Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 13,00

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Sgombrata la giungla di Calais Parigi, 22-09-2009

La chiamano la giungla. Sono iniziate questa mattina a Calais le operazioni di sgombero dell'area occupata da accampamenti di migranti che vogliono raggiungere la Gran Bretagna dalle coste francesi.

Il ministro dell'Immigrazione francese, Eric Besson, ha confermato alla radio Rtl che lo sgombero è iniziato: "Il prefetto ha dato il via all'operazione una decina di minuti fa", ha affermato Besson, secondo il quale sul posto ieri si trovavano ancora circa 250 "clandestini". Nell'area della "giungla" sono però anche centinaia di volontari di associazioni umanitarie e di militanti dell'organizzazione "No Border". Una decina di camion della polizia della CRS sono arrivati sul posto poco prima delle 7,30.

I migranti, in maggioranza afghani, circa 600-800, hanno atteso l'arrivo della polizia dietro a striscioni e cartelli scritti in inglese e pastun. "Abbiamo bisogno di unn tetto e di protezione. chiediamo l'asilo, vogliamo la pace. La giungla è la nostra casa", ha urlato uno di loro.

All'arrivo della poilzia, alcuni sono scappati, altri si sono limitati ad un "Inshallah": "Non possiamo andare da nessun'altra parte. A Calais la polizia ci prenderà comunque. La giungla è l'unico posto. Non abbiamo paura", dice Bilal, 18 anni.

Scattato l'intervento della polizia davanti a centinaia di giornalisti, i militanti delle ong si sono mossi urlando 'no deportazione'.

ROMA: CONFERMATI GLI ARRESTI PER GLI OCCUPANTI DELLA 8 MARZO

Lunedì 14 settembre, le forze del disordine si sono introdotte con la forza nell'edificio della ex-scuola 8 Marzo occupata di Magliana, con l’evidente intenzione di sgomberare lo stabile che ospita le famiglie di sfrattati, precari, disoccupati. Lo sgombero non è riuscito, grazie alla resistenza pacifica ma determinata degli occupanti e delle occupanti, così i carabinieri hanno portato via 5 occupanti che sono stati tratti in arresto. Contro di loro sono state mosse accuse infamanti, basate solo ed esclusivamente sulle dichiarazioni false di un ex occupante allontanato dall’occupazione un anno fa per aver aggredito la sua compagna e attualmente indagato per lesioni aggravate contro di lei. Queste dichiarazioni sono state riportate ed amplificate nei giorni scorsi dalla stampa, che ha lanciato una campagna mediatica per criminalizzare tutto il movimento per il diritto all’abitare. Oggi il Gip ha convalidato gli arresti per i 4 occupanti che, quindi, rimarranno in carcere fino a che sulla loro situazione non si esprimerà il tribunale del riesame, fra non meno di due settimane. Francesca è stata addirittura trasferita da Rebibbia a Civitavecchia. A uno dei compagni sono stati confermati gli arresti domiciliari. Un altro è attualmente recluso presso il centro clinico di Regina Coeli e ieri è stato medicato d'urgenza: affetto da un tumore, è in attesa di un terzo intervento chirurgico al San Camillo.

GORIZIA: RIVOLTA NEL CIE DI GRADISCA http://www.autistici.org/macerie/?p=19743

Oggi è scoppiata una rivolta nel Cie di Gradisca di Isonzo, provincia di Gorizia. Le notizie sono frammentarie e confuse. In una sezione è stato appiccato un incendio e la polizia sta picchiando forte chiunque gli capiti sotto tiro. Tutto comincia questa notte, quando in 35 tentano la fuga dal Cie. Purtroppo il tentativo è sventato dalla polizia, che comincia a picchiare brutalmente i fuggiaschi. A questo punto gli altri reclusi, anche chi non aveva partecipato all’evasione fallita, iniziano a protestare e salgono sui tetti, rimanendoci fino alle 6 di questa mattina. Pare che siano anche giunti sul posto dei giornalisti, che forse hanno preferito mantenere il riserbo sulla vicenda (sono sempre giorni di lutto, questi…). All’alba, dietro la promessa della polizia di non fare rappresaglie, i reclusi scendono dai tetti, e la situazione ritorna tranquilla. Fino alle 13, quando scatta una perquisizione. I poliziotti si lasciano andare ad offese pesanti, strappando in due un Corano, e pare che durante il loro passaggio siano spariti anche dei soldi e dei cellulari. Di lì a poco, scoppia la rivolta. Alle cinque di pomeriggio, la rivolta era ancora in corso. Il numero di feriti è salito a una ventina. La polizia continua a picchiare e tirare lacrimogeni nelle celle. Dall’altro lato, i reclusi tentano di spaccare i lucchetti per rispondere ai poliziotti. L'ultimo aggiornamento dice che dalle sette di sera la situazione è tornata relativamente tranquilla. Ma non è chiara la situazione dei feriti, alcuni dei quali sembrano davvero in gravi condizioni.

Stato d’assedio

Diario

In occasione della quarta udienza del processo ai ribelli di via Corelli, arrestati per la rivolta che in agosto ha semidistrutto il lager di Milano, un centinaio di persone si raduna fuori dal tribunale per un presidio in solidarietà con gli imputati e con tutti i reclusi in lotta. Con un provvedimento inaudito - nel senso letterale del termine: non s’era mai sentito prima d’ora - l’avvocatura di Stato ha decretato lo stato d’assedio dell’intero Tribunale di Milano, impedendo l’ingresso a chiunque non avesse un “valido motivo” per entrare. E così, i solidali hanno improvvisato un blocco stradale a singhiozzo che è durato diverse ore.

http://www.autistici.org/macerie/?p=19763


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


Torna a inizio pagina