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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

In primo Piano

FEMMINICIDI

28Nov09 - Galzignano Terme (PADOVA) - Antonio Prandato, 54 anni, italiano, ha ucciso una donna bulgara. 27Nov09 - MONASTIR (Cagliari) - Uomo ammazza la moglie e poi si suicida 27Nov09 - Altissimo - Calci e pugni in testa con violenze anche psicologiche, fino ad arrivare a minacciare di morte la convivente. la donna ha lanciato un appello: «Credevo di morire, ma ho vinto gli effetti delle pressioni psicologiche riuscendo a chiedere aiuto. Ora mi rivolgo a tutte le donne, che hanno vissuto o che stanno vivendo situazioni analoghe a quella in cui mi sono trovata. Si deve avere il coraggio di denunciare quanto subito poiché atteggiamenti di omertà alimentano ulteriori episodi di violenza». 27Nov09 – Orzinuovi (Brescia) - Uomo italiano stupra una ragazza 26Nov09 – Varese. Fermato l’uomo accusato di aver ucciso in modo efferato una donna di 82 anni 26Nov09 – provincia di CAMPOBASSO - Rinviato a giudizio un uomo accusato di ripetuti stupri e violenze psicologiche sulla figlia 26Nov09 – Salerno - La Procura ha avviato un’indagine su una serie di violenze ai danni di minori e disabili. Massimo riserbo da parte dell’autorità giudiziaria sull’inchiesta, che è ancora nella sua fase preliminare. 26Nov09 - Vasanello – Tre avvisi di garanzia per stupro di gruppo per tre ragazzi accusati di stupro e percosse ai danni di una ragazza. Uno degli stupratori era l’ex fidanzato. 25Nov09 – ROMA – Nel processo per maltrattamenti alla fidanzata per un imputato non costituisce aggravante il suicidio della donna. Lo afferma la Cassazione. La suprema Corte ha cosi’ confermato la condanna della Corte d’Assise di Brescia nei confronti di un uomo finito sotto processo dopo aver picchiato la fidanzata che poi, dopo il litigio, si era impiccata. Per la Cassazione, la Corte d’Appello ha correttamente dimostrato come la decisione della donna di uccidersi ‘non era prevedibile’.

Detenuti/e in sciopero della fame

Due giornate di protesta per chiedere condizioni di detenzione più umane Due giornate di protesta pacifica e sciopero della fame per dire basta alle condizioni disumane di detenzione. Queste le iniziative dei detenuti italiani, in programma il primo e il dieci dicembre, per riportare l’attenzione sul sistema carcerario e chiedere l’attuazione di una riforma. I giorni della protesta pacifica non sono stati scelti a caso, ma si ricollegano a due date significative. La prima, istituita appunto l'uno dicembre, vuole ricordare le mobilitazioni avvenute nei penitenziari nel 2007 e nel 2008, mentre la seconda avverrà il dieci dicembre, in concomitanza della giornata internazionale dei diritti umani. Sfibrati e consumati dalle dure condizioni di detenzione, i carcerati chiedono l’applicazione di misure alternative e trattamenti più equi. Secondo i dati dell’Osservatorio permanente per le morti in carcere, al mese di novembre di quest'anno i decessi sono 160, di cui 66 per suicidio, l’ultimo dei quali avvenuto pochi giorni fa nel penitenziario di Sondrio. A togliersi la vita è stato Massimiliano Menardo, di soli 36 anni. Al dieci novembre 2009, stando alle elaborazioni del Centro Studi di Ristretti Orizzonti su fonte del Ministero della Giustizia – Dap (Dipartimento di amministrazione penitenziaria), i detenuti rinchiusi nelle carceri italiane sono 65.355, mentre la capienza regolamentare delle prigioni è pari a 43.074 unità, 64.111 quella tollerabile. Dei 65.335 carcerati, 24.190, il 37 percento è straniero. E’ questa l’agghiacciante fotografia delle nostri carceri: oltre mille persone al di sopra del limite della tollerabilità massima. Nonostante il Viminale riferisca di un calo generalizzato dei reati, le prigioni continuano a riempirsi. La detenzione si afferma come la soluzione ad ogni problema, a discapito dell’applicazione delle misure alternative.

Nuovo OMICIDIO sul lavoro in uno stabilimento della Thyssen . L'operaio, secondo le prime informazioni, sarebbe morto in seguito alle esalazioni di vapori di acido cloridico. Nell'incidente sono rimasti intossicati anche altri due operai ma le loro condizioni non sarebbero gravi. L' operaio era addetto ai «servizi ausiliari» della Tk-Ast. L' incidente è avvenuto all' interno dell' area «Pix due» verso mezzogiorno. Subito soccorso è stato trasportato in ospedale ma al suo arrivo i medici non hanno potuto che constatarne la morte. I lavoratori della Tk-Ast hanno reagito alla notizia dell' infortunio mortale in fabbrica con uno sciopero spontaneo di due ore e poi sono usciti dallo stabilimento bloccando il traffico. Lo sciopero, che è stato sostenuto dai sindacati dei metalmeccanici, è durato dalle 14 alle 16. Mentre era in corso circa 300 operai sono usciti bloccando il traffico in Viale Brin, davanti allo stabilimento. SENTIAMO UNA CORRISPONDENZA REGISTRATA NEL POMERIGGIO

NUOVA UDIENZA A MILANO PER I RIBELLI DI VIA CORELLI

Si è tenuta stamattina presso il tribunale penale di Milano una nuova udienza del processo contro i reclusi e le recluse del CIE di via Corelli, in seguito alle rivolte scoppiate nella scorsa estate. Oggi è stata la volta delle testimonianze dei poliziotti, che nel corso della loro deposizione si sono più volte contraddetti nella ricostruzione dei fatti. Ha testimoniato anche CHIODINI, direttore della CROCE rossa, mentre l'ispettore capo ADDESSO, che doveva essere sentito stamane, non si è presentato. Nel corso dell'udienza è stato ascoltato anche un imputato, il quale ha ricostruito i fatti con determinazione e lucidità, senza tra l'altro farsi intimorire dalle minacce neanche troppo velate proferite dalla giudice, per la quale, lo ricordiamo, gli avvocati avevano chiesto addirittura la ricusazione, senza però ottenerlo, visto il suo scandaloso essere di parte nel difendere l'operato della polizia. La giudice infatti, durante la testimonianza dell'imputato, l'ha interrotto dicendogli “ se tu dici che i poliziotti dicono il falso, potresti essere denunciato per calunnia, te lo dovrebbero dire i tuoi avvocati”. I 30 solidali, che erano riusciti a entrare nell'aula e ad assistere all'udienza a quel punto hanno cominciato a urlare contro la parzialità della giudice, protestando contro tali affermazioni. Grande dispiegamento di forze dentro e fuori il Tribunale, con agenti della digos e della polizia che all'entrata decidevano, da un semplice sguardo, chi far entrare e chi respingere , con agenti presenti dentro l'aula e anche nel corridoio. PROSSIMA UDIENZA IL 17 DICEMBRE, IN CUI L'ISPETTORE ADDESSO DOVRA' TROVARE UNA VALIDA SCUSA PER NON PRESENTARSI NEANCHE QUESTA VOLTA. SARA' INFATTI PREVISTA APPUNTO LA DEPOSIZIONE DI ADDESSO, E SARANNO SENTITI ANCHE GLI ALTRI 3 IMPUTATI PER I FATTI DI VIA CORELLI.

Roma

La vicenda è quella relativa al rastrellamento del 5 ottobre scorso al quartiere pigneto, quando la la Guardia di Finanza si è resa protagonista di un rastrellamento indiscriminato, in cui sono stati arrestati e picchiati 25 immigrati senegalesi e nigeriani nella zona di Via Campobasso. Questo episodio, tra l'altro è oggetto di un’interpellanza parlamentare e di un esposto presentato dall’Osservatorio antirazzista territoriale e dal Comitato di quartiere Pigneto-Prenestino che hanno denunciato il clima di intimidazione creato nel quartiere dai continui interventi della Guardia di Finanza e le modalità del raid del 5 ottobre.

SENTIAMO UNA CORRISPONDENZA REGISTRATA DURANTE IL GR DELLE 13.

Bari - Rivolta al CIE di Bari Palese

Tocca al Cie di Bari Palese chiudere degnamente questo mese di rivolte che hanno segnato i Centri di tutta Italia. La dinamica dei fatti non è ancora chiarissima, ma da quel che hanno potuto ricostruire fino ad ora i compagni baresi tutto sarebbe nato questa mattina da un litigio tra un recluso e i funzionari dell’ufficio immigrazione. Litigio culminato con il lancio di una sedia e con il fermo del recluso. Solo a quel punto, per difendere il fermato, un’intera sezione del Centro sarebbe insorta: vetri spaccati e materassi bruciati. Non si sa quanto siano stati ingenti i danni, ma alla fine i soldati del Battaglione San Marco hanno trasferito in carcere due prigionieri, forse tre, mentre altri due sarebbero in ospedale. Secondo un lancio di agenzia, inoltre, tre poliziotti e due soldati sarebbero stati leggermente feriti negli scontri. http://www.autistici.org/macerie/?p=23183

EPISODIO DI OMOFOBIA A MILANO: AGGREDITO MENTRE GLI URLAVANO “GAY”

Lo hanno colpito con calci e pugni mentre gli urlavano contro "sei un gay". Così un uomo di 47 anni è stato aggredito ieri sera in una stazione di servizio, lungo la Milano-Meda, in viale Rubicone. Erano le 23 circa quando la vittima è stata raggiunta nella stazione di servizio. Da un'auto sono scese due persone, mentre un terzo uomo è rimasto alla guida. I due aggressori lo hanno colpito con calci e pugni e insultato ripetutamente. . La vittima ha rifiutato le cure mediche. Sul caso indaga la polizia.

Aumenta il tasso di disoccupazione

Il tasso di disoccupazione nel mese di ottobre è salito all' 8% (+0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e +1 punti percentuali rispetto a ottobre 2008). La disoccupazione torna così ai livelli del 2004. Lo rende noto l'Istat. Il numero di occupati è pari a 23.099.000 unità (dati destagionalizzati), invariato rispetto a settembre e inferiore dell'1,2% (-284mila unità) rispetto a ottobre 2008. Il tasso di occupazione è pari al 57,6% (-0,1 punti percentuali rispetto a settembre e -0,9 rispetto a ottobre 2008). Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2.004.000 di unità, in crescita del 2% (+39mila unità) rispetto al mese precedente e del 13,4% (+236mila unità) rispetto a ottobre 2008. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 26,9%, segnando un aumento di 0,6 punti rispetto al mese precedente e di 4,5 punti percentuali rispetto a ottobre 2008.

Mai più Casapound nel quartiere Materdei a Napoli: chiusura per ordine pubblico

Con l'annunciata operazione di equidistanza, è stato sgombrato questa mattina lo spazio che Casapound aveva aperto nel quartiere Materdei a Napoli, contemporaneamente anche l'occupazione dei compagni e delle compagne. corr ROR

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Esplode un'auto a Gaza City: un morto e 4 feriti. Bombardamenti israeliani sulla Striscia

Ieri, un palestinese è rimasto ucciso e altri feriti a seguito dell'esplosione di un'auto, nel campo profughi di ash-Shati', a ovest di Gaza City. Fonti palestinesi hanno riferito che la vettura, una Volkswagen, trasportava un gruppo di resistenti, e che al momento della detonazione, aerei da guerra israeliani stavano sorvolando la Striscia di Gaza. Testimoni oculari hanno raccontato che gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un raid contro i tunnel situati al confine tra Rafah e l'Egitto, nel sud della Striscia, aggiungendo che l'artiglieria israeliana ha sparato diversi proiettili nella zona di Abu Safiya, a est di Jabaliya, a nord. Inoltre, fonti palestinesi in Gaza hanno affermato che F16 israeliani hanno condotto attacchi aerei sganciando, sembra, "bombe termiche".

Il presidente Usa invia altri 30 mila soldati in Afghanistan

Questa sera (saranno le due di notte in Italia) il presidente Obama, parlando ai cadetti dell'Accademia militare di West Point, annuncerà la sua strategia per l'Afghanistan. In barba al premio nobel per la pace appena ricevuto, Obama dichiarerà di aver dato ordine di inviare al fronte altri 30mila soldati, nell'arco dei prossimi sei mesi, per consentire di "completare la missione" il prima possibile. Il presidente insisterà, infatti, sul concetto che quella afgana è una missione a termine: spiegherà quale sia l'exit strategy statunitense, ma non annuncerà dei tempi precisi (anche se nei giorni scorsi la Casa Bianca ha lasciato trapelare il 2017-2018 come termine entro il quale sarà completato il ritiro dall'Afghanistan). Che velocità! Il problema, per Obama, sarà sopratutto quello di riuscire a spiegare agli americani quale sia questa missione, nel tentativo di chiarire le idee all'opinione pubblica statunitense e non solo, parecchio confusa dopo otto anni di guerra fallimentare (e da notizie come quella uscita ieri sull'inspiegabile rifiuto di Bush e Rumsfled, nel dicembre 2001, di catturare Osama Bin Laden dopo che era stato individuato e accerchiato dalle truppe Usa). Probabilmente Obama, nel suo discorso, farà anche appello agli alleati affinché facciano la loro parte, inviando pure loro nuove truppe: tra le 5 e le 10mila. L'Italia è pronta a inviarne alcune centinaia.

GIA' PREVISTE PROTESTE PER L'ANNUNCIO DI OBAMA

Negli Stati uniti, l’associazione Codepink women for peace – da sempre impegnata a fianco delle donne Afghane – già durante la campagna elettorale ha lanciato appelli ad Obama per una svolta nella politica Usa in Afghanistan: “vogliamo una strategia d’uscita, non un’escalation”. Negli ultimi tempi, stante l’attesa per un pronunciamento di Obama a favore dell’invio di ulteriori truppe, ha rinnovato gli appelli ad esprimere il dissenso.

Giornata mondiale lotta a Aids Meno casi ma piu' discriminazioni

ROMA - Sul fronte della lotta all'Aids, a quasi 30 anni dalla diagnosi del primo caso di Hiv nel 1981, diminuiscono le infezioni - anche se i numeri sono comunque alti e gli esperti invitano a non spegnere i riflettori su quella che, avvertono, resta un'emergenza - ed aumenta la sopravvivenza, ma l'altra faccia della medaglia segnala anche una crescita dei fenomeni di discriminazione nei confronti delle persone affette da Hiv/Aids, soprattutto nei luoghi di lavoro. In occasione della Giornata mondiale per la lotta all'Aids 2009, che si celebra oggi, gli appelli si rincorrono, ma quello unanimemente condiviso è a non abbassare la guardia: oggi di Aids, ha avvertito la presidente del Network persone sieropositive (Nps) Rosaria Iardino, "si parla sempre meno, forse perché la malattia fa meno morti o è 'passata di moda', ma l'emergenza non è finita e le nuove infezioni, sia pure di meno, restano costanti". PIU' COLPITE DONNE: In un anno quasi 90 mila nuove infezioni in Europa e 2,7 milioni nel mondo, mentre in Italia le persone affette da Aids sono circa 170.000 (e circa 4.000 l'anno le nuove infezioni). L'Aids si conferma una malattia a grande impatto sociale anche se inizia ad evidenziarsi un progressivo calo del trend di infezione e diminuisce la letalità. Dal 2000 ad oggi sono diminuite del 17% le infezioni da Hiv. Ma il nuovo 'volto' dell'Aids, anche in Italia, segnala sempre più contagi tra le donne, gli eterosessuali e gli stranieri. ..........................................

Gr 13:00

Sommario

In primo Piano

Detenuti in sciopero della fame

Due giornate di protesta per chiedere condizioni di detenzione più umane

Due giornate di protesta pacifica e sciopero della fame per dire basta alle condizioni disumane di detenzione. Queste le iniziative dei detenuti italiani, in programma il primo e il dieci dicembre, per riportare l’attenzione sul sistema carcerario e chiedere l’attuazione di una riforma. I giorni della protesta pacifica non sono stati scelti a caso, ma si ricollegano a due date significative. La prima, istituita appunto l'uno dicembre, vuole ricordare le mobilitazioni avvenute nei penitenziari nel 2007 e nel 2008, mentre la seconda avverrà il dieci dicembre, in concomitanza della giornata internazionale dei diritti umani.

Sfibrati e consumati dalle dure condizioni di detenzione, i carcerati chiedono l’applicazione di misure alternative e trattamenti più equi. Secondo i dati dell’Osservatorio permanente per le morti in carcere, al mese di novembre di quest'anno i decessi sono 160, di cui 66 per suicidio, l’ultimo dei quali avvenuto pochi giorni fa nel penitenziario di Sondrio. A togliersi la vita è stato Massimiliano Menardo, di soli 36 anni. Al dieci novembre 2009, stando alle elaborazioni del Centro Studi di Ristretti Orizzonti su fonte del Ministero della Giustizia – Dap (Dipartimento di amministrazione penitenziaria), i detenuti rinchiusi nelle carceri italiane sono 65.355, mentre la capienza regolamentare delle prigioni è pari a 43.074 unità, 64.111 quella tollerabile. Dei 65.335 carcerati, 24.190, il 37 percento è straniero. E’ questa l’agghiacciante fotografia delle nostri carceri: oltre mille persone al di sopra del limite della tollerabilità massima. Nonostante il Viminale riferisca di un calo generalizzato dei reati, le prigioni continuano a riempirsi. La detenzione si afferma come la soluzione ad ogni problema, a discapito dell’applicazione delle misure alternative.

Anche il ricorso alla custodia cautelare, un tempo considerata come un provvedimento eccezionale, sta diventando una prassi di routine. Alla fine di settembre 2009 i detenuti in attesa di processo erano oltre 31mila. Dato che obbliga a una riflessione, specie perché le morti sono più frequenti tra i prigionieri in attesa di giudizio rispetto ai condannati. Ogni anno in carcere vengono a mancare circa 90 persone ancora da giudicare con sentenza definitiva. Fino al 2006 inoltre il numero dei carcerati e quello degli affidati alle misure alternative era più o meno uguale. Oggi, invece, i detenuti superano le 65mila unità e delle misure alternative usufruiscono solo 13mila persone. Altro indicatore che offre uno spaccato della drammatica situazione carceraria italiana è costituito dall’accesso al lavoro. Al 30 giugno 2009 i detenuti lavoranti erano 13.408, di cui 12.547 uomini e 861 donne. Di questi 11.610 sono alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria e 1.798 sono gestiti da altri datori di lavoro. Cifre insignificanti rispetto al totale della popolazione carceraria. La maggior parte dei detenuti trascorre le giornate nel nulla e la rieducazione o il possibile reinserimento nella società si trasformano in miraggi, in speranze che si infrangono sui tristi muri delle prigioni.

Non è raro, poi, che chi finisce in galera non sia colpevole. L’errore è umano e può capitare di mandare in cella un innocente. Tra il 2004 e il 2007 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha erogato 212.979.100 euro per la riparazione della riconosciuta ingiusta detenzione ed errore giudiziario. In particolare 206.632.784 euro sono stati spesi per custodia cautelare ingiusta, mentre 6.346.316 per errore giudiziario. Soldi che sarebbe stato meglio spendere per avviare progetti, ristrutturare le strutture penitenziarie, assumere nuovo personale.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Esplode un'auto a Gaza City: un morto e 4 feriti. Bombardamenti israeliani sulla Striscia

Ieri, un palestinese è rimasto ucciso e altri feriti a seguito dell'esplosione di un'auto, nel campo profughi di ash-Shati', a ovest di Gaza City. Fonti palestinesi hanno riferito che la vettura, una Volkswagen, trasportava un gruppo di resistenti, e che al momento della detonazione, aerei da guerra israeliani stavano sorvolando la Striscia di Gaza. Testimoni oculari hanno raccontato che gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un raid contro i tunnel situati al confine tra Rafah e l'Egitto, nel sud della Striscia, aggiungendo che l'artiglieria israeliana ha sparato diversi proiettili nella zona di Abu Safiya, a est di Jabaliya, a nord. Inoltre, fonti palestinesi in Gaza hanno affermato che F16 israeliani hanno condotto attacchi aerei sganciando, sembra, "bombe termiche".

Chi diceva che era tutto finito

Le agenzie riportabo questa notizia: Il numero dei morti nelle violenze in Iraq si è attestato in novembre a 122, il bilancio più basso dall'invasione del paese da parte dell'esercito americano nel 2003. Lo affermano statistiche ufficiali fornite dai ministeri della Difesa, Interni e Salute iracheni. Secondo tali cifre nel mese appena trascorso sono morti 88 civili, 12 soldati e 22 poliziotti e 432 persone sono rimaste ferite.

ITALIA

Roma - Stamattina presidio a piazzale Clodio in occasione della seconda udienza del processo ai tre cittadini senegalesi arrestati il 5 Ottobre al Pigneto.

La vicenda è quella relativa al rastrellamento del 5 ottobre scorso al quartiere pigneto, quando la la Guardia di Finanza si è resa protagonista di un rastrellamento indiscriminato, in cui sono stati arrestati e picchiati 25 immigrati senegalesi e nigeriani nella zona di Via Campobasso.

Questo episodio, tra l'altro è oggetto di un’interpellanza parlamentare e di un esposto presentato dall’Osservatorio antirazzista territoriale e dal Comitato di quartiere Pigneto-Prenestino che hanno denunciato il clima di intimidazione creato nel quartiere dai continui interventi della Guardia di Finanza e le modalità del raid del 5 ottobre.

Bari - Rivolta al CIE di Bari Palese

Tocca al Cie di Bari Palese chiudere degnamente questo mese di rivolte che hanno segnato i Centri di tutta Italia. La dinamica dei fatti non è ancora chiarissima, ma da quel che hanno potuto ricostruire fino ad ora i compagni baresi tutto sarebbe nato questa mattina da un litigio tra un recluso e i funzionari dell’ufficio immigrazione. Litigio culminato con il lancio di una sedia e con il fermo del recluso. Solo a quel punto, per difendere il fermato, un’intera sezione del Centro sarebbe insorta: vetri spaccati e materassi bruciati. Non si sa quanto siano stati ingenti i danni, ma alla fine i soldati del Battaglione San Marco hanno trasferito in carcere due prigionieri, forse tre, mentre altri due sarebbero in ospedale. Secondo un lancio di agenzia, inoltre, tre poliziotti e due soldati sarebbero stati leggermente feriti negli scontri.

http://www.autistici.org/macerie/?p=23183

Aumenta il tasso di disoccupazione

Il tasso di disoccupazione nel mese di ottobre è salito all'8% (+0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e +1 punti percentuali rispetto a ottobre 2008). La disoccupazione torna così ai livelli del 2004. Lo rende noto l'Istat. Il numero di occupati è pari a 23.099.000 unità (dati destagionalizzati), invariato rispetto a settembre e inferiore dell'1,2% (-284mila unità) rispetto a ottobre 2008. Il tasso di occupazione è pari al 57,6% (-0,1 punti percentuali rispetto a settembre e -0,9 rispetto a ottobre 2008). Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2.004.000 di unità, in crescita del 2% (+39mila unità) rispetto al mese precedente e del 13,4% (+236mila unità) rispetto a ottobre 2008. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 26,9%, segnando un aumento di 0,6 punti rispetto al mese precedente e di 4,5 punti percentuali rispetto a ottobre 2008.

Presidio dei lavoratori e delle lavoratrici della Multivendor/IBM

corr ROR

Mai più Casapound nel quartiere Materdei a Napoli: chiusura per ordine pubblico

Con l'annunciata operazione di equidistanza, è stato sgomebrato questa mattina lo spazio che Casapound aveva aperto nel quartiere Materdei a Napoli, contemporaneamente anche l'occupazione dei comapgni e delle compagne.

Siparietto


Gr 9:30

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ITALIA


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gror091201 (last edited 2009-12-01 21:01:32 by anonymous)