Size: 6670
Comment:
|
Size: 11090
Comment:
|
Deletions are marked like this. | Additions are marked like this. |
Line 24: | Line 24: |
'''CONTINUA IL RIPOPOLAMENTO SIONISTA DEI TERRITORI OCCUPATI''' | |
Line 25: | Line 26: |
Fonti ebraiche riferiscono dell’arrivo di una nuova delegazione di ebrei provenienti dal Sudamerica e dall'Etiopia che lo Stato ebraico ha convinto a venire nei territori palestinesi occupati nel 1948, soprattutto perché gli studi israeliani indicano che, nel prossimo decennio, il numero dei palestinesi nella Palestina storica supererà il numero degli israeliani. La radio israeliana ha confermato l’arrivo a Tel Aviv, nelle ultime ventiquattr’ore, di 240 ebrei dal Sudamerica e dall’Etiopia, aggiungendo che i nuovi arrivati sono stati inviati in diversi centri di accoglienza dello Stato ebraico. È da notare a questo proposito che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato, durante la conferenza di Ashdod sull’assorbimento degli ebrei importati, che essi "sono ormai parte integrante del tessuto della vita in Israele", sottolineandone il ruolo nel "salvare Israele sotto il punto di vista demografico, della sicurezza, economico e politico".A questo si aggiunge la denuncia di Un’organizzazione per i diritti umani palestinese che riferisce di 22 prigionieri palestinesi che lottano contro la morte nell’ospedale del carcere israeliano di al-Ramla. L’associazione at-Tadàmun Internazionale, in un comunicato stampa diramato lunedì 25 gennaio ha diffuso un elenco contenente i nomi dei prigionieri palestinesi detenuti nell’ospedale del carcere al-Ramla "Mrash" (vicino a Gerusalemme) che versano in condizioni di salute estremamente difficili. L'associazione ha precisato che si tratta di ventidue prigionieri che si trovano permanentemente nell’ospedale del carcere, e che decine di altri prigionieri arrivano in ospedale per cure o esami e poi tornano in cella. L’associazione ha riferito della negligenza medica verso i prigionieri nell'ospedale della prigione; prigionieri che non ricevono le cure necessarie e che non si fidano dei medici israeliani e chiedono perciò un intervento, in nome dei diritti umani, affinché le loro vite siano salve. '''Yemen:Migliaia di persone continuano a fuggire ogni settimana dagli scontri tra esercito e ribelli Houti''' Andrej Mahecic, portavoce del Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), ha lanciato oggi un allarme per la situazione dei profughi interni in Yemen. "Sono ormai 250mila i civili sfollati dai combattimenti tra truppe governative e ribelli Houtui nel nord del paese. Solo negli ultimi due mesi, i combattimenti, che ora si concentrano a nord-ovest di Saada, hanno spinto nella provincia di Hajjah una media di 7 mila nuovi sfollati a settimana, che si sono ammassati in accampamenti improvvisati lungo le strade". Sia l'Unhcr che la Croce Rossa internazionale hanno grandi difficoltà a portare assistenza ai profughi a causa delle operazioni militari in corso. I combattimenti nel nord contro i ribelli Houti si sono intensificati nelle ultime settimane dopo il coinvolgimento delle forze armate saudite a fianco di quelle yemenite, sostenute anche da consiglieri militari statunitensi. '''Si acutizza la tensione tra peru e chile''' Il neopresidente del chile il multimiliardario Pinera non perde tempo dopo la sua recente elezione per lanciare una nuova politica militarista nella regione. E' di questi giorni la notizia dell'ampliamento della flotta da guerra chilena con 44 nuovi f16 statunitensi. A questo acquisto a fatto seguito la dichiarazione del ministro della difesa chileno Ricardo Ortega che ha avvisato il peru che ora il chile ha la capacità di colpire in maniera forte. I due paesi sono divisi da una dispusta sulle acque territoriali impugnata dal peru davanti al tribunale internazionale dell'aja. Alle dichiarazioni di Ortega ha fatto seguito la risposta del suo pari peruviano che ha affermato che se il chile colpirà il peru rispondera violentemente. L'escalation della tensione nel sud america è vincolata al processo in corso da parte dell'amministrazione Obama di destabilizzare il continente, rendendolo una polveriera a cielo aperto. Dopo gli accordi militari con la Colombia e il processo di sdoganamento dell'hounduras del presidente Lobo espressione degli stessi golpisti che hanno liquidato Zelaya, gli Usa continuano a minacciare il continente laboratorio attuale di una nuova concenzione della partecipazione popolare e della fiera resistenza ai potentati economici internazionali. |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI CONTINUA IL RIPOPOLAMENTO SIONISTA DEI TERRITORI OCCUPATI
- Fonti ebraiche riferiscono dell’arrivo di una nuova delegazione di ebrei provenienti dal Sudamerica e dall'Etiopia che lo Stato ebraico ha convinto a venire nei territori palestinesi occupati nel 1948, soprattutto perché gli studi israeliani indicano che, nel prossimo decennio, il numero dei palestinesi nella Palestina storica supererà il numero degli israeliani.
La radio israeliana ha confermato l’arrivo a Tel Aviv, nelle ultime ventiquattr’ore, di 240 ebrei dal Sudamerica e dall’Etiopia, aggiungendo che i nuovi arrivati sono stati inviati in diversi centri di accoglienza dello Stato ebraico. È da notare a questo proposito che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato, durante la conferenza di Ashdod sull’assorbimento degli ebrei importati, che essi "sono ormai parte integrante del tessuto della vita in Israele", sottolineandone il ruolo nel "salvare Israele sotto il punto di vista demografico, della sicurezza, economico e politico".A questo si aggiunge la denuncia di Un’organizzazione per i diritti umani palestinese che riferisce di 22 prigionieri palestinesi che lottano contro la morte nell’ospedale del carcere israeliano di al-Ramla. L’associazione at-Tadàmun Internazionale, in un comunicato stampa diramato lunedì 25 gennaio ha diffuso un elenco contenente i nomi dei prigionieri palestinesi detenuti nell’ospedale del carcere al-Ramla "Mrash" (vicino a Gerusalemme) che versano in condizioni di salute estremamente difficili. L'associazione ha precisato che si tratta di ventidue prigionieri che si trovano permanentemente nell’ospedale del carcere, e che decine di altri prigionieri arrivano in ospedale per cure o esami e poi tornano in cella. L’associazione ha riferito della negligenza medica verso i prigionieri nell'ospedale della prigione; prigionieri che non ricevono le cure necessarie e che non si fidano dei medici israeliani e chiedono perciò un intervento, in nome dei diritti umani, affinché le loro vite siano salve. Yemen:Migliaia di persone continuano a fuggire ogni settimana dagli scontri tra esercito e ribelli Houti Andrej Mahecic, portavoce del Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), ha lanciato oggi un allarme per la situazione dei profughi interni in Yemen. "Sono ormai 250mila i civili sfollati dai combattimenti tra truppe governative e ribelli Houtui nel nord del paese. Solo negli ultimi due mesi, i combattimenti, che ora si concentrano a nord-ovest di Saada, hanno spinto nella provincia di Hajjah una media di 7 mila nuovi sfollati a settimana, che si sono ammassati in accampamenti improvvisati lungo le strade". Sia l'Unhcr che la Croce Rossa internazionale hanno grandi difficoltà a portare assistenza ai profughi a causa delle operazioni militari in corso. I combattimenti nel nord contro i ribelli Houti si sono intensificati nelle ultime settimane dopo il coinvolgimento delle forze armate saudite a fianco di quelle yemenite, sostenute anche da consiglieri militari statunitensi. Si acutizza la tensione tra peru e chile Il neopresidente del chile il multimiliardario Pinera non perde tempo dopo la sua recente elezione per lanciare una nuova politica militarista nella regione. E' di questi giorni la notizia dell'ampliamento della flotta da guerra chilena con 44 nuovi f16 statunitensi. A questo acquisto a fatto seguito la dichiarazione del ministro della difesa chileno Ricardo Ortega che ha avvisato il peru che ora il chile ha la capacità di colpire in maniera forte. I due paesi sono divisi da una dispusta sulle acque territoriali impugnata dal peru davanti al tribunale internazionale dell'aja. Alle dichiarazioni di Ortega ha fatto seguito la risposta del suo pari peruviano che ha affermato che se il chile colpirà il peru rispondera violentemente. L'escalation della tensione nel sud america è vincolata al processo in corso da parte dell'amministrazione Obama di destabilizzare il continente, rendendolo una polveriera a cielo aperto. Dopo gli accordi militari con la Colombia e il processo di sdoganamento dell'hounduras del presidente Lobo espressione degli stessi golpisti che hanno liquidato Zelaya, gli Usa continuano a minacciare il continente laboratorio attuale di una nuova concenzione della partecipazione popolare e della fiera resistenza ai potentati economici internazionali. ITALIA
Siparietto
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
MOGADISCIO: INTENSI COMBATTIMENTI, MOLTI CIVILI TRA LE VITTIME
Almeno 11 persone, tra cui nove civili, sono morte e altre 25 ferite negli intensi combattimenti iniziati alle prime ore di Venerdì nel cuore di Mogadiscio. Lo riferiscono fonti locali, precisando che il bilancio in circolazione sulle radio locali è ancora provvisorio e potrebbe aggravarsi ulteriormente con il passare delle ore. Secondo le ricostruzioni in circolazione, i combattimenti sono iniziati all’alba quando gruppi dell’opposizione armata al governo di transizione somalo hanno lanciato attacchi coordinati contro alcune postazioni militari del governo e dei caschi verdi della missione di pace dell’Unione Africana in Somalia (Amisom). Gli attacchi, iniziati alle due del mattino e proseguiti fino alle quattro, sono stati seguiti da massicci lanci di artiglieria pesante, che sono caduti in zone residenziali nel nord e nel sud di Mogadiscio. Fonti sanitarie hanno riferito di molti feriti ancora bloccati nelle proprie abitazioni o in alcune aree dei quartieri interessati dalle violenze. In una nota il movimento degli ‘Shebab’ (letteralmente ‘giovani’) ha rivendicato gli attacchi, sostenendo di aver inflitto forti perdite all’avversario; il governo ha smentito le perdite, accusando invece gli insorti di aver provocato la morte dei civili.
Afghanistan, talebani attaccano Lashkargah. Si combatte da quattro ore
Un commando di talebani ha attaccato questa mattina la città di Lashkargah, capoluogo della provincia meridionale di Helmand. "Le sparatorie sono iniziate questa mattina alle 10 e un quarto e continuano ancora adesso", riferiscono fonti del locale ospedale di Emergency. "Sembra un attacco nello stesso stile di quello avvenuto a Kabul dieci giorni fa. Un gruppo di talebani, non si sa quanti, sono entrati in città, penetrando in un edificio, forse un centro commerciale, che si trova accanto al Boost Hotel. Alcuni di loro si siano fatti saltare in aria, altri si sono barricati all'interno. Da quattro ore si sentono esplosioni e sparatorie, a tratti molto intense. A combattere contro i talebani sono per ora solo le forze di sicurezza afgane. Ora sono in corso scontri non lontano dal palazzo del governatore: non è chiaro se stanno dando la caccia ai guerriglieri sopravvissuti o se stiano fronteggiando un nuovo attacco. Elicotteri della Nato stanno sorvolando la città, aprendo anche il fuoco, e ora dicono che stanno affluendo convogli delle forze Isaf britanniche, che pare interverranno se gli afgani non riusciranno a gestire la situazione da soli. Per ora abbiamo ricevuto nel nostro ospedale due soldati afgani feriti e quattro civili, tra i quali un bambino arrivato morto, con una scheggia nella testa".
Morto Howard Zinn, una vita contro la guerra
E' morto ieri Howard Zinn, uno tra i più importanti storici statunitensi, professore emerito di Scienze Politiche alla Boston University. Autore del celebre "Storia popolare degli Stati Uniti d'America", libro con il quale ha raccontato le vicende della nazione più potente del mondo partendo non dai presidenti o dalla classe dirigente, ma da quelle persone escluse dalla storia, ovvero i poveri, i nativi americani, gli schiavi di colore, le donne. Dopo aver combattuto nella seconda guerra mondiale, ha speso molto della sua vita a combattere contro la guerra, partecipando all'inizio degli anni '60 al movimento americano per i diritti civili, poi a quello contro la guerra in Vietnam.
ITALIA
Finmeccanica: cassa integrazione per 1.500 lavoratori nel 2010
Nel 2010 la crisi economica costringera 'il Gruppo Finmeccanica a ricorrere alla cassa integrazione. Il provvedimento, ha spiegato il condirettore generale e Chief financial officer di Finmeccanica, Alessandro Pansa nel corso di una conference call con gli analisti sui dati previsionali del 2009 e le prime indicazioni per il 2010, "riguardera' circa 1.500 lavoratori nel settore dell'Aeronautica e in alcuni settori della Difesa e nello Spazio".
Nucleare: le regioni dicono No al governo centrale
La Conferenza delle Regioni ha votato ieri un parere contrario al nucleare. La Conferenza presieduta da Michele Iorio, Presidente del Molise, ha votato per il no a larghissima maggioranza. Contro un parere largamente condiviso vi sono schierate solo le ragioni del Nord e Nord-Est "produttivo" e dei distretti industriali: Lombardia, Veneto e Friuli.
Nonostante ciò il Governo ha già fatto sapere che continuera' per la propria strada, perche' - spiega - «intende andare avanti sul fronte del nucleare. Il parere negativo, ma non vincolante, della Conferenza delle Regioni sul decreto legislativo per il rientro dell'Italia nel nucleare conferma un atteggiamento pregiudizialmente negativo nel confronto sul futuro energetico del Paese»: questo il commento di Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all'energia.
Non si capisce bene pero' quale possa essere a tutt'oggi l'appiglio del governo, essendo al momento, per Costituzione, delegata alle Regioni la scelta finale sulle forme di energia da usare. Ha dichiarato infatti De Filippo, presidente della Regione Basilicata: Siamo contrari al nucleare, e' una scelta non positiva che non ha esiti immediati e che impatta negativamente su scelte di politica energetica gia' fatte sottolineando anche che la legge e' incostituzionale tanto che undici regioni hanno gia' impugnato il provvedimento davanti alla Consulta.
Siparietto
Gr 9:30
ESTERI
ITALIA
Appunti e note redazionali
Servizi audio della giornata