GIAPPE

Rioccupato simbolicamente lo spazio GIAP, che da sabato mattina cercava di riqualificare i locali, abbandonati da almeno 15 anni, fra via degli Ausoni e via dei Sabelli, a San Lorenzo, e sgomberato ieri con una operazione imponente. In questo momento e' in corso un'assemblea pubblica. Vi proponiamo un audio realizzato poco prima dell'inizio dell'assemblea.

Messina e ponte sullo stretto

“A dicembre cominceranno i lavori per il ponte sullo stretto di Messina”. Berlusconi ha ribadito quanto annunciato nei giorni scorsi. “L'Italia deve svegliarsi da un 'lungo sonno' che ha portato anche a 'condizioni di bilancio negative'. Dobbiamo 'fare i conti' con il debito pubblico che abbiamo 'ereditato', ha detto 'ma questo non deve impedirci di innovare e di rimuovere e gli ostacoli'.” (Lasciamo a chi ascolta i commenti). Da Messina, dove si stanno affrontando giorni impegnativi in seguito all'alluvione del Primo Ottobre, sentiamo una corrispondenza di un compagno della Rete No Ponte.

Aulla Ad Aulla, in provincia di Massa Carrara, in Toscana, alcuni lavoratori della 'Costa Mauro' - azienda di trattamento dei rifiuti con sede ad Albiano Magra - dopo che in mattinata avevano trovato chiusi i cancelli dello stabilimento, sono andati in Municipio: sono entrati nella stanza del sindaco Roberto Simoncini per parlare della situazione, impedendogli di uscire, mentre altri sono saliti sul tetto della palazzina, chiedendo di intervenire per salvare i loro posti di lavoro. I 54 dipendenti temono il licenziamento dopo il divieto imposto all'azienda di trattare i rifiuti provenienti dalla Spezia.

Italia - Incidenti sul lavoro E' in gravi condizioni all’ospedale Bufalini di Cesena un operaio riminese di 50 anni che nel pomeriggio, alla Titancall di Galazzano, nella Repubblica di San Marino, mentre stava maneggiando un carico sospeso è stato travolto da 300 kg. di materiale ferroso, caduto perché il cavo che lo sosteneva si è spezzato. L’ operaio è stato soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale di Stato. Qui i medici gli hanno riscontrato un grave trauma cranico con emorragia cerebrale. Quindi hanno disposto il trasporto al nosocomio di Cesena dove l’ uomo è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. La prognosi è riservata.

ESTERI

GAZA Un ragazzo palestinese è morto e tre persone sono rimaste ferite nel raid aereo israeliano contro due tunnel al confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto utilizzati dai palestinesi per aggirare l'assedio imposto dallo Stato ebraico contro il Territorio controllato da Hamas. La vittima del raid dei jet israeliani sarebbe un palestinese di 23 anni.

Detenut* in Israele

Sono 335 le persone palestinesi nelle carceri israeliane in violazione del diritto internazionale poiché mai sottoposti a regolare processo. Lo rende noto un rapporto diffuso dalle organizzazioni israeliane per i diritti umani B’tselem e Hamoked secondo cui degli oltre 300 persone detenute quelle sottoposte alla cosiddetta “detenzione amministrativa”, per la maggior parte residenti in Cisgiordania, uno è un minore e tre sono donne. “Israele infrange tutte le norme internazionali che prevedono l’uso della detenzione preventiva solo in rari, estremi casi” affermano i responsabili delle due organizzazioni, denunciando che “i processi dei detenuti palestinesi sono spesso delle farse che negano all’imputato la possibilità di difendersi in maniera ragionevole”. In gran parte dei casi i giudici si basano solo sui rapporti e le documentazioni fornite da agenti di polizia o della sicurezza, in assenza di un avvocato per la difesa, rivela ancora il rapporto, precisando che tra Agosto 2008 e Luglio 2009 i tribunali militari hanno approvato il 95% degli ordini di detenzione presentati. Basata su una legge promulgata nel 1945 sotto mandato britannico e tutt’ora valida in Israele e nei Territori, la “detenzione amministrativa” consente di incarcerare una persona considerata pericolosa per la sicurezza per sei mesi senza processo; l’ordine di detenzione in seguito può essere rinnovato infinite volte.

Iraq-Eni

La partecipazione del nostro paese alla guerra in Iraq sta dando i suoi frutti. E così l'Eni ha raggiunto un accordo per lo sfruttamento il giacimento petrolifero di Zubair, Ad annunciarlo è il ministro iracheno del Petrolio, Hussein al-Shahristani. La produzione di Zubair, che si trova nel sud, vicino a Bassora, uno dei più grandi giacimenti di petrolio dell'Iraq, è pari attualmente a circa 195 mila barili di olio al giorno. Nell'arco dei prossimi 7 anni, il programma di espansione del campo prevede il raggiungimento di un plateau di produzione di oltre mille milioni di barili al giorno. Il progetto prevede la perforazione di oltre 200 pozzi ad olio, la costruzione delle facilities di trattamento e della necessaria rete di raccolta, nonch il riammodernamento degli impianti esistenti. Il contratto di servizio ha una durata di 20 anni, estendibili a 25, e prevede la partecipazione della compagnia di stato irachena Southern Oil Company con una quota del 25%. Il giacimento di Zubair è un bel boccone - ha dichiarato l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni -. Prima dedicheremo tutto il nostro impegno per svilupparlo, poi valuteremo se partecipare ad altre gare in Iraq. Oggi è prematuro dire quale sarà il nostro appetito in futuro. Il commento di Ornella Sangiovanni di Osservatorio Iraq

bruxelles omofobia

Lo stop alla legge sull'omofobia giunto ieri dal Parlamento italiano "é un passo indietro" per i diritti di gay e lesbiche: questo il giudizio di Navi Pillay, Alto Commissario delle Nazioni unite per i diritti umani. "E' necessaria ovunque la piena protezione", ha detto nel corso di una conferenza stampa Pillay rispondendo ad una domanda sull'Italia. "L'omosessualità e gli omosessuali vengono criminalizzati in alcuni Paesi ma non possiamo ignorare che i gruppi minoritari e tra loro gli omosessuali sono soggetti non solo a violenza, ma a discriminazioni in diversi aspetti della loro vita". Pillay è intervenuta a Bruxelles alla presentazione del nuovo ufficio dell'Onu per i diritti umani presso la Ue.

CRISI POLITICA: SCADENZA TRATTATIVE FISSATA A DOMANI

“Moderatamente ottimisti”: così si sono definiti i negoziatori del governo ‘de facto’ e del presidente deposto Manuel Zelaya tornando al tavolo del dialogo nel tentativo di ottenere entro domani – scadenza fissata dallo stesso Zelaya – la firma dell’Accordo di San José per una soluzione negoziata alla crisi politica, in corso ormai da oltre 100 giorni. Il punto nodale resta quello del ritorno al potere di Zelaya: “Abbiamo cominciato a discutere il tema centrale e attendiamo una risposta oggi; la scadenza del 15 Ottobre è irrevocabile” ha detto Mayra Mejia, uno dei tre negoziatori di Zelaya. Secondo il presidente deposto, l’intenzione del governo ‘de facto’ sarebbe quella di allungare le trattative per arrivare alle elezioni presidenziali e legislative del 29 Novembre: “Lo svolgimento del voto senza il ritorno del presidente costituzionale equivarrebbe a legittimare il colpo di stato; quello che uscirà dalle urne – ha dichiarato dal suo rifugio presso l’ambasciata brasiliana a Tegucigalpa – sarà un governo debole, falsato”.

Colombia: AI RICCHI I SUSSIDI PER I ‘CAMPESINOS’, INDAGINI AL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA

‘Regine’ di bellezza, agenti di borsa, imprenditori, latifondisti, familiari di politici: sarebbero solo alcuni dei beneficiari di quasi due milioni e mezzo di euro di sussidi destinati ai ‘campesinos’ poveri nell’ambito del programma governativo ‘Agro Ingreso Sicuro’ (Ais) secondo un dossier della rivista ‘Cambio’ da cui è scaturita un’inchiesta preliminare della Procura generale colombiana. Sotto indagine per presunte irregolarità sono finiti il ministro dell’Agricoltura, Andrés Fernández, e il suo predecessore Andrés Felipe Arias, dimessosi a Febbraio per promuovere la sua pre-candidatura alla presidenza alle elezioni del 2010 per il ‘Partido conservador colombiano’ (Pcc), appartenente alla coalizione di governo, insieme ad altri funzionari del dicastero di cui non è stata per ora divulgata l’identità. Lo scandalo, il cui clamore ha spinto il presidente Alvaro Uribe a esigere pubblicamente da Fernández una lista esaustiva degli effettivi beneficiari dei sussidi, è emerso una settimana fa quando mezzi di comunicazione ed esponenti dell’opposizione hanno denunciato il dirottamento di milioni di pesos provenienti dal programma Ais verso volti noti, politici e aziende che sostennero nel 2004 la rielezione consecutiva di Uribe (grazie a una controversa riforma costituzionale); il tutto a scapito di un numero indeterminato di ‘campesinos’ poveri che in diverse regioni del paese non avrebbero avuto accesso a fondi necessari per la loro sussistenza. Secondo ‘Cambio’ il programma Ais, nato tre anni fa, contava quest’anno su un budget pari a 26 milioni di euro: a fronte di 376 richieste di accesso ai sussidi, ne sarebbero state approvate un centinaio di cui risultano beneficiari, tra gli altri, l’attrice, modella e disegnatrice di gioielli Valerie Dominguez, Ana Maria Davila, ‘incoronata’ nel 1999 ‘Reina nacionale del Mar’, e diversi esponenti della sua famiglia, “una delle più ricche e influenti – scrive la rivista – della città caraibica di Santa Marta”, oltre a stretti collaboratori o parenti di funzionari o ex-funzionari statali. Uribe ha ordinato la sospensione temporanea del programma, difendendo tuttavia ministro ed ex-ministro dell’Agricoltura, e ordinando la restituzione del ‘maltolto’; una mossa che non ha convinto l’opposizione, secondo la quale il presidente sta solo cercando di arginare il danno politico quando occorrerebbe rivedere la controversa politica agraria del governo.

NIGERIA

gror091014 (last edited 2009-10-14 17:21:47 by anonymous)