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Bari, rifugiati occupano

A Bari più di 100 rifugiati originari di Eritrea, Somalia e Sudan si preparano a dormire per la seconda notte consecutiva nel seminterrato dell’edificio dell’ex-liceo Socrate, i/le migranti hanno occupato il piano inferiore dell’edificio in via Fanelli dopo aver ribadito ieri in Prefettura la richiesta a una casa e a un sussidio. I rifugiati sono assistiti dai volontari della Rete antirazzista, impegnati a procurare generi di prima necessità, pasti caldi, materassi e cuscini. Secondo la Rete, il Comune di Bari avrebbe ricevuto nel 2007 più di un milione di euro dall'Onu per far fronte alle necessità dei rifugiati, ma la somma non sarebbe stata ancora utilizzata.

Occupazione ISPRA

Occupato stamattina il quinto piano del ministero dell'ambiente dai precari e dalle precarie della ricerca. Sentiamo la corrispondenza realizzata in mattinata dalla radio.


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Il presidio ha ottenuto un incontro con la vicecapo gabinetto del ministero che si terrà lunedì prossimo alle 12, ma soprattutto un dirigente si è preso l'impegno di costruire a breve un incontro con la ministra. All'incontro di lunedì partecipano precarie RDB e i commissari dell'ispra, ispra è commissariata fin dalla sua nascita.

pacco bomba al CIE di Gorizia Un pacco esplosivo è stato recapitato ieri in serata nella sede del Cie (Centro Identificazione Espulsione) di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia. Il pacco - da quanto si è riusciti a sapere in un primo momento - è stato preso in consegna dal direttore della struttura che, insospettito dall’oggetto, è riuscito fortunatamente a disfarsene prima di uno scoppio. La deflagrazione non ha causato alcun ferito. Delle indagini si stanno occupando le forze dell’ordine locali che oggi - sempre stando a quanto trapelato finora - parteciperanno a una riunione convocata dal Prefetto di Gorizia. Il pacco è stato preceduto da volantini definiti dagli inquirenti di minaccia. La polizia non trova di meglio da fare che dichiarare di propondere per la pista anarco-insurrezionalista.


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(INTEGRARE CON AGGIORNAMENTO)

Presidio fuori l'ACEA


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Acea: presidio

In contemporanea con le mobilitazioni di oggi a Copenhagen presidio questa mattina fuori l'ACEA, societa' che più delle altre godrà della totale e definitiva privatizzazione dell'acqua e dei beni comuni sancita dal decreto Ronchi. Ascoltiamo la corrisopndenza realizzata in mattinata dalla radio.


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(vedi testo madnato nell'appello, l'ho sulla posta)


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(vedi testo madnato nell'appello, l'ho sulla posta)

Pomigliano, proteste in fabbrica

Un centinaio di operai dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco, sta manifestando nella fabbrica automobilistica. La protesta e' contro l'annunciato mancato rinnovo dei contratti a termine in scadenza tra dicembre e marzo. Lo rendono noto rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici Gli operai hanno dapprima bloccato le catene di montaggio dei modelli Alfa 147 e Alfa 159, e stanno sfilando nell'area industriale. I lavoratori sono in cassa integrazione dal 16 novembre.


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Marcia indietro di Maroni su limitazioni a internet Marcia indietro del ministro Maroni, che dopo aver annunciato filtri per internet oggi afferma: "Non ci sara' alcuna legge speciale per il web e nessuno l'ha mai pensata. Ne' verranno creati reati specifici. Altrettanto certo e' che non ci sara' alcuna censura". Il Consiglio dei ministri si riunisce domani e discuterà comunque di misure che dovrebbero evitare apologia di reato via web e garantire la sicurezza nelle manifestazioni politiche. In sostanza controlli su internet e limitazione del diritto fi manifestazione. Il ministro La Russa, ha invece proposto di adottare le leggi speciali per i comizi alle manifestazioni pubbliche. Nello specifico, l'articolo 99 del Testo Unico delle Leggi Elettorali del 1957 (legge modificata nel 2005), che recita: "Chiunque con qualsiasi mezzo impedisce o turba una riunione di propaganda elettorale, sia pubblica che privata, è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 3.000.000"

Palestina, rinviate elezioni Il comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) ha esteso il mandato del presidente Mahmoud Abbas e del Consiglio legislativo palestinese fino a nuove elezioni: il comitato riunito a Ramallah ha deciso inoltre di posporre le elezioni presidenziali e legislative previste per il 24 Gennaio alla data ‘informale’ del 28 Giugno, entro la quale si dovrà trovare un accordo di “riconciliazione nazionale” palestinese. Il comitato esecutivo ha inoltre approvato la linea politica illustrata ieri dal presidente palestinese, che vincola la ripresa del processo di pace con Israele a un congelamento totale delle attività edilizie negli insediamenti di coloni ebrei in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.

Honduras L’ambasciatore statunitense a Tegucigalpa, Hugo Llorens, ha chiesto il rispetto degli accordi firmati tra le parti politiche per superare definitivamente la crisi che oppone dal 28 Giugno il presidente deposto Manuel Zelaya e il governo ‘de facto’. “Le elezioni sono un elemento necessario ma non sufficiente” ha detto Llorens riferendosi al voto del 29 Novembre che ha visto vincitore alle presidenziali il conservatore Porfirio Lobo, non riconosciuto dalla maggior parte dei paesi dell’America Latina ma avallato dalla Casa Bianca. Il diplomatico ha elencato i punti dell’intesa tra le parti rimasti in sospeso, tra cui il governo di unità e la Commissione della verità, per fare luce sulle violazioni denunciate a partire dal golpe; “elementi importanti” li ha definiti “affinché l’Honduras possa riunirsi alla comunità internazionale”. Nel clima di incertezza seguito alla decisione del Parlamento di non restituire l’incarico al presidente deposto fino alla scadenza naturale del suo mandato, il 27 Gennaio, Lobo ha convocato un “dialogo nazionale”, a cui non ha aderito il fronte-pro Zelaya. Lobo ha inoltre sollecitato il presidente ‘de facto’ Roberto Micheletti a lasciare subito la guida del paese e Zelaya a rinunciare alla pretesa di tornare alla presidenza, per accelerare l’uscita dalla crisi e nella speranza di recuperare gli aiuti internazionali sospesi dopo il golpe; sia Micheletti che Zelaya hanno respinto seccamente la richiesta di Lobo.

Yemen, raid statunitensi Sarebbero 120 i morti e 44 i feriti del raid aereo condotto da caccia statunitensi sulla città di Sàda, nel nord dello Yemen. A denunciare il fatto è stato l'imam Abdel Malik al-Houthi, leader dei ribelli sciiti yemeniti; i raid avrebbero colpito soprattutto i civili. La denuncia di al-Houthi è stata poi ripresa dalla tv iraniana "al-Alam" che ha anche mostrato le immagini delle vittime. I caccia statunitensi avrebbero colpito un mercato, alcuni centri dei profughi yemeniti di Sàda, la moschea Omeir e la moschea Abu Maska. Entrambi i luoghi di culto sarebbero stati distrutti. "Abbiamo contato 13 raid in tutto solo ieri - denunciano i ribelli sciiti - e i loro caccia sorvolano il nostro cielo di sera e anche di giorno". Fino ad ora il governo yemenita non ha confermato la possibilità che i caccia statunitensi abbiano colpito i centri dei ribelli.

dati Unesco sul diritto all'struzione Per poter raggiungere gli obiettivi educativi fissati dall'Unesco, da qui fino al 2015 il numero degli insegnanti dovrà essere aumentato di 2,3 milioni di unità.La carenza di personale scolastico riguarda tutto il mondo, si fa sentire con maggiore forza nelle aree segnate dalla povertà e dalla guerra. Nello Yemen, in Palestina, in Afghanistan, in Bangladesh, a Timor Est i bambini si trovano a fare i conti anche con l'impossibilità di andare a scuola e avere un insegnante. E' infatti l'Africa Subsahariana la zona dove l'emergenza scolastica assume i tratti dell'emergenza. In quest'area la carenza di maestri della scuola primaria è divenuta cronica. La maggior parte dei Paesi sono stati costretti a tagliare le spese per il reclutamento dei professori sotto la pressione dei finanziatori e delle banche che esigono l'attuazione di economie di bilancio. L'istruzione non fa profitto e molti governi hanno pensato bene di tagliare fondi e finanziamenti a questo settore. La Repubblica centrafricana, l'Eritrea, il Ciad, il Niger, il Burkina Faso, la Repubblica democratica del Congo, l'Uganda, la Tanzania sono le nazioni dove la carenza di personale didattico è superiore al 18 % e che sono attraversate dalle maggiori difficoltà. Sebbene il panorama dell'istruzione africana sia caratterizzato da tanti e diversi problemi, non mancano dei segnali di speranza dovuti all'intraprendenza delle famiglie e delle organizzazioni non governative.

proteste per due stupri in Kashmir

A Srinagar e nelle altre città del Kashmir negozi, uffici e banche chiuse, mezzi pubblici fermi, manifestazioni di piazza. Le città del Kashmir insomma sono paralizzate dallo sciopero generale di protesta proclamato dai partiti e dai movimenti separatisti kashmiri in risposta alle conclusioni del Central bureau of investigation (Cbi) indiano sull'inchiesta riguardante lo stupro e l'uccisione di due donne kashmire avvenuto nel maggio scorso. Il motivo delle proteste è il fatto che le indagini hanno escluso il coinvolgimento dei militari indiani nella regione, i quali invece erano stati accusati dalla comunità locale. Migliaia di dimostranti hanno manifestato per le strade si Shopian, il villaggio dove vivevano le due donne stuprate. "Continueremo a lottare per ottenere giustizia", ha dichiarato Mohammed Shafi Khan, portavoce della comunità locale che si è fatta promotrice dello sciopero.I casi di abusi contro le donne kashmire per mano delle truppe indiane sono stati numerosi negli anni passati.

Unione Europea, Latino America, banane

L’Unione europea ha raggiunto un accordo con i paesi latinoamericani produttori di banane mettendo così fine a un contenzioso commerciale che durava da quindici anni, secondo i termini dell’accordo, firmato a Ginevra davanti all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), l’Unione europea andrà riducendo gradualmente i dazi sulle banane importate dall’America Latina, in linea con quanto stabilito dagli accordi di Doha. “Dai 176 euro per tonnellata attuali si passerà a 117 euro per tonnellata entro il 2017. In cambio i paesi produttori si sono impegnati a non chiedere maggiori riduzioni sui dazi quando entreranno in vigore i negoziati di Doha”, I paesi produttori hanno accolto con favore il risultato tanto atteso. “Questo accordo porterà opportunità di guadagno per i coltivatori di Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Perù e Venezuela”.

Atene sommersa di spazzatura Il giorno 11 dicembre è terminato lo sciopero degli spazzini ateniesi che chiedono la trasformazione del contratto a termine in uno a tempo indeterminato, sciopero durato nove giorni che ha lasciato la città sommersa da cumuli di immondizia. La ripulitura è iniziata dando la precedenza è stata data a scuole, ospedali, ministeri e al cuore commerciale della città. Le periferie sono ancora sommerse dai rifiuti. Ieri invece hanno scioperato gli operatori della più grande discarica di Atene chiedendo anche loro la fine dei contratti precari.

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gror091216 (last edited 2009-12-16 18:23:55 by anonymous)