gr 9 maggio 2009

FARAH: QUASI 150 VITTIME DOPO BOMBARDAMENTO AMERICANO?

Potrebbero essere 147 i civili uccisi nel bombardamento americano di lunedì notte dei villaggi di Ganjabad e Gerani nella provincia occidentale di Farah; lo sostiene un membro del consiglio provinciale, Hajji Abdul Basir Khan, che si è unito alla delegazione mista americana-afgana inviata da Kabul ad indagare sull’accaduto. Khan ha precisato di aver raccolto 55 nomi in una località e 92 nell’altra, in maggioranza donne e bambini, e di avere poi consegnato i suoi dati al gruppo; non è stato possibile contare fisicamente i corpi poiché la popolazione ha detto di averne sepolto una parte in fosse comuni. Se il numero delle vittime sarà confermato si tratterebbe del più grave caso di uccisioni di civili dall’inizio della guerra. Decisamente scettici i membri americani del team che, secondo quanto riferito dal portavoce dell’esercito americano, ritengono “estremamente esagerato” il computo di Khan, e hanno detto che proseguiranno le indagini e la verifica dei dati. Ieri fonti della polizia afghana avevano detto all’agenzia France Presse che le vittime sarebbero state 100, tra cui 25 o 30 guerriglieri e i restanti civili, inclusi anziani e bambini. Nell’agosto dello scorso anno, un attacco aereo contro su assembramento di persone nel villaggio di Azizabad, nella provincia di Herat, uccise circa 90 civili, secondo stime accolte dall’Onu, di cui la maggioranza ragazzi sotto i 15 anni e donne; il gruppo si era riunito per svolgere dei riti di commemorazione funebre per un capo locale.

Quattro soldati britannici sono stati uccisi in tre differenti attacchi avvenuti in Afghanistan.

Secondo quanto ha riferito il ministero della Difesa di Londra, due militari sono morti ieri in un attacco suicida avvenuto contro un convoglio della Nato nella provincia di Helmand. Un altro soldato, invece, è rimasto ucciso nell'esplosione di una bomba sempre nel sud del Paese. Inoltre, anche un altro militare di Sua Maestà è morto in seguito alle ferite riportate dopo una violenta sparatoria mentre era impegnato in un'operazione militare. Dall'inizio della guerra nell'autunno nel 2001 sono stati uccisi 157 soldati britannici in Afghanistan.

Somalia, 20 morti in scontri tra l'esercito e i miliziani islamici a Mogadiscio

Dopo 24 ore di battaglia, calma tesa nella capitale somala

Almeno venti persone sono state uccise nelle ultime 24 ore a Mogadiscio in scontri tra i miliziani islamici di Al-Shabaab e forze armate del governo. Altre sessanta persone sarebbero rimaste ferite.

Secondo quanto hanno affermato fonti da Nairobi, informazioni di intelligence sembrano confermare che tra le fila dei ribelli di Al-Shabaab, considerato il braccio armato somalo di Al-Qaeda in Somalia, siano giunti di recente numerosi nuovi miliziani provenienti dal Pakistan. Dopo quasi 24 ore di battaglia è tornata a Mogadiscio una calma tesa. La diplomazia internazionale continua a cercare di isolare i ribelli confermando l'appoggio al governo somalo, guidato da islamici moderati.

Gli Usa rinnovano le sanzioni alla Siria

L'amministrazione Obama ha rinnovato le sanzioni alla Siria: lo ha annunciato una fonte qualificata e la notizia arriva all'indomani della visita di due emissari statunitensi a Damasco (la seconda nel giro di pochi due mesi).

Anche se gli Stati Uniti della nuova amministrazione hanno mostrato a piu' riprese la volonta' di migliorare le relazioni con la Siria, un regime annoverato per anni tra gli "Stati-canaglia", il rinnovo delle sanzioni mostra che Washington non e' ancora pronto per un drastico cambio di rotta.

VENEZUELA: CHAVEZ PROMULGA LEGGE SU ESPROPRI IN SETTORE PETROLIFERO

Caracas, 8 mag. (Adnkronos/Dpa) - Il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha promulgato una legge che permette allo stato di riprendere il controllo di settori essenziali dell'industria petrolifera, dando all'esecutivo la potesta' di decretare l'esproprio, totale o parziale, di imprese di servizi primari.

AMAZZONIA: MOBILITAZIONE INDIGENA CONTRO SFRUTTAMENTO RISORSE

“Diamo al governo 48 ore per aprire un tavolo di negoziato; in caso contrario altri fratelli andini si uniranno alla nostra protesta”: è il messaggio rivolto all'esecutivo di Lima da Alberto Pizango, capo dell’Associazione interetnica della selva peruviana (Aidesep), in rappresentanza di migliaia di indigeni di diverse etnie dell’Amazzonia, protagonisti di una massiccia mobilitazione contro due nuove leggi sull'amministrazione delle foreste e delle risorse idriche che, affermano, “viola i diritti fondamentali dei nativi”. Le proteste, cominciate all’inizio di aprile, interessano le regioni di Amazonas e Ucayali dove i movimenti indigeni hanno occupato tre impianti dell’azienda statale Petroperú obbligandoli alla sospensione delle attività e un aeroporto, impedendo anche il transito delle imbarcazioni della compagnia lungo i fiumi della zona; i nativi chiedono al governo anche una riforma costituzionale per sancire “il carattere inalienabile dei territori indigeni”. Le nuove leggi mirano a facilitare le concessioni di sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi situati nella foresta amazzonica e a promuovere la produzione di bio-carburanti all’interno dei territori indigeni. Parlando alla stampa straniera, il coordinatore per l’America Latina dell’organizzazione non governativa ‘Revenue Watch’, Carlos Monge, ha mostrato un documento di Petroperú in cui si legge che già nel 2004 il 15% della porzione del ‘polmone del mondo’ che appartiene al Perù era interessato da concessioni di sfruttamento petrolifero; un dato cresciuto fino al 68% nel 2006 e che quest’anno potrebbe raggiungere il 76%.

Altri 77 migranti respinti

Dopo quello di ieri, un altro barcone con 77 migranti, che era in difficoltà al largo delle coste libiche, è stato riportato nel porto di Tripoli. La barca è stata rimorchiata da un mezzo in servizio presso una piattaforma dell'Eni.

A dare l'ordine al rimorchiatore italiano di intervenire sono stati i militari libici in servizio sulla piattaforma. Alcuni migranti hanno ricevuto delle cure mediche. Tutti gli altri sono stati consegnati ai funzionari del Ministero dell'Interno.

PALERMO: AL VIA IL CORTEO ANTI G8 UNIVERSITY SUMMIT

E' partito a Palermo il corteo studentesco contro il G8 University Summit, la prima riunione dei ministri dell'università dei paesi del G8.Gli universitari ritengono inaccettabili le modalità di organizzazione dell'iniziativa, la concezione degli attuali rapporti tra mondo accademico,dinamiche sociali ed il potere politico ed economico che la stessa rappresenta, la logica di rappresentanza studentesca che ne sta alla base ed ovviamente "un interlocutore, il G8, che non ci stancheremo mai di rifiutare". Oltre un migliaio attualmente in corteo. La diretta da Palermo con Giorgio, del Collettivo Universitario Autonomo di Palermo.

Legge 40: Consulta, decide il medico

Depositate motivazioni della parziale bocciatura norma (ANSA) - ROMA, 8 MAG - Depositate le motivazioni della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha parzialmente bocciato la legge 40 sulla procreazione assistita. La sentenza fissa due importanti principi: l' autonomia e responsabilita' del medico nello stabilire il numero necessario di embrioni da impiantare, riducendo al minimo il rischio per la salute della donna, ed eventualmente del feto; il ricorso al congelamento di quegli embrioni prodotti ma non impiantati per scelta medica.

Spari a posto di blocco Cc, un morto

Auto con presunti ladri raggiunta da alcuni proiettili (ANSA) - ASCOLI PICENO, 8 MAG - Un uomo e' stato colpito mortalmente in una sparatoria a un posto di blocco dei carabinieri nei pressi di Ascoli. L'uomo, un albanese di 22 anni, e' stato portato in ospedale dove e' stato dichiarato clinicamente morto. Nell'auto su cui si trovava, che non si e' fermata all'alt, c'erano almeno altre 3 persone, che sono riuscite a fuggire. Il posto di blocco era stato allestito in seguito ad una segnalazione dopo una serie di furti a ville ed abitazioni della zona.

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

MALVENUTO A ROMA, SIG. LIEBERMAN

Chi è il ministro degli Esteri d'Israele in visita ufficiale oggi in Italia? Secondo lo storico Zeev Sternhell, tra i più grandi esperti di fascismo del mondo e tra i fondatori del movimento Peace Now in Israele, Lieberman è l'uomo politico più pericoloso mai apparso nella storia d'Israele. Cinquantenne di origine russa, da ragazzo viveva in Moldova, dove lavorava come buttafuori in discoteca. Arrivato in Israele quando aveva venti anni, per i tantissimi russofoni emigrati, molti dei quali hanno scoperto l'ebraismo nel momento in cui volevano diventare cittadini israeliani, Lieberman è diventato un vero e proprio punto di riferimento con il suo partito Yisrael Beiteinu (Israele è la nostra Patria). Tra i russi l'islamofobia è molto diffusa. Lieberma ha costruito il suo personaggio politico sulla xenofobia. Maggio 2004: Lieberman propone un piano di separazione tra ebrei e arabi, applicato tramite l'immediata espulsione del milione e mezzo di arabi israeliani. Potevano restare solo coloro che avessero sottoscritto una dichiarazione di 'lealtà' allo Stato d'Israele. Nel 2006 dichiara che che tutti i parlamentari arabi della Knesset che, anche in passato, avessero avuto contatti con il movimento di Hamas dovevano essere fucilati. Durante il comizio che ha chiuso la sua campagna elettorale, il leader di Yisrael Beiteinu ha negato l'accredito stampa a tutti i giornalisti di origine araba. Ma ora Lieberman viene accolto con tutti gli onori a Roma dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dal presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, dal ministro degli Esteri Franco Frattini, dal sindaco di Roma Gianni Alemanno e dal Papa Benedetto XVI.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

AFGHANISTAN: DUE ATTENTATI, OLTRE 20 MORTI

Almeno 20 persone sono morte in seguito a un doppio attentato avvenuto nel sud dell'Afghanistan. Secondo la polizia afghana, il primo attentato è stato condotto da un gruppo di talebani armati, che ha aperto il fuoco contro alcuni lavoratori impegnati nella costruzione di una strada. Nell'attacco sono state uccise sei guardie e due civili. Un attentatore suicida di 14 anni si è fatto esplodere all'ingresso di un edificio che ospita l'amministrazione municipale in una zona dell'Afghanistan orientale. Nell'attacco hanno perso la vita dodici persone, tra loro, due bambini e il sindaco della città, Mohammad Rahim.

PAKISTAN: NUOVI SCONTRI ARMATI TRA ESERCITO E TALEBANI

Almeno tredici persone sono morte, tra cui tre militari, dopo diversi scontri tra i talebani e l'esercito nel valle dello Swat. Secondo Islamabad, dopo le operazioni dei giorni scorsi, oggi le forze di sicurezza pachistane si sono scontrate con i militanti talebani nei distretti di Lower Dir e Buner, vicino alla valle di Swat. Sette militanti islamici sarebbero stati uccisi nella zona di Kalpani, fra cui un comandante, Afsar Ahmeed. Anche un soldato è morto nello scontro e altri tre sono rimasti feriti. I talebani avrebbero violato gli accordi di pace "realizzando pattugliamenti delle strade di Mingora e minacciando l'amministrazione civile e la vita di persone innocenti". Inoltre, secondo quanto riferiscono fonti ufficiali, i talebani hanno decapitato ieri due soldati catturati a Khwazakhela.

IRAQ: DUE AUTOBOMBE ESPLODONO A BAGHDAD

Due persone hanno perso la vita e almeno altre cinque sono rimaste seriamente ferite in seguito a due distinte esplosioni avvenute nella capitale irachena Baghdad. Le due bombe esplose erano nascoste all'interno di due autovetture e sarebbero esplose, secondo quanto raccontato dai giornalisti dell'agenzia Nina, nei pressi di un parcheggio poco distante al ministero del Petrolio, nel centro della città. Le due potenti deflagrazioni hanno causato ingenti danni materiali e hanno distrutto almeno dieci autovetture.

ISRAELE: GRANDE CONSENSO A UN ATTACCO CONTRO L'IRAN

Per i due terzi della popolazione israeliana, nel caso le sanzioni contro l'Iran non dovessero avere l'esito sperato, sarebbe opportuno un intervento militare dell'aviazione contro le sue strutture nucleari. Il sondaggio sarebbe stato effettuato dal Centro Studi Strategici dell'Università Bar Llan. Dal sondaggio, inoltre, si capisce che solo il 15 percento degli israeliani vedono come negativo un eventuale intervento dell'esercito in Iran. Dall'altra parte, però, i favorevoli all'attacco sostengono che questo dovrebbe aver luogo anche senza il consenso degli Usa. Il sondaggio, inoltre, stabilisce che il 38 percento degli intervistati è convinto che Obama sia "amichevole" con Israele. Bush nel 2007 aveva un indice di gradimento in Israele che sfiorava il 70 percento.

GERMANIA: FIAT OFFRE 1 MLD PER OPEL

"La Fiat - ha detto Reineker Einenkel responsabile del comitato d'impresa dello stabilimento Opel di Bochum - ha aumentato la sua offerta ad un miliardo di euro". Secondo Einekel, l'offerta resta "insufficiente", perché Opel ha bisogno di circa 3,3 miliardi. Inoltre, ha aggiunto, Fiat "non ha ancora presentato un piano industriale e finanziario" per l'eventuale acquisizione. Il ministro dell'Economia tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg, ha detto da parte sua che l'offerta di Fiat è "interessante", che il marchio Opel deve essere mantenuto. Secondo il ministro, Marchionne ha assicurato che le perdite di posti di lavoro alla Opel non saranno drammatiche, ma senza quantificare. Propone di mantenere tre dei quattro impianti della casa tedesca in Germania.

STATI UNITI: PRESTO MISURE CONTRO I PARADISI FISCALI

Il presidente Obama ha proposto un piano di riforma del sistema fiscale che punta a riportare nelle casse del fisco circa 210 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Se verrà approvato dal Congresso si tratterà della maggiore stretta fiscale negli Stati Uniti dal 1986. Nel presentare il piano Obama ha sottolineato che "il codice fiscale americano è pieno di scappatoie che agevolano le aziende", e che non "possiamo premiare quelle società americane che operano oltreoceano" e che riescono a trovare il modo di evadere le tasse. Anche perché "pagare le tasse è un obbligo legato alla cittadinanza". Per questo, ha ribadito, "ho parlato della necessità di chiudere i paradisi fiscali oltreoceano". Il presidente Usa intende dichiarare illegali almeno tre "tecniche" utilizzate dalle imprese nordamericame per evitare di pagare le tasse attraverso le controllate estere. Finora alle multinazionali americane è stato consentito di far defluire gli utili ottenuti sui mercati esteri nei cosiddetti paradisi fiscali, come le isole Cayman, e le imprese hanno accumulato depositi per oltre 700 miliardi di dollari negli ultimi anni.

FEBBRE SUINA: NUOVI CASI, MA NON E' EMERGENZA

È salito a 1025 il numero totale di casi umani di influenza A H1N1 ufficialmente notificati all'Organizzazione mondiale della sanità che ha aggiornato a 20 il numero dei paesi colpiti, tra cui l'Italia. L'Oms non ha ritenuto di dover alzare il livello di allerta attualmente fissato a 5 su una scala di 6: "Continuiamo a registrare un gran numero contagi correlati a viaggi in un certo numero di Paesi e allo stesso tempo un movimento del virus in direzione del Sud" ha detto il vicedirettore dell'organizzazione, Fuji Fukuda in una conferenza stampa telefonica. "Non ci sono però - ha aggiunto - prove di casi di trasmissione in modo sostenuto e diffuso a livello comunitario in un'altra regione". Il Messico, presunto focolaio iniziale della malattia, ha segnalato 590 casi umani confermati in laboratorio, di cui 25 letali. Gli Usa hanno notificato 226 casi tra cui un decesso che porta a 26 il numero totale dei morti. Altri due casi della nuova influenza A/H1N1, entrambi a Roma, sono stati confermati oggi in Italia. Il primo dei due casi, rende noto il ministero della Salute, e' una ragazza di 16 anni rientrata in Italia da un viaggio in Messico ricoverata nell'ospedale Spallanzani; il secondo e' un bambino di 11 anni ricoverato nell'ospedale Bambino Gesu', anch'esso tornato da un viaggio in Messico. Erano sullo stesso volo aereo. In entrambi i casi, prosegue la nota del ministero, i pazienti sono stati sottoposti alla terapia antivirale.

ITALIA

ECONOMIA: CROLLO DEL PIL, CRESCE LA DISOCCUPAZIONE

Il prodotto interno lordo italiano calerà del 4,4% quest'anno, per poi tornare a crescere dello 0,1% nel 2010. La stima è contenuta nelle previsioni economiche di primavera messe a punto dalla Commissione europea, secondo cui dopo "un'altra forte contrazione nel primo trimestre del 2009" l'attività economica "continuerà a declinare per la maggior parte dell'anno, sebbene muovendosi gradualmente verso una stabilizzazione" che arriverà infine nel 2010. Il tasso di disoccupazione aumenterà dal 6,8% del 2008 all'8,8% nel 2009 e al 9,4% nel 2010. L'andamento negativo del Pil non sarà indolore per i conti pubblici. Il deficit, secondo Bruxelles, si attesterà al 4,5% quest'anno e al 4,8% il prossimo. Il debito salirà invece al 113% a fine 2009 e al 116,1% nel 2010, tornando sui "livelli record della fine degli anni '90". In calo l'inflazione, che dal 2,8% del 2008 scenderà all'1,9% nel 2009 e all'1,5% nel 2010. Gli economisti di Bruxelles, guidati dal direttore generale Marco Buti, sottolineano anche "il calo sostanziale della produttivita'", dal 4,2% nel 2008 al 3,3% nel 2009 allo 0,8% nel 2010.

ROMA: PROTESTE CONTRO IL MINISTRO RAZZISTA ISRAELIANO LIEBERMAN

Il neo ministro degli Esteri israeliano Lieberman, leader della destra radicale, è arrivato ieri sera a Roma, prima tappa di un tour che proseguirà a Berlino, Parigi e Praga. Lieberman è ricevuto da Berlusconi, dal presidente della Camera Fini, e dal collega Frattini. La visita, ufficialmente incentrata sulle sorti del processo di pace mediorientale sara' l'occasione per mettere a punto la cooperazione militare tra Italia e Israele e giunge alla vigilia del vertice italo-egiziano a Sharm el Sheikh e precede i colloqui negli Usa del presidente Obama col premier Netanyahu e con Abu Mazen. Uno striscione recante la scritta «Lieberman go home, Palestina libera» è comparso ieri sera sull'autostrada Roma-Fiumicino. Con questa iniziativa - si legge in una nota di Forumpalestina - comincia «la mobilitazione contro la presenza di chi propugna la pulizia etnica per la popolazione palestinese e contro la complicità italiana con la politica di apartheid e di occupazione israeliana della Palestina». Nel ribadire che «Lieberman non è un ospite gradito in Italia», Forumpalestina ricorda la manifestazione di protesta organizzata per le 18 di oggi nel centro di Roma, in largo Torre Argentina.

ROMA: ATTENTATO FASCISTA CONTRO L.O.A. ACROBAX

E’ l’una di notte tra domenica 3 Maggio e Lunedì 4 Maggio. Si sente una sgommata di una macchina che esce dal parcheggio, qualche istante e una prima esplosione, un paio di secondi e si sente la seconda. Appena usciti troviamo una delle nostre macchine con il vetro sfondato e del fumo che esce da dentro. A terra troviamo dei volantini su cui è scritto: “basta antifascismo. onore ai camerati caduti”. Questo è quello che è avvenuto la scorsa notte davanti al LOA Acrobax, ex cinodromo occupato a Roma; l’ennesima aggressione nella notte operata da ignoti. In realtà sono sconosciuti nel volto, ma molto evidenti nelle idee.

MILANO: PRESIDIO DI SOLIDARIETA' AL PROCESSO 12 FEBBRAIO (ROd'U)

Duecento compagni e compagne, italiani, francesi, svizzeri e tedeschi, stanno manifestando da stamattina a Milano contro il processo alla presunta nuova cellula brigatista scoperta durante l'”Operazione tramonto” del 12 febbraio 2007. Un processo che doveva concludersi oggi, ma che invece vedrà l'ufficializzazione della sentenza il prossimo 11 giugno. In mattinata c'è stato un presidio di solidarietà fuori dal tribunale; alcuni compagni e compagne sono riusciti a portare la protesta anche dentro l'aula. Effettuati inoltre un blocco stradale e una corteo non autorizzato nel primo pomeriggio, che ha portato fino in piazza San Babila le ragioni dell'opposizione ad un iter giudiziario che, secondo i manifestanti, è esclusivamente politico e repressivo. Il servizio con Laura dell'assemblea di scienze politiche di milano presente oggi all'iniziativa.