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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

ITALIA

Abruzzo

I morti sono 267. Sono 28 mila i senza casa, oltre 17.700 gli sfollati.

Corrispondenza

Atesia

Rinviata al 21 settembre la prima udienza la prima udienza del processo contro 15 lavoratrici e lavoratori del COLLETTIVO PRECARIATESIA e della ACCCP (Assemblea Coordinata e Continuativa Contro la Precarietà), per aver dato vita, il 1° giugno 2006, ad uno degli scioperi più importanti che abbiano segnato la vertenza ATESIA tra il 12 maggio 05 e il 20 marzo 07.

Sicurezza,ok Camera a decreto legge

L'Aula della Camera ha approvato il decreto legge in materia di sicurezza. Il testo, che ora passa al Senato, ha avuto 397 voti a favore, sei contrari (i radicali) e due astenuti. I deputati della Lega, pur presenti in Aula, non hanno partecipato alla votazione. 205 i voti favorevoli. Nel dl, ricordiamo, non e' stata piu' inserita la norma sulle ronde, che dovrebbe, essere, pero', inserita in un disegno di legge.

ESTERI

SPORT SOTTO L'ASSEDIO

Non c’è niente da vedere, nessuno da incontrare. Con queste parole, Israele ha sancito il divieto assoluto di entrare a Gaza, dal check-point di Heretz, a una carovana internazionale composta da piu di duecento persone. Con un fax, viene confermato per l’ennesima volta l’apartheid in cui si trovano stritolati migliaia di palestinesi. Il muro che, con tanta solerzia, Israele ha costruito per isolare e rinchiudere il popolo palestinese deve essere inviolabile. Perchè nessuno deve vedere ciò che esso contiene - macerie, dolore, diritti negati -, perchè nessuno deve poter parlare con le persone che all’ombra di quel muro ogni giorno vivono. Un muro eretto appositamente, per nascondere al mondo intero i crimini commessi da una superpotenza mondiale. Volevamo entrare a Gaza. Volevamo portare una speranza a quella terra straziata, un abbraccio di solidarietà che ricordasse agli occhi palestinesi che non sono soli. Volevamo essere lì con loro, testimoniare nel nostro paese la barbarie occidentale in Palestina, provare a infrangere l’isolamento, la prigionia in cui sono costretti. Gaza è un enorme prigione a cielo aperto, un carcere in cui è rinchiuso un popolo colpevole solamente di esistere, ma soprattutto di non chinare la testa. Il coraggio del popolo palestinese, il desiderio di vita nella propria terra è senza paragone, e per questo Israele, con l’aiuto e la complicità di tutti i governi occidentali, mette in campo forme di controllo totalitario e di repressione violenta e generalizzata con pochi precedenti nella storia. Da questo contesto inaccettabile prende forma il Muro. Cemento che serve a imprimere nei palestinesi la solitudine e l’isolamento dal resto del mondo, imponendo la sensazione che la vita stessa finisca a quel muro, bloccando informazioni, aiuti umanitari, circolazione di corpi, solidarietà. Un altro pezzo di un massacro in atto da troppo tempo. Con la carovana di "Sport sotto l’assedio" stiamo portando per i campi profughi palestinesi una speranza che ha la forma di un pallone. Siamo una squadra di calcio - maschile e femminile - che, attraverso lo sport, prova a portare un messaggio solidale di fratellanza. Giochiamo con squadre palestinesi, con ragazzi e ragazze, perchè il pallone parla la stessa lingua ovunque, quella antirazzista e contro ogni intolleranza, contro ogni guerra. Oltre duecento persone dall’Italia sono arrivate con le loro esperienze e le loro abilità - portando qui laboratori di musica, di teatro, di fotografia e di informatica - condividendole con le genti di questa terra, perchè il muro dell’ apartheid si rompe quotidianamente, ovunque. Volevamo infrangere il simbolo della cortina di silenzio e morte, e ci è stato impedito. Israele, come sempre, non vuole che i suoi progetti subiscano rallentamenti. Denunciamo questa barbarie, denunciamo ai media internazionali, alla società civile, a chi ha nel cuore questa terra e il suo popolo, l’ennesima violazione di qualunque diritto, l’ennesimo atto di guerra di una paventata democrazia che vorrebbe nascondere il sangue, le torture e il massacro di un popolo. Non permetteremo che questo avvenga. CORRISPONDENZA?

CISGIORDANIA

Dodici palestinesi feriti e altri quindici intossicati da gas lacrimogeni sono il bilancio di una mattinata di duri scontri divampati fra coloni israeliani e contadini palestinesi nella zona di Betlemme (Cisgiordania). Gli incidenti sono iniziati quando da Bat Ayan (dove una settimana fa un palestinese ha assassinato a colpi di scure un ragazzo ebreo) è partito un corteo di coloni diretti verso una vicina altura per celebrare un rito religioso. La loro presenza nelle immediate vicinanze del villaggio palestinese di Beit Safa ha allarmato la popolazione locale che ha fatto accorrere gli abitanti dei vicini villaggi di Beit Umar e Zurif. L'esercito israeliano ha fatto ricorso a gas lacrimogeni, a proiettili rivestiti di gomma e ha anche sparato alle gambe verso manifestanti palestinesi. La agenzia di stampa palestinese Maan riferisce che alcune decine di coloni sono poi entrati a Beit Safa sparando e danneggiando automobili in sosta. Secondo radio Gerusalemme invece i coloni non sarebbero entrati nel villaggio, che per il momento resta circondato da reparti dell'esercito. La emittente ha aggiunto che incidenti analoghi sono avvenuti nel villaggio palestinese di Irtas, presso Betlemme.

Pakistan, ancora in azione i droni Usa. Vittime nel Waziristan

Ancora una volta un drone (velivolo senza pilota) in dotazione alle forze militari statunitensi, ha bombardato un'area nei pressi della città di Wana, località pakistana del Waziristan meridionale, al confine con l'Afghanistan, causando alcune vittime. Fino a questo momento, però, non è stato possibile quantificare il numero dei morti e dei feriti anche se la televisione pakistana ha diffuso la notizia della morte di tre persone. Testimoni oculari hanno fatto sapere che prima dell'attacco alcuni aerei senza pilota avrebbero sorvolato i cieli di Wana, forse per controllare meglio la zona prima dell'azione militare. Da più di un anno i droni statunitensi colpiscono quelle che ritengono essere basi al-Qaeda nella regione di frontiera fra Pakistan e Afghanistan. Negli attacchi degli ultimi dodici mesi le vittime causate dai bombardamenti dei droni potrebbero essere più di 300.

Argentina: DITTATURA: NASCE COMMISSIONE PER ACCELERARE CAUSE CONTRO EX-GERARCHI

ARGENTINA

8/4/2009   16.34

DITTATURA: NASCE COMMISSIONE PER ACCELERARE CAUSE CONTRO EX-GERARCHI

La Corte suprema ha istituito una commissione ‘ad hoc’ per velocizzare i processi penali nei confronti degli ex-gerarchi dell’ultima dittatura (1976-’83) accusati di violazioni dei diritti umani; ne faranno parte esponenti dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario, rappresentanti della procura generale e del consiglio della magistratura, l’organismo di auto-controllo dei giudici. “E’ una risposta a un reclamo legittimo della società per creare una politica di stato sui crimini di lesa umanità. Come argentini abbiamo diritto a recuperare la nostra memoria, fare luce su cosa è accaduto nel passato e risolverlo al livello giudiziario, il tutto in un tempo ragionevole” ha detto il presidente dell’alto tribunale, Ricardo Lorenzetti; la commissione, ha precisato, “non dirà ai giudici come devono stilare le sentenze, ma controllerà le procedure al livello organizzativo”. Secondo dati della procura generale, 101 ex-repressori verranno processati entro il 2009 per reati commessi durante gli anni del regime e si uniranno ai 159 che sono attualmente sotto processo. Finora sono 549 gli ex-gerarchi portati di fronte alla giustizia da quando, nel 2003, sono state cancellate le leggi di amnistia che impedirono di incriminarli; le condanne sono state 41. Le vittime della dittatura furono 18.000, in base a statistiche ufficiali, ma per le organizzazioni dei diritti umani superarono le 30.000.[FB]

Bolivia, accordi per lo sfruttamento delle miniere

Almeno 200 milioni di dollari in arrivo dalla Corea Una delle più importanti miniere di rame dell'America Latina, la Corocoro, nei pressi della capitale boliviana La Paz, avrà un nuovo investitore che potrà sfruttarne le immense ricchezze. Si tratta della coreana Kores (Korea Resources Corporation), che ha messo sul piatto 200 milioni di dollari Usa. Luis Alberto Echazù, ministro delle Miniere della Bolivia ha fatto sapere che il progetto di cooperazione avrà un sistema di rischio condiviso e darà vita a una società mista: il 50 percento sarà nelle mani boliviane della Comibol e il restante 50 percento sarà coreano. Il ministro, inoltre, ha già chiarito che il 55 percento degli utili entrerà nelle casse boliviane. Da tempo il Paese andino ha stretto rapporti di cooperazione con diverse aziende straniere come ad esempio è avvenuto per le miniere di ferro che sono in gestione con la società indiana Jindal.

FRANCIA: OPERAI CATERPILLAR, NON ANDIAMO DA SARKOZY ALL'ELISEO VENGA LUI = Parigi, 8 apr. - (Adnkronos) - Convocati per domani pomeriggio all'Eliseo, i dipendenti della Caterpillar che la scorsa settimana hanno 'sequestratò 4 manager per protestare contro il piano di 733 licenziamenti nell'azienda di Grenoble, hanno annunciato che non andranno all'incontro con il presidente Nicolas Sarkozy. «Non accettiamo di passare per mascalzoni, non andremo all'incontro, venga lui piuttosto», ha affermato un delegato sindacale, Pierre Picarreta, con riferimento a quanto affermato dal presidente francese. Garantendo che farà rispettare la legge, ieri Sarkozy era ritornato sulla vicenda dei dirigenti di Grenoble ostaggio per 24 ore dei dipendenti. «Cos'è questa storia di sequestrare la gente? Siamo uno stato di diritto e non tollererò vicende come quella», ha affermato Sarkozy in visita a Venelles, nella regione Bouches-du Rhone. Intanto le due fabbriche Caterpillar di Echirolles e Grenoble sono chiuse da ieri "per ragioni di sicurezza" e dall'azienda è arrivata ai sindacati la proposta di ridurre i licenziamenti da 733 a 660. Lavoratori francesi nella notte hanno impedito ad alcuni manager della compagnia britannica Scapa di uscire da uno stabilimento nei pressi di Belgarde, nella Francia meridionale dopo una discussione su tagli di posti di lavoro, secondo quanto riferito oggi da un funzionario della società.

MOLDAVIA

La polizia moldava ha ripreso nella notte il controllo del parlamento e della residenza presidenziale, assaltati ieri da una folla di manifestanti che accusava di brogli il partito comunista al potere, proclamatosi vincitore alle elezioni di domenica. Agenti in tenuta antisommossa hanno arrestato 10-20 manifestanti. Reparti paramilitari sono stati dispiegati nel centro di Chisinau e hanno piazzato barriere attorno al parlamento. Forze di sicurezza hanno istituito posti di blocco ai principali incroci e sulle strade che portano in città. L'opposizione ha promesso di riprendere oggi la protesta con rinforzi giunti dalla provincia. Ieri una folla di almeno 20mila persone, soprattutto studenti, ha assaltato il parlamento e la vicina residenza presidenziale mettendo la polizia in fuga.


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

‘’’CISGIORDANIA’’’

Dodici palestinesi feriti e altri quindici intossicati da gas lacrimogeni sono il bilancio di una mattinata di duri scontri divampati fra coloni israeliani e contadini palestinesi nella zona di Betlemme (Cisgiordania). Gli incidenti sono iniziati quando da Bat Ayan (dove una settimana fa un palestinese ha assassinato a colpi di scure un ragazzo ebreo) è partito un corteo di coloni diretti verso una vicina altura per celebrare un rito religioso. La loro presenza nelle immediate vicinanze del villaggio palestinese di Beit Safa ha allarmato la popolazione locale che ha fatto accorrere gli abitanti dei vicini villaggi di Beit Umar e Zurif. La situazione è allora degenerata e per riportare l'ordine l'esercito israeliano ha fatto ricorso a gas lacrimogeni, a proiettili rivestiti di gomma e ha anche sparato alle gambe verso dimostranti che risultavano essere particolarmente violenti. La agenzia di stampa palestinese Maan riferisce che alcune decine di coloni sono poi entrati a Beit Safa sparando e danneggiando automobili in sosta. Secondo radio Gerusalemme invece i coloni non sono entrati nel villaggio, che per il momento resta circondato da reparti dell'esercito. La emittente ha aggiunto che incidenti analoghi sono avvenuti nel villaggio palestinese di Irtas, presso Betlemme. La possibilità che coloni di Bat Ayan cercassero di vendicare l'attentato della settimana scorsa era stata presa in seria considerazione dall'esercito israeliano, anche perchè anni fa in quella colonia (considerata una delle più radicali dei Territori) si costituì una cellula terroristica ebraica che progettava un grave attentato anti-palestinese

‘’’ITALIA-ISRAELE’’’

«Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman sarà in Italia all'inizio di maggio». Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini, durante una conferenza stampa congiunta a Damasco con l'omologo siriano Walid al-Muallim. Frattini ha così ribadito che l'Italia «si sta fortemente impegnando» per la pace in Medio Oriente, sempre «in stretto collegamento con i colleghi europei e l'amministrazione statunitense». «Il nostro messaggio - ha proseguito Frattini, ricordando che nei prossimi giorni sarà negli Stati Uniti il premier israeliano Benyamin Netanyahu - è per tutte le parti lo stesso: rispetto delle regole del Quartetto, due Stati e due popoli e raggiungimento della pace in tempi brevi». «Non abbiamo una finestra di opportunità che rimarrà aperta ancora per molto tempo», ha affermato il ministro.

‘’’USA-ISRAELE’’’

Con quella che viene descritta come «un'azione senza precedenti», l'amministrazione Obama sta preparando il terreno a possibili tensioni con il governo israeliano di Benyamin Netanyahu in merito al processo di pace con i palestinesi. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz, secondo il quale diversi parlamentari democratici sono stati avvicinati da alti funzionari della Casa Bianca. Il messaggio che viene veicolato è che il presidente Obama rimane impegnato a favore della sicurezza d'Israele e intende mantenere l'assistenza militare prevista nell'accordo firmato dal suo predecessore George Bush. Tuttavia Obama considera l'obiettivo dei due stati come centrale nella sua politica in Medio oriente e intende chiedere a Netanyahu di rispettare gli impegni presi dai precedenti governi: accettare il principio dello stato palestinese, congelare le costruzioni negli insediamenti, evacuare gli avamposti illegali e fornire assistenza economica e di sicurezza ai palestinesi. L'obiettivo dell'iniziativa è di evitare che Netanyahu cerchi di ottenere il sostegno di parlamentari americani per premere sulla Casa Bianca. L'amministrazione Obama per ora aspetta la visita del mese prossimo di Netanyahu a Washington per conoscere con esattezza la posizione del nuovo governo israeliano. Gli Stati Uniti intendono anche evitare che un'eventuale ripresa dei negoziati di pace con la Siria serva per coprire il rallentamento del binario palestinese.

‘’’MOLDAVIA’’’

La polizia moldava ha ripreso nella notte il controllo del parlamento e della residenza presidenziale, assaltati ieri da una folla di manifestanti che accusava di brogli il partito comunista al potere, proclamatosi vincitore alle elezioni di domenica. Agenti in tenuta antisommossa hanno arrestato 10-20 manifestanti. Reparti paramilitari sono stati dispiegati nel centro di Chisinau e hanno piazzato barriere attorno al parlamento. Forze di sicurezza hanno istituito posti di blocco ai principali incroci e sulle strade che portano in città. L'opposizione ha promesso di riprendere oggi la protesta con rinforzi giunti dalla provincia. Ieri una folla di almeno 20mila persone, soprattutto studenti, ha assaltato il parlamento e la vicina residenza presidenziale mettendo la polizia in fuga.

‘’’SOMALIA’’’

I pirati somali attivi lungo le coste del Mar Rosso avrebbero sequestrato una nave con a bordo 21 cittadini americani. Lo ha annunciato poco fa la tv araba ‘al-Jazeera’. La nave sequestrata è un cargo danese che opera per un gruppo americano ed è stata dirottata oggi mentre navigava in acque somale. Secondo quanto riporta il sito arabo di informazione economica 'aleqt.com', la nave ha una stazza di 17mila tonnellate ed è stata sequestrata a circa 400 miglia marine da Mogadiscio. Si tratta della sesta nave sequestrata al largo delle coste somale da sabato scorso.

Terremoto

Il bilancio attuale è di 251 morti e circa una 30ina di dispersi. La terra ha tremato spesso nel corso della notte con un’ultima forte scossa poco dopo l’alba. I compagni di Roma, arrivati nei giorni scorsi a Fossa stanno coordinando l’arrivo dei materiali che si stanno raccogliendo in diversi punti della città. CORRISPONDENZA

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror090408 (last edited 2009-04-08 17:27:40 by anonymous)