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Appunti e note redazionali

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Roma. Volantinaggio davanti al forlanini Si sta svolgendo in questi minuti un volantinaggio davanti all'ospedale forlanini dopo che un recluso del cie di ponte galeria FAID era stato ricoverato nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 novembre. la notizia della sua presunta "scomparsa" aveva sollevato diverse dimostrazioni di protesta all'interno del lager capitolino dal momento chei suo compagni di reclusione non ne conoscevano le sorti. Il presidio convocato questo pomeriggio dalla rete no cie si sta trasformando in un corteo all'interno dell'ospedale forlanini. i manifestanti hanno affisso uno striscione e hanno proseguito il volantinaggio. ascolta la corrispondenza racolta da ror

Roma. Crollano sempre i muri sbagliati

IL 22 novembre di un anno fa Vito , uno studente di 16 anni, moriva a Rivoli(torino) nella sua scuola schiacciato dal controsoffitto della sua aula crollatogli adosso.Da un inchiesta condotta dal collettivo studentesco Senza Tregua emerge che il 68 % delle strutture scolastiche non sono agibili. Nella nottata di ieri si sono sviluppate una serie di azione di sensibilizzazione sul tema.

Roma. Sgombero di Horus 2.0,oggi il tavolo col municipio Dopo lo sgombero di Horus nella giornata di ieri, era previsto per oggi un tavolo con il presidente del IV municipio Cristiano Bonelli. al tavolo presenti anche gli ex occupanti dell'ex Horus. Ascoltiamo la corrispondenza di questo pomeriggio duarante lo svolgimento del tavolo.

Sardegna. Alcoa, scatta la protesta Tre dirigenti sono rimasti «bloccati» all'interno dello stabilimento dell'Alcoa di Portovesme da quando è in atto la protesta dei lavoratori dopo l'annuncio della cassa integrazione e della chiusura della fabbrica. In un primo momento si era diffusa la notizia di un sequestro da parte degli operai infuriati ma è arrivata la smentita sia dei rappresentanti dei lavoratori che delle forze dell'ordine. Un sindacalista – sentito telefonicamente dall'Agi – si è limitato a dire che i tre «per il momento non possono uscire dallo stabilimento». Nel frattempo nella direzione dell'Alcoa di Portovesme, occupata da stamane da circa settecento lavoratori, si sta svolgendo un'assemblea per decidere le iniziative da adottare nelle prossime ore. GUARDA IL VIDEO Sono riuniti in assemblea assieme con i dirigenti e i sindaci del territorio i 400 operai che dal primo pomeriggio hanno occupato lo stabilimento Alcoa di Portovesme, nel sulcis-iglesiente. I cancelli restano bloccati in entrata e uscita, mentre davanti alla fabbrica stanno arrivando altri operai convocati dalle organizzazioni sindacali. Nello stabilimento sono stati richiamati anche gli operai in turno di riposo per organizzare, dopo l'occupazione, altre forme di protesta. Molti degli operai sono appena rientrati dalla trasferta romana di mercoledì scorso, al termine della quale il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola aveva fornito garanzie sul proseguimento dell'attività. Nessuno dei dirigenti dell'Alcoa che si trovano all'interno dello stabilimento sarebbe stato costretto contro la sua volontà. Le dichiarazioni in questo senso, è stato spiegato da fonti sindacali e delle forze dell'ordine, sono scaturite dall'esasperazione di alcuni manifestanti.

Roma. Take back the night Per sabato 21 Novembre, a ridosso della giornata internazionale dell’orgoglio trans e di quella contro la violenza sulle donne, una rete di collettivi e realtà femministe, ltibq e singole, ha costruito una manifestazione contro la violenza di genere. Dopo le manifestazioni degli anni scorsi contro la violenza maschile sulle donne (nel 2007 e nel 2008), si è voluto ribadire ancora una volta come non siano le politiche sicuritarie a dare sicurezza alle donne, trans e lesbiche, ma come, invece, in una città di ronde e lame, l’unica arma possibile sia quella della solidarietà. E’ per questo che la rete invita donne e trans, puttane e rom, migranti e lesbiche a riprendersi la città di notte, in un corteo che partirà da p.zza Vittorio alle 18.30, attraverserà San Lorenzo per finire in pzzale del Verano.

Pisa Questo pomeriggio (venerdì 20 novembre) l'onorevole Gasparri, esponente del governo che ha varato un pacchetto-sicurezza che definire razzista è poco, sarà presente nella città toscana, per di più nella sala delle Baleari del Comune di Pisa, per un convegno dal titolo "Immigrazione: accoglienza, integrazione, sicurezza". La Pisa antirazzista, quella che lo scorso anno si è battuta contro i maldestri tentativi dell'amministrazione pisana di scimmiottare le politiche del governo in materia di immigrazione, ha convocato un presidio in logge di Banchi, a partire dalle 16.

Ciampino. Torna il movimento No fly contro l'aeroporto

L'Assemblea Permanente "No-Fly" continua la campagna informativa nelle scuole di Ciampino, S.Maria delle Mole, Cava dei Selci e Frattocchie dove lavoratori e alunni subiscono i maggiori danni causati dal kerosene e dal rumore prodotto dai quasi 200 aerei in transito presso lo scalo "G.B.Pastine". Mentre proseguono gli ultimi volantinaggi nelle scuole di Ciampino, le amministrazioni e i media compiacenti tacciono sui finanziamenti ricevuti dal Ministero dell'Interno in questi ultimi quattro anni e derivanti direttamente dalla tassa d'imbarco incassata dalla vendita dei biglietti aerei presso l'aeroporto.

Nessun amministratore dei comuni di Ciampino, Marino e Roma, nonostante venga spesso spacciato come "paladino a difesa del diritto alla salute dei cittadini", ha mai parlato di questi introiti in quattro anni di iniziative pubbliche.

Tanto basta a far capire che gli interessi di tali amministratori sono tutt'altro che dalla parte della popolazione.

Continuano a tacere sui diritti di imbarco, quando addirittura non a mentire come ha fatto il sindaco Perandini nei due articoli pubblicati su Libero il 10 ottobre e su Castellinews il 30.

ESTERI

Da gennaio la testata è di proprietà di Alexandre Pougatchev, figlio del banchiere russo Sergueï Il quotidiano francese France Soir avrebbe licenziato le corrispondenti da Roma e Mosca perché critiche nei confronti del potere politico. Lo afferma Le Monde, che ha contattato le dirette interessate. Liquidate perché troppo "negative" sull'operato del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del premier russo Vladimir Putin. Dallo scorso gennaio lo storico quotidiano francese è di proprietà di Alexandre Pougatchev, figlio del banchiere russo Sergueï. La collaboratrice da Roma Ariel Dumont è stata licenziata il 13 novembre, dopo che le era stato detto di non scrivere più nulla su Berlusconi. La giornalista dice di essere stata "molto prudente". Nonostante ciò, è stata più volte rimproverata di "anti-berlusconismo" e costretta a "riscrivere un pezzo sulla Mostra di Venezia" in cui parlava del film 'Videocracy' e delle critiche di Michael Moore al presidente del Consiglio. A Nathalie Ouvaroff, corrispondente da Mosca, negli ultimi mesi sono stati rifiutati tutti i pezzi politici. Accusata di essere "troppo critica" nei confronti di Putin, è stata dirottata su argomenti sociali. Ma anche questi non sono risultati graditi, e la collaborazione è stata interrotta senza alcuna spiegazione. La direttrice generale delegata, Christiane Vulvert, uscita indenne dal riassetto voluto da Pougatchev, ha spiegato che le collaborazioni con Dumont e Ouvaroff non sono state affatto interrotte. "Non rimproveriamo loro nulla, tentiamo semplicemente di equilibrare i servizi dall'estero per ragioni di budget. Non dobbiamo alle corrispondenti alcun indennizzo poiché occasionalmente ci avvaliamo ancora della loro collaborazione".

Unicef: 'Un miliardo di bambini privi di cibo, casa, acqua pulita e assistenza sanitariA

Dopo vent'anni i risultati ottenuti dalla Convenzione sui diritti del bambino, siglata il 20 novembre 1989, sono 'incoraggianti ma non soddisfacenti'. Lo rende noto il rapporto Unicef stilato in occasione della ricorrenza. Le notizie positive arrivano dal calo delle morti infantili e dal numero crescente dei bambini iscritti alle scuole elementari. Ma per ciò che riguarda altri diritti fondamentali, come alimentazione e salute, "il mondo deve fare di più", recita la relazione. Sono infatti ancora un miliardo i bambini che nel mondo soffrono la fame o la sete, non hanno una casa o sono privi di assistenza sanitaria. Nonostante il trattato che tutela i loro diritti sia stato sottoscritto da tutti i paesi del mondo, ad eccezione di Usa e Somalia, oltre che incluso negli ordinamenti nazionali da più di 70 Stati. I bambini che soffrono la fame in modo cronico sono circa 200mila, quelli costretti a lavorare più di 140mila. Un miliardo e mezzo di bambini sono oggetto di violenza almeno una volta all'anno. Milioni quelli che subiscono violenza sessuale. "La Convenzione è in un momento fondamentale" ha dichiarato la direttrice esecutiva Unicef, Ann Veneman. "La sua importanza è senza tempo. La sfida per i prossimi vent'anni è costruire sui risultati raggiunti per arrivare ad aiutare tutti i bambini i cui diritti sono ogni giorno negati". Che si trovano 9 volte su 10 in Africa o Asia.

Siparietto


Gr 13:00

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NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Camp Darby si allarga con l'aiuto del sindaco Pd

La Regione Toscana e i comuni di Pisa e Livorno hanno dato il via, con un accordo di programma e 108 milioni di euro, al riassetto delle vie navigabili interne per «ottimizzare gli interscambi tra i siti logistici della Toscana». Davvero ottima iniziativa. Solo che tra i siti logistici maggiormente interessati c'è la base Usa di Camp Darby, che chiede l'ampliamento del Canale dei Navicelli che la collega al porto di Livorno. Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi (Pd) ha chiesto al comando Usa una compartecipazione ai lavori «anche in vista di importanti prospettive dello stesso Camp Darby». Il comando ha «interesse ad allargare la darsena della base militare» così da manovrare due chiatte in contemporanea.

Soddisfatto, il sindaco conferma che «gli americani ritengono questo insediamento molto importante e vogliono continuare a investirci» e che, per tale progetto, c'è «disponibilità sia da parte del Parco che della Regione». Dimentica però lo «smemorato» sindaco del Pd che lo stesso Consiglio comunale di Pisa ha approvato, il 18 gennaio 2007, una mozione per «la dismissione e la riconversione a usi esclusivamente civili di Camp Darby».

La base, che rifornisce le forze terrestri e aeree nell'area mediterranea, africana e mediorientale, sta assumendo crescente importanza nel quadro del potenziamento delle basi Usa in Italia. Ha quindi necessità di velocizzare i collegamenti con il porto di Livorno e accrescere la capienza. Ciò può essere fatto creando, attraverso l'interporto livornese di Guasticce, un indotto che serva al transito e allo stoccaggio di materiali logistici, come gli «aiuti umanitari» della Usaid di cui la base costituisce il maggiore centro in Europa. In tal modo si può liberare, nella base, spazio per il deposito di altri armamenti.

Camp Darby intende quindi irradiarsi nel territorio e, a tal fine, è validamente aiutata dal sindaco Filippeschi che, mentre gioisce per le «importanti prospettive» della base Usa da cui partono le armi per le guerre, promuove un mese di iniziative sul tema «Pisa città per la pace e i diritti umani».

Sgombero senza umanità

Il Comune di Milano mostra il pugno di ferro contro i rom di via Rubattino

Giovedì mattina i bambini della scuola elementare Elsa Morante di via Pini a Milano non hanno trovato sui banchi i loro compagni rom. Senza alcun preavviso e senza ascoltare le richieste di genitori, insegnanti, associazioni, il Comune ha sgomberato il campo rom che sorgeva nell'ex area Enel di via Rubattino e che ospitava quasi trecento persone, tra cui 50 minori. “Sono una maestra – ha detto Fabiana Robbiati, una delle insegnanti dell'istituto Morante in cui erano regolarmente iscritti ventisei bambini rom – e non posso pensare che questi bimbi resteranno lontani da scuola per un periodo di tempo indeterminato. Sono ragazzini molto educati, frequentavano le lezioni con passione e serietà. Si sono fatti volere bene. In breve tempo hanno conquistato tutti, anche chi aveva qualche pregiudizio sui nomadi. Questa mattina alcuni bimbi italiani hanno pianto quando hanno saputo quello che era accaduto ai loro coetanei rom”. All'umanità dei bimbi si contrappone l'atteggiamento del Comune di Milano che pare essersi scordato anche delle più semplici regole del diritto.

“Le ruspe - ha raccontato Stefano Pasta, volontario della Comunità di Sant'Egidio, che da due anni segue i minori del campo di via Rubattino - sono arrivate alle 6.30 e quello che ha stupito me, così come i volontari delle altre associazioni presenti, è che il Comune non ha offerto nulla in cambio. E' la prima volta che si verifica una situazione simile. Abbiamo protestato e ottenuto di poter fare delle richieste, ma la mediazione non è servita a molto. Nonostante venissero separati dalle proprie famiglie, 69 uomini hanno chiesto di poter trovare alloggio nei dormitori. I funzionari comunali hanno, però, risposto che non c'è disponibilità, perché sono al completo. A donne e bambini, invece, sono stati offerti dei posti presso alcune comunità fuori Milano. In un primo momento quasi tutte le donne avevano accettato, salvo poi scoprire che sarebbero state separate dai bimbi di età superiore ai sei anni. A quel punto, comprensibilmente, la maggior parte si è tirata indietro”. Stupisce anche la miopia dell'amministrazione milanese che nel giro di due anni e mezzo va fiera di aver realizzato 184 sgomberi, senza tener conto delle conseguenze.

Capita non di rado, come nel caso della baraccopoli sorta sotto il cavalcavia Bacula, che a nove sgomberi siano seguiti altrettanti ritorni da parte dei nomadi. La rimozione del problema non porta con sé la soluzione. Anche in quest'ultimo episodio la scelta dell'amministrazione milanese difetta di lungimiranza. Se prima i rom di via Rubattino si trovavano nella ex area Enel, ora sono poco distanti, esattamente nei giardini pubblici confinanti. “Ci sono circa ottanta persone - continua ancora Pasta – per la maggior parte bambini, donne anziane e incinte, che passeranno la notte al freddo. Stiamo cercando di trovare loro delle coperte e un posto dove passare la notte, ma molti saranno costretti a rimanere all'aperto. Non è possibile sgomberare in queste condizioni, senza assicurare nemmeno una soluzione alternativa: è contro ogni diritto. Senza contare che il Comune non ha tenuto in alcuna considerazione la grande mobilitazione da parte dei cittadini italiani per difendere la comunità rom”.

Ancora una volta l'amministrazione guidata dal sindaco Moratti ha scelto di usare il pugno di ferro e di chiudere le porte a una seria politica di integrazione che passi in primo luogo dalla scuola, come hanno cercato di spiegare le maestre, i genitori e i compagni dei trentasei bambini rom che da oggi non sanno più quando potranno tornare sui banchi.

Placanica accusato di stupro

L’ex carabiniere fu accusato e poi prosciolto per la morte di Carlo Giuliani durante il G8 di Genova Gli abusi risalgono al 2007. All’epoca la ragazzina che ne è stata vittima aveva 11 anni Mario Placanica indagato per violenza sessuale su minore

Mario Placanica ROMA – Mario Placanica, l’ex carabiniere accusato e poi prosciolto per la morte di Carlo Giuliani durante il G8 di Genova, è indagato dalla procura di Catanzaro per violenza sessuale su minore e maltrattamenti.

Secondo quanto trapelato, ieri la vittima degli abusi, che all’epoca dei fatti aveva 11 anni, è stata ascoltata dal gip della città calabrese Gabriella Reillo in sede di incidente probatorio, su richiesta del pubblico ministero. La ragazzina è stata sentita in una struttura protetta. Nell’ordinanza ammissiva di incidente probatorio depositata il 26 ottobre 2009 si legge che è stato necessario ascoltarla “per garantire il miglior ricordo dei fatti, verificatisi circa due anni fa, e verso i quali la stessa ha manifestato un atteggiamento di rifiuto e di tendenza alla rimozione, come desumibile dall’atteggiamento di non collaborazione” rilevato da una psicologa, e in generale “dal sentimento di vergogna, con conseguente reticenza”.

Insomma, scrive il magistrato, “la prova richiesta deve ritenersi rilevante e non rinviabile al dibattimento”, anche per l’atteggiamento di “vergogna, con conseguente reticenza” della ragazza, ma soprattutto “per porre fine o comunque alleviare la situazione di stress”. E dunque il giudice, assistito da una psicologa minorile, ha ascoltato in una stanza protetta e che la mettesse a suo agio, le parole della giovane, mentre una telecamera trasmetteva le immagini a un’altra stanza della struttura dove era prevista la presenza di “tutti gli altri soggetti legittimati”.

Siparietto


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gror091120 (last edited 2009-11-20 18:27:49 by anonymous)