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NOTIZIE BREVI
ESTERI
TURCHIA: ARRESTI DI MASSA E REPRESSIONE DOPO LA VITTORIA ELETTORALE DEL DTP (Partito della Società Democratica) NEL KURDISTAN TURCO.
Continua la repressione turca in Kurdistan! Il 14 aprile la polizia ha avviato simultaneamente in 13 province del sud est della Turchia una massiccia operazione contro il DTP (Partito della Società democratica). Nell’ambito di una vasta operazione di polizia, ancora in corso e per la quale non si riesce a prevedere la conclusione, più di 70 esponenti, dirigenti e attivisti, compresi i tre vice-presidenti del DTP sono in stato di detenzione. Anche un canale televisivo, Gun TV, e la sede dell’Unione delle Municipalità del sud-est sono stati bersaglio della polizia e perquisite. L’operazione, condotta dalle forze di sicurezza turche contro il DTP all’indomani della sua clamorosa vittoria elettorale affermandosi come primo partito nelle 10 province del sud-est della Turchia, rappresenta un duro colpo alle aspirazioni di pace e di democrazia della popolazione kurda e non solo. Come ha sottolineato Il parlamentare del DTP Selahattin Demirtas “…gli arresti sono una reazione al successo del DTP alle elezioni locali, ed è chiaro che non è una coincidenza che l’operazione arrivi a cosi breve distanza dal voto”.
Gli arresti e le intimidazioni contro gli esponenti del DTP e di molti attivisti seguono di pochi giorni l’uccisione di due giovani studenti ad Amara (Omerli) nel corso di una pacifica manifestazione per il presidente Ocalan, e la feroce repressione, ancora in atto, ad Agri, teatro di brogli elettorali a discapito del DTP, come testimoniato anche dai numerosi osservatori internazionali presenti in Kurdistan, lo scorso mese di marzo - compresi quelli appartenenti alla delegazione italiana promossa dalla Rete di solidarietà con il popolo kurdo.
Nasce il Sucre, moneta alternativa dell'America Latina
Verrà utilizzata nell'area di libero scambio tra i paesi latinoamericani che aderiscono all'unione chiamata Alba
Il Sucre è nato», ha detto il presidente venezuelano Hugo Chavez, dopo la firma dell'accordo posta oggi nell'ambito di una riunione dell'Alba a Cumana (circa 300 chilometri ad est di Caracas) a un trattato che istituisce il sistema unitario di compensazione regionale. I Paesi che fanno parte dell'Alternativa bolivariana per le Americhe (Alba) - Bolivia, Cuba, Repubblica Dominicana, Honduras, Nicaragua e Venezuela - più l'Ecuador, hanno oggi raggiunto un accordo per la creazione di una moneta unica regionale, Sucre appunto, che funzionerà come una 'moneta virtuale' da utilizzare per l'interscambio tra gli stessi paesi dell'Alba. Messo in cantiere da tempo nell'ambito dell'Alba, il Sucre mira a creare uno strumento di indipendenza commerciale, sostituendo negli scambi le monete nazionali, ma anche il dollaro, dove utilizzato. Alba è un progetto di cooperazione politica, sociale ed economica tra i paesi dell'America Latina ed i paesi caraibici, promossa dal Venezuela e da Cuba nel 2004 in alternativa all'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) voluta dagli Usa. INVIATO AMERICANO A RAMALLAH, I DUE STATI SONO “L’UNICA SOLUZIONE” La soluzione dei due popoli due Stati è “l’unica e la migliore” soluzione possibile per risolvere il conflitto israelo-palestinese, senza considerare che la creazione di uno stato palestinese “non è un interesse solo dei palestinesi, ma anche di Israele e di tutta la regione”: è la nuova posizione di Washington quella che George Mitchell, l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha illustrato oggi a Ramallah a Mahmud Abbas, presidente dell’Autorità nazionale palestinese, (Anp) durante un lungo e approfondito colloquio avuto oggi. “Questo conflitto è andato avanti troppo a lungo – ha detto Mitchell, le cui parole sono state riportate dall’agenzia di stampa americana Associated Press (Ap) – e il popolo di questa regione non deve aspettare ancora per ottenere la pace e la sicurezza che merita. (…) Gli Stati Uniti sono impegnati a raggiungere la creazione di uno stato palestinese indipendente e sovrano, dove le aspirazioni del popolo palestinese di controllare il proprio destino possano essere realizzate”. L’inviato statunitense ha poi espresso l’intenzione di utilizzare l’iniziativa di pace araba – che offre il pieno riconoscimento di Israele da parte del mondo arabo in cambio di un pieno ritiro israeliano dai territori occupati – nell’ambito dei negoziati. “Una pace generale nella regione è nell'interesse degli Stati Uniti. È nell’interesse dei palestinesi, degli israeliani e dell’intera regione. La soluzione dei due Stati è l’unica soluzione”. Da parte sua il presidente palestinese ha sottolineato a più riprese l’importanza che Israele congeli le attività di espansione delle colonie israeliane, la riapertura delle istituzioni palestinesi a Gerusalemme est, la rimozione dei posti di blocco in Cisgiordania e del blocco economico imposto nei confronti della Striscia di Gaza. Riguardo ai negoziati, Abbas ha detto che fino a che il primo ministro di Israele Banjamin Netanyahu non affermerà “inequivocabilmente” il suo appoggio alla soluzione dei due stati e il riconoscimento degli impegni presi in negli accordi precedenti tra israeliani e palestinesi, i palestinesi non “avranno un partner con cui fare la pace”. Saib Erekat (capo negoziatore palestinese), anch’egli presente all’incontro, ha detto che la precondizione posta da Netanyahu per qualunque negoziato, il riconoscimento di Israele come stato ebraico, è una novità assoluta, non contemplata da alcun accordo e il cui scopo è solo quello "di paralizzare il progresso dei negoziati”. Erekat, inoltre, ha ricordato che mentre l’Organizzazione per la liberazione della palestina (Olp) ha già riconosciuto Israele, Netanyahu “respinge persino la possibilità di pronunciare le parole stato palestinese”, preferendo i termini “economia palestinese”. Spagna: sequestrato direttore banca Il rapitore voleva un prestito di 50mila euro e un'auto (ANSA) - MADRID, 17 APR - Un costruttore edile oppresso dai debiti ha sequestrato martedi' scorso il direttore di una agenzia bancaria di Marbella. L'uomo voleva un prestito di 50mila euro e un'auto. ITALIA TERREMOTO: AL VIA I PRIMI INTERROGATORI DELL'INCHIESTA SUI PALAZZI CROLLATI Mentre va avanti il carosello mediatico berlusconiano – la settimana prossima il Consiglio dei ministri dovrebbe tenersi nel capoluogo abruzzese – il procuratore dell’Aquila Alfredo Rossini ha chiesto di mandare alla procura i video e le foto dei crolli per poter analizzare i materiali usati per costruire i palazzi crollati. «E’ un’indagine complessa – ha dichiarato Rossini – dalle dimensioni enormi, basti pensare a quanti palazzi sono crollati e ai morti che ci sono stati. Per questo l’abbiamo definita la madre di tutte le inchieste. Le priorità, ha aggiunto il procuratore, saranno gli edifici come l’ospedale, la casa dello studente, la prefettura, palazzi costruiti quando la normativa antisismica esisteva già ma che sono crollati. Gia' oggi dovrebbero essere interrogati alcuni costruttori. Nuovi impulsi all'inchiesta della procura dell'Aquila sulle eventuali responsabilità dei crolli causati dal terremoto giungono dalle tante denunce presentate agli inquirenti da cittadini che hanno perso i propri congiunti o avuto danni alle loro case. A presentare un esposto è stato anche un comitato formato da un'ottantina di giovani della casa dello studente: vogliono che si faccia chiarezza sul perchè nessuno ha raccolto l'allarme che a più riprese avevano lanciato sulle condizioni della struttura. Sentiamo Antonietta Centofanti del Comitato Immigrazione: scontro Italia- Malta Nave ferma in Canale Sicilia, Onu invita a accogliere naufraghi (ANSA) - PALERMO, 17 APR - Scontro tra Italia e Malta sulla vicenda della Pinar, il cargo panamense che ieri ha soccorso 154 migranti nel Canale di Sicilia. Il soccorso e' avvenuto in acque di competenza maltese e La Valletta ha invitato la nave a fare rotta sul porto piu' vicino, Lampedusa. La disposizione e' stata contestata dal Viminale. Maroni accusa: Spesso Malta scarica sull'Italia l'intervento di soccorso alle carrette del mare. Critiche definite inaccettabili dal ministro dell'Interno maltese. Siparietto
In primo Piano NOTIZIE BREVI ESTERI Complotto anti-Morales: la polizia uccide tre killer WASHINGTON — L’ombra della strategia della tensione sulle Ande. Il presidente boliviano Evo Morales ha annunciato che le forze di polizia hanno sventato un complotto per ucciderlo con altri dirigenti del Paese. Dopo una furiosa sparatoria durata trenta minuti — la versione uffficiale — gli agenti hanno neutralizzato un commando di mercenari che abitava in un hotel di Santa Cruz. Nello scontro a fuoco sono stati uccisi due ungheresi e un terzo straniero. Altri due sospetti — tra quali un cittadino irlandese — sono stati catturati. Il gruppo, hanno aggiunto le autorità, sarebbe coinvolto in un grave attacco dinamitardo, avvenuto due notti fa, davanti alla residenza del cardinale Julio Terrazas, spesso protagonista di polemiche con la presidenza. Un atto per imbarazzare le autorità, è la tesi della polizia, ed esacerbare lo scontro con l'alto prelato. Nel ricostruire l’episodio – dai contorni peraltro confusi – la polizia ha precisato che il nucleo eversivo era tenuto d’occhio da tempo. Avevano a disposizione molte armi e ingenti quantità di esplosivo destinate — secondo l’accusa — ad alimentare una lunga campagna di attacchi per destabilizzare la Bolivia. Tra gli obiettivi dei mercenari, oltre al presidente, c’era il suo vice e un paio di ministri. La denuncia del complotto cade in una fase delicata per la Bolivia. Si stanno avvicinando le elezioni presidenziali in un clima teso. Tra i sostenitori di Morales, lo strato più povero della società, c’è molta delusione. Il presidente ha promesso tanto, ottenendo risultati parziali se non minimi. C’è poi la questione, esplosiva, degli autonomisti di Santa Cruz, la capitale economica della Bolivia dove si muove un’alleanza di interessi privati e stranieri, grandi capitali e forze estremiste ostili alla svolta socialista di Morales. Gruppi che predicano e praticano la violenza. Non è per caso se il piano è stato sventato proprio in questa città. Esperti di questioni boliviane e fonti diplomatiche di Washington hanno accolto con grande prudenza la versione del governo. Solo nei prossimi giorni si potrà capire se si è trattato di provocazione, complotto contro i vertici dello stato o una manovra. In passato il presidente ha denunciato altri presunti attentati, ma non sono mai stati resi noti i risultati delle indagini. Obama pubblica i memo sugli interrogatori dei terroristi. Ma gli agenti Cia non saranno perseguiti Ci ha pensato e ripensato per un mese, rivela uno degli uomini più ascoltati alla Casa Bianca, David Axelrod. Ma alla fine il presidente americano Barack Obama ha deciso di compiere un altro strappo con l'ammninistrazione Bush, rendendo pubblici alcuni documenti scottanti, che risalgono al 2002, sugli interrogatori dei sospetti terroristi di al Qaida. Sono, dice il Washington Post, la base legale che l'amministrazione di Bush utilizzò per giustificare l'adozione di tecniche di interrogatorio spregiudicate, al limite della tortura. I memorandum - quattro dal 2002 al 2005 - descrivono una serie di tecniche di interrogatorio aggressive e tuttavia all'epoca autorizzate che vanno dall'annegamento simulato alla privazione del sonno e all'esposizione al freddo o al caldo eccessivo. Obama ha motivato la diffusione dei documenti con la necessità di aiutare l'America "ad affrontare un capitolo buio e doloroso" della sua storia. Contestualmente, il dipartimento di Giustizia Usa ha rassicurato i funzionari della Cia: gli agenti di intelligence non saranno infatti accusati dal governo per le tecniche di interrogatorio utilizzate in passato, incluso il waterboarding. "Sarebbe ingiusto accusare uomini e donne dediti a proteggere l'America per una condotta che è stata autorizzata dallo stesso dipartimento della Giustizia", ha detto il ministro della Giustizia Usa Eric H. Holder, stando a quanto risulta da un comunicato. Le nuove rivelazioni, sostanzialmente una conferma di quanto era già emerso nei mesi scorsi, coincidono con la pubblicazione di una inchiesta del New York Times dedicato altri casi di abusi della National Security Agency (Nsa), l'agenzia Usa di controspionaggio, nei confronti di cittadini americani negli Usa e all'estero intercettati senza mandato della magistratura negli ultimi mesi dell'amministrazione Bush. Secondo il quotidiano, la Nsa ha intercettato comunicazioni private tra americani su una scala che andava oltre gli ampi limiti autorizzati l'anno scorso dal Congresso. Tra i metodi di interrogatorio per far parlare i sospetti terroristi per cui la Cia chiese e ottenne l'autorizzazione al Dipartimento della Giustizia nel 2002 uno prevedeva che il prigioniero venisse chiuso in una scatola in cui poi sarebbero stati immessi insetti. E' quanto si legge in uno dei quattro memorandum pubblicati dall'amministrazione Obama. Per far parlare un leader di al Qaida come Abu Zubaydah la Cia aveva elencato dieci tecniche di interrogatorio che includono anche la privazione del sonno, le posizioni scomode, gli schiaffi in faccia e il waterboarding. Gli insetti sarebbero stati innocui, "un bruco ad esempio", si legge nel documento di 18 pagine firmato nell'agosto 2002 dal vice ministro della giustizia Jay Baybee, ma Zubaydah, "che ha una forte paura degli insetti", non avrebbe dovuto saperlo. Quanto al waterboarding, che simula l'annegamento quando il detenuto è legato su un piano inclinato e un panno bagnato gli viene passato sulla faccia coprendo naso e bocca in modo da creare "panico da soffocamento", il memorandum dell'amministrazione Bush sostiene che non infligge gravi dolori o sofferenze o danni 'fisici o mentaliGr 13:00
Moldova, finito il riconteggio dei voti. Confermata vittoria del partito comunista
La Commissione elettorale ha ribadito la vittoria dell'attuale maggioranza. Si temono nuove violenze a Chisinau
I risultati del nuovo scrutinio pervenuti alla commissione da tutti i seggi elettorali non hanno evidenziato alcuna falsificazione a vantaggio di un qualche concorrente.
Iuri Ciokan, segretario della Commissione elettoral centrale della Moldova, ha così commentato oggi la chiusura delle procedure di riconteggio dei voti delle elezioni del 5 aprile scorso. La vittoria del partito comunista al potere aveva scatenato violente manifestazioni da parte degli sconfitti che denunciavano brogli elettorali. Le differenze di qualche voto emerse in taluni casi sono talmente minime da non poter cambiare i risultati del voto già annunciati in precedenza dalla commissione elettorale, ha concluso Ciokan. I risultati del nuovo scrutinio - come ha fatto sapere la Commissione - verranno ora trasmessi alla Corte costituzionale, alla quale si era rivolto il presidente moldavo, Vladimir Voronin, dopo le contestazioni dell'esito elettorale da parte dell'opposizione. Secondo i risultati ufficiali annunciati dopo il primo scrutinio, ai comunisti era andato il 49,48 percento, seguiti dai liberali col 13,14 percento, dai liberaldemocratici col 12,43 percento e dall'Alleanza Nostra Moldova con il 9,77 percento dei voti. Tutti gli altri otto partiti partecipanti non avevano superato lo sbarramento del 6 percento richiesto per entrare in parlamento.
Terremoti: scosse in Afghanistan, almeno 22 morti
Kabul - Almeno 22 persone sono morte in un terremoto che si è verificato oggi in Afghanistan, a circa 90 chilometri a est di Kabul. Lo hanno reso noto le autorità locali.
Secondo testimoni locali il bilancio delle vittime potrebbe aggravarsi. L'Istituto geologico statunitense ha segnalato nella notte fra giovedì e venerdì due scosse nella provincia di Nangarhar, di magnitudo rispettivamente 5.5 e 5.1.
Il sisma ha colpito prima dell'alba il distretto di Khogyani nella provincia di Nangarhar, vicino alla frontiera con il Pakistan.
"Quattro villaggi sono stati gravemente danneggiati da due scosse - ha detto alla France Presse il governatore del distretto, Haji Said Rahman -. In totale, 22 persone sono rimaste uccise e 30 ferite. Più di 200 case sono state distrutte".
ITALIA
Razzismo, il Consiglio d'Europa bacchetta l'Europa / Il Consiglio d'Europa bacchetta l'Italia in tema di razzismo. Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, pubblica il suo secondo rapporto sul Bel Paese in meno di un anno accusandolo di aver fatto "passi insufficienti nella giusta direzione sul fronte della lotta al razzismo, per assicurare eguali diritti alle popolazioni Rom e Sinti, per chiarire la propria posizione in merito alla politica migratoria adottata". Le accuse arrivano anche sul fronte della "mancata osservanza delle richieste della Corte di Strasburgo di sospendere l'esecuzione delle espulsioni verso Paesi sospettati di praticare la tortura". Nel rapporto Hammarberg scrive inoltre di "essere particolarmente preoccupato dai resoconti che continuano a evidenziare una tendenza al razzismo e alla xenofobia, che occasionalmente sfocia in atti estremamente violenti, rivolti principalmente contro immigrati, Rom e Sinti o cittadini italiani con origini straniere, anche in ambito sportivo". Per il commissario Hammarberg, le autorità italiane dovrebbero "condannare queste espressioni con maggiore forza e reintrodurre pene più severe per questi reati". [ http://snipurl.com/g2p92 ]
Una vertenza per l'amianto / Novecento morti già accertati, un solo processo portato a sentenza. Quello per la morte di Annamaria Greco, dipendente di una ditta di pulizie. Uccisa anche lei dall’amianto, come le altre centinaia di lavoratori dei cantieri di Monfalcone. Ma dopo quella prima sentenza, emessa dal tribunale di Gorizia nell’aprile del 2008, altri processi stanno facendo il loro corso, dopo aver a lungo rischiato di scivolare silenziosamente verso l’oblio. Per farli ripartire c’è voluto l’interessamento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che un anno fa – poco prima della sentenza di Gorizia, a carico dell’ex direttore del cantiere, condannato a un anno di reclusione per omicidio colposo – si è incontrato con Beniamino Deidda, a quel tempo procuratore generale presso la Corte d’appello di Trieste. Argomento dell’incontro, l’enorme lentezza dell’inchiesta goriziana sulle morti da amianto: centinaia i fascicoli aperti, mai confluiti in un’unica indagine. Da qui la decisione della procura generale di avocare l’inchiesta su 42 morti e d’istituire un pool specializzato sulle morti causate dall’esposizione alla terribile fibra killer, formato da carabinieri, medici del lavoro, ingegneri esperti in sicurezza, che stanno vagliando centinaia di documenti e cartelle cliniche di operai e tecnici uccisi dal mesotelioma pleurico. L’intervento dalla procura generale ha impresso una rapida accelerazione anche all’azione dei magistrati goriziani: due i rinvii a giudizio disposti tra gennaio e marzo, con oltre 30 dirigenti della Fincantieri coinvolti, nell’ambito delle indagini che riguardano rispettivamente 25 e 11 decessi di dipendenti del gruppo e delle ditte d’appalto. Già fissata la data del processo, che inizierà il prossimo 4 giugno. Quanto all’inchiesta, sui primi 21 casi mortali si è già arrivati alla chiusura delle indagini. Ma di amianto non si discute solo nelle aule giudiziarie. Mentre le indagini dei magistrati sembrano finalmente fare il loro corso, compie un passo in avanti anche la vertenza aperta da Cgil, Cisl e Uil con Fincantieri sul riconoscimento dei periodi d’esposizione. Tra i nodi centrali del confronto, l’utilizzo di amianto oltre il termine riconosciuto dall’Inail, il 31 dicembre ’88, e fino al ’92, anno in cui la micidiale sostanza fu messa fuori legge. [ http://snipurl.com/g2p76 ]
Puglia: 40 romeni in un casolare lager / Schiavi nelle campagne di Cerignola, la patria di Giuseppe Di Vittorio. Erano 42 braccianti romeni, di cui almeno dieci donne. Vivevano in condizioni disumane in un garage, all’interno di una masseria nella localita' 'Borgo Tressanti'. Li hanno scoperti gli agenti di polizia del commissariato di Cerignola. Le condizioni in cui vivevano i romeni erano disumane: niente acqua potabile, nessuna finestra, né bagni né lavandini all’interno del garage. Qualche materasso buttato a terra. Sembra fossero stati reclutati per la raccolta dei carciofi. [ http://snipurl.com/g2p3z ]
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