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Appunti e note redazionali

Fonti

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Sommario

In primo Piano

ANNIVERSARIO OMICIDIO JEAN DOMINIQUE, NOVE ANNI DI IMPUNITÀ

Una manifestazione di protesta è stata organizzata oggi a Port-au-Prince dall’associazione ‘Sos Journalistes’, nel 9° anniversario dell’assassinio di Jean Léopold Dominique, direttore di ‘ Radio Haïti Inter’ (prima radio a diffondere notizie in creolo), ucciso insieme all’agente sicurezza dell’emittente Jean Claude Louissaint il 3 aprile 2000. L’organizzazione ha rivolto un appello alla magistratura affinché “si assuma le proprie responsabilità” nel portare avanti l’inchiesta che risulta al momento paralizzata dopo che lunedì il giudice responsabile del caso, Fritzner Fils-Aimé, è finito sotto indagine per corruzione. “I giornalisti haitiani non devono restare passivi, bisogna fermare l’impunità” ha detto il presidente di ‘Sos Journalistes’, Guyler C. Delva, che ricopre anche l’incarico di responsabile della commissione presidenziale di sostegno alle inchieste sugli omicidi degli operatori dell’informazione. Delva ha ricordato che dal 2006 ben sei giudici si sono succeduti nella conduzione dell’inchiesta sull’omicidio di Dominique, ma finora solo un sospetto, Mercidie Toussaint, è agli arresti per il suo presunto coinvolgimento nella vicenda; altre tre presunti autori materiali del crimine erano evasi dal carcere alcuni anni fa. A più riprese il Réseau national de défense des droits humains’ (Rnddh) ha denunciato la “mancanza di volontà politica” nel fare luce sul ‘dossier Dominique’. Fratello di un ex-militare ucciso dal regime di Duvalier, Dominique fu un fervente attivista contro la dittatura e per i diritti umani e, dopo essere diventato agronomo, passò al giornalismo soprattutto grazie all’incontro con la moglie Michelle Montas, anch’ella operatrice dei media; fu anche consigliere politico sotto il primo mandato del presidente René Préval. Nel 1968 assunse la guida di ‘Radio Haiti Inter’; dopo un esilio forzato di sei anni, tornò a Haiti nel 1986 ma fu costretto a lasciare di nuovo Haiti sotto il regime militare dal 1991 al 1994.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Nato/ Incidenti a Strasburgo tra "no-global" e agenti di polizia

Nel fine settimana vertice con Obama anche a Kehl e Baden Baden Strasburgo, 1 apr. (Apcom) - Incidenti tra forze dell'ordine e militanti "no-global" nella città francese di Strasburgo, dove nel fine settimana si svolgerà il vertice della Nato, alla presenza del presidente americano Barack Obama e di altri 25 capi di Stato e di governo dei Paesi dell'alleanza. Gli scontri sono scoppiati ieri sera durante alcuni controlli di identità effettuati dalla polizia francese in un "villaggio anti-Nato" a Strasburgo dove si sono radunati centinaia di giovani che contestano l'Alleanza atlantica. Per disperdere i militanti gli agenti di polizia hanno utilizzato anche i gas lacrimogeni. Il vertice Nato si svolgerà nel fine settimana in Francia e Germania, a Strasburgo, Kehl e Baden Baden. Nelle tre città, situate sulle due rive del fiume Reno, saranno dispiegati circa 25mila agenti, che dovranno fronteggiare la minaccia di attentati terroristici, oltre alle manifestazioni dei contestatori no-global, attesi in migliaia. Come ha detto il ministro degli Interni francese Michele Alliot-Marie, si tratta della più grande operazione di sicurezza organizzata dalla Francia negli ultimi anni. Chiuse anche le scuole e i negozi in diversi quartieri di Strasburgo, sede anche di diverse istituzioni dell'Unione Europea.

Battaglia in Afghanistan, morti 12 militanti islamici e un militare della Nato

Almeno 12 militanti islamici e un militare della Nato (di cui non è ancora nota la nazionalità) sono rimasti uccisi in violenti combattimenti nei pressi della capitale afgana Kabul, che hanno visto anche l'intervento di alcuni aerei da guerra. Negli scontri ha perso la vita anche una donna.

Mustafa Mosseini, capo della polizia provinciale, ha spiegato che i combattimenti hanno avuto luogo nella provincia di Logar, a sud della capitale, dove l'esercito afgano e le forze della coalizione sono intervenuti contro un commando di combattenti islamici.

USA: SPARATORIA, RADIO LOCALE, ALMENO 13 MORTI

WASHINGTON - Una sparatoria è avvenuta in un centro immigrati a Binghamton, una località nello stato di New York al confine con la Pennsylvania. Una radio locale dello Stato di New York, Wnbf, sostiene che almeno 13 persone sarebbero morte. Un giornalista della radio, parlando alla Cnn, ha detto di aver appreso la notizia dalla polizia e che l'autore sarebbe un uomo dai tratti asiatici, armato con un fucile.

Le condizioni delle persone raggiunte dai proiettili non sono al momento note. La sparatoria è avvenuta all'interno della sede dell' American Civic Association, un'organizzazione che si occupa tra l'altro del sostegno agli immigrati. Binghamton è una località a un centinaio di chilometri a nord ovest di New York. L'area intorno al luogo della sparatoria è stata evacuata e le scuole della zona sono state blindate, vietando agli studenti di abbandonarle. Squadre Swat, specializzate nella gestione di casi di ostaggi, sono arrivate sul posto.

Pakistan, fustigata per essere uscita con un ragazzo che non era suo marito

Le immagini della punizione, riprese da un cellulare, sono state trasmesse oggi dal sito del quotidiano britannico ‘The Guardian'. Nel video si vede un talebano con il volto coperto che infierisce con 34 frustate sulla giovane, tenuta ferma da altri due uomini. Intorno ci sono altri uomini che assistono allo spettacolo. Secondo quanto ha dichiarato il leader della fazione talebana Tehreek-e-Nafaz-e Shariat-e Mohammadi, Sufi Muhammad, "queste sono le punizione prescritte dall'Islam e nessuno può impedire che la legge de Dio venga applicata". La ragazza era uscita di casa con un ragazzo che non era suo marito. La ‘Sharia' è in vigore da un mese nella Valle di Swat, distretto della provincia pakistana della frontiera nord-occidentale, in base all'accordo di pace stipulato tra il governo e i talebani ‘moderati'.

Stampa rabbinica censura le donne del nuovo governo

Due pubblicazioni israeliane che si rivolgono al mondo degli ebrei ultra-ortodossi, hanno pubblicato oggi la foto di gruppo del nuovo esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu, censurando le figure femminili.

Su trenta ministri del nuovo governo, le donne sono solo due: Limor Livnat alla Cultura e allo Sport, e Sofa Landver all'immigrazione. Nella foto di gruppo apparsa sul settimanale Shaà Tovà le immagini delle due donne sono state oscurate con due macchie nere. Nel quotidiano Yeted Neeman, invece, le foto delle due donne sono state sostituite con quelle di due colleghi, che pertanto appaiono due volte. La ragione della censura, secondo la redazione di Shaà Tovà, sta nel fatto che i precetti rabbinici proibiscono la pubblicazione di foto di donne, per modestia. Il nuovo governo di Benjamin Netanyahu, quasi tutto al maschile, è nato dal fallimento di Tzipi Livni nel formare una coalizione che l'avrebbe portata a essere la seconda donna premier israeliana dopo Golda Meir. Il nuovo parlamento israeliano, con 21 parlamentari donne, è il più rosa della storia di Israele, ma l'esecutivo scelto da Netanyahu, con due sole donne ministro, non riflette questa tendenza.

ITALIA

AUTOBUS PER IMMIGRATI: INTOLLERANZA O ABBANDONO DELLE PERIFERIE?

“Sarebbe stato più semplice e utile per tutti spostare il capolinea e aumentare le corse, senza istituire una nuova linea e far pensare che qui siano tutti razzisti”: così padre Arcangelo, missionario scalabriniano a Manfredonia, commenta la decisione dell’Azienda trasporti automobilistici di Foggia (Ataf) di sdoppiare una linea di autobus che collega il capoluogo di provincia pugliese con la località di Borgo Mezzanone, dove si trova anche uno dei più grandi centri d’accoglienza per richiedenti asilo (Cara) nazionali. La scelta di sdoppiare la linea 24 e insieme i capolinea è stata presa “per esigenze di pubblica sicurezza” su indicazione del ministero degli Interni, pronto a garantire la copertura economica della seconda linea ‘speciale’, che tanto scalpore sta generando. Una decisione che sui giornali è rimbalzata rapidamente, insieme alle denunce di discriminazione e intolleranza nei confronti degli stranieri. Elementi che da ieri stanno animando dibattiti e polemiche sia a livello locale che nazionale. “Una linea dedicata specificamente ai migranti, è il fallimento della convivenza” ha aggiunto il missionario, evidenziando come questo sia solo uno dei problemi di questa vicenda. “Nel Cara di Mezzanone A Borgo Mezzanone, frazione di Manfredonia (dalla quale dista circa 40 chilometri) a una decina di chilometri da Foggia, vivono circa 750 abitanti, mentre i migranti ospitati nel Cara, che si trova a un chilometro dal paese, sono circa 900: “gli abitanti di Mezzanone – ci tiene a precisare padre Arcangelo – hanno sempre accolto con generosa ospitalità i migranti, fin da quando 20 anni fa sono arrivati i primi stagionali stranieri per la raccolta dei pomodori”.

Comunita' ebraiche e centri sociali contro il convegno dell'ultra destra a Milano

I centri sociali di Milano hanno organizzato un presidio questo pomeriggio alle 18 davanti alla Prefettura, in corso Monforte, per rinnovare le proteste contro il convegno organizzato da Forza Nuova a Milano (città medaglia d'oro per la Resistenza), che vedra' la partecipazione di diversi esponenti dell'estrema destra europea.

Nell'occasione saranno consegnate al prefetto le circa 17mila firme raccolte nelle varie petizioni lanciate on line per chiedere alle autorita' cittadine di vietare il convegno.

Esaltazione di razzismo e xenofobia L'Unione delle Comunita' Ebraiche Italiane esprime "la piu' viva preoccupazione per la manifestazione di stampo neofascista e neonazista organizzata da Forza Nuova per domenica 5 aprile a Milano, che dovrebbe avere un livello europeo e internazionale".

"Si tratta - scrive Renzo Gattegna - di un evento pericoloso sul piano ideologico e politico, del quale non viene negata ma al contrario esaltata l'ispirazione razzista e xenofoba. L'iniziativa costituisce una vera e propria sfida contro i fondamenti democratici dello Stato italiano sanciti dalla Costituzione repubblicana che, oltre ad essere scritti e declamati, debbono essere applicati senza incertezze o contingenti valutazioni di mera opportunita'".

"In questo caso - conclude il presidente dell'UCEI - non si tratta di garantire liberta' di pensiero e di manifestazione, ma al contrario di impedire che i nemici della liberta' e della democrazia trovino oggi spazio e collaborazione, e che ospiti sgraditi provenienti da tutta Europa possano illudersi di trovare in Italia una sede dove diffondere ideologie di odio e di violenza".

Due operai, a Palermo e Pescara, cadono in cantiere. Uno è morto, l'altro in prognosi riservata

Un operaio di 54 anni, Angelo Tumminello, e' caduto da un'impalcatura di 4 metri. Portato all'ospedale Villa Sofia di Palermo, stava per essere sottoposto a un intervento chirurgico, ma e' morto subito dopo l'anestesia. L'uomo, che era in regola, lavorava per un'impresa privata alla ristrutturazione di un immobile. Sulla vicenda indaga la polizia che sta cercando di ricostruirne la dinamica.

Un ragazzo di vent'anni della provincia di Brescia, N.C., e' rimasto gravemente ferito questa mattina in un incidente sul lavoro avvenuto in provincia di Pescara, a Citta' Sant'Angelo, in un outlet in costruzione. Il giovane stava lavorando per conto di una ditta della provincia di Brescia sul tetto di un edificio alto dieci piani e per motivi ancora da accertare come e' scivolato.

E' ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Pescara, dove lo hanno trasportato i sanitari del 118. I medici gli avrebbero gia' asportato la milza e l'operaio sarebbe ancora in sala operatoria. I carabinieri della compagnia di Montesilvano, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, hanno sequestrato l'area del cantiere dove e' avvenuto l'incidente. Si sta cercando di capire, tra l'altro, se sono state rispettate le misure di sicurezza e se il ragazzo sia stato o meno legato.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Vertice Nato Strasburgo, la polizia arresta oltre 300 manifestanti

Schierati oltre 25mila poliziotti a presidio del vertice Nato che festeggia il 60esimo anniversario

La polizia francese mantiene in stato di fermo ancora più di cento persone arrestate ieri a Strasburgo durante gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti, riunitisi nella città alsaziana in occasione del vertice Nato che ha avuto inizio oggi. Nella serata di ieri, la polizia ha fermato almeno 300 persone. Uomini e donne con il volto coperto hanno distrutto autobus e dato alle fiamme diversi contenitori dell'immondizia. Nella città al confine con la Germania sono stati schierati 25mila poliziotti, incaricati di tenere a bada le decine di migliaia di manifestanti attesi a Strasburgo. Durante il corteo di ieri, i giovani hanno esposto degli striscioni chiedendo di porre fine alla repressione a Londra e a Strasburgo.

SÌ DEL SENATO A LEGGE CHE REGOLARIZZA MIGLIAIA DI IMMIGRATI

“Stiamo facendo esattamente il contrario di quello che fa l’Europa che crea leggi per punire gli stranieri. Con questo, il governo di Luiz Ignácio Lula da Silva offre un buon esempio per il resto del mondo”. Il senatore Romeo Tuma ha così presentato il progetto di legge che consentirà di regolarizzare temporaneamente migliaia di immigrati ‘illegali’ giunti in Brasile prima del 1° novembre 2008. L’iniziativa, già varata dalla Camera dei Deputati, ha superato la prova del Senato; tornerà ancora alla Camera per l’ultimo via libera su quattro emendamenti. Dopo la pubblicazione, ha spiegato Tuma, gli immigrati avranno 180 giorni di tempo per sollecitare alle autorità competenti un permesso di residenza e pagare le relative imposte; gli interessati dovranno fornire la prova di essere entrati in Brasile entro la data prefissata, di non avere precedenti penali o condanne nel loro paese d’origine e giustificare le loro fonti di reddito; una volta terminate le procedure, il ministero di Giustizia concederà un documento d’identità provvisorio della validità di due anni. In base a dati ufficiali, in Brasile si contano attualmente 870.000 immigrati ‘regolari’ e 40.000 ‘irregolari’, ma secondo altre fonti il numero sarebbe molto più cospicuo: per quanto riguarda solo i cittadini boliviani, l’Associazione nazionale degli stranieri e degli immigrati (Aneib) calcola 200-300.000 lavorino illegalmente, in condizioni di sfruttamento, nei laboratori tessili dello stato di San Paolo, il più ricco e industrializzato del paese.

Australia: sì a risoluzione Onu su diritti indigeni

SYDNEY - Il governo laburista australiano, eletto poco più di un anno fa, ha messo in atto un'altra delle promesse elettorali adottando la Dichiarazione dell'Onu sui diritti delle popolazioni indigene, rovesciando così la posizione del precedente governo conservatore.

La decisione fa seguito alle scuse presentate un anno fa dal premier Kevin Rudd agli aborigeni per le ingiustizie e abusi del passato.

Australia, Usa, Canada e Nuova Zelanda erano state le uniche nazioni a votare nel 2007 contro la dichiarazione dell'Assemblea generale. Questa contiene 46 articoli che delineano i diritti dei popoli indigeni nella legge internazionale, ma non è vincolante e non può prevalere sulle leggi nazionali.

Il precedente governo conservatore, come anche l'amministrazione Bush, aveva sostenuto che essa poteva prevalere su leggi esistenti e dare ingiusto vantaggio alle minoranze indigene.

"Nell'adottare la dichiarazione, l'Australia compie un passo importante verso la ricomposizione delle relazioni fra australiani indigeni e non indigeni", ha detto il ministro per gli affari indigeni Jenny Macklin, in una cerimonia a Canberra, riconoscendo che gli sforzi per migliorare le condizioni degli aborigeni richiederanno tempo.

TURCHIA

Il Belgio vota una risoluzione per protestare contro le dichiarazioni del Papa sul preservativo

Il Belgio inoltrera' una protesta ufficiale al Vaticano per le dichiarazioni del Papa sull'uso del preservativo, dopo che nella tarda serata di ieri la Camera dei deputati ha approvato a larga maggioranza una risoluzione in tal senso. Ne da' notizia il sito della Rtbf, la radio-tv belga in lingua francese. La risoluzione e' stata adottata con 95 voti a favore, 18 voti contrari e 7 astensioni e chiede al governo di Bruxelles di "condannare le affermazioni inaccettabili del Papa durante il suo viaggio in Africa e di protestare ufficialmente presso la Santa Sede".

Nel primo giorno della sua visita in Africa, Benedetto XVI ha detto che l'uso del preservativo non e' una parte della soluzione ma un problema per l'Aids. La risoluzione e' stata votata da gran parte dei partiti belgi, eccetto il partito di estrema destra Vlaams Belang e i nazionalisti della Nuova alleanza fiamminga. Il testo, proposto dalla commissione affari esteri della Camera, e' stato tuttavia stemperato su richiesta dei cristiano-democratici fiamminghi del premier Herman Van Rompuy. La formula "affermazioni pericolose e irresponsabili" e' stata sostituita da "affermazioni inaccettabili".

Grecia: attentati nel Peloponneso

Attaccati negozi, auto e depositi spazzatura, modesti i danni (ANSA) - ATENE, 3 APR - Una serie di attacchi incendiari sono stati commessi nelle prime ore di stamane a Tripoli, nel Peloponneso centrale. E' stato appiccato il fuoco a negozi, automobili e depositi della nettezza urbana. Lo rende noto la polizia citata dall'agenzia Ana, la quale precisa che gli attacchi, del tipo usualmente attribuito agli anarchici, hanno provocato solo modesti danni.

Cinema: Kervern, operai fanno bene

ROMA, 3 APR - Non ha dubbi il regista e umorista francese Gustave Kervern, autore insieme a Benoit Delepine di Louise Michel, film-scandalo in uscita oggi.Gli operai che sequestrano i manager in questi giorni fanno bene. Intanto si tratta di atti simbolici da cui e' bandita ogni violenza - dice - e poi questa e' soltanto la naturale reazione ai comportamenti di un'industria che ha chiesto loro continui sacrifici, senza poi rispettare i patti. Il film e' stato pensato ben prima che la crisi esplodesse.

Tumori: la marijuana distrugge le cellule cancerogene

MADRID - Il principio attivo contenuto nella marijuana, il cosiddetto Thc, potrebbe avere effetti antitumorali. Lo dice uno studio condotto all'Universita' Complutense di Madrid. I risultati della ricerca sono stati pubblicati nell'edizione di aprile del Journal of Clinical Investigation. Un esperimento clinico, con iniezioni intracraniche di Thc per 26 - 30 giorni, condotto dall'equipe di Velasco su due pazienti colpiti da un tumore aggressivo al cervello ha mostrato un processo di morte delle cellule.

ITALIA

Lampedusa - Salvati 140 immigrati

La nave "Sirio" della Marina militare ha effettuato, la notte scorsa, due soccorsi a largo di Lampedusa.

A 60 miglia dall’isola, in acque internazionali, ha salvato 80 clandestini, fra cui 56 donne, 17 minori e un neonato che si trovavano su un barcone alla deriva. A bordo anche due corpi senza vita.

Ad un miglio e mezzo da Lampedusa, all’alba, ha poi tratto in salvo 60 extracomunitari, fra cui donne e bambini.

Tutti i 140 clandestini, secondo quanto disposto dal ministero dell’Interno, arriveranno in serata a Porto Empedocle.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror090403 (last edited 2009-04-03 17:38:36 by anonymous)