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Baghdad, 26-01-2010 '''ITALIA'''
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Una forte esplosione è stata avvertita poco prima delle 9.30 italiane nel centro della capitale irachena, Baghdad. Lo riferisce la tv satellitare 'al-Jazeera', precisando che un'autobomba ha colpito una stazione della polizia nel centro cittadino, provocando la morte di 17 persone e il ferimento di altre 20. Solo ieri tre autobomba hanno colpito i piu' importanti alberghi della capitale, uccidendo 41 persone.l'obiettivo dell'attacco erano gli uffici del Ministero degli Interni. L'attentatore ha cercato di forzare un posto di blocco della polizia nella piazza di Tahariyat, nel quartiere centrale di Karradah Comunicato
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Somalia Vogliamo l’assoluzione!
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Sono proseguiti per buona parte della notte gli intensi combattimenti tra gruppi armati pro e anti governativi in corso nella città di Beledweyn, capoluogo della regione dell’Hiraan (Somalia centrale), contesa per la sua importanza strategica. Ripresi ieri notte dopo una pausa di alcune ore, violenti scambi di artiglieria pesante stanno interessando anche questa mattina le zone a nord e a est della città; i combattimenti più intensi sono segnalati nei pressi della località di Elgal, piccolo villaggio a 15 chilometri da Beledweyn. Intanto questa mattina una delle principali sigle dell’opposizione armata somala, ‘Shebab’, ha rivendicato l’attentato avvenuto ieri notte in un ospedale gestito dai caschi verdi della missione di pace dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) e che si trova all’interno di una delle basi del contingente, nel sud di Mogadiscio. Solo una persona è rimasta uccisa nell’esplosione e poche altre sono rimaste ferite. Al momento dell’attentato, infatti, la clinica (gestita dai caschi verdi ma destinata soprattutto a fornire cure mediche alla popolazione della zona) era chiusa. Il 28 gennaio alle 13 al Tribunale di Piazzale Clodio si terrà l’udienza finale del processo ai tre senegalesi accusati dei fatti del Pigneto del 5 Ottobre. Il Tribunale, sabato 19 Dicembre, ha revocato gli arresti trasformandoli in obbligo di firma. La loro scarcerazione è sicuramente una buona notizia anche se riteniamo che gli imputati non dovevano essere arrestati.
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Ricordiamo infatti che il 5 ottobre al Pigneto la Guardia di Finanza si era resa responsabile di un rastrellamento ingiustificato durante il quale erano stati fermati 26 cittadini senegalesi e nigeriani: una vera e propria “caccia al negro”. Questo episodio è l’apice di atteggiamenti e pratiche che i finanzieri della caserma di Porta Furba portano avanti da diverso tempo ed è oggetto di un esposto dell'Osservatorio antirazzista e del Comitato di Quartiere Pigneto-Prenestino che stigmatizzaqueste continue epalesi violazioni di quella stessa legalità che dicono di voler far rispettare.
 
La rivolta dei lavoratori immigrati stagionali di Rosarno ha reso evidente come le politiche razziste messe in campo da questo governo come da quelli precedenti, servano solo a tenere basso il costo del lavoro. E non solo di lavoratrici e lavoratori immigrati. Il tutto negli interessi di “imprenditori” e mafie.
 
Il 31 Ottobre nel volantino sulla presentazione al Pigneto del libro “Servi” di Marco Rovelli scrivevamo:
 
“ Servi degli italiani: ecco l’universo dei clandestini al lavoro che ci presenta Marco Rovelli. L’altra faccia del mito “italiani brava gente”, il volto reale del nostro capitalismo. Tutto quello che questo libro racconta, succede ogni giorno sotto i nostri occhi. La clandestinità è una condizione imposta dallo Stato a migliaia di uomini e donne per reggere il passo all’interno del sistema economico globale, per avere merce umana a basso costo. I diritti negati a questi lavoratori creano la condizione ottimale per fare arretrare i diritti di tutti. Spetta a noi rompere il silenzio, è il tempo di reagire. Mai più giovani contro vecchi, italiani contro stranieri, bianchi contro neri.”
A Rosarno purtroppo i lavoratori immigrati sono stati lasciati soli, e ci si è preoccupati solo di tornare alla normalità. Ma quale normalità? Quella fatta di abusi, frutto di una politica che con la scusa della sicurezza e della legalità colpisce le lavoratrici ed i lavoratori italiani e immigrati, e tutti i cittadini di serie B. La morte di Stefano Cucchi, un ragazzo del nostro quartiere, che è una delle tante vittime uccise per mano dello stato è l’estrema conseguenza di questa politica. Se questa è la sicurezza che ci vogliono imporre, la rifiutiamo. Sono altre le priorità e i bisogni sociali. Il carovita, la precarietà e la speculazione immobiliare hanno scatenato, attraverso lo strumento del razzismo, una guerra tra poveri che è tanto comoda per chi ci governa e per i poteri economici, ma le nostre esigenze sono ben altre.
Per tutto questo riteniamo necessario proseguire la mobilitazione che ha ci visto lottare insieme, italiani e senegalesi. Il Pigneto ha reagito ed ha già ottenuto dei risultati, a dimostrazione che non è certo rimanendo a guardare che si possono cambiare le cose.
 
L'accusa verso i tre senegalesi non sta in piedi, dato non è stata prodotta alcuna prova se non le debolissime testimonianze dei finanzieri. Per questo esigiamo che tutti e tre vengano assolti.
Liberi tutti! Le vittime non devono passare per colpevoli!
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'''ITALIA''' Invitiamo tutti e tutte a partecipare al presidio per l'ultima udienza del processo che si terrà il 28 gennaio alle 13:00 al Tribunale di Piazzale Clodio, Aula Ottava Collegiale.

Osservatorio Antirazzista Territoriale
6diverso@anche.no
 
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Baghdad, 26-01-2010

Una forte esplosione è stata avvertita poco prima delle 9.30 italiane nel centro della capitale irachena, Baghdad. Lo riferisce la tv satellitare 'al-Jazeera', precisando che un'autobomba ha colpito una stazione della polizia nel centro cittadino, provocando la morte di 17 persone e il ferimento di altre 20. Solo ieri tre autobomba hanno colpito i piu' importanti alberghi della capitale, uccidendo 41 persone.l'obiettivo dell'attacco erano gli uffici del Ministero degli Interni. L'attentatore ha cercato di forzare un posto di blocco della polizia nella piazza di Tahariyat, nel quartiere centrale di Karradah

Somalia

Sono proseguiti per buona parte della notte gli intensi combattimenti tra gruppi armati pro e anti governativi in corso nella città di Beledweyn, capoluogo della regione dell’Hiraan (Somalia centrale), contesa per la sua importanza strategica. Ripresi ieri notte dopo una pausa di alcune ore, violenti scambi di artiglieria pesante stanno interessando anche questa mattina le zone a nord e a est della città; i combattimenti più intensi sono segnalati nei pressi della località di Elgal, piccolo villaggio a 15 chilometri da Beledweyn. Intanto questa mattina una delle principali sigle dell’opposizione armata somala, ‘Shebab’, ha rivendicato l’attentato avvenuto ieri notte in un ospedale gestito dai caschi verdi della missione di pace dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) e che si trova all’interno di una delle basi del contingente, nel sud di Mogadiscio. Solo una persona è rimasta uccisa nell’esplosione e poche altre sono rimaste ferite. Al momento dell’attentato, infatti, la clinica (gestita dai caschi verdi ma destinata soprattutto a fornire cure mediche alla popolazione della zona) era chiusa.

Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Comunicato

Vogliamo l’assoluzione!

Il 28 gennaio alle 13 al Tribunale di Piazzale Clodio si terrà l’udienza finale del processo ai tre senegalesi accusati dei fatti del Pigneto del 5 Ottobre. Il Tribunale, sabato 19 Dicembre, ha revocato gli arresti trasformandoli in obbligo di firma. La loro scarcerazione è sicuramente una buona notizia anche se riteniamo che gli imputati non dovevano essere arrestati.

Ricordiamo infatti che il 5 ottobre al Pigneto la Guardia di Finanza si era resa responsabile di un rastrellamento ingiustificato durante il quale erano stati fermati 26 cittadini senegalesi e nigeriani: una vera e propria “caccia al negro”. Questo episodio è l’apice di atteggiamenti e pratiche che i finanzieri della caserma di Porta Furba portano avanti da diverso tempo ed è oggetto di un esposto dell'Osservatorio antirazzista e del Comitato di Quartiere Pigneto-Prenestino che stigmatizzaqueste continue epalesi violazioni di quella stessa legalità che dicono di voler far rispettare.

La rivolta dei lavoratori immigrati stagionali di Rosarno ha reso evidente come le politiche razziste messe in campo da questo governo come da quelli precedenti, servano solo a tenere basso il costo del lavoro. E non solo di lavoratrici e lavoratori immigrati. Il tutto negli interessi di “imprenditori” e mafie.

Il 31 Ottobre nel volantino sulla presentazione al Pigneto del libro “Servi” di Marco Rovelli scrivevamo:

“ Servi degli italiani: ecco l’universo dei clandestini al lavoro che ci presenta Marco Rovelli. L’altra faccia del mito “italiani brava gente”, il volto reale del nostro capitalismo. Tutto quello che questo libro racconta, succede ogni giorno sotto i nostri occhi. La clandestinità è una condizione imposta dallo Stato a migliaia di uomini e donne per reggere il passo all’interno del sistema economico globale, per avere merce umana a basso costo. I diritti negati a questi lavoratori creano la condizione ottimale per fare arretrare i diritti di tutti. Spetta a noi rompere il silenzio, è il tempo di reagire. Mai più giovani contro vecchi, italiani contro stranieri, bianchi contro neri.” A Rosarno purtroppo i lavoratori immigrati sono stati lasciati soli, e ci si è preoccupati solo di tornare alla normalità. Ma quale normalità? Quella fatta di abusi, frutto di una politica che con la scusa della sicurezza e della legalità colpisce le lavoratrici ed i lavoratori italiani e immigrati, e tutti i cittadini di serie B. La morte di Stefano Cucchi, un ragazzo del nostro quartiere, che è una delle tante vittime uccise per mano dello stato è l’estrema conseguenza di questa politica. Se questa è la sicurezza che ci vogliono imporre, la rifiutiamo. Sono altre le priorità e i bisogni sociali. Il carovita, la precarietà e la speculazione immobiliare hanno scatenato, attraverso lo strumento del razzismo, una guerra tra poveri che è tanto comoda per chi ci governa e per i poteri economici, ma le nostre esigenze sono ben altre. Per tutto questo riteniamo necessario proseguire la mobilitazione che ha ci visto lottare insieme, italiani e senegalesi. Il Pigneto ha reagito ed ha già ottenuto dei risultati, a dimostrazione che non è certo rimanendo a guardare che si possono cambiare le cose.

L'accusa verso i tre senegalesi non sta in piedi, dato non è stata prodotta alcuna prova se non le debolissime testimonianze dei finanzieri. Per questo esigiamo che tutti e tre vengano assolti. Liberi tutti! Le vittime non devono passare per colpevoli!

Invitiamo tutti e tutte a partecipare al presidio per l'ultima udienza del processo che si terrà il 28 gennaio alle 13:00 al Tribunale di Piazzale Clodio, Aula Ottava Collegiale.

Osservatorio Antirazzista Territoriale 6diverso@anche.no

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Baghdad, 26-01-2010

Una forte esplosione è stata avvertita poco prima delle 9.30 italiane nel centro della capitale irachena, Baghdad. Lo riferisce la tv satellitare 'al-Jazeera', precisando che un'autobomba ha colpito una stazione della polizia nel centro cittadino, provocando la morte di 17 persone e il ferimento di altre 20. Solo ieri tre autobomba hanno colpito i piu' importanti alberghi della capitale, uccidendo 41 persone.l'obiettivo dell'attacco erano gli uffici del Ministero degli Interni. L'attentatore ha cercato di forzare un posto di blocco della polizia nella piazza di Tahariyat, nel quartiere centrale di Karradah

Somalia

Sono proseguiti per buona parte della notte gli intensi combattimenti tra gruppi armati pro e anti governativi in corso nella città di Beledweyn, capoluogo della regione dell’Hiraan (Somalia centrale), contesa per la sua importanza strategica. Ripresi ieri notte dopo una pausa di alcune ore, violenti scambi di artiglieria pesante stanno interessando anche questa mattina le zone a nord e a est della città; i combattimenti più intensi sono segnalati nei pressi della località di Elgal, piccolo villaggio a 15 chilometri da Beledweyn. Intanto questa mattina una delle principali sigle dell’opposizione armata somala, ‘Shebab’, ha rivendicato l’attentato avvenuto ieri notte in un ospedale gestito dai caschi verdi della missione di pace dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) e che si trova all’interno di una delle basi del contingente, nel sud di Mogadiscio. Solo una persona è rimasta uccisa nell’esplosione e poche altre sono rimaste ferite. Al momento dell’attentato, infatti, la clinica (gestita dai caschi verdi ma destinata soprattutto a fornire cure mediche alla popolazione della zona) era chiusa.

ITALIA

Taranto - Morte sul lavoro

E’ con immenso dolore che vi informo che questo pomeriggio ha perso la vita un nostro collega, lavoratore pubblico dell’Arsenale di Taranto, rimasto schiacciato dal crollo di una pila di materiali per la coibentazione dei tetti delle officine in ristrutturazione.

Termini Imerese

Si allarga la protesta degli operai Fiat e dell'indotto allo stabilimento di Termini Imerese. Tute blu, soprattutto quelle del secondo turno, le famiglie e gente loro vicina stanno presidiano i cancelli impedendo l'ingresso agli automezzi che trasportano i pezzi da assemblare. In questo modo le scorte dovrebbero finire, si stima, nell'arco di un'ora: le plance, ad esempio, sono già terminate. L'azienda sarà costretta a fermare le catene di montaggio, e i dipendenti dello stabilmento che realizzano la Lancia Ypsilon dovranno fermarsi e saranno messi dall'azienda, come si dice in gergo, 'senza lavoro'. Cresce, dunque, la mobilitazione, dopo il via dato dai lavoratori della Delivery Email, licenziati a causa della revoca della commessa da parte del Lingotto. Da otto giorni sono sopra il tetto di un capannone, mentre le mogli da ieri hanno iniziato un presidio davanti ai cancelli.

POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI) - I 38 ex lavoratori della Fiat di Pomigliano d'Arco stanno protestando per le strade cittadine, creando notevoli disagi al traffico veicolare. I manifestanti, che erano saliti sul tetto del Comune minacciando di darsi fuoco, sono poi scesi nella stanza del sindaco Antonio Della Ratta, occupandola, ed hanno quindi deciso di effettuare un corteo per le strade della cittadina partenope

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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