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VERONA: NICOLA E' UNO DI NOI. MANIFESTAZIONE AD UN ANNO DALLA SUA UCCISIONE A Verona, invece, il Primo Maggio sarà dedicato al ricordo di Nicola Tommasoli, il giovane ucciso il Primo Maggio 2008 a Porta Leoni da un gruppo di neofascisti. Appuntamento alle ore 15 a Veronetta. Il servizio con Gianni Zardini, circolo Pink

INFORTUNI: CAMPOBASSO, OPERAIO MUORE CADENDO DA UNA IMPALCATURA A MONTENERO

Campobasso, 30 apr. - (Adnkronos) - Un operaio 55enne di San Severo (Foggia) ha perso la vita per un infortunio in un cantiere edile a Montenero di Bisaccia (Campobasso). L'uomo e' morto sul colpo battendo la testa dopo essere stato travolto dalle travi in ferro che stava spostando su un solaio. Sul posto sono subito giunti i sanitari del 118 i quali non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

Un'altra Pinar. Soccorsi 66 migranti, l'Italia li respinge

Le autorità italiane non hanno consentito l’ingresso nelle acque territoriali nazionali e l’attracco a Lampedusa a una motovedetta di Malta con a bordo 66 migranti. Lo si apprende dal comando generale delle capitanerie di porto. Erano stati soccorsi da un peschereccio tunisino mentre erano su un gommone alla deriva in acque di competenza maltesi. La motovedetta ha quindi ripreso la navigazione dirigendosi a Malta. A bordo ci sono due donne. L’operazione era avvenuta a circa 23 miglia a sud di Lampedusa e a 120 da Malta, in acque di competenza maltese per quanto riguarda gli interventi di ricerca e soccorso. Ma le autorità maltesi anche in questo caso, come già avvenuto in occasione della vicenda della Pinar, sostengono che gli immigrati debbano essere trasferiti nel porto più vicino, e cioè a Lampedusa.

PAPA RICEVE PRESIDENTE DELLA COLOMBIA

Benedetto XVI ha ricevuto oggi in Vaticano il presidente della Colombia, Álvaro Uribe Vélez: lo riferisce una nota della sala stampa della Santa Sede, precisando che “i cordiali colloqui hanno permesso un fruttuoso scambio di opinioni su temi attinenti all’attuale congiuntura internazionale e regionale”. Il dialogo si è incentrato su alcuni aspetti della situazione attuale del paese sudamericano, “in particolare sulla lotta al narcotraffico e sulle politiche sociali intese a migliorare le condizioni di vita di tante persone che vivono ancora in condizioni di povertà, nonché sulla collaborazione tra la Chiesa e lo Stato ai fini del consolidamento della pacificazione nazionale”.

Sit-in contro il premio 'Cortes de Cádiz alla libertà' dato a Alvaro Uribe, Agenti della polizia nazionale sono intervenuti ieri per sciogliere un sit-in di 200 attivisti di fronte all'ambasciata colombiana di Madrid. I manifestanti protestavano per il premio dato al presidente della Colombia, Alvaro Uribe, 'Cortes de Cádiz alla libertà'. Lo riferisce l'agenzia spagnola Europapress.

. Secondo quanto dichiarato dal portavoce degli Ecologisti in Azione, Tom Kucharz, la concentrazione era "contro il premio e contro il fatto che il governo Zapatero preferisce ignorare la situazione di sistematica violazione dei diritti umani" in Colombia. "Che si conceda questo premio a un presidente di un Governo che è indagato per i suoi legami con il paramilitarismo e per crimini di lesa umanità è una buffonata contro le vittime dei crimini di Stato in Colombia", ha ribadito Kucharz. Il sit-in avrebbe dovuto svolgersi davanti alla Casa de America dove avrebbe dovuto avvenire la consegna del riconoscimento a Uribe e per il quale erano stati concessi tutti i permessi del caso. "Ma, all'ultimo e inspiegabilmente - spiega il portavoce della Ong - la cerimonia è stata trasferita in ambasciata" e l'autorizzazione a manifestare nella nuova sede è stata negata. "Appena il tempo di srotolare il primo manifesto e la Polizia ci ha cacciati a spintoni". Secondo fonti ufficiali, invece, il sit-in è stato sciolto senza troppa violenza, dato lo scarso numero di partecipanti

Le truppe britanniche in Iraq concludono oggi le operazioni di combattimento nel Paese dopo sei anni di missione militare. Il primo ministro britannico, Gordon Brown, ha assicurato che da oggi inizia un nuovo rapporto tra i due Paesi: "la Gran Bretagna e l'Iraq iniziano oggi un rapporto tra eguali", ha detto. Brown ha affermato durante una conferenza stampa a Londra con il premier iracheno, Nouri al-Maliki, che "la Gran Bretagna può essere orgogliosa della missione svolta". Mentre, al-Maliki ha assicurato che "ci sono persone che vogliono che cada il nostro governo in Iraq, ma il nostro esercito e le forze armate sono pronte ad affrontare queste sfide". Inoltre, questa mattina è stata celebrata una cerimonia in memoria dei 179 militari britannici morti durante il conflitto. Intanto in Iraq resteranno 400 soldati britannici con compiti di addestramento, comunicazione e logistica.

Sri Lanka, nessun cessate il fuoco. La guerra con le Tigri Tamil va avanti, 50mila profughi

Da una parte i ribelli: non si arrenderanno, nonostante l'avanzata dei soldati di Colombo. Dall'altra il Governo di Colombo: ha respinto le pressioni diplomatiche internazionali per fermare l'offensiva militare nella striscia di terra nel nord-est dell'isola ritenuta l'ultima roccaforte del Ltte (Tigri di liberazione dell'Eelam Tamil). In mezzo, intrappolati, 50mila civili.

Ieri i ministri degli Esteri di Francia e Gran Bretanga, Bernard Kouchner e David Miliband, non sono riusciti a ottenere da Colombo una tregua "umanitaria", né un accesso a ong o giornalisti per aiutare civili ancora bloccati nella zona del conflitto. L'arrivo dei due ministri è stato preceduto dalle polemiche per la mancata concessione del visto al capo della diplomazia di Stoccolma, Carl Bildt, ex mediatore per la tregua tra le forze governative e le tigri Tamil.

Il quotidiano di stato Daily News scrive che il presidenteMahinda Rajapaksa ha detto ai mediatori che l'offensiva proseguirà. "Non abbiamo alcun piano di cessate il fuoco con le Tigri, ma resta loro poco tempo per deporre le armi e arrendersi, anche se le nostre operazioni militari sono terminate", ha dichiarato il capo di Stato in un discorso in diretta tv. Secondo il quotidiano dell'isola, inoltre, il ministro della Difesa Gotabhaya Rajapaksa, fratello del presidente, ha sottolineato che la guerra non finirà fino a quando non sarà catturato o ucciso il leader dei ribelli Velupillai Prabhakaran.

Onu e comunita' internazionale avevano chiesto allo Sri Lanka "una pausa" per risparmiare le decine di migliaia di civili ancora bloccati nell'area del conflitto, 50mila secondo le Nazioni Unite, 15mila secondo Colombo. Secondo l'Onu, inoltre, più di 6.500 civili sono stati probabilmente uccisi e altri 14mila feriti dopo che l'esercito ha lanciato a gennaio la sua offensiva finale nel nord-est del paese, oggi devastato.

gror090430 (last edited 2009-04-30 17:26:14 by anonymous)