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'''Sommario''' '''Femminicidi'''
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'''In primo Piano'''
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'''Editoriale''' Femminicidi
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'''NOTIZIE BREVI''' "Gente per bene" dicono i vicini di casa a proposito della famiglia del ventenne di Bollate (Milano) arrestato il 12 dicembre per aver sequestrato, massacrato di botte e poi stuprato, il 14 novembre scorso, una donna ucraina di 40 anni. E, naturalmente, i media di regime si guardano bene dal farne il nome e mettono solo, a malapena, le iniziali: S. C. Perché la "gente per bene", si sa, deve essere protetta. Anche quando stupra. Se fosse stato straniero di lui sarebbero stati forniti nome, cognome, profilo antropologico-lombrosiano e curriculum vitae. Perché, si sa, c'è stupratore e stupratore. E quando uno è italiano il suo nome va protetto, perché ne va del buon nome della famiglia e del 'bel paese' in cui ha avuto la 'fortuna' di nascere. Ancora una volta, è la cittadinanza dello stupratore che rende più o meno grave la violenza, non il fatto che una donna, l'ennesima, abbia vissuto quello che ha vissuto. E poi, attenzione: lei era pure straniera, il che rafforza l'italica omertà nel proteggere i propri 'rampolli'.
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'''ESTERI''' Tre donne migranti, due romene a Taranto e una rom a Roma, sono morte per essere state costrette a ricorrere all'aborto fai-da te. Per quanto, infatti, il Ministero dell'Interno abbia ribadito di recente il divieto di segnalazione per donne e uomini migranti che, sprovviste/i di permesso di soggiorno, si rivolgono alle strutture pubbliche, la paura seminata mesi fa dai media di regime e da medici irresponsabili rimane, così come rimane, per i/le neocomunitari/e, il rischio di doversi pagare le prestazioni mediche, interruzione di gravidanza compresa.
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'''ITALIA''' A Milano una donna afroamericana è stata aggredita con violenza da un razzista con un pretesto e col consenso (e il plauso) della madre in Sicilia.
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'''Siparietto''' A Canicattì una donna romena ha visto morire la propria neonata dopo essere stata costretta a partorirla su una sedia dell'ospedale perché non le aprivano le porte del reparto di ginecologia.

Dopo il caso Marrazzo ben nove trans brasiliane amiche di Brenda - della cui morte mai si saprà il vero mandante - sono state espulse. L'ultima, China, dopo esser stata interrogata dagli inquirenti è stata arrestata e poi espulsa per non aver rispettato un precedente decreto d'espulsione. Ora, forse, è già in Brasile, esattamente come Preziosa, la trans che lo scorso anno venne violentemente picchiata dalla polizia nel Cie di Milano - sotto lo sguardo soddisfatto dell'immancabile ispettore-capo - e che, nonostante abbia denunciato i suoi aguzzini e picchiatori, ha atteso invano un permesso di soggiorno per ragioni di giustizia.

"Taranto, Due donne romene sono morte dopo avere assunto un farmaco -proveniente dalla Romania- per abortire. Aperta inchiesta."
 Incinta di 7 settimane a 40 anni, voleva abortire e ingerisce una quantità eccessiva di pasticche di un farmaco che può indurre l'aborto: e' morta la notte scorsa. La polizia ha avviato le indagini".

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Femminicidi

Femminicidi

"Gente per bene" dicono i vicini di casa a proposito della famiglia del ventenne di Bollate (Milano) arrestato il 12 dicembre per aver sequestrato, massacrato di botte e poi stuprato, il 14 novembre scorso, una donna ucraina di 40 anni. E, naturalmente, i media di regime si guardano bene dal farne il nome e mettono solo, a malapena, le iniziali: S. C. Perché la "gente per bene", si sa, deve essere protetta. Anche quando stupra. Se fosse stato straniero di lui sarebbero stati forniti nome, cognome, profilo antropologico-lombrosiano e curriculum vitae. Perché, si sa, c'è stupratore e stupratore. E quando uno è italiano il suo nome va protetto, perché ne va del buon nome della famiglia e del 'bel paese' in cui ha avuto la 'fortuna' di nascere. Ancora una volta, è la cittadinanza dello stupratore che rende più o meno grave la violenza, non il fatto che una donna, l'ennesima, abbia vissuto quello che ha vissuto. E poi, attenzione: lei era pure straniera, il che rafforza l'italica omertà nel proteggere i propri 'rampolli'.

Tre donne migranti, due romene a Taranto e una rom a Roma, sono morte per essere state costrette a ricorrere all'aborto fai-da te. Per quanto, infatti, il Ministero dell'Interno abbia ribadito di recente il divieto di segnalazione per donne e uomini migranti che, sprovviste/i di permesso di soggiorno, si rivolgono alle strutture pubbliche, la paura seminata mesi fa dai media di regime e da medici irresponsabili rimane, così come rimane, per i/le neocomunitari/e, il rischio di doversi pagare le prestazioni mediche, interruzione di gravidanza compresa.

A Milano una donna afroamericana è stata aggredita con violenza da un razzista con un pretesto e col consenso (e il plauso) della madre in Sicilia.

A Canicattì una donna romena ha visto morire la propria neonata dopo essere stata costretta a partorirla su una sedia dell'ospedale perché non le aprivano le porte del reparto di ginecologia.

Dopo il caso Marrazzo ben nove trans brasiliane amiche di Brenda - della cui morte mai si saprà il vero mandante - sono state espulse. L'ultima, China, dopo esser stata interrogata dagli inquirenti è stata arrestata e poi espulsa per non aver rispettato un precedente decreto d'espulsione. Ora, forse, è già in Brasile, esattamente come Preziosa, la trans che lo scorso anno venne violentemente picchiata dalla polizia nel Cie di Milano - sotto lo sguardo soddisfatto dell'immancabile ispettore-capo - e che, nonostante abbia denunciato i suoi aguzzini e picchiatori, ha atteso invano un permesso di soggiorno per ragioni di giustizia.

"Taranto, Due donne romene sono morte dopo avere assunto un farmaco -proveniente dalla Romania- per abortire. Aperta inchiesta."

  • Incinta di 7 settimane a 40 anni, voleva abortire e ingerisce una quantità eccessiva di pasticche di un farmaco che può indurre l'aborto: e' morta la notte scorsa. La polizia ha avviato le indagini".

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Gr 13:00

In primo Piano

Copehagen

Dopo la giornata di ieri, in cui i movimenti sono sfilati nella città di Copenhagen sfidando la polizia, la serata di ieri ha visto rastrellamenti dentro e fuori il parco di cristiania, l'unica area totalmente autogestita della città di Copenhagen, dove la polizia è andata a cercare le persone fin dentro i pub presenti nella zona. La nottata è trascorsa in stato di fermo anche per alcuni compagni romani, rilasciati questa mattina presto dopo l'ormai consueta procedura di trattenimento seduti in terra e poi nelle celle.

Oggi la giornata di mobilitazione sarà dedicata alla questione dell'agroalimentare, con una serie di azioni dimostrative per sostenere l'attività degli agricoltori in tutto il mondo.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Afghanistan, autobomba nel cuore di Kabul. Almeno otto morti

Il centro di Kabul, stamane, è stato teatro di una violenta esplosione. Testimoni descrivono una spessa coltre di fumo ch oscura il cielo, avvenuta nel quartiere di Wazir Akhbar Khan, dove risiedono funzionari governativi, organizzazioni internazionali e sedi diplomatiche, tra le quali quella Usa e quella italiana. Secondo le prime informazioni i morti sarebbero almeno otto. Una trentina i feriti. Un testimone oculare ha detto all'agenzia di stampa afgana Pajhwok che lo scoppio è avvenuto davanti all'hotel Heetal e che è stato provocato da un'autobomba guidata da un kamikaze. Radio locali hanno indicato che l'attentato è avvenuto molto vicino alla residenza di Ahmad Zia Massud, ex vicepresidente del primo governo Karzai. Massud era a casa al momento dello scoppio e gli uomini della sicurezza hanno provveduto a trasferirlo in un luogo sicuro. L'attentato è avvenuto poche ore prima dell'inaugurazione a Kabul di una conferenza internazionale sulla corruzione in cui doveva intervenire anche il presidente Hamid Karzai.

Iraq, tre autobomba a Baghdad davanti all'ambasciata iraniana. Quattro morti e 14 feriti

In centro di Baghdad, anche stamane, è stato colpito dall'esplosione di tre autobomba che hanno causato la morte diIl primo veicolo è esploso in un parcheggio davanti all'ambasciata iraniana, il secondo nei pressi del ministero degli Esteri e il terzo di fronte al ministero dell'Emigrazione. Negli ultimi quattro mesi, questa è la quarta volta che si registrano attentati devastanti nella capitale con obiettivi principalmente istituzionali, quali gli edifici ufficiali e governativi. Il 19 agosto scorso un doppio attentato suicida contro il ministero degli Esteri e delle Finanze provocò 106 morti e circa 600 feriti. Il 25 ottobre nel mirino ci fu invece il ministero della giustizia, allora i morti furono 153 e i feriti 500. quattro persone. Quattordici i feriti.

ITALIA

Dopo win for life vinci anche il lavoro

Sono circa 200.000 le cartoline imbucate dai clienti dei punti vendita Sigma e Despar che in Sardegna hanno promosso il concorso «Vinci il tuo lavoro». Nell'arco dei prossimi 12 mesi saranno messi in palio 48 posti con contratto a tempo determinato di un anno (cassiere, addetto di scaffale, magazziniere), i primi quattro saranno estratti oggi. L'elevata partecipazione di novembre (veniva consegnata al cliente una cartolina per ogni 30 euro di spesa) è «il segnale di quante persone hanno bisogno di un impiego», ha dichiarato stamane a Radio Sintony, Antonello Basciu, direttore generale del Centro servizi e distribuzione di Villacidro. «Sicuramente sarebbe un bel regalo di Natale per i primi fortunati», ha aggiunto respingendo le critiche sul sistema scelto per assumere nuovo personale. Basciu ritiene che l'80% degli estratti avrà la possibilità di essere definitivamente integrato nelle strutture commerciali in quanto saranno adeguatamente formati. Dovranno essere residenti in Sardegna e avere fra i 18 e i 29 anni di età (32 in caso di disoccupati). Il premio potrà essere ceduto a un parente o un conoscente.

'Scendono dal tetto del comune di Taranto i disoccupati organizzati

Hanno trascorso la notte negli uffici del Comune per ribadire la loro richiesta di essere impegnati nel servizio di raccolta differenziata porta a porta. Durante la protesta alcuni sono saliti anche su un cornicione esterno. I disoccupati hanno interrotto il presidio nel Comune dopo aver ottenuto la promessa di un incontro con il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, che si terrà il 22 dicembre prossimo a Bari, alla presenza del sindaco di Taranto Ippazio Stefano.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Appunti e note redazionali

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gror091215 (last edited 2009-12-15 19:09:57 by anonymous)