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TORINO: LE CONTESTAZIONI AL G8 DELL'UNIVERSITA'

E' molto tesa la situazione a Torino in occasione del contro summit al G8 sull'università. Questa mattina davanti al Castello del Valentino, sede della facoltà di Architettura, dove fra poco inizierà il G8 dell'Università alla presenza di 40 rettori provenienti da 19 paesi del mondo la polizia ha caricato alcune decine di studenti determinati a presidiare l'area. Gli studenti hanno srotolato anche uno striscione con la scritta "A Torino c'é Profumo di marcio" che fa riferimento al rettore del Poliltecnico, Francesco Profumo, che è tra gli organizzatori dell'iniziativa. Sono volate le prime manganellate, mentre i giovani hanno tirato uova contro polizia e carabinieri. Gli studenti si sono spostati in quartiere San Salvario. L'obiettivo è raggiungere il vicino corso Vittorio Emanuele per bloccare la circolazione. I manifestanti chiedono anche che vengano rilasciati i quattro giovani che sono stati fermati dalle forze dell'ordine per essere identificati dopo le cariche di stamattina. E' partita ieri la 3 giorni contro il G8 University Summit di Torino. Il via alla mobilitazione contro il G8 dell'università l'ha dato il corteo, sfilato per le vie del centro cittadino nel pomeriggio di ieri, indetto a conclusione del campeggio "Climat Camp", partito venerdì e ieri conclusosi con la manifestazione. Oltre 500 studenti e studentesse sono partiti da piazza Vittorio con un corteo allegro ma determinato nella denuncia dell'inaccettabile G8 torinese. I manifestanti hanno provato ad effettuare 2 deviazioni rispetto al percorso autorizzato, nel tentativo di avvicinarsi il più possibile all'hotel dove albergano i 50 rettori e presidenti d'ateneo che partecipano ai lavori del summit. Il corteo è andato poi a concludersi al parco del Valentino. Intorno alle 19 sono invece iniziate le azioni della rete contro il G8 dell'università, in una Torino blindata, in special modo il quartiere universitario, colmo di celere schierata e camionette di trasverso sulle strade. L'Onda ha assediato la Mole Antoneliana dove erano in visita i rettori lanciando contro la polizia gavettoni d'acqua. La celere ha risposto con delle cariche di alleggerimento. Infine, nella serata di ieri si è svolto il primo dibattito di discussione e confronto: beni comuni e movimenti a difesa del territorio, nel continuo dell'elaborazione di un discorso su ambiente sostenibilità sviluppo, con segno capovolto rispetto alla farsa laccata di verde ed insostenibile in discussione nel G8 dell'università

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Uccisi il capo delle Tigri Tamil e i suoi due luogotenenti

L'intera dirigenza delle Tigri Tamil (Ltte) e' stata "eliminata", secondo quanto ha annunciato la tv pubblica Itn, dello Sri Lanka. "Insieme al capo Vellupillai Prabhakaran e ai suoi due luogotenenti, Pottu Amman e Soosai, che sono stati uccisi, e' l'insieme della dirigenza delle Tigri terroriste a essere stata eliminata", ha detto la tv.

I militari: tutta l'isola sotto controllo Per la prima volta dal 1983, dall'inizio della guerra civile, l'intera isola di Sri Lanka e' sotto il controllo dell' esercito regolare, che hanno sconfitto i ribelli delle Tigri Tamil. Lo hanno annunciato i militari.

Ucciso anche il figlio del leader Abche Charles Antony, figlio del leader dell'Esercito di liberazione delle Tigri Tamil e' stato ucciso durante gli ultimi scontri fra l'esercito e la guerriglia.

L'Ue chiede un'indagine presunte violazioni dei diritti umani L'Unione europea chiede che venga avviata un'indagine indipendente sulle presunte violazioni dei diritti umani in Sri Lanka e chiede che i responsabili siano assicurati alla giustizia. E' quanto si legge in una bozza di conclusioni del Consiglio Esteri di cui l'ANSA ha preso visione. "L'Ue chide che le presunte violazioni delle leggi siano accertare attraverso un'indagine indipendente", si legge nella bozza che i ministri discuteranno oggi. "I responsabili - prosegue il documento - dovranno essere assicurati alla giustizia".

AMAZZONIA: DOPO PROTESTE, INDIGENI ACCETTANO DI TRATTARE CON GOVERNO

Gli indigeni della regione amazzonica, che protestano contro una serie di leggi considerate “lesive” dei loro diritti sulle risorse del territorio nel quale vivono da sempre, hanno revocato un appello alla ‘insurgencia’ e accettato un compromesso con il governo per trovare una soluzione negoziata. La decisione è stata presa dopo che venerdì scorso il governo aveva autorizzato l’esercito a intervenire per garantire la prestazione dei servizi di base nei distretti interessati dalla protesta. Il presidente Alan García aveva in precedenza criticato la presa di posizione dei dirigenti indigeni dicendo che “le terre dell’Amazzonia sono vostre e dei vostri figli, ma sono anche di tutta la nazione”. La mobilitazione indigena va avanti dallo scorso aprile contro alcuni decreti approvati a dicembre nell’ambito del piano di adeguamento della legislazione previsto dal Trattato di libero commercio con gli Stati Uniti, entrato in vigore a febbraio. Migliaia di nativi hanno occupato impianti petroliferi e altre infrastrutture in diverse province chiedendo l’abrogazione di due normative sullo sfruttamento delle foreste e le risorse idriche che, sostengono, vulnerano i loro diritti, sia per l’impatto sull’ambiente che per la mancanza di una preventiva consultazione popolare.

Nigeria, i miliziani chiudono la rotte commerciali del Delta del Niger

A seguito degli scontri avvenuti nei giorni scorsi i ribelli dichiarano inutilizzabili i canali per l'importazione e l'esportazione

Il più importante gruppo di miliziani nigeriani ha dichiarato la chiusura di alcune importanti rotte navali sia per l'importazione di raffinati petroliferi, sia per l'eportazione di greggio e di gas.

I ribelli hanno dichiarato la chiusura delle tratte marittime come risposta al raid di un elicottero e di una lancia militare contro il proprio campo base. A sua volta il raid dell'esercito rispondeva a un feroce attacco che i miliziani avevano portato nei confronti di due imbarcazioni nella giornata di venerdì, dando vita al più cruento scontro a fuoco degli ultimi otto mesi. Il Movimento per l'Emancipazione del Delta del Niger, Mend, ha dichiarato in una e-mail: "Abbiamo ordinato la chiusura dei più importanti canali alle imbarcazioni delle industrie petrolifere. Questo significa che chi navigherà su queste rotte lo farà a proprio rischio". Nel raid condotto dall'esercito sono stati liberati 17 ostaggi, sette filippini, sette ucraini e quattro nigeriani, che erano stati sequestrati nell'attacco del Mend di venerdì. Il delta del Niger è una delle zone del mondo più ricche di petrolio al momento è sfruttato completamente a causa delle continui scontri tra ribelli e forze di sicurezza.

Somalia: Shabaab conquistano citta di Mahaday senza trovare resistenza'

Gli Shabaab, milizie islamiche, continuano l'avanzata e oggi sono entrati senza colpo ferire in un'altra citta' strategica. Si tratta di Mahaday, nella regione del Medio Shebeli, poco piu' di 20 km a nord di Jowhar, che avevano conquistato ieri, anche in quel caso senza trovare resistenza. Lo si apprende a Nairobi da fonti certe e concordi. Ieri gli insorti hanno portato via da alcune agenzie di cooperazione internazionale materiali strategici per la prosecuzione della guerra.

Lituania, Grybauskaite eletta presidente

L'ex commissario europeo al bilancio sarà la prima donna a guidare il paese baltico

Dalia Grybauskaite, 53 anni, è stata eletta presidente della Lituania al primo turno con il 69.04 percento dei consensi. La Grybauskaite sarà il pimo capo di stato lituano donna.

La Grybauskaite si era candidata alle presidenziali come indipendente e succede a Valdas Adamkus, 82 anni, per dieci anni a capo dello Stato baltico. Il presidente in Lituania non ha potere esecutivo, ha piuttosto un ruolo di controllo, in paricolare in politica estera e per cio che concerne giustizia e difesa. Il capo di Stato ha però possibilità di influenzare le decisioni in cambito economico e di bilancio, nonchè sulla composizione del governo. La Grybauskaite ha già dichiarato che il suo primo atto ufficiale saà di valutare il lavoro del governo, ed entro quindici giorni, proporrà la candidatura di un nuovo primo ministro.

LA TERRA TREMA A LOS ANGELES, UNA SCOSSA MAGNITUDO 5.0

LOS ANGELES - Un terremoto di magnitudo 5.0 ha scosso domenica sera la città di Los Angeles, in California. Lo rende noto l'Istituto americano di studi geologici (Usgs). Al momento non ci sono notizie di vittime o danni. Il sisma si è prodotto alle 20:40 locali (le 4:40 di oggi in Italia) a 13,5 km di profondità sotto la zona di Lennox, a 15 km dal centro di Los Angeles. I residenti di una vasta area della città hanno avvertito una scossa lunga circa 15 secondi. Un portavoce dei Vigili del fuoco di Los Angeles afferma che non sono stati segnalati danni o feriti.

ITALIA

Nel piano Marchionne l'addio a Lancia per Opel

Eccolo, il piano Marchionne per inserire Opel nell'orbita del Lingotto. Secondo il settimanale tedesco Automobilwoche prevede la scomparsa del marchio Lancia. "Secondo il piano, Lancia dovrebbe essere soppressa a favore di Opel", ha spiegato al giornale una persona vicina all'ad di Fiat, Sergio Marchionne.

Progetto globale Secondo il progetto la svedese Saab verrebbe inoltre fusa con Chrysler e dovrebbe costruire in futuro modelli sportivi e cabrio; Alfa Romeo potrebbe invece trarre vantaggio dalle tecnologie Opel e costruire un altro, grosso modello. Il nuovo gruppo dovrebbe produrre oltre cinque milioni di auto all'anno e servire anche mercati come l'Asia e l'America latina, aggiunge Automobilwoche.

Partita Opel alle battute decisive L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, avrebbe assicurato al governatore del Nord Reno-Westfalia, Juergen Ruettgers (Cdu), che la Fiat manterrà tutti gli impianti della Opel in Germania nel caso in cui l'acquisto della casa automobilistica tedesca andasse in porto. Lo scrive oggi il tabloid Bild, rivelando che il manager di Torino ha incontrato l'esponente dell'Unione durante il fine settimana a Colonia. L'incontro è stato confermato all'agenzia stampa tedesca Dpa da un portavoce della cancelleria della regione, che però non ha voluto fornire dettagli sui contenuti dei colloqui. Il Nord Reno-Westfalia ospita l'impianto di Bochum della Opel, che dà lavoro a 5.000 persone.

Secondo la Bild, Marchionne avrebbe garantito che anche questa fabbrica uscirebbe indenne dal piano di ristrutturazione preparato per la controllata Gm. Secondo quanto ha riferito il portavoce della regione, l'incontro fra Marchionne e Ruettgers si è tenuto in un hotel di Colonia ed e' durato circa un'ora e mezza. L'8 maggio il manager del Lingotto aveva incontrato i governatori dell'Assia (Roland Koch, Cdu) e della Renania Palatinato (Kurt Beck, Spd), le regioni tedesche dove si trovano gli impianti di Ruesselsheim e Keiserslautern della Opel.

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