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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

PACCHETTO SICUREZZA

La Camera dei Deputati ha confermato la fiducia al governo approvando il primo dei tre maxiemendamenti dell'esecutivo al disegno di legge in materia di sicurezza. I voti a favore sono stati 316, 258 i contrari. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni auspica che il 'pacchetto sicurezza' venga approvato entro maggio al Senato. Il leader della Lega Bossi sulle perplessita' espresse sul dl dal presidente della Camera Gianfranco Fini replica: Io non esprimo perplessita', mi interessa solo il voto, basta che passi.

Pacchetto e Coordinamento donne contro il razzismo      

ABITARE IL MONDO, SENTIRSI A CASA

Non si è sentita a casa Nabruka Mimuni, suicida nel  Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria. Non era la sua casa il mare che si è portato via la giovane nigeriana Esat Ekos  e il suo bambino annegati nel canale di Sicilia. Non si è sentita a casa Dorina Kristinel il suo bambino bruciati nella tendopoli di Castel Fusano a Ostia. A quali vessazioni sono sottoposte le donne che in queste ore vengono respinte dalle nostre coste e spedite in lager libici nei quali  le organizzazioni umanitarie internazionali non possono entrare?

Noi non vogliamo essere complici di questa politica assassina.

Noi siamo solidali con le donne che fanno lo sciopero della fame a Ponte Galeria.

Le politiche razziste contro l’immigrazione dell’attuale  governo alimentano e si combinano con nuove forme di razzismo popolare – troppi ormai gli episodi di disumanità e violenza -, fondate su stereotipi e pregiudizi contro “lo straniero e il diverso”. Il risultato è una democrazia dimezzata , perché ogni forma di discriminazione è il contrario della democrazia; vogliono imporci  una cittadinanza e quindi anche una società chiusa e esclusiva, in cui tutte, native e migranti, stentiamo a riconoscerci. Al contrario in questi anni abbiamo  lavorato in tante, per aprire il nostro paese al mondo e alle tante diversità. Il nostro stare insieme, ciascuna con la propria soggettività, rielaborando insieme il nostro essere nate in Italia o altrove, le nostre esperienze migratorie o le nostre differenze, è già un condividere, un’alternativa dal basso e dall’alto, allo svilupparsi di un  nuovo razzismo.

SAREMO ANCHE NOI IN PIAZZA MERCOLEDI’ 13 A MONTECITORIO ORE 14.00 DOMENICA 17 MAGGIO AL PIGNETO ORE 16.00 IL 23 MAGGIO A MILANO

Roma, 11 maggio 2009

Milano: migranti

E' partito a Milano, da Porta Venezia, il corteo organizzato per denunciare ancora una volta la situazione assurda in cui si trovano i rifugiati politici del Corno d'Africa che vivono a Milano, quelli che il mese scorso occuparono un ex residence nella zona Bruzzano per rivendicare il diritto alla casa. Ascoltiamo, dalla manifestazione, Natalia del Comitato in supporto ai rifugiati politici di Milano.

CORRISPONDENZA raccolta nel pomeriggio durante il corteo.

Milano: studenti occupano stazione

Oggi dopo l'assemblea delle facoltà ribelli all'accademia di Brera in decine di studenti ci siamo diretti agli uffici di Trenitalia, reclamando prezzi adeguati per andare a Torino il 19 Maggio alla manifestazione contro il g8 university summit, prezzi a misura di studenti, lavoratori, dottorandi e ricercatori: precari della conoscenza che lavorano ogni giorno senza alcun tipo di retribuzione e riconoscimento, senza prospettive migliori per la ricerca e per la propria vita. Oggi abbiamo occupato gli uffici di Trenitalia per reclamare ciò che ci spetta, il diritto alla mobilità, come risposta siamo stati allontanati a spintoni, in perfetta sintonia con le politiche neoliberiste di Trenitalia spa, che nega, in tempi di crisi, ogni responsabilità nel impedire a migliaia di precari di potersi muovere liberamente, visto il costante aumento del prezzo dei biglietti. La nostra richiesta è ben chiara: andremo a Torino e pagheremo quanto potremo permetterci, perchè se il G8 è insostenibile, anche il ruolo di Trenitalia lo è.

"Vogliamo andare a Torino per contestare il G8 university summit, a cui parteciperanno anche i rettori delle università italiane (nonché la Gelmini) che non hanno fatto nulla, se non delle dichiarazioni cadute nel vuoto, per bloccare la legge 133, ma anzi hanno accolto una legge blanda come la 180. Se qualcuno deve pagare i treni per Torino deve essere chi non riconosce il lavoro cognitario che quotidianamente svolgiamo nelle aule delle nostre università e scuole, chi firma i tagli all'università e alla ricerca, chi in base alla produttività capitalista seleziona università di serie A e di serie B; se c'è qualcuno che deve pagare è chi ha organizzato e sarà presente al convegno di Torino: Crui e Governo."

rete studneti contro il g8 milano coordinamento dei collettivi studenteschi network dei collettivi universitari per l'autoformazione

CENTRALE ENEL BRINDISI Rischia l'amputazione di una gamba un operaio di 23 anni, Alessandro Palma, rimasto schiacciato dal muletto che stava guidando e che si è ribaltato mentre era al lavoro nella Centrale Enel di Brindisi. Il fatto è avvenuto ieri sera a tarda ora. Palma, brindisino, è dipendente della ditta appaltatrice 'Cannonè che esegue lavori di manutenzione all'interno dell'impianto. È questo l'ennesimo incidente sul lavoro avvenuto all'interno dell'impianto. L'ultimo in ordine di tempo nel novembre 2008 quando il 54enne Vincenzo Manderino perse la vita, dopo giorni di agonia, per le conseguenze di una caduta all'interno di una cisterna

LIBANO

Il premier libanese Fuad Siniora ha preso atto della consegna da parte di Israele all'Unifil delle mappe delle zone del sud Libano in cui l'esercito israeliano utilizzò le bombe a grappolo nella guerra del 2006, ma ha allo stesso tempo sottolineato che si tratta di un passo che arriva con quasi tre anni di ritardo. «Le mappe e l'indicazione dei luoghi dovevano essere forniti immediatamente dopo l'approvazione della risoluzione internazionale», ha detto il premier in un comunicato riferendosi alla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'Onu che nell'agosto del 2006 ha posto fine dopo 34 giorni al devastante conflitto tra forze israeliane e guerriglieri Hezbollah. Nel comunicato, pubblicato oggi dalla stampa di Beirut, Siniora ringrazia il comandante dell'Unifil (la forza Onu dispiegata nel sud del Paese), il generale Claudio Graziono, e il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, per aver aiutato il Libano ad ottenere le mappe, consegnate ieri proprio al generale Graziano. Fonti governative libanesi citate dal quotidiano an Nahar hanno affermato che la consegna delle mappe «conferma che Israele ha violato la legge e le convenzioni internazionali utilizzando le bombe a grappolo» in Libano.

ISRAELE: Amira Hass

Rientrata in Israele dopo alcuni mesi di permanenza di lavoro a Gaza, la cronista di Haaretz Amira Hass è stata ieri fermata, interrogata dalla polizia israeliana e quindi rilasciata dietro cauzione. La giornalista si è impegnata a non tentare di rientrare nella Striscia per i prossimi 30 giorni. Hass è sospettata di aver ignorato i severi ordini dei responsabili militari che vietano ai cittadini israeliani di entrare in zone nemiche, fra cui è inclusa la striscia di Gaza. Già alcuni mesi fa la Hass era riuscita a raggiungere Gaza passando via mare, con l'aiuto di una imbarcazione di pacifisti internazionali. Ma dopo un breve soggiorno i responsabili dei servizi di sicurezza di Hamas l'avevano esortata a lasciare la Striscia non sentendosi in grado di garantire la sua incolumità. In seguito Hass - che parla arabo fluente e che è una conoscitrice della società palestinese - è egualmente rientrata a Gaza da dove ha inviato numerose corrispondenze che il suo giornale ha pubblicato con grande evidenza. Nei mesi scorsi oltre ad Hass un altro giornalista israeliano (Shlomi Eldar della Tv Canale 10) è riuscito ad entrare brevemente a Gaza. Anch'egli è stato interrogato dalla polizia al suo ritorno in Israele, e diffidato dal tornare in quel «territorio nemico»

SRI LANKA L'ospedale da campo allestito nell'ex scuola elementare di Mullivaikal, l'unico attivo nella zona dei combattimenti tra esercito e ribelli tamil nel nord-est dello Sri Lanka, oggi è stato nuovamente colpito dall'artiglieria governativa: i morti sarebbero almeno quindici, forse venti.

Lo ha reso noto il dottor Shanmugaraj, responsabile sanitario governativo distrettuale rimasto ad assistere i civili tamil. Shanmugaraj ha riferito che attorno all'una del pomeriggio (le 9:30 del mattino in Italia) due proiettili di mortaio hanno colpito una camerata e l'ufficio amministrativo dell'ospedale, uccidendo almeno quindici tra pazienti ricoverati dopo i precedenti bombardamenti.

Colombia

La senatrice Zulema Jattin del ‘Partido de la U’ (maggioranza di governo) e il deputato Jairo Alberto Llano del ‘Partido Liberal Colombiano’ (Plc) hanno rinunciato ai loro seggi in parlamento dopo essere finiti agli arresti per ordine della Corte suprema di giustizia che li accusa di “associazione a delinquere” per collusioni con gli squadroni paramilitari di estrema destra; Llano sostituiva peraltro un collega, Enrique Emilio Ángel, già condannato a 45 mesi di prigione per gli stessi motivi. Uscendo formalmente dal parlamento, le inchieste aperte nei loro confronti diventano di competenza della procura generale alle cui decisioni è consentito presentare appello, contrariamente a quelle del massimo tribunale. Con Jattin e Llano sono oltre 70 i parlamentari indagati (la metà dei quali agli arresti), in larga parte appartenenti alla maggioranza, per vincoli con le disciolte Autodifese unite della Colombia (Auc), la più grande organizzazione paramilitare colombiana accusata, tra l’altro, di efferati massacri di civili: l’inchiesta era partita nel novembre 2007 dopo la diffusione di un documento noto come ‘Acuerdo de Ralito’ siglato nel giugno 2001 tra i comandanti delle Auc e almeno una quarantina di esponenti politici; una sorta di ‘patto’ con cui i firmatari si impegnavano a creare un “movimento nazionale a sostegno dei paramilitari”.

ALTRI DUE EX-MINISTRI RICERCATI OTTENGONO ASILO IN PERÙ

Economia e Politica, Brief

Il governo di Lima ha deciso di accordare l’asilo politico ad altri due ex-ministri boliviani ricercati dalla magistratura del loro paese, dopo aver già accolto all’inizio della settimana, tra le dure critiche di La Paz, l’ex-titolare del dicastero delle Finanze, Jorge Torres Obleas. Si tratta degli ex-ministri della Sanità, Javier Torres Goitia, e della Partecipazione popolare, Mirtha Quevedo, già esponenti del governo conservatore di Gonzalo Sánchez de Lozada (1993-’97 e 2002-2003), rinviati a giudizio in Bolivia per “genocidio” in relazione alle violenze che nel 2003 portarono alla rinuncia dell’esecutivo, con un bilancio di oltre 60 morti; abbandonando il paese andino, Sánchez de Lozada si era rifugiato negli Stati Uniti, dove risiedono anche i suoi ex-ministri della Difesa, Carlos Sánchez, e degli Idrocarburi, Jorge Berindoague: nei loro confronti sono finora risultate vane le richieste di estradizione avanzate da La Paz. Il ministro degli Esteri peruviano José García Belaúnde ha comunicato inoltre di aver inviato una nota di protesta all’ambasciatore boliviano a Lima, Franz Solano, per le dichiarazioni rilasciate dal presidente Evo Morales che nei giorni scorsi aveva fortemente contestato il governo peruviano definendo il suo collega Alan García “chabacano” (volgare). “Prima, quando Bush era presidente, i delinquenti scappavano negli Stati Uniti. Oggi vanno in Perù perché sanno che il presidente li protegge” aveva detto, tra l’altro, Morales.

John Demjanjuk è ritenuto responsabile della morte di 29 mila ebrei

La presunta ex guardia di un campo di concentramento nazista, John Demjanjuk, può sopportare il carcere prima di venire processato.Secondo quanto hanno detto fonti della polizia tedesca, Demjanjuk, considerato responsabile dell'uccisione di 29 mila ebrei, è in buono stato di salute e quindi compatibile con la detenzione carceraria prima del processo. Demjanjuk è rinchiuso nella prigione di Stadelheim, a Monaco, dove è arrivato lo scorso martedì dagli Stati Uniti.

India: elezioni

191-203 seggi al centro-sinistra di Sonia Gandhi; 180-191 al centro destra; 113-121 seggi al ‘Terzo Fronte’ delle sinistre I primi exit-poll resi noti dopo la chiusura dei seggi per le elezioni politiche indiane danno in vantaggio la colazione di centro-sinistra attualmente al governo: l'Alleanza Progressista Unita (Upa) guidata dal Partito del Congresso di Sonia Gandhi.

L'Upa avrebbe ottenuto tra i 191 e i 203 seggi dei 543 in ballo, mentre la colazione di centro-destra, l'Alleanza Nazionale Democratica (Nda) guidata dai nazionalisti del Bharatiya Janata Party (Bjp) avrebbe tra i 180 e 191 seggi. Nessuno dei due schieramenti raggiungerebbe quindi la soglia dei 272, ovvero la maggioranza assoluta, necessaria per poter formare da solo il futuro governo. Necessaria, e probabile, un accordo di governo tra il centro-sinistra e il Terzo Fronte, la coalizione dei partiti comunisti, socialisti e degli ‘intoccabili', che secondo gli exit-poll avrebbe ottenuto tra i 113 e 121 seggi.

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

LIBANO

Il premier libanese Fuad Siniora ha preso atto della consegna da parte di Israele all'Unifil delle mappe delle zone del sud Libano in cui l'esercito israeliano utilizzò le bombe a grappolo nella guerra del 2006, ma ha allo stesso tempo sottolineato che si tratta di un passo che arriva con quasi tre anni di ritardo. «Le mappe e l'indicazione dei luoghi dovevano essere forniti immediatamente dopo l'approvazione della risoluzione internazionale», ha detto il premier in un comunicato riferendosi alla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'Onu che nell'agosto del 2006 ha posto fine dopo 34 giorni al devastante conflitto tra forze israeliane e guerriglieri Hezbollah. Nel comunicato, pubblicato oggi dalla stampa di Beirut, Siniora ringrazia il comandante dell'Unifil (la forza Onu dispiegata nel sud del Paese), il generale Claudio Graziono, e il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, per aver aiutato il Libano ad ottenere le mappe, consegnate ieri proprio al generale Graziano. Fonti governative libanesi citate dal quotidiano an Nahar hanno affermato che la consegna delle mappe «conferma che Israele ha violato la legge e le convenzioni internazionali utilizzando le bombe a grappolo» in Libano.

Hezbollah fornisce alle milizie palestinesi della Striscia di Gaza «ogni genere di supporto». Lo ha ammesso Naim Qassem, numero due del partito sciita libanese, in un'intervista al quotidiano britannico 'Financial Times', il quale ricorda che si tratta della prima ammissione esplicita dell'appoggio di Hezbollah a Hamas. «Non vogliamo parlare dei dettagli di questo supporto - ha precisato Qassem, intervistato in una località segreta a sud di Beirut - Basti dire che forniamo loro ogni mezzo che possa aiutare la resistenza palestinese, ogni mezzo possibile». Il numero due di Hassan Nasrallah ha preferito non precisare se il supporto del suo movimento a Hamas consista nella fornitura di armi o nella formazione militare

ISRAELE

Rientrata in Israele dopo alcuni mesi di permanenza di lavoro a Gaza, la cronista di Haaretz Amira Hass è stata ieri fermata, interrogata dalla polizia israeliana e quindi rilasciata dietro cauzione. La giornalista si è impegnata a non tentare di rientrare nella Striscia per i prossimi 30 giorni. Hass è sospettata di aver ignorato i severi ordini dei responsabili militari che vietano ai cittadini israeliani di entrare in zone nemiche, fra cui è inclusa la striscia di Gaza. Già alcuni mesi fa la Hass era riuscita a raggiungere Gaza passando via mare, con l'aiuto di una imbarcazione di pacifisti internazionali. Ma dopo un breve soggiorno i responsabili dei servizi di sicurezza di Hamas l'avevano esortata a lasciare la Striscia non sentendosi in grado di garantire la sua incolumità. In seguito la Hass - che parla arabo fluente e che è una conoscitrice della società palestinese - è egualmente rientrata a Gaza da dove ha inviato numerose corrispondenze che il suo giornale ha pubblicato con grande evidenza. Nei mesi scorsi oltre alla Hass un altro giornalista israeliano (Shlomi Eldar della Tv Canale 10) è riuscito ad entrare brevemente a Gaza. Anch'egli è stato interrogato dalla polizia al suo ritorno in Israele, e diffidato dal tornare in quel «territorio nemico»

CHINA

Una trentina di persone sono ancora in prigione in seguito al massacro di piazza Tiananmen del giugno 1989. Lo afferma, in un documento diffuso oggi, l' organizzazione umanitaria internazionale Dui Hua (Dialogo), che si occupa di diritti umani in Cina. L' organizzazione precisa di aver corretto la sua precedente stima di 60 detenuti in base alle informazioni ricevute «da attivisti umanitari e dal governo cinese». I detenuti erano in gran parte giovani operai, una circostanza che conferma il comportamento del governo di Pechino, che in questi anni ha punito con severità i cittadini comuni che sono stati coinvolti nel movimento per la democrazia e si è dimostrata più disposta alla clemenza quando si è trattato di intellettuali e persone appartenenti all' elitè. Le condanne sono state inflitte per aver dato fuoco a mezzi militari o aver attaccato i soldati. Nel documento, Dui Hua fornisce i nomi di 16 persone che sono detenute o che si ritiene siano ancora detenute e aggiunge che esistono «almeno un' altra dozzina» di detenuti dei quali non si conoscono i nomi.

SRI LANKA L'ospedale da campo allestito nell'ex scuola elementare di Mullivaikal, l'unico attivo nella zona dei combattimenti tra esercito e ribelli tamil nel nord-est dello Sri Lanka, oggi è stato nuovamente colpito dall'artiglieria governativa: i morti sarebbero almeno quindici, forse venti.

Lo ha reso noto il dottor Shanmugaraj, responsabile sanitario governativo distrettuale rimasto ad assistere i civili tamil intrappolati dall'avanzata dell'esercito nel territorio in mano ai ribelli dell'Ltte, dove sono ancora intrappolati 50 mila civili tamil. Shanmugaraj ha riferito che attorno all'una del pomeriggio (le 9:30 del mattino in Italia) due proiettili di mortaio hanno colpito una camerata e l'ufficio amministrativo dell'ospedale, uccidendo almeno quindici tra pazienti ricoverati dopo i precedenti bombardamenti. Tra le vittime anche un giovane medico singalese volontario della Croce Rossa Internazionale.

CENTRALE ENEL BRINDISI Rischia l'amputazione di una gamba un operaio di 23 anni, Alessandro Palma, rimasto schiacciato dal muletto che stava guidando e che si è ribaltato mentre era al lavoro nella Centrale Enel di Brindisi. L'incidente è avvenuto ieri sera a tarda ora. Palma, brindisino, è dipendente della ditta appaltatrice 'Cannonè che esegue lavori di manutenzione all'interno dell'impianto. Probabilmente, a causare il ribaltamento del mezzo è stata una buca nel terreno. Il giovane operaio è stato soccorso dai suoi compagni di lavoro che hanno allertato gli operatori del 118 e la polizia. Il giovane è stato trasportato d'urgenza all'ospedale 'Perrinò, dove è ricoverato in gravissime condizioni. Potrebbe, infatti, subire l'amputazione della gamba sinistra che è stata spappolata. È questo l'ennesimo incidente sul lavoro avvenuto all'interno dell'impianto. L'ultimo in ordine di tempo nel novembre 2008 quando il 54enne Vincenzo Manderino perse la vita, dopo giorni di agonia, per le conseguenze di una caduta all'interno di una cisterna

PACCHETTO SICUREZZA

La Camera dei Deputati ha confermato la fiducia al governo approvando il primo dei tre maxiemendamenti dell'esecutivo al disegno di legge in materia di sicurezza. I voti a favore sono stati 316, 258 i contrari.


Gr 9:30

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ITALIA


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gror090513 (last edited 2009-05-13 17:22:47 by anonymous)