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ITALIA

Roma.Emergenza casa. Una strada in salita

Questa mattina alcuni rappresentanti dei movimenti per il diritto all’abitare hanno incontrato, dopo le tensioni di lunedì scorso 1 marzo nell’aula consiliare del Campidoglio, l’Assessore alla casa del Comune di Roma Alfredo Antoniozzi, per proseguire il confronto avviato proprio a seguito delle forti proteste,sulla necessità di affrontare il problema dell’emergenza abitativa, pur non essendoci stata la seduta consiliare, rimandata a domani.L’incontro non ha ricucito le differenze di vedute sul “piano casa” appena approvato; ha avuto però il merito di aprire un confronto serrato ma utile a riportare la vertenza sull’emergenza abitativa sul terreno della discussione politica e delle possibili soluzioni. L’ipotesi che l’Assessore e la maggioranza presentino un ordine del giorno nel prossimo Consiglio in cui si affronteranno le Delibere sull’acquisizione di nuovo patrimonio ERP, con cui la Giunta ed il Consiglio si impegnano ad effettuare una ricognizione ed un censimento delle situazioni di emergenza presenti nella città, seppur debole, rappresenta un primo passo avanti per i Movimenti del diritto all'abitare.E' di oggi pomeriggio la decisione di lasciare la cupola di Madonna di Loreto occupata mercoledì 24 febbraio,mantenendo però il presidio sul Colosseo, in piedi da sabato 27 febbraio,nato per vigilare sull’approvazione dell'ordine del giorno e le scelte che conseguiranno in merito nelle prossime sedute del cosiglio comunale di questa città. (Ascoltiamo una corrispondenza raccolta da questa radio con una compagna del movimento)

Milano.Sciopero della fame al Corelli

Da stamattina tutto il CIE di via Corelli è in mobilitazione.E'cominciato uno sciopero della fame cui aderiscono tutte le sezioni, quella femminile, quelle maschili e quella dei trans. Hanno scritto un comunicato di rivendicazione di cui riportiamo una parte:

-Siamo stanchi di non vivere bene. Viviamo come topi. La roba da mangiare fa schifo. Viviamo come carcerati ma non siamo detenuti. I tempi di detenzione sono extra lunghi perché 6 mesi per identificare una persona sono troppi. Siamo vittime della Bossi Fini. C'è gente che ha fatto una vita in Italia e che ha figli qua, gente che ha fatto la scuola qui e che è cresciuta qui. Non è giusto. Non siamo delinquenti. L'80 per cento di noi ha lavorato anni per la società italiana e si è fatta il culo. I veri criminali non ci sono qui. Una settimana fa uno di noi ha cercato di suicidarsi. Poi sono arrivati i poliziotti coi manganelli per picchiarci come criminali o animali. Siamo stanchi di questa vita. Vogliamo essere liberi come dei gabbiani e volare. Però sei mesi sono troppi per un'identificazione, qui è peggio, peggio della galera.

La gente uscita dal carcere viene riportata qui altri sei mesi dopo che ha pagato la sua pena, non è giusto. La gente che ha avuto asilo politico dalla Svizzera o da altri stati in Europa e del mondo qui in Italia non li accettano, non è giusto. I motivi dello sciopero è che i tempi sono troppo lunghi e abbiamo paura perché due di noi sono morti dopo che sono stati espulsi altri sono pazzi e noi non sappiamo cosa fanno loro dopo l'espulsione, e per andare ti fanno le punture e diventi pazzo, alcuni muoiono. Entrando qui eravamo tutti sani e poi usciamo che siamo pazzi. Inoltre rimarremo in sciopero fino a che non fanno qualcosa per quelli arrestati di Torino che hanno fatto tante cose per noi e che ora son in carcere. I detenuti di Corelli hanno sentito anche i centri di Ponte Galeria, Bologna e Torino che hanno cominciato a loro volta a fare assemblee per decidere quando iniziare anche loro lo sciopero.


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Avvocati A Bruxelles

A Bruxelles gli avvocati di vari paesi Ue si riuniscono per parlare delle conseguenze del Regolamento Dublino, in particolare come questo regolamento sia stato messo come priorità dall'Unione Europea soprattutto neell'aspetto che riguarda le richieste di asilo per migranti provenienti da paesi che violano palesemente i diritti umani e il respingimento delle domande d'asilo.


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Buttigliera: Fiaccolata NO TAV

Questa sera nuova presenza del movimento no tav alla trivella di Buttigliera (To), con una fiaccolata rumorosa a scandire il tempo della lotta. Dal primo giorno di trivellazione le bandiere no tav sono state presenti disturbando e mettendo pressione alle forze dell’ordine a guardia dell’ennesimo buco farsa. Il sondaggio è il G12, come illustrato dal sito che dovrebbe rappresentare la trasparenza decantata da Virano, e deve durare 6 settimane e il buco dovrebbe arrivare a circa 130 metri. Vedremo come per le altre volte a quanto si ridurranno i tempi e i metri. La trivella di Buttigliera e quella di Grugliasco rappresentano la risposta del prefetto Padoin alle richieste di stop ai sondaggi che fece il presidente della comunità montana Sandro Plano, la settimana scorsa. Il prefetto aveva infatti dichiarato che non si sarebbe fermato alcunché, ma la realtà dei fatti è che per questa settimana nel cuore della Val di Susa non ci sono venuti, magari la prossima settimana ci sarà l’ennesima prova, però intanto la strategia della lobby del tav è sempre più chiara.

Chiara a tal punto di vedere schierarsi contro non solo polizia, carabinieri e finanza, ma da martedì notte anche la Guardia Forestale, in assetto antisommossa, a significare che l’operazione sondaggi anche per loro è dispendiosa e devono ricorrere a tutti i gendarmi presenti nell’ordinamento. Certo è che per chi ama la montagna, vedersi schierare contro chi dovrebbe tutelarla, fa capire come solo dal basso si possano difendere gli interessi di tutti, lo stato ha altro da fare, è impegnato a gestire i fondi delle varie Spa create ad hoc, a difendersi dagli scandali, e le proprie forze dell’ordine devono fare in modo che nessuno li disturbi.

STASERA GIOVEDI' 4 MARZO ORE 21 FIACCOLATA RUMOROSA DALLA TRIVELLA AL PAESE

'Campania

Nella gestione dell'emergenza rifiuti in Campania l'Italia "non ha adottato tutte le misure necessarie allo smaltimento", violando di fatto la direttiva del 2006. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell'Unione Europea in Lussemburgo,in seguito a un ricorso della Commissione. L'Italia, si legge nella sentenza, "non avendo creato una rete adeguata ed integrata di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti nelle vicinanze del luogo di produzione e non avendo adottato tutte le misure necessarie per evitare di mettere in pericolo la salute umana e di danneggiare l'ambiente nella regione Campania, è venuta meno agli obblighi che le incombono in forza della direttiva "rifiuti".

La sentenza obbliga l'Italia a provvedere a un adeguato sistema di smaltimento rifiuti, pena eventuali sanzioni pecuniarie che potrebbero essere stabilite in un secondo momento in caso di inadempimento. E ricorda che Roma stessa ha ammesso che "nella regione Campania, i quantitativi ingenti di rifiuti ammassati nelle strade, nonostante l'assistenza di altre regioni italiane e delle autorità tedesche, dimostrano un deficit strutturale di impianti, cui non è stato possibile rimediare". E quindi "l'Italia ha peraltro ammesso che, alla scadenza del termine stabilito nel parere motivato, gli impianti esistenti e in funzione nella regione erano ben lontani dal soddisfare le sue esigenze reali". La Corte di Giustizia ricorda che "alla scadenza del termine fissato nel parere motivato, 55.000 tonnellate di rifiuti riempievano le strade, che vi erano fra le 110.000 e le 120.000 tonnellate di rifiuti in attesa di trattamento presso i siti comunali di stoccaggio e che le popolazioni esasperate avevano provocato incendi nei cumuli di spazzatura. In tali circostanze i rifiuti hanno provocato inconvenienti da odori ed hanno danneggiato il paesaggio, rappresentando così un pericolo per l'ambiente", ed esponendo la salute umana "ad un rischio certo".

I fatti per cui l'Italia è stata condannata dalla Corte Europea sono successivi alla nomina di Guido Bertolaso a sottosegretario all'emergenza rifiuti in Campania, precisa il Dipartimento della Protezione civile. I fatti contestati, si fa rilevare, sono riferiti al 2007 e quindi in un periodo precedente alla nomina di Bertolaso che è avvenuta nel 2008. Per la stessa ragione, rileva il sottosegretario Nicola Cosentino, coordinatore regionale del Pdl della Campania, "La Corte Europea con il verdetto di oggi ci ricorda il disastro della gestione Prodi-Bassolino che ha fatto della Regione Campania la pattumiera di Italia. Purtroppo i danni subiti non sono facilmente smaltibili per cui oggi ci tocca subire il congelamento di 500 milioni di euro essenziali per la nostra Regione".

ESTERI Germania

Perquisizioni della polizia in diverse citta' del Belgio nell'ambito di un'inchiesta sulle attivita' del Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan. Ne hanno dato notizia stamani i media del paese, sottolineando che alle operazioni hanno preso parte circa 300 agenti.

Namur e Verviers.

reclutamento di giovani di etnia turca da inviare a combattere nelle file del Pkk avviate anche in Italia, Francia e Germania. Perquisita anche la sede della Roj Tv, emittente curda accusata di essere vicina al Pkk. La polizia belga ha arrestato oggi decine di esponenti della comunità curda raggiunti nelle loro case e negli uffici della satellitare Roj TV nel corso di un'operazione anti terroristica contro il Pkk. Il Partito dei lavoratori del Kurdistan è inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche stilata dall'Unione europea, oltre che dalla Turchia. Fonti della polizia belga hanno spiegato all'agenzia di stampa tedesca 'Dpa' che i raid di oggi sono in relazione alle attività abituali del Pkk, che sono terroristiche. Secondo le agenzie belghe, in campo sono scesi oggi circa 300 agenti di polizia, che si sono recati in 25 luoghi nel Paese. La tv pubblica in tedesco VRT ha annunciato che decine di persone sono state arrestate. A febbraio la Roj TV aveva vinto una causa in tribunale contro il governo tedesco, che aveva chiesto il bando delle sue trasmissioni per i legami dell'emittente con il Pkk. La maggiore utenza del canale è rappresentata dagli immigrati curdi in Germania, nonostante la tv abbia sede in Danimarca. Il tribunale aveva stabilito che Berlino non aveva diritto a interferire nelle programmazioni di un'impresa con sede in un altro Stato.

Grecia.Atene: occupato ministero finanze, dilaga la protesta

La rabbia e il malessere diffuso che aveva trovato espressione nell'esplosione greca del dicembre 2008 riemerge e ritorna, per molti versi, al centro della nuova fase che sta vivendo il paese ellenico. Il passaggio di testimone governativo, con le ultime elezioni, che hanno portato alla cacciata del governo conservatore non ha certo risolto le problematiche che già allora mordevano il paese, che oggi si son acutizzate dinnanzi all'incedere della crisi e all'inno al sacrificio imposto dal governo socialdemocratico... Dopo il nuovo piano di risanamento dei conti pubblici approvato ieri stanno prendendo piede nel paese le proteste sindacali e le lotte sociali. Lungo la sfilza di categorie che hanno già scioperato nelle settimane precedenti contro il piano governativo, molte altre si preparano a farlo a breve.Le misure, chieste in modo pressante da Bruxelles e decise durante una riunione straordinaria del consiglio dei ministri, ieri, comprendono il taglio della quattordicesima (60%) e della tredicesima mensilità (30%), la nuova riduzione delle indennità salariali (complessivamente 12%), il congelamento delle pensioni (che si aggiunge a quella di tutti i salari pubblici già annunciata), l'aumento dell'Iva (al 21%), l'eliminazione dei bonus ai manager pubblici, l'aumento delle imposte su alcool (+20%) sigarette (+65%) benzina (8 cents in più al litro) gasolio (3 cents) e beni di lusso (fra cui yacht, auto di grossa cilindrata, gioielli). Per quanto l'operazione sia stata presentata come misura indispensabile per la quale sono richiesti sacrifici a "tutti", la manovra non potrà che fustigare ancora i più deboli e precari, dagli studenti ai pensionati, dai lavoratori dipendenti ai piccoli commercianti...

Stamane un centinaio di sindacalisti del Pame ha occupato il ministero delle finanze di Atene, hanno annunciato che rimarranno in occupazione fino a domani, giornata di sciopero generale decretato dal Partito comunista greco (Kke) e dal sindacato a lui affiliato (appunto, il Pame). I sindacalisti sono riusciti a entrare nel ministero alle prime ore della mattina, sono poi saliti su un terrazzo dove hanno srotolato uno striscione con la scritta "Sollevatevi perchè le misure non siano applicate". Nel frattempo altri manifestanti hanno impedito, con dei picchetti agli ingressi, agli impiegati del ministero di entrare nell'edificio. Allo sciopero generale di domani parteciperanno anche i 2 più grandi sindacati greci, l'Adedy (dipendenti pubblici) e il Gsee (settore privato), incrociando le braccia però solo per 3 ore e preannunciando un altro sciopero generale per il 16 marzo. Quest'oggi hanno protestato anche gli ex dipendenti licenziati dalle privatizzata Olympic Airlines, mentre ieri sono stati i pensionati a manifestare davanti al quartier generale del governo, davanti al quale vi sono state tensioni con le forze dell'ordine schierate.Domani sciopero generale.

Città del Vaticano Non sarà più chiamato a svolgere il ruolo di 'Gentiluomo di Sua Santità' Angelo Balducci, ex numero uno del Consiglio dei Lavori Pubblici in carcere nell'ambito dell'inchiesta sui Grandi eventi. Lo hanno riferito fonti vaticane interpellate dall'agenzia Ansa, precisando che il protocollo non prevede alcun atto formale di revoca dall'incarico, ma solo la cancellazione dall'Annuario pontificio dopo un certo tempo di mancato svolgimento dei compiti assegnati.

Il dirigente pubblico era stato ammesso nel 1995 nel Collegio dei Gentiluomini con 'biglietto' della Segreteria di Stato, previa presentazione da parte di un altro ecclesiastico. Ieri il gip di Perugia ha tenuto gli interrogatori di garanzia agli arrestati, fra i quali lo stesso Balducci, che ha respinto tutte le accuse.

Il Collegio dei Gentiluomini è alle dipendenze della Prefettura della Casa Pontificia, che assegna loro di volta in volta vari servizi, quali l'accompagnamento e l'accoglienza dei personaggi di riguardo e dei membri del Corpo diplomatico durante le Cappelle papali e le udienze.

"Al di là di ogni possibile atto formale di revoca dall'incarico di Gentiluomo di Sua Santità di Angelo Balducci - riferiscono le fonti - è chiaro che non può essere chiamato a svolgere alcun servizio durante la sua permanenza in carcere, nè, chiaramente, se le accuse nei suoi confronti saranno confermate". La Prefettura pontificia, interpellata direttamente, non ha inteso confermare nè smentire le voci che danno Balducci come di fatto già estromesso dagli incarichi in Vaticano.

Balducci è anche consultore della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, cioè uno degli esperti esterni a cui il Vaticano si rivolge su singole materie. Anche questo è un incarico 'a chiamata' che dunque Balducci non sarà più in grado di svolgere, almeno fin quando sarà sottoposto a misure restrittive.

Israele ricatta i malati palestinesi: o fai la spia o non puoi curarti.

Nazareth - Pic. Le organizzazioni che si battono per il rispetto dei diritti umani condannano all'unisono la pratica degli occupanti di forzare i pazienti palestinesi a diventare spie israeliane. Esse sostengono che un certo numero di pazienti della "Palestina del '48" a cui è stato permesso di recarsi all'estero per cure, una volta arrivati al valico di Beyt Hanoun (Eretz) sono stati arrestati. Queste pratiche rappresentano un indegno sfruttamento dello stato di necessità in cui si trovano queste persone. Il Centro "al-Mizan" per i diritti umani, il Centro "Adala" e vari medici anch'essi impegnati per il rispetto dei diritti umani affermano unitariamente che vari pazienti palestinesi sono stati indotti a diventare spie per conto di Israele. Essi perciò chiedono che tutto ciò abbia fine, poiché è una vergogna che venga sfruttato in questo modo il bisogno che alcune persone hanno di ricevere cure mediche.

Olanda.BRUXELLES.Boom della destra xenofoba alle Municipali.

Il partito per la Libertà (Pvv) xenofobo e anti islam di Geert Wilders è il grande vincitore delle elezioni amministrative in Olanda, pur essendosi presentato solo nei comuni dell'Aia e di Almere.Così passerebbe dall'essere il quinto partito in Olanda su base nazionale al terzo.E'quanto emerge dalle proiezioni sul numero di seggi in Parlamento, mostrati da Nos Tv. Si voterà per il rinnovo della Camera il 9 giugno prossimo.L'affluenza alle urne, che si sono chiuse alle 21, è stata del 56%. Secondo i grafici mostrati dall'emittente, il partito dei cristiano democratici (Cda), pur molto ridimensionato, rimarrebbe il primo partito olandese seguito dai laburisti, anch'essi in caduta. Il Pvv aumenterebbe la sua presenza di quindici seggi in Parlamento, passando da 9 a 24 seggi. Buono anche il risultato della formazione progressista D66, che ha raddoppiato i suoi voti.

gror100304 (last edited 2010-03-04 18:27:58 by anonymous)