Ravalomanana, ha consegnato il potere ai militari. L'ambasciata degli Stati Uniti ad Antananarivo si è offerta di provvedere alla sua sicurezza. Il giovane leader dell'opposizione, l'ex sindaco della capitale Andry Rajoelina, si è già istallato nel palazzo presidenziale occupato ieri sera dall'esercito. Grazie al sostegno dei militari al comando del colonnello Andre Ndriarijaona (nominato Capo di Stato Maggiore dell'esercito malgascio dieci giorni fa dopo aver guidato un ammutinamento) il 34enne ex disk-jockey Rajoelina ha vinto il suo braccio di ferro con Ravalomanana, ma a causa della sua giovane età non potrà, per ora, essere il nuovo presidente del Madagascar. Non è ancora chiaro chi ricoprirà temporaneamente questa carica.

. La vittoria di Rajoelina, detto 'Tgv' come il treno ad alta velocità francese (in realtà è la sigla del suo partito d'opposizione: Tanora malaGasy Vonona, Gioventù Malgascia Determinata), è dovuta anche al sostegno politico della Francia, che nei giorni scorsi gli aveva anche dato rifugio nella propria ambasciata di Antananarivo. Parigi non ha mai smesso di interferire con le vicende politiche di questa sua ex colonia. Anche 'l'ammiraglio rosso' Didier Ratsikara, il presidente socialista del Madagascar dal 1975 al 2001, era sostenuto dalla Francia e oggi vive in esilio a Parigi, da dove ha mantenuto i contatti con l'opposizione di Rajoelina. Lo scontro politico degli ultimi mesi era iniziato proprio con la chiusura della Tv privata di Rajoelina, 'Viva', per un'intervista all'anziano ex presidente Ratsikara trasmessa lo scorso dicembre.

Marc Ravalomanana La svendita del Paese. Il fino-ad-oggi presidente Ravalomanana, anche lui ex sindaco della capitale, era salito al potere nel 2002 dopo un durissimo scontro con l'ammiraglio rosso, il quale non voleva accettare la sconfitta alle elezioni da lui stesso concesse nel 2001. Dopo essersi autoproclamato presidente sull'onda delle proteste popolari che costrinsero Ratsikara a fuggire in Francia, Ravalomanana ha goduto di un largo consenso, ma solo per i primi anni. Oltre a non aver mantenuto la sua promessa di combattere la povertà che affligge il Paese, ha avviato una politica di privatizzazioni selvagge (sostenuta dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e dall'Unione Europea) svendendo alle multinazionali straniere tutte le risorse del Paese: il petrolio alla Total (Francia), l'ilmenite (titanio), la bauxite e l'allumina alla Rio Tinto (Gran Bretagna) e, solo l'ilmenite, alla Exxaro (Sudafrica), il carbone alla Red Island

Militari davanti al palazzo presidenziale La terra ai coreani. I proventi di questi investimenti stranieri sono finiti tutti nelle tasche di Ravalomanana e altri dignitari del suo governo. Le drammatiche condizioni di vita della popolazione malgascia non sono migliorate, anzi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso della rabbia popolare, scatenando le proteste dell'opposizione, è stata, lo scorso novembre, la cessione in leasing per 99 anni di 1,3 milioni di ettari di terreni agricoli (la metà del totale nazionale) alla multinazionale coreana Daewoo, che senza pagare nulla (ma solo costruendo delle infrastrutture) sostituirà le colture che sfamavano oltre quattro milioni di contadini malgasci con sterminate piantagioni di mais (e un po' di olio di palma) destinato al mercato interno coreano. 'Tgv' Rajoelina aveva promesso che, una volta al potere, avrebbe annullato questo accordo con la Daewoo. Le altre multinazionali non dovrebbero correre rischi. Di certo non la Total...

Prosegue l'opera di introduzione della Shari'a nel territorio controllato dai Talebani

I media pakistani annunciano che oggi sono entrate in funzione le corti islamiche, attivate in sette zone della Valle di Swat, il territorio controllato dai talebani nlel nord ovest del Pakistan. Lo riferiscono i media di Islamabad, citando un funzionario del governo. Oggi nel giorno di apertura i nuovi tribunali islamici hanno preso in esame una trentina di casi. La nascita di queste corti, concordata tra le autorità della valle di Swat e Sufi Muhammad, il fondatore del Movimento per l'applicazione della legge islamica (Tehrik-i-Nifaz-i-Shariat-i-Mohammadi ), sono state subito scelte da diversi cittadini che lamentavano la lentezza dei tribunali ordinari. Inoltre il consenso nella regione rispetto all'introduzione della Shari'a, la legge islamica, è molto ampio soprattutto in zone rurali come Swat. Il lavoro delle Corti sarà tenuto sotto osservazione dallo stesso Sufi Muhammad, che le ha inaugurate gioverdì scorso. Ufficialmente, però, manca ancora la firma del presidente pakistano Asif Ali Zardari, per ratificare l'introduzione della sharia nella Valle di Swat. L'esercito di Islamabad combatte contro i talebani nella zona già da almeno due anni, scontri che sono costati la vita almeno a un migliaio di civili e hanno provocato lo sfollamento di migliaia di persone.

***Francia***

Questa mattina, gli oeprai dello stabilimento dell'azienda Continental di Clairoix, nel nord della francia, hanno proseguito la loro protesta impiccando il manichino del direttore generale dell'azienda, che ha annunciato la chiusura dello stabilimento. Già nella giornata di ieri gli oerpai avevano lanciato uova contro il dirigente tedesco, costringendolo a scappare. Altre aziende con sedi in Francia stanno annunciando la chiusura. venersì scorso il dirigente della Sony France è stato tenuto in ostaggio finché non ha firmato l'accrodo per la cassa integrazione.

***turchia*** Forum acqua, 17 arresti tra i manifestanti Alle 12 ieri di questa mattina sotto gli occhi della stampa internazionale, la polizia in tenuta antisommossa ha caricato i circa 300 manifestanti del Forum Alternativo dell’Acqua ad Istanbul, riunitisi per protestare contro l’inizio dei lavori del Quinto Forum Mondiale dell’Acqua 17 attivisti turchi sono stati arrestati. L’incontro organizzato dal Congresso Mondiale dell’Acqua sotto l’egida di multinazionali, della Banca Mondiale e dei governi che vogliono vendere e spartirsi l’acqua del pianeta, è iniziato ieri mattina con la carica della polizia in assetto antisommossa. A nulla è valsa la presenza della folta delegazione internazionale, tra cui numerosi esponenti del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, la rete interamericana Red Vida, la Rete europea dei movimenti per l’acqua e quella africana ed asiatica, per dissuadere l’intervento violento della polizia turca, più volte accusata dalle forze sociali locali e dai report di alcune organizzazioni internazionali, di gravi violazioni dei diritti umani. I diciassette arrestati sono adesso all’ospedale per i controlli di routine. Nelle prossime ore – come ci è stato riferito dall’avvocato – continuerà la negoziazione fra polizia e sindacati per un loro possibile rilascio, o saranno giudicati per direttissima già in giornata. Nei prossimi giorni, il Controforum avanzerà le proprie proposte, che verranno lanciate negli incontri e nei seminari previsti e in alcune conferenze stampa.

ITALIA

ROMA

Neofascisti di nuovo a Tor Vergata

COMUNICATO ANTIFASCISTE/I DI TOR VERGATA

Oggi, 17 marzo 2009, la Facoltà di Lettere e Filosofia di Tor Vergata ha subito l'ennesima azione di forza da parte di Blocco Studentesco. Un'ottanina di "gorilla" armati di caschi, prevalentemente estranei all'università, hanno nuovamente militarizzato la facoltà distribuendo volantini e affiggendo uno striscione dal chiaro significato: "Basta con la Discriminazione Antifascista" (in riferimento al presidio antifascista che si è svolto venerdì 13 nella facoltà di Lettere). Si sono dapprima recati nei pressi dell'aula autogestita, dando luogo ad una serie di provocazioni ed accrescendo il già alto livello di tensione con la loro presenza intimidatoria. Successivamente hanno occupato l'atrio ed il piazzale della facoltà, presidiando l'intero complesso con le loro ronde organizzate. La loro propaganda rivendicava i diritti (??) del fascista all'interno dell'ateneo e riportava una loro personalissima visione, "stranamente" distorta, dei fatti avvenuti negli ultimi giorni. Sui loro volantini mistificatori e deliranti sono persino arrivati a sostenere che ieri, 16 Marzo 2009, sono stati gli esponenti di Azione Universitaria a subire un attacco da parte di "100 militanti dell'estrema sinistra", ribaltando totalmente la realtà dei fatti. E' ormai un mese che i neofascisti di Blocco Studentesco e Casapound minacciano durante le loro incursioni studenti e studentesse di varie facoltà dell'ateneo di Tor Vergata che rifiutano le loro idee e i loro atteggiamenti. Ci ritroviamo spesso negli spazi della nostra facoltà i "protagonisti" dei noti fatti di piazza Navona dell'ottobre 2008: lì erano armati di spranghe tricolori, qui di caschi, ma la sostanza non cambia. Denunciamo l'accordo di coalizione tra i fascisti di Blocco Studentesco e Azione Universitaria per le elezioni al CdA di Tor Vergata, evidenziando che nel corso delle proteste autunnali contro la Riforma Gelmini, i primi hanno provato a infiltrarsi nella protesta contro il ministro dell'istruzione e i secondi manifestavano a favore. Aver subito minacce del tipo "V'ammazzamo come cani", "Dovete abbassà la testa", "Comanderemo anche a Tor Vergata", "Ce dovete avè paura" da parte degli squadristi di Piazza Navona armati di caschi e guanti rinforzati bene in vista qualifica questi soggetti per quello che sono. Nel clima di paura e di insicurezza costruito ad arte in questo Paese, le organizzazioni razziste, xenofobe, omofobe e fasciste si trovano a loro agio.

Della situazione venutasi a creare nel nostro ateneo hanno pesanti responsabilità principalmente gli organi accademici, a cominciare dal Rettore, prof. Renato Lauro, che non si è ancora degnato di verificare di persona quali "ospiti" si aggirino nelle facoltà di Tor Vergata.

ANCORA FASCI ROMA

Nell'armadietto dell'aula dove si riuniscono i giovani di destra della facoltà di Scienze Politiche di Roma 3 sono state trovate spranghe e catene. La scoperta è stata fatta questa mattina da studenti e personale dell'istituto. Nell'armadietto c'erano anche volantini inneggianti alle associazioni 'Foro753', 'Azione Universitaria', 'Il Manifesto di Verona'.

Gli studenti dei Collettivi hanno esposto all'ingresso dell'aula A un pannello contenente il materiale trovato nella stanza dei giovani di destra dove c'erano scritte come 'Onore a Jorge Haider', 'Comandante Cecchini: presente', 'Paolo vive', una copia dell'edizione straordinaria del Messaggero intitolata 'L'Italia è in guerrà, nonchè una grande vignetta sulla presenza degli zingari in Italia con frasi come "io da grande ruberò in metropolitana" oppure "non sono maggiorenne ma ho già 14 figli", riferite ai bimbi rom.

"Questa delle spranghe è una novità dell'ultimo minuto. Cercheremo di fare piena luce in tempi rapidissimi su questo episodio". Lo ha detto il Preside della facoltà di Scienze politiche dell'Università di Roma 3, Francesco Guida, a margine di una conferenza stampa organizzata dai collettivi di sinistra dopo gli scontri fra opposte fazioni che hanno avuto luogo ieri davanti all'ateneo.

Rispondendo ad una domanda su come fosse possibile che all'interno di una facoltà potessero esserci, proprio in un'auletta sita nell'atrio principale, spranghe e catene, Guida ha risposto che "basta vedere come è strutturato questo palazzo". Riferendosi poi all'aggressione di ieri il Preside ha detto che "la facoltà ha deciso di seguire con estrema attenzione quanto accaduto.

Condanniamo gravemente questi fatti e vogliamo risalire alle responsabilità attraverso l'inchiesta che è in corso. E sulla base di questo assumeremo poi i provvedimenti necessari che non sono solo di facoltà ma di ateneo".

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NOI NON SEGNALIAMO DAY: SIAMO MEDICI, NON SPIE

Importante giornata di mobilitazione nazionale oggi, il "Noi non segnaliamo day". Ad organizzare iniziative, a Roma e in altre 20 città, sono Medici senza frontiere, la Società italiana per le migrazioni, l'Associazione studi giuridici sull'immigrazione e l'Osservatorio italiano per la salute globale. Obiettivo: lanciare un appello ai parlamentari affinché cancellino il principio di “segnalazione alle autorità” degli stranieri privi di permesso di soggiorno che chiedono assistenza sanitaria. "Il rischio -affermano gli organizzatori- è che si crei una marginalizzazione con serie ripercussioni sulla salute collettiva. Ritardi sugli interventi di prevenzione e cura e irreperibilità dei destinatari possono originare, infatti, focolai d'infezione di malattie trasmissibili". Alla "Noi non segnaliamo day" hanno aderito anche la Federazione italiana degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, l'Associazione dei medici stranieri, l'Istituto

Un recluso nel Cpt di Torino è in sciopero da 4 giorni. I poliziotti danneggiano i cellulari con le videocamere.

Inoltre, i reclusi denunciano che stamattina i poliziotti hanno restituito loro un cellulare con la videocamera distrutta, e un altro distrutto completamente. Evidentemente i contatti con l'esterno danno fastidio agli aguzzini.

Per ora è tutto.

Se proprio non potete fare altro, chiamate il Cpt per protestare

011.558.87.78 - 011-558.98.15

Riparte la mobilitazione contro il TAV - Terzo valico

La decisione è di pochi giorni fa. Il Cipe ha destinato un miliardo di euro per l’avvio dei lavori della linea ad alta velocità Genova-Tortona-Milano, chiamata Terzo Valico dei Giovi. La truffa è già nel nome stesso che da più di quindici anni hanno dato all’opera, infatti cinque sono i valici appenninici esistenti che congiungono Genova con il basso Piemonte. Correva l’anno 1990 quando venne presentato il primo preogetto e i comitati locali che combatterono una lunga battaglia fin dai primi giorni, hanno contato almeno 38 annunci riguardanti l’avvio dei lavori. Il 2006, anno in cui la Regione Piemonte e la Provincia di Alessandria approvarono il progetto definitivo, fu un anno di grandi mobilitazioni. Venne sospeso il consiglio provinciale dagli attivisti dei comitati, vennero occupati i cantieri del foro pilota di Molini di Voltaggio, il 22 Aprile 5000 persone marciarono pacificamente da Serravalle ad Arquata insieme agli amici valsusini

Gli inquilini resistenti di via Pincherle-San Paolo- occupano la sede dell'UDC Gli inquilini di via Pincherle, che abitno in stabili che stanno erp essere cartolarizzati e venduti alle solite immobiliari private, alle ore 12:00 circa hanno occupato la sede UDc di monteverde per protestare contro la collusione tra l'udc e le immobiliari che si occupano della vendita dello stabile. corr Ror

La crisi continua a farsi sentire sull'occupazione . Due esempi bastano per descrivere il deterioramento della situazione occupazionale. Il primo arriva dall'Italia: le acciaierie Lucchini di Piombino fermeranno l'attività del loro altoforno per due mesi in estate, dall'1 luglio al 31 agosto. Lo ha annunciato ieri sera l'amministratore delegato dell'azienda, Marcello Calcagni. Si tratta di una scelta legata al calo degli ordinativi, che ha dimezzato la produzione. Lo stesso provvedimento era già stato preso nei mesi scorsi, precisamente tra il 28 novembre e il 7 gennaio, con la messa in cassa integrazione di 1.600 lavoratori: non succedeva da 40 anni. Giusto pochi giorni fa la Lucchini aveva annunciato il ridimensionamento dell'organico, con il taglio di 600 posti: 420 risoluzioni di contratti a termine o di apprendistato e 180 prepensionamenti in base alla legge sull'amianto. Anche la finlandese Nokia, leader nella produzione di telefoni cellulari, segue la stessa strada della Lucchini: nelle settimane a venire eliminerà 1.700 dipendenti per far fronte alla crisi della domanda. Ecco perché in mattinata il presidente della Commissione europea, Manuel Barroso, ha ribadito che i timori più importanti al momento sono proprio quelli relativi all'occupazione, che il leader continentale prevede in ascesa fino al 10% nei prossimi mesi. Il Commissario agli Affari monetari, Joaquin Almunia, ha aggiunto che questa recessione è "la più dura da 70 anni", e che la fiducia non tornerà "se noi non saremo capaci di descrivere l'attuale situazione com'é veramente". Appello che stride con l'attualità italiana, dove il problema maggiore sembra essere quello dei cani randagi, almeno a giudicare dai titoli dei maggiori mezzi di informazione. E mentre il ministro Tremonti smentisce ancora una volta la sua storia personale e politica, tornando ad attaccare il libero mercato in favore del controllo statale e dell'attenzione al sociale, i presidenti delle Commissioni Attività produttive e Finanze della Camera hanno dichiarato inammissibile alla discussione parlamentare il “pacchetto precari”, licenziato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, che in sostanza si limitava ad aumentare di poco le indennità per i lavoratori atipici che perdevano il posto, non può essere infatti essere approvato come emendamento al decreto salva-auto. Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Istanbul. Forum acqua, 17 arresti tra i manifestanti

Alle 12 ieri di questa mattina sotto gli occhi della stampa internazionale, la polizia in tenuta antisommossa ha caricato i circa 300 manifestanti del Forum Alternativo dell’Acqua ad Istanbul, riunitisi per protestare contro l’inizio dei lavori del Quinto Forum Mondiale dell’Acqua 17 attivisti turchi sono stati arrestati.

L’incontro organizzato dal Congresso Mondiale dell’Acqua sotto l’egida di multinazionali, della Banca Mondiale e dei governi che vogliono vendere e spartirsi l’acqua del pianeta, è iniziato ieri mattina con la carica della polizia in assetto antisommossa.

A nulla è valsa la presenza della folta delegazione internazionale, tra cui numerosi esponenti del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, la rete interamericana Red Vida, la Rete europea dei movimenti per l’acqua e quella africana ed asiatica, per dissuadere l’intervento violento della polizia turca, più volte accusata dalle forze sociali locali e dai report di alcune organizzazioni internazionali, di gravi violazioni dei diritti umani. I diciassette arrestati sono adesso all’ospedale per i controlli di routine. Nelle prossime ore – come ci è stato riferito dall’avvocato – continuerà la negoziazione fra polizia e sindacati per un loro possibile rilascio, o saranno giudicati per direttissima già in giornata.

Nei prossimi giorni, il Controforum avanzerà le proprie proposte, che verranno lanciate negli incontri e nei seminari previsti e in alcune conferenze stampa.

Hamas e Israele non trovano un intesa per il rilascio del soldato israeliano rapito nel 2006

La trattativa tra Hamas e Israele per ottenere il rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit è fallita. Lo ha annunciato oggi il premier israeliano Olmert, il quale ha addossato le responsabilità sul movimento islamico, che avrebbe posto condizioni inaccettabili.

La base del negoziato prevedeva la disponibilità da parte di Israele al rilascio di centinaia di detenuti palestinesi in cambio del caporale rapito nel giogno del 2006, quando aveva 19 anni. La notizia giunge al termine di de giorni in cui le parti hanno condotto intensi negoziati, seppure indiretti per via del mancato riconoscimento reciproco. Questa notte i due mediatori israeliani, Ofer Dekel e il capo dello Shin Beth Yuval Diskin, sono rientrati al Cairo, dove hanno denunciato la mancanza di flessibilità da parte di Hamas e il fallimento della trattativa. Ancora non è chiaro se il partito islamico che controlla la Striscia di Gaza abbia modificato le proprie richieste o se si sia rifiutato di ammorbidirle. Sempre al Cairo, intanto, continuano le trattative per la definizione di un cessate il fuoco di medio-lungo periodo tra Israele e Hamas, e quelle per la riconciliazione tra le due principali fazioni palestinesi in rotta dall'estate del 2007. Oggi il capo della diplomazia egiziana, Omar Suleiman, ha chiesto a Stati Uniti e Unione Europea di alleggerire le richieste rivolte al partito islamico, in particolare riguardo il rispetto per gli accordi già firmati dall'Autorità Palestinese, per facilitare la formazione di un governo palestinese di unità nazionale.

Francia/ Lancio di uova contro i manager di Continental Lunedí 16.03.2009 15:58

Questa mattina, gli oeprai dello stabilimento dell'azienda Continental di Clairoix, nel nord della francia, hanno proseguito la loro protesta impiccando il manichino del direttore generale dell'azienda, che ha annunciato la chiusura dello stabilimento. Già nella giornata di ieri gli oerpai avevano lanciato uova contro il dirigente tedesco, costringendolo a scappare. Altre aziende con sedi in Francia stanno annunciando la chiusura. venersì scorso il dirigente della Sony France è stato tenuto in ostaggio finché non ha firmato l'accrodo per la cassa integrazione.

ITALIA

Riparte la mobilitazione contro il TAV - Terzo valico

La decisione è di pochi giorni fa. Il Cipe ha destinato un miliardo di euro per l’avvio dei lavori della linea ad alta velocità Genova-Tortona-Milano, chiamata Terzo Valico dei Giovi. La truffa è già nel nome stesso che da più di quindici anni hanno dato all’opera, infatti cinque sono i valici appenninici esistenti che congiungono Genova con il basso Piemonte. Correva l’anno 1990 quando venne presentato il primo preogetto e i comitati locali che combatterono una lunga battaglia fin dai primi giorni, hanno contato almeno 38 annunci riguardanti l’avvio dei lavori. Il 2006, anno in cui la Regione Piemonte e la Provincia di Alessandria approvarono il progetto definitivo, fu un anno di grandi mobilitazioni. Venne sospeso il consiglio provinciale dagli attivisti dei comitati, vennero occupati i cantieri del foro pilota di Molini di Voltaggio, il 22 Aprile 5000 persone marciarono pacificamente da Serravalle ad Arquata insieme agli amici valsusini per rendere chiara l’opposizione della popolazione locale al progetto. Poi venne il Governo Prodi: il Ministro delle infrastrutture Di Pietro e l’amministratore delegato di FS Moretti dichiararono che il Terzo Valico non era più una priorità ed era un progetto troppo costoso con il rapporto costi benefici perennemente in rosso. Lo dichiararono a Novi Ligure davanti a molti esponenti dei comitati che videro riconosciuta la bontà delle tesi che andavano predicando da anni in giro per tutta la provincia. Adesso ci ritenta Berlusconi e la sua fame di vedere l’Italia trasformata in un grande cantiere, con la scusa di far ripartire l’economia davanti ad una crisi finanziaria, economica e sociale che diventa giorno dopo giorno sempre più drammatica. Questa volta sembrano fare sul serio, nonostante i fondi stanziati siano solo un quinto di quelli necessari per un opera dal costo complessivo di circa 5 miliardi, più del ponte sullo stretto di Messina. Ma un miliardo di euro sono sufficienti per trasformare il territorio in una grande groviera, con la sola realizzazione delle opere accessorie. Per fortuna la popolazione locale non ci sta e oltre 50 persone hanno deciso ieri di ritrovarsi a Castelnuovo Scrivia per riprendere la mobilitazione. In tanti si sono rincontarti ed hanno deciso di proseguire la battaglia contro l’ennesimo scempio che si vorrebbe realizzare nel basso piemonte, con una serie di appuntamento che ptroseguiranno nlle prossime settimane.

Gli inquilini resistenti di via Pincherle-San Paolo- occupano la sede dell'UDC

Gli inquilini di via Pincherle, che abitno in stabili che stanno erp essere cartolarizzati e venduti alle solite immobiliari private, alle ore 12:00 circa hanno occupato la sede UDc di monteverde per protestare contro la collusione tra l'udc e le immobiliari che si occupano della vendita dello stabile.

corr Ror

Conferenza stampa a Roma Tre

Dopo l'aggressione di ieri nei confronti di studenti e studentesse del colettivo di scienze politiche, operata da militanti di azione universitaria, gli studenti hanno svolto questa mattina una coniferenza stampa.

coor Ror

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gror090317 (last edited 2009-03-17 18:27:44 by anonymous)