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Appunti e note redazionali

Fonti

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Attentati a Baghdad, 60 morti

Due kamikaze si sono fatti esplodere in un mausoleo sciita a Kadhimiyah, un quartiere di Baghdad, causando 60 vittime, ma il bilancio è ancora provvisorio. 125 i feriti. Tra le vittime decine di pellegrini iraniani.

Il duplice attentato suicida è avvenuto nella moschea dell'imam Musa al Kazim. Il bilancio e' destinato ad aggravarsi poiche' sono numerosi i feriti gravi. Non e' la prima volta che il luogo, sacro agli sciiti, e' obiettivo di numerosi attentati. Secondo una prima ricostruzione due kamikaze si sono fatti esplodere in mezzo alla folla.

I kamikaze hanno azionato le loro cinture esplosive nell'arco di pochi minuti quando si trovavano vicino alle uscite della tomba dell'imam sciita dove la gente era assembrata. Ieri per via delle bombe in Iraq sono morte 80 persone, si è trattato della giornata più sanguinosa dall'inizio di quest'anno.

Perù, gli indios bloccano un fiume contro le compagnie petrolifere

Un numeroso gruppo di Indiani ha bloccato uno dei più importanti affluenti del Rio delle Amazzoni, il fiume Napo, per protestare contro le violazioni dei loro diritti perpetrate dalle compagnie petrolifere e dal governo peruviano. Per impedire alle imbarcazioni delle compagnie di risalire il fiume, i manifestanti hanno sbarrato il Napo con le loro canoe e con un cavo. Secondo le fonti, due barche, di cui una di proprietà della compagnia anglo-francese Perenco, sono riuscite a forzare il blocco. Pare siano stati sparati tre colpi contro gli Indiani che, in seguito agli spari, si sono dati alla fuga. Il blocco del fiume Napo è solo una delle tante proteste che si stanno verificando nell'Amazzonia peruviana. Coordinate dall'Aidesep, l'organizzazione degli Indiani amazzonici del Perù, le manifestazioni sono la risposta alle politiche del governo giudicate discriminatorie ed estremamente dannose per le loro terre. L'Audesep sta esercitando pressioni per ottenere l'abrogazione di numerose leggi che violano i diritti degli indigeni e per la creazione di nuove riserve per gli Indiani isolati. Il governo ha inviato polizia e militari nelle aree dove si stanno svolgendo le proteste. L'Aidesep ha criticato queste misure definendole "intimidatorie" e sottolineando che le manifestazioni degli Indiani sono pacifiche. La Perenco sta lavorando in una parte dell'Amazzonia dove vivono due delle ultime tribù di Indiani isolati del mondo. La compagnia non riconosce nemmeno l'esistenza di questi gruppi. Stephen Corry, direttore generale di Survival International, la organizzazione che difende i diritti degli indigeni del mondo, ha dichiarato: "In tutto il mondo i popoli indigeni sono stati obbligati a ripristinare l'uso delle barricate per cercare di proteggere quanto resta delle loro terre. Lo stiamo vedendo accadere in India, in Malesia così come in tutto il Sud America. Le proteste continueranno a crescere finché le leggi internazionali e la dichiarazione Onu non verranno realmente applicate. Usare la forza contro gli indigeni che cercano di proteggere le loro terre è una forma di colonialismo e non dovrebbe essere tollerato in alcun modo."

ITALIA

NESSUN ACCORDO TRA COMUNE DI MILANO E RIFUGIATI

Dopo sei giorni di trattative ieri sera sembrava si fosse arrivati ad una soluzione, seppur provvisoria, con le decine di rifugiati smistati in tre diversi dormitori che il comune di Milano aveva promesso di mettere a disposizione per 15 giorni nell’attesa di trovare sistemazioni definitive. Questa mattina i profughi e richiedenti asilo, che domani parteciperanno alle iniziative del 25 aprile, partigiani in ogni quartiere, hanno deciso di non accettare la proposta del comune.

NO DAL MOLIN: IL PRESIDIO PERMANENTE FA VISITA AL CONGRESSO AMERICANO

Ieri pomeriggio la delegazione vicentina del presidio permanente No Dal Molin ha deposto di fronte alla commissione della Camera del Congresso degli Stati Uniti d’America a Washington. La commissione era riunita per definire l'ulteriore finanziamento per la realizzazione della nuova base Usa al Dal Molin di Vicenza. Cinzia Bottene ha illustrato, a nome dei tanti vicentini che si oppongono alla nuova base militare, le ragioni della contrarietà.Il Presidente, a nome della commissione, ha dato disposizioni perché sia contattato il Pentagono per sapere se le oggettive ragioni di contrarietà siano state prese in considerazione e se esiste la possibilità di riconsiderare il progetto. Ai nostri microfoni Francesco Pavin, del presidio permanente No dal Molin.

G8 AMBIENTE: EVANESCENTE COME SEMPRE IL VERTICE DI SIRACUSA

Ai domiciliari i due agenti della Polfer accusati di aver ucciso un senzatetto

Il Tribunale del Riesame di Milano ha concesso gli arresti domiciliari ai due agenti della Polfer finiti in carcere il primo aprile con l'accusa di omicidio: il 6 settembre dell'anno scorso, nel loro ufficio alla stazione Centrale, avrebbero picchiato a morte un clochard di 58 anni, Giuseppe Turrisi.

Gli agenti sono usciti oggi dal carcere di San Vittore in quanto, come ha spiegato l'avvocato Paolo Orsenigo che insieme al collega Giuseppe Fiorella difende i due, i giudici del Riesame hanno derubricato il reato contestato di omicidio volontario in preterintenzionale. I legali dei due poliziotti, nel chiedere la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, avevano sostenuto che Turrisi, all'interno del posto di Polizia della stazione, quella sera aveva aggredito gli agenti con un taglierino. Ne sarebbe nata una colluttazione: Turrisi, che poteva aver subito lesioni per una rissa in cui era rimasto coinvolto poco prima, ne avrebbe subite altre e si sarebbe aggravato fino a morire in ospedale. "Siamo soddisfatti - ha detto l'avv. Orsenigo - perche' l'ipotesi di omicidio contestata ci era apparsa fin dall'inizio eccessiva".

Secondo l'accusa, invece, per alcuni diverbi i poliziotti avrebbero picchiato il senzatetto provocandogli ferite tali da farlo morire, mettendo poi a rapporto una versione diversa. E a incastrarli, sempre secondo l'accusa, ci sarebbero i filmati delle telecamere e l'autopsia disposta dalla Procura.

Nella motivazione della decisione, i giudici osservano che calci e pugni sferrati dai poliziotti non erano rivolti ai punti vitali di Turrisi, a dimostrazione del fatto che non c'era l'intenzione di ammazzarlo. Tuttavia, viene confermato in parte l'impianto accusatorio, nel senso che non si accoglie la tesi delle difese per cui i due agenti avrebbero agito per difendersi dall'aggressione, anche con un taglierino, portata da Turrisi.

INCIDENTI LAVORO: QUATTRO MORTI, UNO IN ZONA TERREMOTO

Quattro morti in quattro distinti incidenti sul lavoro oggi in Italia, di cui uno a Cagnano Amiterno, un comune colpito dal terremoto del 6 aprile scorso. L'uomo stava lavorando con un escavatore quando è stato travolto dalle macerie.

UOMO MUORE DURANTE DEMOLIZIONE FABBRICATO Un uomo è morto a Cagnano Amiterno, uno dei comuni in provincia dell'Aquila colpiti dal terremoto del 6 aprile scorso, travolto dal crollo di un fabbricato che stava demolendo. L'uomo si trovava in un cementificio, dove stava lavorando su un escavatore per demolire un fabbricato. L'uomo è poi sceso dal mezzo ed è stato travolto dalle macerie. La demolizione del fabbricato non era dovuta ai danni riportati dal terremoto, anche se l'edificio era stato segnato dal sisma. All'interno del cementificio infatti, hanno accertato i vigili del fuoco, erano in corso lavori da tempo perché chi lo aveva acquistato aveva deciso di eliminare il fabbricato, una piccola costruzione di una decina di metri quadrati. Quanto è sceso dall'escavatore l'uomo è stato travolto dal crollo di una porzione di muro in mattoni ed è morto. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri.

DUE MORTI NELLE ULTIME ORE NEL BRESCIANO Un camionista e un agricoltore sono morti in due incidenti sul lavoro avvenuti nelle ultime ore in provincia di Brescia. A Ome un agricoltore è stato travolto dal proprio trattore, dopo che il veicolo si è ribaltato. L'incidente è avvenuto nella serata di ieri ma il corpo della vittima è stato scoperto solo stamani dalla moglie che, non avendolo visto rincasare lo cercava da ore. Anche il camionista è stato travolto dal proprio veicolo. Il camion era parcheggiato, con il motore acceso, nel piazzale di un'azienda siderurgica quando si è messo improvvisamente in movimento ed ha investito il camionista che stava chiacchierando poco lontano.

OPERATORE ECOLOGICO MUORE A GELA Un operaio addetto alla raccolta dei rifiuti a Gela, Umberto La Cognata, 50 anni, è morto mentre lavorava investito da un' autocompattatore. Stamattina verso le 5.30, in via Venezia, La Cognata era sceso dall'autocompattatore per raccogliere una bottiglia, ma è stato travolto dallo stesso automezzo che stava facendo una manovra. Per lui non c'é stato nulla da fare.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

‘DESAPARECIDOS’: EX-MILITARE CONDANNATO PER SOTTRAZIONE DI MINORE

Un tribunale di Buenos Aires ha condannato a 16 anni di carcere Victor Rei, agente dei servizi segreti dell’ultima dittatura (1976-‘83), per l’appropriazione illecita del figlio di una coppia di ‘desaparecidos’, Liliana Fontana e Pedro Sandoval, sequestrati nel 1977. La donna, ha stabilito la corte, fu costretta a partorire all’interno dell’ex-scuola di meccanica della Marina (Esma), il più grande centro di detenzione clandestino allestito dal regime nela capitale; l’ex-ufficiale le rapì il figlio, registrandolo a suo nome come Alejandro Rei, usando un certificato di nascita falso firmato da un cardiologo. Nel processo, cominciato il 23 febbraio, per la prima volta sono state utilizzate analisi genetiche ottenute con un provvedimento del giudice: Alejandro, oggi 31 anni, si è infatti rifiutato di sottoporsi al prelievo del sangue. Le Nonne di Plaza de Mayo, querelanti nel processo, sono riuscite finora a restituire l’identità a 97 giovani nati in prigionia durante la dittatura. In totale 3300 argentini si sono rivolti alla Commissione nazionale per il diritto all’identità (Conadi) per conoscere le loro origini: si stima che almeno 500 figli di ‘desaparecidos’ furono sottratti ai genitori durante la ‘guerra sporca’. Secondo cifre ufficiali i ‘desaparecidos’ per mano della dittatura furono 18.000; per le organizzazioni in difesa dei diritti umani non meno di 30.000.

SCONTRI AD ANTANANARIVO, DECINE DI FERITI

È di almeno 36 feriti il bilancio di scontri tra polizia e manifestanti avvenuti ieri ad Andananarivo dopo che le forze dell’ordine avevano cercato di disperdere una dimostrazione a favore dell’ex-presidente Marc Ravalomanana. Fonti mediche hanno riferito che alcuni dei ricoverati mostravano segni di ferite di arma da fuoco e alcuni di essi sarebbero in condizioni critiche. I manifestanti hanno eretto barricate e incendiato cassonetti in alcune delle vie principali della capitale dopo che gli agenti hanno cercato di disperderli con lacrimogeni ed esplodendo colpi in aria. La violenta repressione avviene due giorni dopo gli scontri che avevano provocato la morte di due manifestanti e in seguito alla decisione, adottata dall’Autorità di transizione guidata dall’ex-sindaco di Antananarivo Andry Rajoelina, di vietare qualsiasi manifestazione o assembramento per ragioni di ordine pubblico. Dal Sudafrica, intanto, Ravalomanana ha rigettato qualsiasi ipotesi di condivisione del potere con Rajoelina e ribadito di voler tornare in Madagascar per intraprendere consultazioni con altri partiti politici e organizzare nuove elezioni. La stampa malgascia, infine, ha diffuso la notizia di un invito da parte delle Nazioni Unite, consegnato a Rajoelina nei giorni scorsi, per partecipare alla conferenza, svoltasi ieri a Bruxelles, sulla Somalia. Se confermato, l’invito sarebbe il primo segno di ‘riconoscimento’ nei confronti dell’ex-sindaco da parte di un organismo internazionale; finora la comunità internazionale, inclusa l’Onu, ha definito come “illegittima” la transizione di potere in Madagascar e auspicato una soluzione pacifica della crisi.

Ginevra: espulsioni dal vertice sul razzismo

Iraq: due attacchi suicidi, 87 morti

Sri Lanka: centinaia morti e feriti

In scontri tra forze governative e ribelli Tamil (ANSA) - GINEVRA, 23 APR - Gli scontri tra forze governative e ribelli Tamil nello Sri Lanka negli ultimi giorni hanno provocato centinaia tra morti e feriti. E' quanto ha detto oggi a Ginevra Simon Scharno, un portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa, parlando di situazione catastrofica e di migliaia di persone ancora bloccate nella zona del conflitto. Il portavoce ha aggiunto che il Cicr oggi e' stato in grado di evacuare 400 civili dall'area dei combattimenti.

GB, guerra alla disparità salariale fra uomini e donne: ispezioni nelle aziende

Guadagnano di meno, le donne, soprattutto nelle aziende private. E ora il governo britannico dice basta: le aziende avranno l'obbligo di legge di svelare quanto pagano i lavoratori uomini in confronto alle donne. Nessuna scappatoia, nessuna "clausola segreta" che impedisca di conoscere lo stipendio dei colleghi, pratica diffusa in almeno un quarto delle società.

La nuova legge è rivolta alle aziende che contano 250 o più dipendenti, che avranno tempo fino al 2013 per mettersi in regola. Dopo di che, si troveranno di fronte a cause civili o penali. La normativa vale anche per i settori pubblici con 150 o più lavoratori.

Ci saranno così "ispezioni obbligatorie sugli stipendi" con l'obiettivo di svergognare i datori di lavoro, che normalmente pagano meno le dipendenti, e stimolare queste ultime a chiedere un aumento in busta paga. La misura è stata annunciata lunedì nell'Equalities Bill, il progetto di legge sulle pari opportunità, che arriva 40 anni dopo l'entrata in vigore della prima Equal Pay Act (legge sulla parità salariale).

ITALIA

Tre morti sul lavoro nelle ultime 24 ore

Un coltivatore diretto di 44 anni di Ome (Brescia), Bruno Peli, è morto questa mattina in seguito a un incidente con il suo trattore mentre stava andando nei campi per lavorare. Il corpo è stato trovato intorno alle 7.30 dalla moglie, che ha immediatamente avvertito i carabinieri della Stazione di Passirano.

L'agricoltore bresciano stava percorrendo via Antica strada per Barche, una mulattiera che porta nei campi, quando il trattore si è ribaltato sbalzandolo per qualche metro in una scarpata, dove poi è stato travolto dallo stesso mezzo "impazzito".

Sempre nel bresciano, un camionista è stato travolto dal proprio veicolo. Il camion era parcheggiato, con il motore acceso, nel piazzale di un'azienda siderurgica quando si è messo improvvisamente in movimento ed ha investito il camionista che stava chiacchierando poco lontano.

Un altro incidente sul lavoro mortale si è verificato all'alba a Gela, in provincia di Caltanissetta. Un uomo di 50 anni, Umberto La Coganata, è stato investito da un autocompattatore. La vittima, un operaio addetto alla raccolta dei rifiuti, stamani intorno alle 5.30, era sceso dal mezzo in via Venezia, ma è stato travolto dall'autocompattatore che stava facendo manovra.

Messina: morì operaio, due imprenditori a giudizio / Due imprenditori di Brolo (Messina), Felice Catena e Mario Tripoli, sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Patti con l'accusa di omicidio colposo. Ne dà notizia l’agenzia di stampa Agi. Avrebbero omesso, per negligenza, di mettere in sicurezza la scala in ferro sulla quale l'operaio romeno Ulise Budica era salito e dalla quale era precipitato, morendo. L'infortunio sul lavoro risale al 16 marzo 2007 e avvenne nel cantiere di via Kennedy, dove i due imprenditori stavano realizzando una pizzeria. [ http://snipurl.com/gllpd ]

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror090424 (last edited 2009-04-24 17:11:24 by anonymous)