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Appunti e note redazionali

Fonti

===GR 19.30 ===

In primo Piano

ascoltiamo la corrispondenza con una compagna che fa il punto della situazione sulla retata avvenuta nella giornata di ieri a via di campobasso al pigneto, contro la comunità senegalese. AUDIO

MESSINA

A Messina, dopo il dolore per il disastro provocato dall'alluvione di giovedì scorso, è il momento della rabbia e della sete di giustizia e verità. Ieri in Procura si sono definiti i primi passi dell'inchiesta sul diluvio di fango che si è portato via 24 vite. Un bilancio ancora parziale e provvisorio: secondo la sala operativa di Messina, infatti, mancano all'appello ancora 37 persone. Per loro ci sono ormai poche speranze, anche se il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, ha precisato che i dispersi sicuramente sepolti dal fango sono soltanto nove. La magistratura sta comunque lavorando su un'ipotesi di reato per disastro e omicidio colposo. Intanto, tra i circa 700 sfollati, oltre alla rabbia, cresce la richiesta di soluzioni abitative.

COLLEFERRO 3 MANAGERS SEQUESTRATI DAGLI OPERAI

ROMA - Tre manager della Alstom di Colleferro, in provincia di Roma, sono sequestrati da stamani a mezzogiorno dagli operai che protestano contro la crisi dell'azienda."Non permettiamo a nessuno di uscire: li abbiamo chiusi in direzione, bloccando l'ingresso", spiega Paolo Caviglia, della rappresentanza sindacale Cgil. L'Alstom è una ditta francese che si occupa di costruire treni. In Italia occupa 2.500 lavoratori distribuiti tra gli stabilimenti di Sesto San Giovanni, Savigliano, Bari, Bologna, Verona e Colleferro. Da tempo l'azienda lamenta una forte contrazione delle commesse. Stamane il francese Bruno Juillemet, vice-presidente delle risorse umane; Francesca Cortella, direttore personale di Milano e Riccardo Pierobon dell'ufficio comunicazione di Milano, hanno informato gli operai che "lo stabilimento ha poca vita. E noi operai - prosegue Caviglia - abbiamo reagito. Abbiamo fermato l'attività e abbiamo organizzato un presidio davanti alla direzione vietando a tutti, compreso ai tre manager, di uscire dalla fabbrica".

TARANTO

AGRIGENTO

Cap Anamur: il 7 ottobre la sentenza. Iniziative a Agrigento

- A cinque anni di distanza, finalmente si chiude il processo alla Cap Anamur, la nave dell'omonima associazione umanitaria tedesca che il 12 luglio 2004 trasse in salvo 37 naufraghi nel Canale di Sicilia. La sentenza è attesa per l'udienza del 7 ottobre. Ma sul verdetto c'è ancora molta incertezza. I due pubblici ministeri del tribunale di Agrigento, Santo Fornasier e Gemma Miliani, che oggi hanno chiesto la condanna a 4 anni di carcere e 400 mila euro di multa per Elias Bierdel e Stefan Schmidt, rispettivamente presidente dell'associazione Cap Anamur e comandante dell’omonima nave. Schmidt e Bierdel furono arrestati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, subito dopo l'attracco a Porto Empedocle. Secondo i pm, la vicenda non fu un salvataggio, ma piuttosto “una grande speculazione mediatica per pubblicizzare un film documentario e trarne vantaggi di notorietà”. La Procura sostiene addirittura che i naufraghi furono soccorsi della Cap Anamur per filmare le scene di un documentario e realizzare interviste poi pubblicate sul sito web dell'associazione

In occasione dell'udienza finale del processo simbolo della criminalizzazione del salvataggio in mare, è prevista un'importante mobilitazione a Agrigento. Per l'occasione, è attesa una delegazione tedesca dalla città di Lubecca, formata da organizzazioni per i rifugiati, associazioni laiche e religiose, che accompagneranno a Agrigento, il capitano Stefan Schmidt ed Elias Bierdel. Ecco il programma delle iniziative PER UN RESOCONTO DELLE INIZIATIVE PREVISTE TRA OGGI E DOMANI, VI SEGNALIAMO IL SITO FORTRESS EUROPE

ESTERI

ISRAELE

Il vice primo ministro israeliano Moshe Yaalon ha annullato una visita in Gran Bretagna per paura di essere arrestato e processato per crimini di guerra. Yaalon ha dichiarato che "si tratta solo di un tentativo di delegittimare lo Stato ebraico". Gruppi pro-palestinesi chiedono da tempo che Yaalon venga processato per un episodio relativo al 2002, quando era a capo dell'esercito. Durante un'operazione di "targeted killing", un aereo israeliano sganciò una bomba da una tonnellata in una zona di Gaza densamente abitata uccidendo 15 persone tra cui molti bambini. Yaalon è stato consigliato di non recarsi in Inghilterra dai suoi legali che temono che non gli venga concessa l'immunità diplomatica come è accaduto per il ministro della difesa Ehud Barak. I tribunali britannici potrebbero decidere di processarlo in quanto la Gran Bretagna adotta il principio della "universal jurisdiction" secondo cui anche un tribunale nazionale può processare chiunque si trovi sul suo territorio, anche se non cittadino, se accusato di crimini di guerra o contro l'umanità.

GERUSALEMME

HONDURAS: REVOCATO LO STATO DI ASSEDIO

Revocato in Honduras lo stato d'assedio decretato dalla giunta golpista nove giorni fa, dopo il rientro clandestino in patria del presidente legittimo, deposto ed esiliato, Manuel Zelaya. Probabilmente la decisione del presidente de facto Roberto Micheletti è giunta soprattutto come conseguenza delle pressioni internazionali, che da tempo ormai prendevano di mira la soppressione delle libertà fondamentali sancite dalla Costituzione. Infatti, il regime salito al potere dopo il colpo di stato di giugno, aveva vietato alla popolazione di radunarsi per manifestare, bloccando inoltre la libertà di stampa.

ANGOLA

Più di 25 mila congolesi, emigrati per cercare lavoro nelle miniere di diamanti, espulsi violentemente dall'Angola Venticinque mila congolesi sono stati espulsi nelle ultime due settimane dall'Angola. I migranti hanno denunciato numerose violenze e una vera e propria caccia all'uomo da parte dell'esercito di Luanda. Il picco si è avuto nello scorso fine settimana, quando più di cinque mila sfollati sono arrivati a Boma, nella regione sudoccidentale del Bas-Congo. L'Organizzazione internazionale delle migrazioni ha chiesto al governo di Kinshasa di approntare una struttura d'accoglienza per quanti sono in fuga dall'Angola. Per la maggior parte si tratta di migranti irregolari che dal Congo si sono spostati in Angola per cercare lavoro nelle miniere di diamanti. Il ministro degli Affari sociali congolese ha annunciato l'istituzione di una commissione mista fra i due Paesi per trattare il problema. Secondo gli analisti internazionali, l'intensificazione delle espulsioni e della brutalità impiegata dall'esercito è da mettersi in relazione con le prossime elezioni che si terranno nel 2010.

Istanbul

Un manifestante turco di 55 anni e' morto per un arresto cardiaco durante le proteste a Istanbul contro le assemblee annuali del Fondo monetario internazionale e della Banca Mondiale. La catena "Haberturk" ha riferito che l'uomo e' deceduto quando la polizia e' intervenuta con i gas lacrimogeni per disperdere i contestatori nella strada pedonale di Istiklal. Per i disordini sono stati arrestati un centinaio di manifestanti. Nella giornata, La polizia turca, in assetto anti sommossa, ha lanciato lacrimogeni e fatto uso di cannoni ad acqua per disperdere le centinaia di studenti che protestavano e nei disordini un poliziotto ha sparato almeno un colpo di pistola in aria. Gli slogan più sentiti sono stati «Fmi amico dei padroni, nemico dei lavoratori», «Un altro mondo è possibile» e «La vostra democrazia è una dittatura, la vostra economia è schiavismo, andatevene banditi».

IRAN

Jelveh Javaheri è stata arrestata e presa di bersaglio numerose volte, per il suo lavoro e impegno nella tutela dei diritti delle donne come attivista e giornalista. L'arresto più recente risale al maggio 2009, per aver preso parte a una dimostrazione per i diritti dei lavoratori, in seguito a cui ha trascorso più di un mese in prigione, di cui 16 giorni in isolamento.

UGANDA

arrestato il capo delle operazioni militari durante il genocidio del '94 Idelphonse Nizeyimana, uno dei maggiori ricercarti per il genocidio commesso in Ruanda nel 1994, è stato arrestato oggi a Kampala, la capitale ugandese. Nizeyimana era a capo dell'intelligence e delle operazioni militari durante i cento giorni che sconvolsero il Ruanda nel 1994, quando morirono circa ottocento mila tutsi e hutu moderati. Nizeyimana è accusato anche di aver creato un corpo militare speciale che avrebbe ucciso, tra gli altri, la regina Rosalie Gicanda, vedova di re Mutara III. Il suo arresto, avvenuto a Kampala, mentre era diretto in Kenya con documenti falsi, è stato confermato da un portavoce della polizia ugandese, secondo il quale Nizeyimana è già diretto verso la Tanzania dove ha sede il Tribunale penale internazionale per il Ruanda. Deve affrontare le accuse di genocidio e crimini contro l'umanità.

Gr 13:00

In primo Piano

da Roma Indymedia Roma, 5 ottobre 2009. Accade nel pomeriggio, in via Campobasso, nel cuore del Pigneto Come accaduto già più volte a Roma, una retata si è trasformata in un pestaggio, una vera e propria dimostrazione arrogante della violenza dello stato esercitata sui corpi dei migranti e contro la dignità umana. Perquisizioni arbitrarie, intimidazioni, vessazioni da parte delle forze dell'ordine di cui i migranti del Pigneto sono purtroppo spesso le vittime. I più ricattabili, i più colpiti.

Secondo i testimoni, cittadini del Pigneto che si trovavano in zona durante i fatti, alcuni finanzieri in borghese, senza alcun mandato, provano ad irrompere, come spesso accade, in una palazzina abitata da diversi senegalesi per lo più venditori ambulanti.

I migranti si oppongono all'irruzione, richiedendo un mandato non accettando l'arbitraria vessazione. I finanzieri sono costretti allora ad allontanarsi, ma decidono di tornare, in forze, per "dare una lezione" probabilmente.

E allora tornano, in assetto antisommossa con camionette e volanti, e inferociti, raccontano diversi testimoni, si avventano sui migranti che si trovavano per strada in quel momento. Manganelli impugnati al contrario e botte su ogni uomo di colore che si trovasse nei paraggi, fermi arbitrari. Il tutto intorno alle 18 di lunedi, mentre la via era peina di passanti i quali, indignati per il pestaggio avvenuto sotto i loro occhi, decidono di mobilitarsi. Arrivano anche degli avvocati, i rappresentanti della comunità senegalese, diversi abitanti, studenti, attivisti esi decide di non accettare i fatti, di chiedere conto di quanto avvenuto, di dare spazio all'indignazione per quanto avvenuto.

Più di cinquanta persone si dirigono allora presso l'ufficio immigrazione della Questura di Roma, dove si scopre che sono ben diciotto gli immigrati trattenuti per accertamenti, mentre di altri sette non si hanno notizie. Sono ancora trattenuti presso la caserma della Finanza, dove il presidio si dirige, ottenendo il rilascio di cinque dei fermati: per gli altri due, processo per direttissima domani mattina.

Comunicato sui rastrellamenti avvenuti ieri al Quartiere Pigneto di Ieri 5 ottobre

RASTRELLAMENTI AL PIGNETO Oggi 6 ottobre 2009, ore 12, conferenza stampa, Via del Pigneto angolo via Campobasso

Un rastrellamento in piena regola ha sconvolto ieri pomeriggio la vita di un quartiere multietnico di Roma, il Pigneto.

Alle 18,30 numerose volanti e blindati della Guardia di finanza hanno circondato l’isola pedonale. Decine di agenti in assetto antisommossa, creando il panico tra i cittadini, hanno violentemente percosso e arrestato chiunque avesse la pelle scura. Le forze dell'ordine hanno fatto irruzione in alcuni appartamenti, all’angolo tra via del Pigneto e via Campobasso, dove hanno divelto porte, sfondato finestre, sequestrato merci e beni degli abitanti.

La retata si è conclusa con 25 arresti di cittadini senegalesi e nigeriani, persone che vivono da anni nel nostro quartiere, lavoratori immigrati che mai hanno fatto male a nessuno.

Con la scusa della sicurezza, la nostra città sta respirando in questi mesi un clima di violenta repressione: blitz contro immigrati, sgomberi di centri sociali e di spazi occupati in risposta all’emergenza abitativa. Operazioni eclatanti, che colpiscono proprio i più deboli con l’obiettivo di aprire nuovi spazi agli interessi economici che governano la città. Come accaduto al Pigneto, un quartiere che si vorrebbe “ripulire”, per renderlo una ricca vetrina dedita al commercio. Forse, dietro lo sgombero, si nascondono gli interessi legati al mercato degli immobili in una zona che vive una gravissima emergenza sfratti e dove il prezzo delle case è in costante ascesa. Noi, cittadini del quartiere siamo preoccupati di questa grave spirale di violenza dello Stato. Vogliamo che il Pigneto sia un quartiere dell’accoglienza, non della repressione e della speculazione. Organizziamo a questo scopo il 10 ottobre un pomeriggio e serata di incontri con il quartiere, sui problemi di case, scuole, e del razzismo, che si concluderà alle 21 con un'assemblea per preparare insieme la manifestazione del 17 ottobre contro il razzismo e il pacchetto sicurezza.

Oggi 6 ottobre, ore 12, conferenza stampa, Via del Pigneto angolo via Campobasso

Comitato di quartiere Pigneto- Prenestino Osservatorio antirazzista Pigneto

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Israele, migliaia di agenti sorvegliano Gerusalemme est

Migliaia di agenti di polizia israeliani schierati nella zona della Città Vecchia per prevenire nuovi incidenti dopo quelli degli ultimi giorni

Israele continua a mostrare i muscoli e a schierare migliaia di agenti di polizia nella zona di Gerusalemme est e in quella della Città Vecchia per prevenire nuovi incidenti dopo quelli che si sono verificati negli ultimi giorni soprattutto nella Spianata delle Moschee.

Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi di Abu Sharif, ex consigliere di Yasser Arafat, che aveva annunciato la "terza intifada", la tensione continua a crescere con la marcia popolare organizzata in occasione della festa ebraica dei Tabernacoli, che dovrebbe attraversare il rione palestinese di Silwan, ai piedi della Città Vecchia. Ieri si è registrata un'apertura da parte dell'Autorità nazionale palestinese che in un comunicato dai toni forti ha esortato i palestinesi a "confrontarsi con Israele" e ad impedire "attacchi alla moschea al-Aqsa". Le forze di sicurezza israeliane hanno intanto infittito le misure di sicurezza per prevenire disordini. Per tutta la giornata di oggi sarà vietato ai turisti stranieri e agli ebrei l'ingresso nella spianata delle Moschee che sarà aperta solo ai musulmani di età superiore ai 50 anni in possesso di regolari documenti israeliani.

Gerusalemme - Ieri sera, in una nuova prova di forza con i fedeli musulmani asserragliati dentro la moschea di al-Aqsa nel tentativo di proteggerla dalle bande sioniste, le forze di occupazione israeliane hanno circondato la Spianata delle Moschee, nella Città Vecchia di Gerusalemme, minacciando di invadere al-Aqsa. All'interno della moschea si trovano attualmente circa 200 palestinesi che rifiutano di consegnarsi alla polizia di occupazione. "Se la polizia israeliana ci attacca, ci sarà una carneficina", affermano le autorità religiose musulmane chiuse nel compound. Ieri sera, all'interno dell'area della moschea di al-Aqsa sono scoppiati scontri tra i manifestanti e la polizia sionista, dopo che questa, da due giorni, tenta di prenderla d'assalto e di arrestare le persone asserragliate all'interno. La polizia, attraverso gli altoparlanti, aveva dato loro soltanto 15 minuti per consegnarsi, altrimenti avrebbe fatto irruzione nella moschea. I fedeli asserragliati all'interno hanno dichiarato alle radio che preferiscono "il martirio per difendere al-Aqsa piuttosto che arrendersi alla polizia di occupazione". Le forze di occupazione hanno cominciato a disturbare la comunicazione all'interno della moschea per evitare la comunicazione con i media. La giornata di ieri ha registrato manifestazioni sia in Cisgiordania sia nella Striscia di Gaza per protestare contro le aggressioni israeliane a Gerusalemme e l'assalto alla moschea di al-Aqsa. Ieri sera un ragazzo del campo profughi di Shufat, nel nord di Gerusalemme, è stato arrestato con l'accusa di aver accoltellato un soldato. La Reuters ha riferito che giovani palestinesi hanno lanciato pietre ai soldati israeliani, nelle strade della Città Vecchia di Gerusalemme, mentre a Ramallah sono scoppiati scontri tra adolescenti e truppe di occupazione. Sempre ieri, cortei di protesta hanno sfilato per le strade della Striscia di Gaza e in altre aree della Cisgiordania. Le autorità di occupazione hanno confermato il divieto di accesso alla Spianata delle Moschee anche nella giornata di oggi: possono accedere a al-Aqsa gli uomini di età superiore ai 50 anni e con carta di identià israeliana, e le donne.

Angola: Più di 25 mila congolesi, emigrati per cercare lavoro nelle miniere di diamanti, espulsi violentemente dall'Angola

Venticinque mila congolesi sono stati espulsi nelle ultime due settimane dall'Angola. I migranti hanno denunciato numerose violenze e una vera e propria caccia all'uomo da parte dell'esercito di Luanda. Il picco si è avuto nello scorso fine settimana, quando più di cinque mila sfollati sono arrivati a Boma, nella regione sudoccidentale del Bas-Congo. L'Organizzazione internazionale delle migrazioni ha chiesto al governo di Kinshasa di approntare una struttura d'accoglienza per quanti sono in fuga dall'Angola. Per la maggior parte si tratta di migranti irregolari che dal Congo si sono spostati in Angola per cercare lavoro nelle miniere di diamanti. Il ministro degli Affari sociali congolese ha annunciato l'istituzione di una commissione mista fra i due Paesi per trattare il problema. Secondo gli analisti internazionali, l'intensificazione delle espulsioni e della brutalità impiegata dall'esercito è da mettersi in relazione con le prossime elezioni che si terranno nel 2010.

Istanbul - Duri scontri tra polizia e dimostranti a Piazza Taksim, nel centro di Istanbul, dove sono in corso in questi giorni le assemblee annuali del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. La polizia turca, che ha schierato anche le squadre anti sommossa, ha lanciato dei lacrimogeni e fatto uso di cannoni ad acqua per disperdere centinaia di studenti che protestavano esponendo gli slogan «Fmi amico dei padroni, nemico dei lavoratori», «Un altro mondo è possibile» e «La vostra democrazia è una dittatura, la vostra economia è schiavismo, andatevene banditi». Le forze dell'ordine hanno fermato otto persone per aver lanciato bombe molotov vicino al centro congressi dove sono riuniti i delegati dei 186 paesi che partecipano ai lavori.

ITALIA

Ciao care aggiungo questa notizia sulla alstom di colleferro, se volete metterla si può anche sentire pino, il numero è in agenda, magari ci dà un contatto anche per domani.. baci sara

ALSTOM: COLLEFERRO, OPERAI IMPEDISCONO A 3 MANAGER DI USCIRE DA FABBRICA = Roma, 6 ott. - (Adnkronos) - Alcuni operai della Alstom di Colleferro, in provincia di Roma, impediscono a tre manager di uscire dalla fabbrica. Poco fa si è recato sul posto il sindaco di Colleferro, che sta cercando di mediare con gli operai per far uscire i manager. L'iniziativa degli operai è stata decisa dopo una riunione con i vertici dell'azienda, in seguito alla prospettata chiusura della fabbrica di Colleferro tra 9 mesi. (Zla/Ct/Adnkronos) 06-OTT-09 17:04 NNN FINE DISPACCIO

ALSTOM: SINDACO COLLEFERRO, LAVORATORI IN SCIOPERO MA SITUAZIONE È CALMA = 'NESSUN SEQUESTRO, ANIMI SONO ESASPERATI DOPO COMUNICAZIONE CHE STABILIMENTO HA 9 MESI DI VITÀ Roma, 6 ott. - (Adnkronos) - «I lavoratori stanno manifestando ma la situazione è calma. Certo, gli animi sono esasperati perchè oggi, nel corso di una riunione, è stato comunicato ai dipendenti che lo stabilimento ha nove mesi di vita». Ad affermarlo all'ADNKRONOS è il sindaco di Colleferro (Roma) Mario Cacciotti, che da circa un'ora si trova all'Alstom di Colleferro per una mediazione tra dipendenti e vertici dell'azienda. «Non c'è nessun sequestro dei manager - sottolinea il sindaco - manager e lavoratori sono fuori dallo stabilimento perchè all'annuncio i dipendenti sono scesi in sciopero». «Sta arrivando l'assessore al Lavoro della Regione Lazio Alessandra Tibaldi - conclude Cacciotti - per trovare una soluzione». (Sci/Ct/Adnkronos) 06-OTT-09 17:14 NNN

Siparietto


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gror090906 (last edited 2009-10-06 19:00:37 by anonymous)