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NOTIZIE BREVI

ESTERI

DELTA DEL NIGER: APPELLO AL CESSATE-IL-FUOCO, MEND DENUNCIA VITTIME CIVILI

Un appello contro la militarizzazione del Delta del Niger, teatro da un mese di un’operazione militare delle forze speciali dell’esercito (Jtf), e per un immediato cessate-il-fuoco: è la richiesta dei principali esponenti delle comunità che vivono nella regione meridionale ricca di petrolio, di alcuni partiti politici locali e di organizzazioni per i diritti civili riunitisi ieri ad Abuja in un comitato, che si è chiamato ‘Accordo Clapperton’. Nel comunicato, al quale i quotidiani nigeriani dedicano oggi ampio spazio, si legge che la questione del sottosviluppo nella regione del Delta “non è mai stata affrontata in modo giusto: non è un problema degli Ijaw o degli Ogoni, ma un problema di tutta la nazione e l’idea che le armi portino lo sviluppo è un grave errore; l’autorità si guadagna con la fiducia, non può essere imposta con i cannoni”.

Due attentati in Pakistan, ucciso il rettore dell'università

Nuovi attentati in Pakistan, due esplosioni una a Lahore e l’atra a Peshawar. Gli attentati sono avvenuti a distanza di venti minuti l’uno dall’altro al termine delle preghiere del Venerdì. Nell’attentato di Lahore all’interno di una scuola islamica e’ morto il rettore dell’Universita’ islamica Kamia Naimia, Sarfraz Naim, questo e’ quello che ha riferito il pro-rettore. La vittima era nota per le sue posizioni anti-talebane ed e' deceduto durante il trasporto in ospedale a cause delle gravi ferite riportate.Il bilancio delle vittime potrebbe essere destinato a salire data l’entità dell’esplosione che provocato la caduta di alcuni muri dell’edificio. Nell’esplosione alla moschea di Noshehra, citta’ nel nord-ovest, distante un centinaio di chilometri da Islamabad sono morte altre tre persone, mentre altri venti fedeli sono rimasti feriti.

Per le elezioni si intensifica l'offensiva Gli attacchi sono avvenuti nel momento in cui si stanno intensificando i controlli contro i ribelli talebani al confine con l'Afghanistan data la concomitanza delle elezioni e quando il Congresso americano ha triplicato gli aiuti per il Pakistan.

Georgia: scontri a Tbilisi tra polizia e oppositori

MOSCA - Scontri tra polizia e attivisti dell'opposizione georgiana sono avvenuti oggi a Tbilisi, dove la situazione resta tesa e instabile. Gli incidenti sono incominciati quando il presidente del parlamento, David Vakradze, ha lasciato l'edificio dell'Assemblea in auto. Alcune decine di manifestanti dell'opposizione hanno bersagliato la vettura con sassi, uova e altri oggetti. E' prontamente intervenuta la polizia, e negli scontri una quindicina di dimostranti hanno riportato traumi e contusioni.

Dal 9 aprile scorso l'opposizione manifesta quotidianamente a Tbilisi per chiedere le dimissioni del presidente georgiano Mikhail Saakashvili, che non intende in alcun modo andarsene.

Argentina, morto Rodolfo Almiron assassino legato all'Alleanza Anticomunista Argentina

Fu accusato di decine di omucidi quando era uno dei leader della Triple A

Rodolfo Almiron, uno dei più importanti capi della Triple A, l'Alleanza Anticomunista Argentina, organizzazione paramilitare di ultra destra che negli anni Settanta fu protagonista di una serie quasi infinita di nefandezze di ogni tipo, è morto la scorsa settimana a Buenos Aires. Almiron aveva 73 anni. La notizia però è stata diffusa solo oggi dalla stampa argentina.

Si pensa che la Triple A sia responsabile di almeno 1000 omicidi. Fra i soggetti più colpiti dall'organizzazione paramilitare di estrema destra ci sono politici, poliziotti, professori, artisti e intellettuali schierati "a sinistra". Almiron è stato commissario della polizia federale e dopo quell'esperienza collaborò sempre più attivamente con il controverso Josè Lopez Rega, oscuro personaggio della politica argentina durante il governo di Juan Domingo Peron. Lo seguì anche quando Rega fu inviato come ambasciatore in Spagna. Una vita all'insegna della violenza quella di Almiron.

Nel 2006 Almiron fu arrestato (grazie anche all'abolizione in Argentina delle leggi che per anni avevao favorito i responsabili di terrorismo) a Torrent, piccola località nei pressi di Valencia dopo essere stato per anni a fare il cameriere in un ristorante di Madrid. Dal 2008 era stato estradato dalla Spagna a Buenos Aires. Da qualche tempo Almiron era sofferente per via di un'embolia cerebrale che gli aveva fatto ottenere gli arresti domiciliari. Il 4 giugno scorso un giudice federale lo aveva dichiarato "incapace" sospendendo anche i procedimenti a suo carico. Il giorno dopo Almiron è deceduto.

Murdoch ci crede e lancia il dardo

Alla fine è sceso in campo anche lui, “Lo squalo”, Rupert Murdoch. “I giorni di internet come è adesso finiranno presto, questo modello di business funziona male”, ha dichiarato secco, aggiungendo che “È ovvio che si deve far pagare per i contenuti sul web, come mostra l'esperienza del Wall Street Journal”. Proprio la bibbia finanziaria del gruppo Dow Jones, che Murdoch ha acquistato due anni fa, può contare su più di un milione di abbonati disposti a pagare per accedere in ogni momento ai contenuti informativi di qualità generati dal quotidiano finanziario. Murdoch sta pensando di innovare l'attuale offerta di contenuti anche grazie a un dispositivo di lettura simile al Kindle: il display per la lettura di libri in formato elettronico portato al successo da Amazon, che permetterà di accedere a tutte le notizia prodotte dall'impero media di Murdoch con forme di pagamento che variano dal classico abbonamento sino alla logica dei micropagamenti a consumo. Questo cambio di rotta nasce dal fatto che in molti si erano lamentati che i giornali digitali guadagnassero troppo poco mentre gli aggregatori di notizie fanno soldi a palate.

Murdoch si è fatto quindi paladino di questa crociata, annunciando che a breve tutti i quotidiani del suo gruppo andranno online in versione pay-per-view. Gli utenti che saranno interessati al servizio potranno pagare per accedervi in modo mirato, selezionando i contenuti desiderati e pagando solo quelli, non l’intera rivista. Il Wall Street Journal già ha previsto metodi di pagamento incrementali dove l’utente può scegliere di pagare il singolo articolo, fare un abbonamento per un tot al giorno, oppure sottoscrivere il pacchetto completo da 100 dollari l’anno per avere libero accesso a tutta l’offerta del quotidiano. Tutto sommato una cifra accettabile. Va ricordato che il tycoon australiano ha oscillato parecchio su queste tematiche. Nel 2001, ad esempio, in piena bolla internet, il magnate chiuse News Digital Media, la divisione che gestiva i servizi internet per il gruppo, lasciando a casa centinaia di persone. Nell’estate del 2005 Murdoch ci ripensò e acquistò per 580 milioni di dollari il sito Myspace e subito dopo Ign Entertainment, una società che controlla numerosi siti frequentati dagli amanti dei videogiochi. Oggi è diventato l’alfiere del pay per view e qualcosa vorrà dire visto che difficilmente l’australiano si lascia andare ai facili innamoramenti.

ITALIA

Siparietto


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NOTIZIE BREVI

ESTERI

AL VOTO, CON LE DONNE PROTAGONISTE

Bisogna aspettare qualche ora prima di poter conoscere l’esito delle elezioni amministrative che si tengono oggi in Marocco, ma le donne saranno senz’altro protagoniste grazie a una legge che per la prima volta garantisce una quota ‘rosa’ pari al 12% dei posti disponibili nei consigli dei 1282 comuni rurali e 221 comuni urbani da rinnovare. All’appuntamento elettorale le donne saranno rappresentate da 20.548 candidate, il 15,5% del totale, una percentuale molto più alta rispetto al 4,8% delle elezioni precedenti svoltesi nel 2003. Più di 13 milioni saranno i cittadini chiamati alle urne per eleggere 27.795 consiglieri; in lista ci sono candidati di 30 diversi partiti che concorreranno all’interno di un sistema di voto misto (uninominale e maggioritario). I 38.285 seggi elettorali resteranno aperti dalle 8 del mattino alle 19 e in queste ore televisioni, radio e siti internet stanno conducendo una campagna informativa invitando i cittadini a votare. Secondo stime fornite dal ministero degli Interni, l’82% degli aventi diritto ha ritirato la propria scheda necessaria per votare già nel corso della prima settimana della campagna elettorale. I programmi dei partiti, una quindicina dei quali alla loro prima prova, hanno puntato su alcuni temi in particolare, scrive il quotidiano ‘Le Matin’: disoccupazione, alfabetizzazione e promozione della donna.

AMAZZONIA: DECINE DI MIGLIAIA SI MOBILITANO PER DIFESA RISORSE NATURALI

Decine di miglia di persone in tutto il paese hanno dato vita a un’intensa giornata di solidarietà con gli indigeni dell’Amazzonia in protesta contro le politiche di sfruttamento delle risorse naturali condotte dal governo del presidente Alan García, a una settimana dalle violenze che hanno causato almeno 33 vittime, sebbene il bilancio resti ancora incerto. Convocata dal principale sindacato nazionale, la ‘Confederación General de Trabajadores del Perú’ (Cgtp), e sostenuta da movimenti studenteschi e da altre diverse organizzazioni della società civile, la mobilitazione nazionale ha radunato oltre 10.000 persone nella capitale Lima, dove sono stati segnalati disordini con la polizia, quando un gruppo di manifestanti ha cercato di forzare i cordoni di sicurezza per dirigersi al palazzo del governo; il corteo è stato disperso dagli agenti che hanno utilizzato gas lacrimogeno e squadre a cavallo. Anche ad Arequipa, seconda città del paese, in 10.000, secondo fonti della stampa locale, hanno marciato fino alla Plaza de Armas lanciando uova contro la sede della Sovrintendenza nazionale dell’amministrazione tributaria; altre migliaia persone si sono concentrate ad Ayacucho, nella sierra andina, e lungo le rive del Lago Titicaca: hanno invocato le dimissioni del governo e la cancellazione di 11 decreti legislativi – due dei quali ‘sospesi’ mercoledì dal parlamento – all’origine delle proteste degli indigeni dell’Amazzonia, iniziate due mesi fa. Il primo ministro Yehude Simon ha intanto annunciato la formazione di un ‘tavolo del dialogo’ per esaminare le richieste dei popoli originari che, tuttavia, non hanno mai chiesto un negoziato ma insistono nell'esigere la revoca delle leggi che ritengono lesive dei loro diritti sull’utilizzo delle risorse naturali; Simon ha comunque escluso dal ‘tavolo’, l’Associazione interetnica di sviluppo della selva (Aidesep), che da sola riunisce oltre 1000 comunità native ed è la principale promotrice della più vasta mobilitazione sociale del secondo mandato del presidente García. Il capo dell’Aidesep, Alberto Pizango, accusato di ribellione, resta per il momento rifugiato a Lima presso l’ambasciata del Nicaragua che gli ha concesso asilo politico. Il governo ha tra l’altro subito sanato la crisi creata dalla rinuncia del ministro della Donna e dello Sviluppo sociale, Carmen Vildoso, che dopo le violenze in Amazzonia ha preso le distanze dall'esecutivo, sostituendola con Nidia Vichez.

Pakistan, attentati contro due moschee: almeno 9 morti e 17 feriti

Un leader religioso antitalebano è morto nell'esplosione di una bomba davanti a una scuola religiosa nella città di Lahore. Altre persone sono morte alla città di Nowshera.

Sarfraz Naeemi è morto nell'esplosione di una bomba davanti a una scuola religiosa. Altre 4 persone sono morte e almeno altre 10 sono rimaste ferite nella esplosione. La scuola era conosciuta per la sua posizione contraria ai talebani. Quasi contemporaneamente c'è stata un'altra deflagrazione davanti alla moschea della città di Nowshera, non lontano da Peshawar: 4 persone sono morte e almeno altre 7 sono rimaste ferite.

Afghanistan, ancora vittime civili

Ancora vittime civili in Afghanistan. Almeno sei civili sono morti oggi i due episodi che hanno visto coinvolti i militari del contingente Nato in Agfhanistan. Entrambi gli episodi sono avvenuti nella provincia di Kunar, nei pressi del confine con il Pakistan.

Il primo episodio è avvenuto nel distretto di Khas Kunar, quando un veicolo militare si è scontrato con un camion con a bordo afghani: quattro civili sono rimasti uccisi e quattro feriti. Altri due civili sono morti, e cinque feriti, in uno scontro a fuoco tra soldati della Nato e ribelli nel distretto di Chapa Dara. Il generale Stanley McChrystal, nuovo comandante delle forze Usa in Afghanistan nell'insediarsi aveva sottolineato che limitare il numero di vittime civili sarebbe stata una delle sue priorità.

Kirghizistan, annunciata la chiusura della base militare Usa di Manas

Era l'ultima base militare degli Stati Uniti in Asia centrale

Il Kirghizistan ha confermato la chiusura della base militare statunitense di Manas entro il prossimo mese di luglio.

La repubblica asiatica, nata dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, ha annunciato, dunque, ufficialmente la chiusura della base Usa. Il 19 aprile scorso il presidente, Kurmanbek Bakiev, aveva lanciato un ultimatum agli Stati Uniti con le nuove condizione dall'accordo tra i due paesi. Da luglio Washington doveva pagare 200 milioni di dollari di affitto (adesso paga solo 2 milioni), una proposta fatta per essere rifiutata e avere così un pretesto per mandare via gli statunitensi. La base di Manas è un punto di transito di grande importanza per l'approvvigionamento delle truppe della coalizione internazionale nel vicino Afghanistan ed era l'ultima base militare degli Usa in Asia centrale.

ITALIA

Siparietto


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ITALIA


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gror090612 (last edited 2009-06-12 17:27:56 by anonymous)