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Detenuto suicida in carcere a Massa
E' il quinto suicidio nelle carceri italiane dall'inizio dell'anno ROMA - Quinto suicidio nelle carceri italiane dall'inizio dell'anno: Abellativ Sirage Eddine, 27 anni, detenuto extracomunitario nel reparto infermeria del carcere circondariale di Massa, si è impiccato la notte scorsa con un lenzuolo annodato al tubo della doccia. In due settimane, dunque, sono già cinque i detenuti che hanno deciso di farla finita nelle sovraffollate carceri italiane
Il Guernica non si ferma! Guernica è necessario per Modena!
Tantissime realtà hanno portato solidarietà all'esperienza dello Spazio Antagonista Guernica durante un'assemblea pubblica cittadina partecipata da un centinaio di persone che, oltre a rappresentare un'ulteriore tappa di costruzione del progetto, ha rilanciato in avanti per una manifestazione teritoriale con partenza in Largo Sant'Eufemia alle 16 di sabato 16 gennaio, quando il Guernica riprenderà parola in città.
Circa 6000 persone hanno attraversato in questi mesi l'ex concessionaria della Ford occupata, per partecipare ad iniziative politiche e culturali, dimostrando la necessità che Modena, città sempre più desertificata dalla deriva securitaria in stile cofferatiano che il sindaco Pighi sta generando in termini di ordinanze (come quella recentissima che proibisce di consumare alcool al di fuori dei locali). E tanti e tante hanno contribuito a crearvi e organizzarvi ogni genere di iniziativa.
I tanti interventi delle realtà che hanno partecipato, direttamente o in maniera complice, all'esperienza di autogestione hanno espresso solidarietà massiccia ai denunciati per l'occupazione e ricordato le numerose iniziative che vi si sono svolte.
BOLZANETO; CONCLUSE ARRINGHE DIFESE, SENTENZA IL 5 MARZO (ANSA) - GENOVA, 14 GEN - Si sono concluse le arringhe delle difese nel processo di secondo grado per le violenze nella caserma della polizia di Bolzaneto sui manifestanti arrestati durante il G8 del 2001 a Genova. L'ultima udienza sarà celebrata il 5 marzo quando i giudici leggeranno la sentenza. I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati avevano chiesto un anno e sei mesi per la dottoressa Sonia Sciandra, accusata di falso ideologico nella cartella clinica e nove mesi per gli addetti alla matricola . Per altri quattro imputati avevano chiesto la conferma delle condanne in primo grado.
Italia, sindaco della Brianza vieta attività commerciali a stranieri
Il primo cittadino di Ceriano Laghetto vieta kebab e phone center per il decoro cittadino Vogliamo tutelare il decoro del centro cittadino, ha dichiarato oggi Dante Cattaneo, sindaco del comune di Ceriano Laghetto, commentando la delibera con la quale ha bloccato l'avvio delle attivita' commerciali legate agli stranieri.
Il sindaco del comune della provincia di Monza e Brianza, in Lombardia, a capo di una giunta di centrodestra, ha voluto - a suo dire - introdurre limiti e divieti per quelle attivita' considerate potenziali cause di disagio sociale, viabilistico e di quiete pubblica. Nell'elenco figurano negozi di kebab, phone center per immigrati e servizi di trasferimento di denaro, utilizzati dagli immigrati per inviare denaro a casa.
Nucleare. La Basilicata vieta le centrali con una legge
«In ossequio ai principi di sussidiarietà, ragionevolezza e leale collaborazione, in assenza di intesa fra lo Stato e la Regione Basilicata, nel territorio lucano non possono essere essere installati impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché di depositi di materiali e rifiuti radioattivi»: la norma è stata inserita nel Piano di indirizzo energetico e ambientale approvato ieri dal Consiglio regionale. «La Basilicata ha fatto la scelta di dotarsi di una legge che preclude la possibilità di installare centrali e depositi nucleari – ha detto il vicepresidente della Regione e assessore all’Ambiente, Vincenzo Santochirico – Si tratta di una risposta chiara, netta, al tentativo del governo di espropriare i territori della loro capacità di decidere su una materia decisiva per lo sviluppo e per il futuro. Vogliamo evitare il rischio che nella nostra terra arrivino scorie radioattive, come sarebbe potuto accadere nel 2003 se la grande mobilitazione popolare non avesse fermato il governo; abbiamo scelto, invece, di percorrere la strada delle energie rinnovabili».
Haiti
Col passare delle ore, “danni enormi” sono segnalati anche a Jacmel, città portuale circa 40 chilometri a sud della capitale Port-au-Prince, con una popolazione stimata di 40.000 abitanti. “La città è distrutta tra il 60 e l’80%. Contiamo già decine di morti e molta gente è ancora sotto le macerie” ha comunicato al portale d’informazione ‘Haiti press network’ un esponente del governo locale, Zidor Fednel. “Non eravamo pronti, stiamo cercando di allestire alloggi di fortuna… la stampa internazionale non sta parlando di Jacmel” ha aggiunto Fednel in un messaggio diffuso via Internet. Impossibile, come per Port-au-Prince, avere per il momento un bilancio chiaro. Le comunicazioni telefoniche con Haiti continuano ad essere bloccate E’ probabile però che le comunicazioni interne siano possibili in alcuni distretti telefonici e che i telefonini funzionino in alcune zone del paese. Presto, sottolinea la stessa fonte, ci sarà comunque il problema delle batterie dei cellulari che si esauriscono man mano senza la possibilità di ricaricarli dal momento che anche le linee elettriche non funzionano e che per i generatori manca il gasolio. A funzionare è invece la rete internet, attraverso collegamenti satellitari o attraverso le linee dedicate rimaste integre. Proprio grazie a internet è stato possibile avere le prime informazioni sul dopo-terremoto, prima ancora dell’arrivo di operatori e giornalisti dall’estero muniti di apparecchiatura satellitare. Così, strumenti come skype o twitter, che consentono comunicazioni attraverso la rete, hanno aperto una breccia per ottenere informazioni fin dai momenti successivi al disastroso terremoto. Da diverse fonti raggiunte in varie località dell’isola e subito oltre frontiera in Repubblica dominicana sembra inoltre che il sistema stradale sia interrotto in più punti, rendendo di fatto difficili le comunicazioni e il trasferimento di informazioni all’interno del paese.
- la Croce Rossa ha fatto sapere che le persone morte nel sisma potrebbero essere cinquantamila, mentre gli sfollati oltre tre milioni.
Eric Besson, il ministro francese dell'Immigrazione, ha dichiarato oggi di aver sospeso le procedure di espulsione degli immigrati haitiani illegali in Francia.
"Il ministero - si legge in una nota del comunicato stampa - ha dato istruzione ai suoi funzionari di sospendere immediatamente tutte le procedure di rimpatrio nel loro Paese d'origine degli immigrati haitiani in situazione irregolare sul territorio nazionale". Resta, però, ancora di chiarire il numero esatto dei citttadini haitiani presenti sul territorio francese.
Striscia di Gaza, 'l'Egitto usa gas velenosi contro tunnel della sopravvivenza'.
Londra. L’Organizzazione Araba per i Diritti umani (AOHR), con sede nel Regno Unito, ha rivelato martedì che ogni settimana le autorità egiziane braccano e uccidono i palestinesi nei tunnel della zona di confine usando gas velenosi, allagando i tunnel o facendoli esplodere in collaborazione con l’aviazione israeliana.
In un rapporto, l’AOHR afferma che le autorità egiziane hanno arrestato centinaia di palestinesi che lavorano nelle gallerie. Di essi non si conosce affatto il destino.
Il lato egiziano del valico di Rafah è diventato un luogo in cui pullulano gli agenti dell’intelligence di ogni parte, che supervisionano la costruzione del ‘muro d’acciaio’ egiziano.
Nel rapporto si afferma che l’Amministrazione statunitense ha destinato 50 milioni di dollari per l’acquisto di apparecchiature sofisticate che permettano il monitoraggio dei confini con Gaza, mentre la Francia lancerà un satellite-spia che sorveglierà Gaza notte e giorno.
L’AOHR condanna il ‘muro d’acciaio’ egiziano come un “crimine contro l’umanità” e fa notare che esso mira a strangolare sempre più la popolazione di Gaza. Per questo, l’Organizzazione invita il popolo egiziano, gli Stati arabi e musulmani a protestare contro queste azioni dell’Egitto e a smascherarle.
Dialogare con Batasuna non è un delitto.
Nessun delitto nel dialogare con Batasuna. Il Tribunale Supremo spagnolo archivia definitavemente il processo al dialogo politico.
Giunge nella giornata di ieri, la notizia dell'archiviazione del denominato "processo al dialogo politico" iniziato nel 2006 e che ha visto implicati cinque rappresentanti della sinistra abertzale, l'attuale presidente della comunità autonoma basca, Patxi Lopez; quello precedente, Juan Josè Ibarretxe e il consigliere dell'Interno in carica Rodolfo Ares.
Sono state sufficienti solo quattro ore al Tribunale Supremo spagnolo, per convenire che le conversazioni politiche avvenute nel luglio del 2006 non implicano alcun tipo di delitto. Tuttavia, il processo si è mantenuto vivo per più di 3 anni trainato dalle accuse di due gruppi di estrema destra con l'avvallo di alcuni responsabili del Tribunale Superiore di Giustizia del Paese Basco.
La decisione è stata presa con fermezza, superando la classica questione che nell'ordinamento giuridico spagnolo, a differenza di quello italiano, prevede l'esercizio dell'azione penale non solo da parte del pubblico ministero ma anche da una o più persone offese dal reato, e quindi dall'azione popolare. Il decreto di archiviazione dell'Alto Tribunale spagnolo ha voluto quindi andare oltre la decisione tecnica secondo la quale valutare sufficienti le accuse formulate dalle associazioni Dignità e Giustizia e il Foro di Ermua senza nessuna accusa da parte del Pubblico Ministero, e in questo modo andare a fondo con l'analisi dell'effettiva presenza di un delitto.
Appoggio del PSOE a una proposta di archiviazione del processo a "Egunkaria".
Nella stessa giornata di ieri, mentre il processo contro l'illegalizzato quotidiano Egunkaria affrontava la sua terza udienza, il Partito Aralar ha presentato una mozione approvata dalle Giunte Generali di Gipuzkoa che consiste in una proposta, appoggiata successivamente da tutti i partiti eccetto il Partito Popolare, con la richiesta di archiviazione definitiva del processo in quanto "non è basato sul diritto".
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