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In primo Piano

da Roma Indymedia Roma, 5 ottobre 2009. Accade nel pomeriggio, in via Campobasso, nel cuore del Pigneto Come accaduto già più volte a Roma, una retata si è trasformata in un pestaggio, una vera e propria dimostrazione arrogante della violenza dello stato esercitata sui corpi dei migranti e contro la dignità umana. Perquisizioni arbitrarie, intimidazioni, vessazioni da parte delle forze dell'ordine di cui i migranti del Pigneto sono purtroppo spesso le vittime. I più ricattabili, i più colpiti.

Secondo i testimoni, cittadini del Pigneto che si trovavano in zona durante i fatti, alcuni finanzieri in borghese, senza alcun mandato, provano ad irrompere, come spesso accade, in una palazzina abitata da diversi senegalesi per lo più venditori ambulanti.

I migranti si oppongono all'irruzione, richiedendo un mandato non accettando l'arbitraria vessazione. I finanzieri sono costretti allora ad allontanarsi, ma decidono di tornare, in forze, per "dare una lezione" probabilmente.

E allora tornano, in assetto antisommossa con camionette e volanti, e inferociti, raccontano diversi testimoni, si avventano sui migranti che si trovavano per strada in quel momento. Manganelli impugnati al contrario e botte su ogni uomo di colore che si trovasse nei paraggi, fermi arbitrari. Il tutto intorno alle 18 di lunedi, mentre la via era peina di passanti i quali, indignati per il pestaggio avvenuto sotto i loro occhi, decidono di mobilitarsi. Arrivano anche degli avvocati, i rappresentanti della comunità senegalese, diversi abitanti, studenti, attivisti esi decide di non accettare i fatti, di chiedere conto di quanto avvenuto, di dare spazio all'indignazione per quanto avvenuto.

Più di cinquanta persone si dirigono allora presso l'ufficio immigrazione della Questura di Roma, dove si scopre che sono ben diciotto gli immigrati trattenuti per accertamenti, mentre di altri sette non si hanno notizie. Sono ancora trattenuti presso la caserma della Finanza, dove il presidio si dirige, ottenendo il rilascio di cinque dei fermati: per gli altri due, processo per direttissima domani mattina.

Comunicato sui rastrellamenti avvenuti ieri al Quartiere Pigneto di Ieri 5 ottobre

RASTRELLAMENTI AL PIGNETO Oggi 6 ottobre 2009, ore 12, conferenza stampa, Via del Pigneto angolo via Campobasso

Un rastrellamento in piena regola ha sconvolto ieri pomeriggio la vita di un quartiere multietnico di Roma, il Pigneto.

Alle 18,30 numerose volanti e blindati della Guardia di finanza hanno circondato l’isola pedonale. Decine di agenti in assetto antisommossa, creando il panico tra i cittadini, hanno violentemente percosso e arrestato chiunque avesse la pelle scura. Le forze dell'ordine hanno fatto irruzione in alcuni appartamenti, all’angolo tra via del Pigneto e via Campobasso, dove hanno divelto porte, sfondato finestre, sequestrato merci e beni degli abitanti.

La retata si è conclusa con 25 arresti di cittadini senegalesi e nigeriani, persone che vivono da anni nel nostro quartiere, lavoratori immigrati che mai hanno fatto male a nessuno.

Con la scusa della sicurezza, la nostra città sta respirando in questi mesi un clima di violenta repressione: blitz contro immigrati, sgomberi di centri sociali e di spazi occupati in risposta all’emergenza abitativa. Operazioni eclatanti, che colpiscono proprio i più deboli con l’obiettivo di aprire nuovi spazi agli interessi economici che governano la città. Come accaduto al Pigneto, un quartiere che si vorrebbe “ripulire”, per renderlo una ricca vetrina dedita al commercio. Forse, dietro lo sgombero, si nascondono gli interessi legati al mercato degli immobili in una zona che vive una gravissima emergenza sfratti e dove il prezzo delle case è in costante ascesa. Noi, cittadini del quartiere siamo preoccupati di questa grave spirale di violenza dello Stato. Vogliamo che il Pigneto sia un quartiere dell’accoglienza, non della repressione e della speculazione. Organizziamo a questo scopo il 10 ottobre un pomeriggio e serata di incontri con il quartiere, sui problemi di case, scuole, e del razzismo, che si concluderà alle 21 con un'assemblea per preparare insieme la manifestazione del 17 ottobre contro il razzismo e il pacchetto sicurezza.

Oggi 6 ottobre, ore 12, conferenza stampa, Via del Pigneto angolo via Campobasso

Comitato di quartiere Pigneto- Prenestino Osservatorio antirazzista Pigneto

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Israele, migliaia di agenti sorvegliano Gerusalemme est

Migliaia di agenti di polizia israeliani schierati nella zona della Città Vecchia per prevenire nuovi incidenti dopo quelli degli ultimi giorni

Israele continua a mostrare i muscoli e a schierare migliaia di agenti di polizia nella zona di Gerusalemme est e in quella della Città Vecchia per prevenire nuovi incidenti dopo quelli che si sono verificati negli ultimi giorni soprattutto nella Spianata delle Moschee.

Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi di Abu Sharif, ex consigliere di Yasser Arafat, che aveva annunciato la "terza intifada", la tensione continua a crescere con la marcia popolare organizzata in occasione della festa ebraica dei Tabernacoli, che dovrebbe attraversare il rione palestinese di Silwan, ai piedi della Città Vecchia. Ieri si è registrata un'apertura da parte dell'Autorità nazionale palestinese che in un comunicato dai toni forti ha esortato i palestinesi a "confrontarsi con Israele" e ad impedire "attacchi alla moschea al-Aqsa". Le forze di sicurezza israeliane hanno intanto infittito le misure di sicurezza per prevenire disordini. Per tutta la giornata di oggi sarà vietato ai turisti stranieri e agli ebrei l'ingresso nella spianata delle Moschee che sarà aperta solo ai musulmani di età superiore ai 50 anni in possesso di regolari documenti israeliani.

Gerusalemme - Ieri sera, in una nuova prova di forza con i fedeli musulmani asserragliati dentro la moschea di al-Aqsa nel tentativo di proteggerla dalle bande sioniste, le forze di occupazione israeliane hanno circondato la Spianata delle Moschee, nella Città Vecchia di Gerusalemme, minacciando di invadere al-Aqsa. All'interno della moschea si trovano attualmente circa 200 palestinesi che rifiutano di consegnarsi alla polizia di occupazione. "Se la polizia israeliana ci attacca, ci sarà una carneficina", affermano le autorità religiose musulmane chiuse nel compound. Ieri sera, all'interno dell'area della moschea di al-Aqsa sono scoppiati scontri tra i manifestanti e la polizia sionista, dopo che questa, da due giorni, tenta di prenderla d'assalto e di arrestare le persone asserragliate all'interno. La polizia, attraverso gli altoparlanti, aveva dato loro soltanto 15 minuti per consegnarsi, altrimenti avrebbe fatto irruzione nella moschea. I fedeli asserragliati all'interno hanno dichiarato alle radio che preferiscono "il martirio per difendere al-Aqsa piuttosto che arrendersi alla polizia di occupazione". Le forze di occupazione hanno cominciato a disturbare la comunicazione all'interno della moschea per evitare la comunicazione con i media. La giornata di ieri ha registrato manifestazioni sia in Cisgiordania sia nella Striscia di Gaza per protestare contro le aggressioni israeliane a Gerusalemme e l'assalto alla moschea di al-Aqsa. Ieri sera un ragazzo del campo profughi di Shufat, nel nord di Gerusalemme, è stato arrestato con l'accusa di aver accoltellato un soldato. La Reuters ha riferito che giovani palestinesi hanno lanciato pietre ai soldati israeliani, nelle strade della Città Vecchia di Gerusalemme, mentre a Ramallah sono scoppiati scontri tra adolescenti e truppe di occupazione. Sempre ieri, cortei di protesta hanno sfilato per le strade della Striscia di Gaza e in altre aree della Cisgiordania. Le autorità di occupazione hanno confermato il divieto di accesso alla Spianata delle Moschee anche nella giornata di oggi: possono accedere a al-Aqsa gli uomini di età superiore ai 50 anni e con carta di identià israeliana, e le donne.

Angola: Più di 25 mila congolesi, emigrati per cercare lavoro nelle miniere di diamanti, espulsi violentemente dall'Angola

Venticinque mila congolesi sono stati espulsi nelle ultime due settimane dall'Angola. I migranti hanno denunciato numerose violenze e una vera e propria caccia all'uomo da parte dell'esercito di Luanda. Il picco si è avuto nello scorso fine settimana, quando più di cinque mila sfollati sono arrivati a Boma, nella regione sudoccidentale del Bas-Congo. L'Organizzazione internazionale delle migrazioni ha chiesto al governo di Kinshasa di approntare una struttura d'accoglienza per quanti sono in fuga dall'Angola. Per la maggior parte si tratta di migranti irregolari che dal Congo si sono spostati in Angola per cercare lavoro nelle miniere di diamanti. Il ministro degli Affari sociali congolese ha annunciato l'istituzione di una commissione mista fra i due Paesi per trattare il problema. Secondo gli analisti internazionali, l'intensificazione delle espulsioni e della brutalità impiegata dall'esercito è da mettersi in relazione con le prossime elezioni che si terranno nel 2010.

Istanbul - Duri scontri tra polizia e dimostranti a Piazza Taksim, nel centro di Istanbul, dove sono in corso in questi giorni le assemblee annuali del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. La polizia turca, che ha schierato anche le squadre anti sommossa, ha lanciato dei lacrimogeni e fatto uso di cannoni ad acqua per disperdere centinaia di studenti che protestavano esponendo gli slogan «Fmi amico dei padroni, nemico dei lavoratori», «Un altro mondo è possibile» e «La vostra democrazia è una dittatura, la vostra economia è schiavismo, andatevene banditi». Le forze dell'ordine hanno fermato otto persone per aver lanciato bombe molotov vicino al centro congressi dove sono riuniti i delegati dei 186 paesi che partecipano ai lavori.

ITALIA

Siparietto


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