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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

VIAREGGIO

Si aggrava il bilancio delle vittime e dei feriti dell'incidente avvenuto la scorsa notte poco dopo la stazione di Viareggio, dove un treno merci ha deragliato e due vagoni carichi di gas sono esplosi. A quasi 24 ore dallo scoppio, non c'è uniformità nemmeno sul numero reale dei morti. In un primo momento l'Asl versiliese e il quotidiano locale “La Nazione” avevano parlato di 16 morti e 37 feriti. I dati diffusi dal premier Berlusconi, riferiscono invece di 13 vittime e 35 feriti, di cui 13 in gravi condizioni. 4 i dispersi, decine i contusi e 1115 gli sfollati. Un ulteriore disastro è stato evitato grazie all'accortezza del capostazione che ha fermato due treni passeggeri carichi di centinaia di persone in arrivo nella stazione di Viareggio nei minuti immediatamente successivi all'incidente. Sulla cause della sciagura le Ferrovie dello Stato hanno reso pubblico un comunicato secondo cui “il cedimento di un carrello di uno dei primi carri cisterna sia la causa più probabile di quanto accaduto". La Procura della Repubblica di Lucca ha aperto un'inchiesta, ipotizzando i reati di disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Dura la presa di posizione dell'Assemblea Nazionale Ferrovieri, che puntano il dito contro le normative nazionali e il comportamento della dirigenza delle Fs: "Il fatto che i carri – dicono i macchinisti in una nota - possano essere di proprietà delle singole aziende produttrici delle merci trasportate e non del gruppo FS non può essere utilizzato come giustificazione. Anzi, questa circostanza pone drammatici interrogativi sulle modalità di controllo e di verifica adottate per l'ammissione a circolare sulla rete”. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Fast ferrovie e Orsa ferrovie hanno indetto per domani un'ora di sciopero nel rispetto ai morti di Viareggio. Sempre l'Orsa ricorda gli innumerevoli incidenti sottovalutati delle scorse settimane: "Il 6 giugno c'é stato un incidente nella galleria dell'Appennino con il ferimento di un macchinista e l'interruzione della circolazione per tre ore e nello stesso giorno lo svio di un treno merci a Pisa S. Rossore che ha spezzato 5 chilometri di traversine. Il 22 giugno infine a Vaiano una cisterna contenente acido fluoridrico è deragliata venendo a contatto con un treno passeggeri in arrivo nel verso opposto provocando per diverse ore il blocco della circolazione nord-sud: da mesi – ricorda l'Orsa – denunciano gli insufficienti investimenti sulla rete in termini di sicurezza”.

BERLUSCONI CONTESTATO A VIAREGGIO

ROMA - Silvio Berlusconi arriva nel pomeriggio a Viareggio, la città colpita dal disastro. Accolto dalla contestazione di un gruppo di persone, con fischi e urla di "buffone". Una protesta che coinvolge alcune centinaia di persone; ci sono anche momenti di tensione con la gente che invece lo sostiene. La protesta contro il premier. "Sono stato al telefono finora con Bertolaso - aveva detto Berlusconi in mattinata, da Napoli - abbiamo già provveduto a trasferire i feriti più gravi negli ospedali e poi subito andrò a Viareggio a prendere in mano la situazione". Ma al suo arrivo le cose si fanno difficili. Un gruppo di cittadini presenti nella zona dell'incidente, in largo Risorgimento, non gradisce la sua presenza e gli grida "vergogna", "vai a casa" e frasi simili. Dopo momenti di tensione tra contestatori e sostenitori, il presidente del Consiglio si dirige poi al Municipio. La visita dura circa 15 minuti. La gente, fuori, continua a protestare. "Nel prossimo Consiglio dei ministri dichiareremo lo stato d'emergenza", annuncia il capo del governo. Poi esce dal retro. Mentre il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli esce sul davanti, e viene anche lui investito da urla e fischi dalla gente.

ESTERI

HONDURAS

La comunità internazionale condanna e prende le prime misure di ritorsione contro il governo spurio di Micheletti La prima misura adottata dal presidente spurio dell'Honduras, al potere dopo il colpo di stato militare di sabato scorso, è stata quella di reprimere la popolazione che chiedeva in modo pacifico il ritorno di Manuel Zelaya, presidente legittimo, e la realizzazione di un referendum, che proponeva la creazione di una Assemblea Costituente e l'avvio di un processo per riformare la Costituzione. I movimenti di truppe che si sono registrati durante tutta la mattinata di lunedí 29 giugno sono stati il preludio ad un attacco brutale che ha provocato vari feriti, arresti ed ha scatenato la caccia ai leader delle organizzazioni popolari che in questi giorni si sono mobilitati in tutto il paese. È il caso di Carlos H. Reyes, segretario generale dello STIBYS, uno dei sindacati più combattivi del paese, il quale è riuscito a fuggire alla cattura ed attualmente si trova nascosto in un luogo non precisato. Dopo i gravi fatti di lunedí esiste la chiara percezione che nei prossimi giorni la repressione possa aumentare, grazie anche allo sconcertante silenzio mediatico da parte di tutti i mezzi d'informazione nazionali, l'oscuramento di TeleSUR e l'arresto dei suoi giornalisti e l'occupazione da parte dell'Esercito della compagnia statale di telefonia, Hondutel. "Eravamo di fronte alla Casa Presidenziale chiedendo pacificamente il ritorno alla democrazia e l'Esercito ha ricevuto l'ordine di reprimerci. Hanno iniziato a sparare pallottole di gomma e lacrimogeni -ha raccontato un membro dei movimenti sociali che, per ovvi motivi, ha voluto mantenere l'anonimato. Hanno prima fatto entrare battaglioni dell'Esercito da un lato del viale ed immediatamente dopo, i corpi speciali che si trovavano all'interno della Casa Presidenziale da questa mattina sono scesi in strada ed è iniziata la persecuzione. È stata una repressione brutale contro tutte le persone che si trovavano lì.”

Zelaya ha assicurato che rientrerà a Tegucigalpa da Washington, dove domani parteciperà ad una riunione d'emergenza dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa), che condannerà il golpe nel paese centroamericano “In Honduras- dice Zelaya- siamo di fronte ad un chiaro esempio d'intolleranza in mezzo ad un silenzio mediatico ed a strategie per creare il terrore tra la popolazione. Chiediamo ai mezzi informativi internazionali di raccontare ciò che in realtà sta accadendo. Questo è un colpo di stato, un colpo alla democrazia da parte dei militari e dei settori politici ed economici che cospirano contro essa. È per questo motivo -ha concluso- che chiediamo alla comunità internazionale di sospendere le relazioni diplomatiche, commerciali ed economiche con questo governo di fatto. Se così non fosse, vorrebbe dire che sta dando la propria approvazione a questa repressione brutale contro il popolo".

Tra queste organizzazioni il sito www.hablahonduras.com è uno dei più attivi nel denunciare ciò che sta accadendo, riportando ora per ora i gravi eventi legati al colpo di stato.

VIA GIANBATTISTA VICO 40 ( Zona Metro Flaminio),ROMA

SARKOZY A NETANYAHU, CAMBIA MINISTRO ESTER

Una tempesta diplomatica minaccia di turbare le relazioni tra Israele e la Francia in seguito ad affermazioni attribuite al presidente francese Nicolas Sarkozy che in un colloquio la scorso mercoledì col premier israeliano Benyamin Netanyahu avrebbe consigliato a quest'ultimo di «sbarazzarsi» del suo ministro degli esteri Avigdor Lieberman per sostituirlo con l'attuale leader dell' opposizione e del partito di maggioranza relativa Kadima, signora Tzipi Livni. Il contenuto del colloquio - al quale hanno assistito una decina di membri della delegazione israeliana - è stato fatto trapelare alla stampa israeliana. Stando a quest'ultima Netanyahu avrebbe cercato di difendere Lieberman affermando che in privato la sua immagine è diversa da quella pubblica di 'falcò e di sostenitore di una linea di estrema destra. Dall' ufficio del ministro degli esteri a Gerusalemme è giunta una furente reazione nella quale si accusa il capo dello stato francese «di intollerabile ingerenza negli affari interni di Israele».

GAZA

La Spirit of Humanity, l’imbarcazione del Free Gaza Movement partita ieri dal porto cipriota di Larnaca alla volta della Striscia, è stata circondata al largo delle coste palestinesi dai sei navi della marina israeliana e costretta ad attraccare lontano da Gaza. La barca degli attivisti internazionali trasportava tonnellate di medicinali e generi di prima necessità destinati alla popolazione palestinese. I presenti sulla barca sarebbe stati fermati da Israele in attesa dell'espulsione. www.radiondadurto.org Intanto oggi l'ong americana Human Rights Watch ha accusato Israele di avere ucciso, durante l'operazione Piombo Fuso, almeno 29 civili, tra i quali otto bambini, attraverso missili sparati da aerei senza pilota in totale spregio delle norme internazionali che vietano l'uso di droni in zone civili.

MISTERO SULLA MORTE (L'ENNESIMA!) DI UN GIORNALISTA IN RUSSIA

E' morto oggi, due mesi dopo un'aggressione, Yaroslav Yaroshenko, giornalista e attivista per i diritti umani. Dopo l'uccisione nel 2006 di Anna Politkovskaja, quella a gennaio di Anastasia Baburova, collaboratrice della Novaia Gazeta e dell' avvocato difensore dei diritti civili, Stanislav Markelov, freddati assieme nel pieno centro di Mosca, a infittire l'elenco delle morti sospette in Russia, arriva quella di Yaroslav Yaroshenko.

Yaroslav Yaroshenko, 63 anni, direttore del mensile impegnato nella difesa dei diritti umani Corruzione e Criminalità di Rostov sul Don, nella Russia Meridionale, è morto dopo due mesi di agonia, da quando cioè, il 30 aprile, era stato trovato in fin di vita fuori dalla propria abitazione. La polizia ad oggi non ha mai aperto un'inchiesta sull'avvenuto: secondo gli agenti si sarebbe trattato infatti di una tragica fatalità e Yaroshenko avrebbe battuto la testa dopo essere scivolato. Completamente diversa la versione che danno amici e colleghi del giornalista, secondo cui le ferite riportate da Yaroshenko non sarebbero compatibili con una caduta. Serghiei Sleptsov, vice direttore di Corruzione e Criminalità , ipotizza che dietro l'uccisione di Yaroshenko ci sia una vendetta per le denunce lanciate dalle pagine del giornale. Sleptsov ha inoltre ricordato di aver vissuto un analogo episodio nel 2007, quando alcuni uomini, rimasti ignoti, lo avevano aggredito.

ITALIA

L'ORDINE DEI MEDICI BOCCIA IL PACCHETTO SICUREZZA

Oggi pomeriggio la Rete contro il Pacchetto sicurezza si è recata presso la sede dell'Ordine dei Medici di Roma, in via G.B. De Rossi 9, per chiedere una presa di posizione pubblica sul Ddl 733 (Pacchetto sicurezza), che verrà votato in Senato nei prossimi giorni.

Un gruppo di attiviste e attivisti, con striscioni e cartelli: 'Respingiamo il Pacchetto sicurezza' 'Siamo tutt@ clandestin@' , è entrato all'interno della sede e ha chiesto al direttore dell'Ordine, Dino Cosi, di incontrare i manifestanti. Il direttore ha accettato il confronto con la Rete no pacchetto sicurezza e ha ribadito la contrarietà dell'Ordine al disegno di legge, come precedentemente affermato. Ha inoltre annunciato la partecipazione dei medici al presidio di domani sotto il Senato alle ore 15.30. Respingiamo il pacchetto sicurezza

CARCERI: ANTIGONE;UN TERZO MORTI PER SUICIDIO, 500 IN 9 ANNI

Un terzo dei decessi che si verificano in carcere sono dovuti a suicidio e in 9 anni sono stati 500 i detenuti che si sono tolti la vita dietro le sbarre. Lo riferisce il rapporto Antigone, citando dati raccolti dall'associazione 'Ristretti Orizzontì. Nel primo trimestre 2009 - si legge nell'indagine - su 36 morti, i suicidi sono stati 13: tutti uomini, 4 stranieri e 9 italiani. A questi si affiancano 6 casi da accertare. In tutto il 2008, a fronte di 121 decessi complessivi, 42 sono stati per suicidio. Di questi, 4 erano donne e 38 uomini; e 35 erano italiani e 7 stranieri. In nove anni, dal 2000 al marzo 2009, all'interno delle strutture penitenziarie dislocate su tutto il territorio nazionale, sono morte 1.365 persone. Di queste, 501, oltre un terzo, per suicidio. Nel 1990 i suicidi furono solo 23. La punta si raggiunse nel 2001 con ben 69 suicidi.

Verso il g8 de l'Aquila

una serie di mobilitazioni da domani davanti al Senato, per il presdiio contro il pacchetto sicurezza, fino alla marcia-corteo del 10 luglio, una serei di appuntamenti che portaranno in piazza e nella strade gli auilani e le aquilane terremotate, i movimenti di lotta delle varie città italaine e tutte e tutti coloro che non accettano di vedere che la crisi viene utilizzata come scusa per affamare, indebolire, criminalizzare chi ogni giorno rischia la propria vita sui posti di lavoro, chi ha lottao contro la morte per venire a vivere qui,chi non accetta la mercificazione della cultura e del sapere, chi difende il proprio territorio dalla speculazione. corr ror

NAPOLI:

PROTESTANO I DISOCCUPATI, I CASSAINTEGRATI E I LAVORATORI DELLE AZIENDE IN CRISI Mondo del lavoro in mobilitazione ancora una volta a Napoli. Proteste dei disoccupati, dei rappresentanti della Cgil ma anche dei lavoratori dell'Atitech e della Tirrenia navigazione stamattina, nei pressi del Teatro San Carlo, dove è annunciato l'arrivo del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Alcuni disoccupati sono saliti su delle impalcature presenti all'interno della galleria Umberto, mentre momenti di tensione si sono registrati tra le forze di polizia e gli operai dell'Atitech, che volevano esporre uno striscione sopra una transenna vicina al San Carlo. A quanto pare gli agenti hanno usato anche i manganelli per zittire le rivendicazioni dei lavoratori. Presenti in piazza anche i senza lavoro del Progetto Isola. Ai nostri microfoni Giovanni Sannino, segretario Fillea Cgil della Campania.


Gr 13:00

In primo Piano

DERAGLIA E ESPLODE TRENO CON GPL A VIAREGGIO,ALMENO 15 MORTI

Sono al momento 15 i morti tra cui due bambini, 36 i feriti di cui 12 sono gravissimi, un migliaio le persone evacuate e si scava per cercare i dispersi. È il primo bilancio delle tre violente esplosioni e del vasto incendio provocate dalla fuoriuscita di gpl dalle cisterne trasportate da un convoglio merci deragliato intorno alla mezzanotte vicino alla stazione di Viareggio (Lucca) che attraversa il centro. Due palazzine sono crollate. Altre cinque sono state coinvolte dall'incendio e si scava ancora alla ricerca di persone disperse. Tra i feriti ci sono due bambini. Uno è grave ed è ricoverato all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze con ustioni in gran parte del corpo. L'altro al Bambin Gesù di Roma. I feriti, tra cui molti ustionati, sono stati distribuiti tra gli ospedali di Pisa, Massa Carrara, Firenze, Parma, Roma e Genova. «Uno dei vagoni è deragliato - ha spiegato il comandante del corpo nazionale dei vigili del fuoco Antonio Gambardella, che dal centro operativo del Viminale sta coordinando le operazioni di soccorso - e si sono susseguite diverse esplosioni». Sulle cause, Gambardella non si è sbilanciato, limitandosi a dire che, secondo alcune testimonianze, sembra che il treno sia entrato in stazione con i freni in fiamme. I vigili del fuoco sono giunti in forze sul luogo dell'incidente insieme a carabinieri, polizia, guardia di finanza, personale medico del 118 e volontari della protezione civile. A Viareggio è giunto il capo della protezione civile Guido Bertolaso che è in contatto col presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In arrivo a Viareggio anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è in contatto con il prefetto di Lucca Carmelo Aronica mentre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli ha interrotto la sua visita ufficiale in Venezuela e ha nominato una commissione d'inchiesta. Un'inchiesta è stata aperta dalla Procura di Lucca. Il treno deragliato è un convoglio merci composto da 14 vagoni e proveniva dalla Spezia in direzione Pisa.

Assemblea nazionale dei ferrovieri ricorda i mille avvisi fatti sulla sicurezza

Avevano già segnalato molte volte i rischi connessi al cattivo funzionamento dei carrelli. L'assemblea nazionale dei ferrovieri esprime profondo cordoglio per le vittime e invita le autorità a non sottovalutare le segnalazioni di pericolo.

"Da dieci anni chiediamo di mettere una barriera fonoassorbente fra le nostre case e la ferrovia" dice un gruppo di abitanti di Largo Risorgimento, case a pochi metri dai binari, sul lato opposto della strada rispetto a via Ponchielli. Tre palazzi in cui abitano una cinquantina di persone: le auto e i motorini che avevano nel parcheggio sono andate tutte distrutte dalle fiamme: "Ho aperto la finestra al terzo piano e ho visto il fuoco come un muro" racconta una donna. "Però qui il problema della sicurezza noi l'avevamo già posto - sottolinea un altro -, non solo per la ferrovia, ma anche per i tir che vengono parcheggiati lungo la strada, fra questi ieri notte c'era un'autocisterna: con le esplosioni ha preso fuoco la motrice, per fortuna la cisterna no altrimenti la strage sarebbe stata di proporzioni anche maggiori".

NOTIZIE BREVI

ESTERI

SARKOZY A NETANYAHU, CAMBIA MINISTRO ESTER

Una tempesta diplomatica minaccia di turbare le relazioni tra Israele e la Francia in seguito ad affermazioni attribuite al presidente francese Nicolas Sarkozy che in un colloquio la scorso mercoledì col premier israeliano Benyamin Netanyahu avrebbe consigliato a quest'ultimo di «sbarazzarsi» del suo ministro degli esteri Avigdor Lieberman per sostituirlo con l'attuale leader dell' opposizione e del partito di maggioranza relativa Kadima, signora Tzipi Livni. Il contenuto del colloquio - al quale hanno assistito una decina di membri della delegazione israeliana - è stato fatto trapelare alla stampa israeliana. Stando a quest'ultima Netanyahu avrebbe cercato di difendere Lieberman affermando che in privato la sua immagine è diversa da quella pubblica di 'falcò e di sostenitore di una linea di estrema destra. Anche il leader dell'estrema destra francese Jean-Marie Le Pen, avrebbe risposto Sarkozy, è in privato una persona simpatica. Dall' ufficio del ministro degli esteri a Gerusalemme è giunta una furente reazione nella quale si accusa il capo dello stato francese «di intollerabile ingerenza negli affari interni di Israele». Su precise istruzioni del premier Netanyahu l'ambasciatore d'Israele in Francia Dany Shek non ha riferito a Lieberman sul contenuto del colloquio e per questo fatto il diplomatico rischia ora di divenire capro espiatorio. Lieberman è leader del partito Israel Beitenu (Ib), i cui elettori sono in prevalenza russi. Ib è il grande vincitore delle ultime elezioni dalle quali è uscito con 15 deputati come terzo partito della Knesset

IMMIGRAZIONE: TURCHIA;AD ADANA CENTRO ACCOGLIENZA 5 STELLÈ

Si rinforzano le frontiere di uno dei paesi candidati all'Unione Euroepa, che propobne un centro definito di accoglienza per migranti, addiirttura a cinque stelle. Secondo quanto riferisce il quotidiano Today's Zaman, il dipartimento di polizia di Adana, sulla costa mediterranea della Turchia, lo avrebbe realizzato per ospitare i clandestini bloccati entro i confini del Paese mentre cercano di raggiungere l'Europa. Nel centro, che può alloggiare un massimo di 150 persone contemporaneamente, ogni anno vengono trattenuti circa 800 migranti. Stando alle fonti ufficiali, a loro disposizione ci sono abiti, bagni, lenzuola pulite e tre pasti al giorno, come se fossero un lusso! Ai migranti con problemi cronici di salute sarebbero anche garantite cure specifiche. Le stanze dispongono di riscaldamento, aria condizionata e servizi speciali per le donne con bambini. Gli ospiti avrebbero anche accesso a un servizio telefonico 24 ore al giorno e ad un campo di calcio e altre attività sportive.

ITALIA

CARCERI: ANTIGONE;UN TERZO MORTI PER SUICIDIO, 500 IN 9 ANNI

Un terzo dei decessi che si verificano in carcere sono dovuti a suicidio e in 9 anni sono stati 500 i detenuti che si sono tolti la vita dietro le sbarre. Lo riferisce il rapporto Antigone, citando dati raccolti dall'associazione 'Ristretti Orizzontì. Nel primo trimestre 2009 - si legge nell'indagine - su 36 morti, i suicidi sono stati 13: tutti uomini, 4 stranieri e 9 italiani. A questi si affiancano 6 casi da accertare. In tutto il 2008, a fronte di 121 decessi complessivi, 42 sono stati per suicidio. Di questi, 4 erano donne e 38 uomini; e 35 erano italiani e 7 stranieri. In nove anni, dal 2000 al marzo 2009, all'interno delle strutture penitenziarie dislocate su tutto il territorio nazionale, sono morte 1.365 persone. Di queste, 501, oltre un terzo, per suicidio. Nel 1990 i suicidi furono solo 23. La punta si raggiunse nel 2001 con ben 69 suicidi.

Verso il g8 de l'Aquila

una serie di mobilitazioni da domani davanti al Senato, per il presdiio contro il pacchetto sicurezza, fino alla marcia-corteo del 10 luglio, una serei di appuntamenti che portaranno in piazza e nella strade gli auilani e le aquilane terremotate, i movimenti di lotta delle varie città italaine e tutte e tutti coloro che non accettano di vedere che la crisi viene utilizzata come scusa per affamare, indebolire, criminalizzare chi ogni giorno rischia la propria vita sui posti di lavoro, chi ha lottao contro la morte per venire a vivere qui,chi non accetta la mercificazione della cultura e del sapere, chi difende il proprio territorio dalla speculazione.

corr ror

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror090630 (last edited 2009-06-30 18:36:42 by anonymous)