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Sette morti sul lavoro nel fine settimana

Sette persone sono morte mentre erano impegnate nei rispettivi luoghi di lavoro. Venerdì hanno perso la vita un macellaio di 45 anni, Lino Sporzon (in seguito a una ferita con un coltello), e Giuseppe Gorgoglione (22 anni), schiacciato dal peso del cancello che stava trasportando in un calzaturificio alla periferia di Barletta. Un agricoltore di 81 anni, inoltre, è morto a Marzala del Vallo (Trapani) mentre lavorava nell'azienda agricola di famiglia e un altro, di 61 anni, in provincia di Bologna, schiacciato dal trattore che stava guidando. Nella giornata di sabato, invece, sono morti un operaio di 35 anni, Giuseppe Santamaria, a Larciano, in provincia di Pistoia, e un agricoltore di 42 anni a Teramo, Gaetano Gori. In conclusione, l'operaio tunisino di 43 anni che era rimasto gravemente ferito a Recanati il 27 maggio è stato dichiarato clinicamente morto.

Dati Inail sugli incidenti sul lavoro che hanno coinvolto lavoratori stranieri

Di solito non ci inteessa fornire la citadinanza delle persone che muoiono o che subiscono incidenti sui luighi di lavoro, ma sembra utle invece citare i dati pubblicati dall'Inail e che sono lo spechio del mondo lavorativo diu qeusto paese e che confermano gli scenari disegnati da chi quotidianamente lotta per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Registrate 140mila denunce e 178 morti bianche. Colpiti in particolare i lavoratori provenienti da Romania, Albania e Marocco. I settori più a rischio: costruzioni, industria dei metalli e trasporti. Tra le regioni maglia nera a Lombardia, Emilia Romagna e Veneto

Cresce in Italia il numero degli infortuni sul lavoro tra gli stranieri. Nel 2007 sono state oltre 140mila le denunce, di cui 178 relative a incidenti mortali. In totale la quota di infortuni degli immigrati ha superato ormai il 15% del totale, con un aumento, solo nell'ultimo anno, di oltre 11 mila casi rispetto al 2006. Il fenomeno in parte è spiegato dalla crescita dell'occupazione straniera nel nostro paese. Il dato degli incidenti è comunque in controtendenza rispetto all'andamento generale, per il quale si riconferma, invece, il trend decrescente osservato negli ultimi anni. In generale, quindi, la riduzione annua complessiva degli infortuni dell'1,7% per il 2007, è il risultato della contrazione delle denunce degli infortuni a lavoratori italiani e dell'aumento di quelle degli stranieri. Lo rende noto l'INAIL, in occasione della presentazione oggi a Roma del progetto "Lavorare sicuri". Rispetto ai Paesi di provenienza l'aumento è stato maggiore tra i migranti dell'Unione europea, quasi il 150% in più rispetto all'anno precedente. Il fenomeno è dovuto all'ingresso dal primo gennaio 2007 di Romania e Bulgaria in Ue. Se si considera, invece, il settore di attività economica, il numero più alto di infortuni si rileva in quelle attività dove più forte è l'impiego di manodopera straniera, cioè nelle costruzioni, nell'industria dei metalli e nei trasporti. Per quanto riguarda le morti sul lavoro, gli 11 casi in più rispetto al 2006 hanno riguardato in modo particolare i lavoratori dell'industria e servizi. In totale le denunce mortali dei migranti rappresentano poco meno del 15% del totale, ma l'entrata tra i Paesi comunitari della Romania, che detiene il primato delle morti bianche nel nostro paese, ha fatto aumentare i casi per i Paesi dell'Unione di oltre due volte e mezzo. Il maggior numero di incidenti e morti sul lavoro, infatti si registra per lavoratori originari della Romania, del Marocco e dell' Albania. Rispetto, infine, alle regioni il maggior numero di casi tra gli stranieri si registra in Lombardia con 29 mila denunce e 45 casi mortali(21% del totale); Emilia Romagna con 27mila infortuni e 25 morti su lavoro (19%) e Veneto con 24 mila incidenti e 21 morti (17%).

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