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'''Afghanistan, talebani attaccano Lashkargah. Si combatte da quattro ore'''

Un commando di talebani ha attaccato questa mattina la città di Lashkargah, capoluogo della provincia meridionale di Helmand.
"Le sparatorie sono iniziate questa mattina alle 10 e un quarto e continuano ancora adesso", riferiscono fonti del locale ospedale di Emergency.
"Sembra un attacco nello stesso stile di quello avvenuto a Kabul dieci giorni fa. Un gruppo di talebani, non si sa quanti, sono entrati in città, penetrando in un edificio, forse un centro commerciale, che si trova accanto al Boost Hotel. Alcuni di loro si siano fatti saltare in aria, altri si sono barricati all'interno. Da quattro ore si sentono esplosioni e sparatorie, a tratti molto intense. A combattere contro i talebani sono per ora solo le forze di sicurezza afgane. Ora sono in corso scontri non lontano dal palazzo del governatore: non è chiaro se stanno dando la caccia ai guerriglieri sopravvissuti o se stiano fronteggiando un nuovo attacco. Elicotteri della Nato stanno sorvolando la città, aprendo anche il fuoco, e ora dicono che stanno affluendo convogli delle forze Isaf britanniche, che pare interverranno se gli afgani non riusciranno a gestire la situazione da soli. Per ora abbiamo ricevuto nel nostro ospedale due soldati afgani feriti e quattro civili, tra i quali un bambino arrivato morto, con una scheggia nella testa".

'''Morto Howard Zinn, una vita contro la guerra'''

E' morto ieri Howard Zinn, uno tra i più importanti storici statunitensi, professore emerito di Scienze Politiche alla Boston University. Autore del celebre "Storia popolare degli Stati Uniti d'America", libro con il quale ha raccontato le vicende della nazione più potente del mondo partendo non dai presidenti o dalla classe dirigente, ma da quelle persone escluse dalla storia, ovvero i poveri, i nativi americani, gli schiavi di colore, le donne. Dopo aver combattuto nella seconda guerra mondiale, ha speso molto della sua vita a combattere contro la guerra, partecipando all'inizio degli anni '60 al movimento americano per i diritti civili, poi a quello contro la guerra in Vietnam.
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'''Nucleare: le regioni dicono No al governo centrale'''

La Conferenza delle Regioni ha votato ieri un parere contrario al nucleare. La Conferenza presieduta da Michele Iorio, Presidente del Molise, ha votato per il no a larghissima maggioranza. Contro un parere largamente condiviso vi sono schierate solo le ragioni del Nord e Nord-Est "produttivo" e dei distretti industriali: Lombardia, Veneto e Friuli.

Nonostante ciò il Governo ha già fatto sapere che continuera' per la propria strada, perche' - spiega - «intende andare avanti sul fronte del nucleare. Il parere negativo, ma non vincolante, della Conferenza delle Regioni sul decreto legislativo per il rientro dell'Italia nel nucleare conferma un atteggiamento pregiudizialmente negativo nel confronto sul futuro energetico del Paese»: questo il commento di Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all'energia.

Non si capisce bene pero' quale possa essere a tutt'oggi l'appiglio del governo, essendo al momento, per Costituzione, delegata alle Regioni la scelta finale sulle forme di energia da usare. Ha dichiarato infatti De Filippo, presidente della Regione Basilicata: ''Siamo contrari al nucleare, e' una scelta non positiva che non ha esiti immediati e che impatta negativamente su scelte di politica energetica gia' fatte'' sottolineando anche che ''la legge e' incostituzionale tanto che undici regioni hanno gia' impugnato il provvedimento davanti alla Consulta''.

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ESTERI

MOGADISCIO: INTENSI COMBATTIMENTI, MOLTI CIVILI TRA LE VITTIME

Almeno 11 persone, tra cui nove civili, sono morte e altre 25 ferite negli intensi combattimenti iniziati alle prime ore di Venerdì nel cuore di Mogadiscio. Lo riferiscono fonti locali, precisando che il bilancio in circolazione sulle radio locali è ancora provvisorio e potrebbe aggravarsi ulteriormente con il passare delle ore. Secondo le ricostruzioni in circolazione, i combattimenti sono iniziati all’alba quando gruppi dell’opposizione armata al governo di transizione somalo hanno lanciato attacchi coordinati contro alcune postazioni militari del governo e dei caschi verdi della missione di pace dell’Unione Africana in Somalia (Amisom). Gli attacchi, iniziati alle due del mattino e proseguiti fino alle quattro, sono stati seguiti da massicci lanci di artiglieria pesante, che sono caduti in zone residenziali nel nord e nel sud di Mogadiscio. Fonti sanitarie hanno riferito di molti feriti ancora bloccati nelle proprie abitazioni o in alcune aree dei quartieri interessati dalle violenze. In una nota il movimento degli ‘Shebab’ (letteralmente ‘giovani’) ha rivendicato gli attacchi, sostenendo di aver inflitto forti perdite all’avversario; il governo ha smentito le perdite, accusando invece gli insorti di aver provocato la morte dei civili.

Afghanistan, talebani attaccano Lashkargah. Si combatte da quattro ore

Un commando di talebani ha attaccato questa mattina la città di Lashkargah, capoluogo della provincia meridionale di Helmand. "Le sparatorie sono iniziate questa mattina alle 10 e un quarto e continuano ancora adesso", riferiscono fonti del locale ospedale di Emergency. "Sembra un attacco nello stesso stile di quello avvenuto a Kabul dieci giorni fa. Un gruppo di talebani, non si sa quanti, sono entrati in città, penetrando in un edificio, forse un centro commerciale, che si trova accanto al Boost Hotel. Alcuni di loro si siano fatti saltare in aria, altri si sono barricati all'interno. Da quattro ore si sentono esplosioni e sparatorie, a tratti molto intense. A combattere contro i talebani sono per ora solo le forze di sicurezza afgane. Ora sono in corso scontri non lontano dal palazzo del governatore: non è chiaro se stanno dando la caccia ai guerriglieri sopravvissuti o se stiano fronteggiando un nuovo attacco. Elicotteri della Nato stanno sorvolando la città, aprendo anche il fuoco, e ora dicono che stanno affluendo convogli delle forze Isaf britanniche, che pare interverranno se gli afgani non riusciranno a gestire la situazione da soli. Per ora abbiamo ricevuto nel nostro ospedale due soldati afgani feriti e quattro civili, tra i quali un bambino arrivato morto, con una scheggia nella testa".

Morto Howard Zinn, una vita contro la guerra

E' morto ieri Howard Zinn, uno tra i più importanti storici statunitensi, professore emerito di Scienze Politiche alla Boston University. Autore del celebre "Storia popolare degli Stati Uniti d'America", libro con il quale ha raccontato le vicende della nazione più potente del mondo partendo non dai presidenti o dalla classe dirigente, ma da quelle persone escluse dalla storia, ovvero i poveri, i nativi americani, gli schiavi di colore, le donne. Dopo aver combattuto nella seconda guerra mondiale, ha speso molto della sua vita a combattere contro la guerra, partecipando all'inizio degli anni '60 al movimento americano per i diritti civili, poi a quello contro la guerra in Vietnam.

ITALIA

Finmeccanica: cassa integrazione per 1.500 lavoratori nel 2010

Nel 2010 la crisi economica costringera 'il Gruppo Finmeccanica a ricorrere alla cassa integrazione. Il provvedimento, ha spiegato il condirettore generale e Chief financial officer di Finmeccanica, Alessandro Pansa nel corso di una conference call con gli analisti sui dati previsionali del 2009 e le prime indicazioni per il 2010, "riguardera' circa 1.500 lavoratori nel settore dell'Aeronautica e in alcuni settori della Difesa e nello Spazio".

Nucleare: le regioni dicono No al governo centrale

La Conferenza delle Regioni ha votato ieri un parere contrario al nucleare. La Conferenza presieduta da Michele Iorio, Presidente del Molise, ha votato per il no a larghissima maggioranza. Contro un parere largamente condiviso vi sono schierate solo le ragioni del Nord e Nord-Est "produttivo" e dei distretti industriali: Lombardia, Veneto e Friuli.

Nonostante ciò il Governo ha già fatto sapere che continuera' per la propria strada, perche' - spiega - «intende andare avanti sul fronte del nucleare. Il parere negativo, ma non vincolante, della Conferenza delle Regioni sul decreto legislativo per il rientro dell'Italia nel nucleare conferma un atteggiamento pregiudizialmente negativo nel confronto sul futuro energetico del Paese»: questo il commento di Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all'energia.

Non si capisce bene pero' quale possa essere a tutt'oggi l'appiglio del governo, essendo al momento, per Costituzione, delegata alle Regioni la scelta finale sulle forme di energia da usare. Ha dichiarato infatti De Filippo, presidente della Regione Basilicata: Siamo contrari al nucleare, e' una scelta non positiva che non ha esiti immediati e che impatta negativamente su scelte di politica energetica gia' fatte sottolineando anche che la legge e' incostituzionale tanto che undici regioni hanno gia' impugnato il provvedimento davanti alla Consulta.

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Gr 9:30

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gror100129 (last edited 2010-01-29 18:30:02 by anonymous)