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L'aggressione subita non ha sortito l'effetto tentato, anzi: ai lavoratori della Fiege si sono uniti lavoratori di altre cooperative e compagni solidali. Ieri mattina alle 6 è iniziato l'ennesimo picchetto e dopo un giorno e mezzo la Fiege ha ceduto. Ha chiesto con urgenza un incontro con gli operai, che si è concluso verso 18 di oggi con il pieno reintegro di tutti e 68 i lavoratori alle condizioni da essi richieste, bruciando sul tempo il pessimo accordo firmato da Cgil, Cisl e Uil che si sarebbe dovuto concretizzare in un tavolo fissato per 7 gennaio. Anche i lavoratori che inizialmente non hanno partecipato al picchetto si sono riavvicinati al comitato di lotta.

vittoria dei lavoratori- audio

Porto Torres: operai Vinyls occupano a oltranza Torre Aragonese

Una decina di operai della Vinyls, assieme agli Rsu del Petrolchimico di Porto Torres, ha occupato questa mattina, poco dopo le 9, la Torre aragonese davanti al porto di Porto Torres, come avevano già fatto nell'ottobre scorso. I lavoratori protestano contro lo stato di crisi che sta vivendo l'azienda, che pregiudica il loro futuro occupazionale, visto che si paventa la chiusura dei battenti dello stabilimento. La produzione della filiera del cloro a Porto Torres sarebbe dovuta ripartire il 15 dicembre ma gli impianti sono ancora fermi e non si sa se potranno ripartire, nonostante la Regione, alla vigilia di Natale, si sia fatta garante, attraverso una fideiussione da 20 milioni di euro della Sfirs, per il pagamento delle materie prime dell'Eni. Ora si attende il 10 gennaio, quando l'Unione Europea dovrebbe far sapere se darà il via libera all'operazione...

L'occupazione simbolica degli operai sarà ad oltranza, "sino a quando il governo non darà risposte sul futuro della Vinyls". Come scadenza prossima si guarda allo sciopero generale del Petrolchimico indetto per la prossima settimana. Sulla Torre è stato srotolato lo striscione: "Eni non scalda, brucia".

Modena, sgomberato lo spazio antagonista Guernica

Questa mattina le forze dell'ordine hanno sgomberato a Modeno lo spazio antagonista occupato Guernica. Spazio sociale nato un mese e mezzo fa con l'occupazione del 21 novembre scorso in quello che è un'ex concessionaria della Ford lasciata al degrado e all'abbandono. I compagni e le compagne del Guernica sono stati capaci di far tornare a vivere quelle mura, raccogliendo i sopiti bisogni e desideri, arrivanti soprattutto dai giovani modenesi, che altrimenti trovano il deserto attorno in termini di servizi sociali e spazi comuni. A dimostrare quanto ci sia bisogno di uno spazio sociale in città, di Guernica a Modena, lo conferma la partecipazione, l'entusiasmo e la passione con le quali in tantissimi hanno attraversato lo spazio occupato, facendolo vivere e mettendo in cantiere molteplici iniziative politiche e culturali.

ESTERI

Honduras, Procura accusa militari golpisti di abuso d'ufficio per minimizzare colpa ben più grave

"Abuso di potere". Questa la semplice accusa che la procura generale dell'Honduras ha rivolto ieri ai capi di stato maggiore delle forze armate che il 28 giugno 2009 arrestarono e costrinsero all'esilio il presidente Manuel Zelaya mettendo a segno un golpe che dura tutt'oggi. Lo ha reso noto la Corte Suprema di Giustizia a Tgucigalpa. L'accusa, secondo il portavoce della Corte Danilo Izaguirre, è stata rivolta al capo di stato maggiore delle forze armate, il generale Romeo Vasquez, al comandante dell'Aeronautica, Venancio Cervantes, e al comandante della Marina, Luis Javier Prince. La Corte Suprema ha ora tre giorni per accettare o respingere il ricorso del procuratore generale, Luis Rubi, ma la speranza che giustizia venga fatta è molto remota dato che da sempre la Corte Suprema è vicina ai golpisti. Per il presidente destituito Zelaya, l'accusa contro i militari è infatti solo un espediente per assicurare loro l'immunità, incolpandoli di un reato minore come l'abuso d'ufficio, che potrà essere cancellato facilmente da una amnistia. "Oggi - ha detto Zelaya - usando un trucco, un nuovo stratagemma, il procuratore generale di stato, che ha tanta responsabilità quanto i militari stessi, lancia delle accuse di connivenza per assicurare loro l'impunità, accusandoli di delitti minori". Il presidente deposto si è appellato agli honduregni e alla comunità internazionale perché "non si lascino ingannare da questa procedura fraudolenta".

MIGRANTE UCCISO OLTRE CONFINE STATI UNITI, GOVERNO PREOCCUPATO

“Profonda preoccupazione” per la morte di un migrante messicano ucciso da un agente di frontiera americano è stata espressa in un comunicato ufficiale dal ministero degli Esteri del Messico, in cui si precisa di attendere con grande attenzione il risultato delle investigazioni americane avvenuto Lunedì, secondo le informazioni fornite dalle autorità statunitensi. In un primo momento il portavoce della pattuglia di polizia di frontiera della zona di Tucson, Arizona, aveva dichiarato che un agente aveva sparato a Jorge Alfredo Solis Palma, 28 anni, quando questi aveva cominciato a lanciare pietre contro i poliziotti, nelle vicinanze della città di Douglas, a circa un chilometro dalla frontiera con il Messico.

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gror100107 (last edited 2010-01-07 18:18:55 by anonymous)