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Appunti e note redazionali

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Gr 19:30

Torino, terminata udienza riesame x i 7 antirazzisti category provincia di torino | repressione | notizie author marted 09 marzo, 2010 14:54author by antirazzista

Andrea, Fabio, Luca, Maja, Paolo, Marco, Massimo si sono rivisti insieme in aula a quattoridici giorni dagli arresti

presenti diversi solidali sia fuori dall'aula che fuori dal tribunale

in apertura dell'udienza è emerso un fatto che non sapevamo e cioè che il novello Torquemada Padalino aveva chiesto anche il sequestro preventivo dei locali e la sospensione della frequenza di radio blackout (!), negato dal GIP che come abbiamo visto ha però autorizzato la perquisizione.

Si rinvia a dopo la sentanza per maggiori dettagli sull'articolata e appassionata discussione da parte della difesa, divisa in tre parti: una panoramica sulla drammatica situazione nei CIE e sulla legittimità del cosiddetto "conflitto sociale", la critica del reato di associazione a delinquere e il ridimensionamento dei fatti specifici.

I tre avvocati difensori hanno chiesto la revoca delle misure custodiali. La pm Pedrotta (Padalino era assente) ha invece ribadito la richiesta delle misure, facendo leva soprattutto su un'integrazione alle accuse (fatti relativi al periodo novembre-dicembre 2009) tirata fuori per l'occasione (la prima ordinanza si riferiva a fatti verificatisi entro e non oltre l'8 ottobre 2009)

Andrea ha riassunto davanti al giudice una propria memoria scritta prima di consegnarla

il tribunale si è riservato di decidere sul destino dei compagni, il che dovrebbe avvenire entro un paio di giorni

grazie come sempre per la solidarietà e l'impegno nelle mobilitazioni antirazziste di questi giorni

LIBERI TUTTI!

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RU486- presidio in regione

dammidellei

Ieri 8 Marzo il coordinamento delle donne dei consultori di roma e provincia si è visto di fronte alla regione Lazio per chiedere un protocollo che permetta l'effettiva diffusione della RU486 negli ospedali.La pillola abortiva RU è stata approvata dall'AIFA (agenzia italiana del farmaco) mesi fa e da febbraio è disponibile nelle farmacie ospedaliere. Le regioni devono dare delle linee guida per l'uso del farmaco nelle singole strutture ma il Lazio(tanto pe cambià) ancora non si è espresso e lascia campo libero a quelle forze antiabortiste che le assemblee delle donne combattono da anni.Dopo un lungo tira e molla con le forze del disordine e tappezzata la regione di striscioni siamo riuscite ad entrare in regione e intervenire in un convegno sull' 8 marzo festa internazionale delle donne(sic!). Nel primo pomeriggio, dopo ore di cagnara, siamo state ricevute dal vice assessore della sanità Storri e gli abbiamo strappato la data per iniziare un tavolo tecnico. Il primo incontro è previsto per questo venerdì alle 16. Al di là delle promesse dei politicanti (soprattutto in clima pre-elezioni)ribadiamo l'importanza di una mobilitazione di massa delle donne per difendere la propria salute e la propria dignità dal plurisecolare potere repressivo-ecclesiastico-patriarcale!!! COORDINAMENTO DONNE DEI CONSULTORI DI ROMA E PROVINCIA

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Montalto di Castro: in diretta ora su azione di Greenpeace

Attivisti sul tetto della centrale di Montalto di Castro: segui l'azione in diretta http://tinyurl.com/ya65mk3

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Agile (ex Eutelia): mercoledì sciopero 8 ore con manifestazione a Montecitorio Versione stampabile Mar, 09/03/2010 - 07:41

"Le lavoratrici e i lavoratori di Agile (ex Eutelia) sciopereranno ancora, manifestando mercoledì 10 marzo dalle ore 13, sotto la presidenza del Consiglio dei ministri, per chiedere al governo di rispettare gli impegni assunti nei precedenti incontri a Palazzo Chigi”. Lo dichiara Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom Cgil del gruppo Agile (ex Eutelia). Gli addetti si fermeranno per 8 ore. “Continuare a rimandare l'incontro - spiega -, in attesa delle decisioni della magistratura, significa continuare a non assumersi la responsabilità di dare risposte sul piano istituzionale ai 2 mila lavoratori e lavoratrici del gruppo”.

I lavoratori "hanno lottato e continueranno a farlo, scoperchiando con le loro iniziative un sistema fatto di operazioni industriali di dubbia entità, di malaffare. Da due anni denunciano nel ‘vuoto’ politico istituzionale, un sistema di appoggi, coperture, ambiguità, che deve essere debellato. L’aggressione e l'isolamento di questi interessi perversi non può essere subordinato alle aule di tribunale”.

“Il governo dia risposte chiare, intervenga pesantemente e autorevolmente affinché alla lotta dei lavoratori, alle iniziative delle organizzazioni sindacali ed alle aule di tribunale - conclude -, sia affiancata un’iniziativa istituzionale a tutti i livelli per dare risposta a quelle domande che dall'inizio vengono poste: lavoro, futuro, legalità.

mercoledì 10 marzo 2010 alle 13.00 - 23.55 Manifestazione davanti a Montecitorio

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L'8 marzo per Trenitalia Versione stampabile Mar, 09/03/2010 - 09:07 donne soprammobili che donano alle donne della prima classe dei frecciarossa i cioccolatini gialli..per rispettare questa giornata bastava evitarci le soprammobili e le offese di "classe"! ancora in marcia!

8 marzo: no a donne “soprammobili” nei club Eurostar ma trasparenza e correttezza 8 marzo: da Trenitalia una doppia offesa, a tutte le donne ed alle migliaia di viaggiatori della seconda classe e degli altri treni. In occasione della ricorrenza dell'8 marzo e' stata annunciata una ridicola "distribuzione" di ovetti e cioccolatini al colore di mimosa alle donne in prima classe, sui treni Frecciarossa, è paradossale che Trenitalia da una parte selezioni in modo poco trasparente solo ferroviere donne, in base al loro aspetto estetico, a danno delle altre lavoratrici e lavoratori e poi regali mimose ed ovetti per festeggiare la festa della donna. Per dimostrare rispetto per le donne non serve mettere per un giorno mimose sui treni Frecciarossa, basterebbe non utilizzare le lavoratrici come “soprammobili” nei club Eurostar, il rispetto per le donne Trentalia Spa lo dovrebbe dimostrare mediante comportamenti aziendali corretti e non regalando caramelle e cioccolatini gialli nelle prime classi dei treni Eurostar. ancora in marcia! Giornale di cultura, tecnica e informazione politico sindacale, dal 1908

************************++ 11 Marzo: con Francesco Lorusso nel cuore… per non dimenticare

Come ogni anno dal 1978, l’appuntamento è alle 10,15 dell’11 marzo, in via Mascarella, dove saranno deposti fiori e dove ci sarà un momento di ricordo. Alle 11,15 ci si sposterà al monumento di Francesco, al Giardino Francesco Lorusso (entrata da via Berti 2/2). Si tratta di cerimonie molto informali che, però, nel corso di questi anni sono state fondamentali per trasmettere elementi di memoria storica che in tanti hanno provato a cancellare, senza riuscirci. Per quelli più giovani che nel ’77 non erano ancora nati o erano piccolisimi mettiamo a disposizione la testimonianza di Gabriele, compagno e amico fraterno di Francesco (era stata pubblicata nel 1997 sul giornale bolognese Zero in condotta), insieme a due piccoli resoconti tratti dal libro “Marzo 77: fatti nostri”.

http://emiliaromagna.indymedia.org/node/8193

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Fausto e Iaio, una fredda sera di marzo. Versione stampabile Mar, 09/03/2010 - 10:37

L’ultima volta che sono passato in Via Mancinelli è stata un freddo sabato autunnale di qualche anno fa. Tornavo da una serata in un noto locale milanese e all’altezza di via Leoncavallo mi ricordai di voi due, e della vostra triste storia. Via Mancinelli non è esattamente una bella zona. E’ una strada buia e squallida, che da un alto è occupata quasi interamente dal deposito pullmann dell’atm, e dall’altra ostenta in parata alcuni tra i più anonimi caseggiati della città. E’ una via di periferia come tante, che di notte è deserta e poco raccomandabile. Un luogo perfetto per un duplice omicidio. Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, detto “Iaio”, avevano 18 anni e frequentavano il centro sociale “Leoncavallo”, sito nell’omonima via, nei locali di un’ ex-fabbrica occupata dal 1975. La sera del 18 marzo 1978 i due ragazzi si incontrano alla trattoria “Crota Piemonteisa” ed escono insieme camminando verso la casa di Fausto, per il consueto “risotto del sabato” preparato da mamma Danila. Sono giorni di grande tensione, perché le Brigate Rosse 48 ore prima hanno rapito Aldo Moro, e il paese vive un momento difficilissimo. All’altezza di Via Mancinelli un gruppetto di 3-4 persone vestite con impermeabili chiari attira la loro attenzione nel buio, chiamandoli per nome. I due ragazzi si dirigono verso di loro. All’improvviso, qualcuno del gruppo estrae una pistola, avvolta in un sacchetto di plastica per non disperdere i bossoli, e spara otto colpi precisissimi, che uccidono sul colpo Iaio e feriscono mortalmente Fausto, che morirà nel tragitto verso l’ospedale. Milano è sotto shock e pochi giorni dopo più di 50.000 persone commosse partecipano ai loro funerali. Le indagini seguono subito la pista di un regolamento di conti nel mondo della droga, ma i due ragazzi non hanno mai consumato stupefacenti in vita loro, e l’autopsia rivela che sono completamente puliti. Alla fine degli anni’70 l’eroina stava diventando sempre più popolare tra i giovani e Milano non faceva certo eccezione: in alcune zone, come quella del quartiere Casoretto, esistevano molti bar e locali notturni conosciuti come luoghi di spaccio, spesso gestiti da militanti di estrema destra. Fausto e Iaio da alcuni mesi avevano iniziato una personale indagine negli ambienti della malavita milanese per scoprire gli intrecci tra i trafficanti di eroina e i neofascisti: un’indagine precisa e dettagliata, con nomi e cognomi, indirizzi e piccoli grandi segreti del sottobosco malavitoso. Dopo la loro morte l’ inchiesta è portata avanti dal giornalista Mauro Brutto, che si appassiona alla vicenda dei due giovani e raccoglie indizi e preziose testimonianze. Una sera, mentre passeggia sotto casa, un’auto si avvicina ed esplode 3 colpi di pistola, senza colpirlo. E’ un avvertimento in piena regola, che però Mauro si rifuta di seguire. Un mese dopo, in uno strano incidente dalla dinamica mai del tutto chiarita, una Simca 1110 bianca lo investe a tutta velocità, uccidendolo sul colpo. La borsa contenente i documenti della sua indagine sul duplice omicidio viene rubata dalla scena dell’incidente e non verrà mai più ritrovata. Nel corso degli anni gli inquirenti hanno formulato diverse ipotesi sugli esecutori e i mandanti dell’agguato di Via Mancinelli e della morte di Brutto, ma nessuno ha scoperto la verità. Fausto e Iaio sono stati uccisi perché sapevano troppo del mercato dell’eroina e dei suoi rapporti con la destra eversiva milanese? Oppure, come sembra più probabile, sono stati assassinati da un commando fascista dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari, tra i camerati del gruppo di Anselmi c’è Massimo Carminati, che svolge lavori sporchi per conto della banda della Magliana e ha rapporti con i servizi deviati. E’ stato accusato di aver ucciso Carmine Pecorelli ed ha lavorato con due ufficiali del Sismi a un tentativo di depistaggio dell’inchiesta sulla strage di Bologna, insieme a lui i camerati Claudio Bracci, Guido Zappavigna e Mario Corsi. Nei loro confronti ci sono alcuni indizi e le dichiarazioni dei pentiti.) arrivato apposta da Roma? E se questa ipotesi fosse vera, perché? Per sconvolgere l’ordine sociale e provocare una reazione violenta delle forze di sinistra? C’è poi un particolare inquietante in questa triste storia di morte e sogni spezzati troppo presto: Fausto Tinelli abitava con la madre Danila in via Montenovoso 9 a pochi metri di distanza dal civico 8, dall’alto lato della strada. Nell’ottobre 1978, sette mesi dopo la morte dei due giovani, in quello stabile decoroso e tranquillo verrà scoperto un covo delle Brigate Rosse, in cui gli inquirenti troveranno numerose lettere di Aldo Moro e i verbali dei suoi interrogatori. Strane coincidenze, che però non basteranno per scoprire i colpevoli. Il caso è stato chiuso nel 2000 dal pm Clementina Forleo che, pur in presenza di importanti elementi a carico di alcuni esponenti dell’estrema destra romana, non ha potuto far altro che archiviare il duplice omicido. Danila Tinelli ha cambiato casa ma non ha mai smesso di cercare giustizia per il suo Fausto, che ricorda sempre come“un ragazzo d’oro come pochi, timido e gentile con tutti…un figlio dolcissimo, che amava i libri e aveva tanti sogni nella testa”. In tutti questi anni Fausto e Iaio non sono mai stati dimenticati dal centro sociale “Leoncavallo”, che nel 1994 ha dedicato loro la nuova sede di via Watteau. Per una parte di Milano la loro morte è una ferita ancora aperta destinata a non rimarginarsi mai. In via Mancinelli c’è oggi un grande murales, che li ritrae insieme sorridenti e nel fiore degli anni, prima di finire ammazzati come bestie in un buia strada di periferia.

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L'Aquila - Libera! la zona rossa category internazionale | terremoto | notizie author martedì 09 marzo, 2010 07:53author scritto da e

Armati di carriole, pale, picconi non hanno accettato l'entrata solo di una delegazione e si sono aperti il passo sfondando il cordone di forze dell'ordine e spostando le transenne che volevano impedire l'accesso.

Tra gli slogan e gli striscioni, "Riammessa la Polverini, riammesso Formigoni ora riammettiamo anche L'Aquila", "LiberiAmo l'Aquila" hanno ribadito le loro richieste: certezza sui tempi della ricostruzione e la possibilità di disporre di una normativa che faciliti lo smaltimento dei circa 4,5 milioni di tonnellate di macerie.

Alcuni manifestanti avevano addosso una fascia tricolore con la scritta "Carriole!".

"E' inaudito - ha dichiarato Sara Vegni del comitato 3e32 - che ogni domenica bisogna fare questo rituale, questa pantomima per poter fare una cosa che ci spetta di diritto".

Sabato sera si era svolta una partecipata fiaccolata per ricordare le vittime dell'illegalità. Momenti di forte commozione davanti alla Casa dello studente per ricordare i ragazzi morti il 6 aprile.

Di seguito la lettera inviata dai cittadini alle istituzioni dopo la giornata del 28 febbraio:

Egregi signor Ministro Prestigiacomo, Commissario Chiodi e vice Commissario Cialente, oggi tutti gli aquilani hanno visto con i propri occhi di cosa sono fatte le loro macerie, in particolare della loro piazza del Municipio, ovvero Piazza Palazzo. In due ore sono stati smistati in loco moltissimi materiali, nell’ordine: • Coppi e mattoni • Pietre integre che ci torneranno utili per la ricostruzione vera e propria • inerti (intesi come foratini, cemento, sterro ecc.) che sappiamo possono essere riutilizzati per mescole varie • ferro • legno • carta • plastica • vetro • strumentazioni elettriche varie che possono essere riciclate come la normativa prevede • materiale non differenziabile

Non pensiamo che sia utile per la nostra città portare queste macerie lontano. La città ha bisogno delle sue pietre che solo in loco possono essere selezionate per poi poterle riutilizzare. Pensiamo sia opportuno sostenere un progetto locale di trattamento macerie con il quale si possa procedere piazza per piazza, strada per strada, paese per paese, allo smistamento dei materiali in presenza di esperti locali . Solo così si potrà avere un ritorno dei materiali immediatamente riutilizzabili, lasciando poi alla piattaforma di smistamento il compito di differenziare tutti gli altri materiali. I costi di questa operazione che prevede, oltre alla realizzazione di nuove piattaforme, anche la creazione di posti di lavoro, non saranno sicuramente superiori al costo del carico delle macerie su camion e al loro trasporto in luoghi lontani. Inoltre i materiali immediatamente riutilizzabili e la vendita dei materiali da riciclare ricompenserebbero nel tempo l’investimento. Ci rendiamo fin da ora disponibili alla preparazione di un progetto reale da sottoporre alla vostra attenzione per l’approvazione e il successivo finanziamento. Restando a vostra diposizione Inviamo distinti saluti

I cittadini aquilani

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No Tav bloccano treno merci a Condove category piemonte | ambiente | re-imbucato da altri media author marted 09 marzo, 2010 14:06author by apcom

Domani alle 21 da stazione di Rosta fiaccolata contro trivella Torino, 9 mar. (Apcom) - Continua la protesta dei no Tav contro la nuova trivella azionata ieri mattina a Rosta, nell'area Italgas, presso il sito G55. Dopo il presidio di ieri pomeriggio, questa notte alle 23 e 50 una quarantina di manifestanti sono entrati nella stazione ferroviaria di Condove-Chiusa di San Michele . Una decina di loro ha occupato per qualche minuto un binario, interrompendo il percorso di un treno merci. A mezzanotte e venti la situazione è tornata tranquilla. Non si sono verificati scontri con le forze dell'ordine. Oggi i No tav proseguono le iniziative di protesta contro i sondaggi preparatori alla linea ferroviaria Torino-Lione. E' previsto un volantinaggio nella cittadina di Rosta e si sta organizzando una fiaccolata per domani sera, che partirà alle 21 dalla stazione del paese. Related Link: http://www.apcom.net/newscronaca/20100309_105201_209846....html

Condove. I No Tav bloccano i treni. Cronaca di una giornata di resistenza tra Rosta e Condove category provincia di torino | ambiente | notizie author marted 09 marzo, 2010 03:11author by No Tav Autogestioneauthor email notav_autogestione at yahoo dot itauthor address corso Palermo 46author phone 338-6594361

Blocco Blocco

Lunedì 8 marzo, tra l’una e le due di notte. Al buio, accompagnata da poliziotti e carabinieri, è arrivata a Rosta una trivella per il sondaggio 55. L’hanno piazzata in mezzo ad un prato, hanno chiuso tutte le strade di accesso, piazzando check point persino davanti a S. Antonio di Ranverso. Sin dalla notte i No Tav si sono dati il cambio a presidiare, informando la popolazione, sostando nei pressi della rotonda di fronte agli impianti sportivi. Intorno alle sei del pomeriggio l’assemblea di piazza si trasforma in blocco: il cambio della guardia viene ostacolato per oltre un’ora. Le decine di blindati di polizia e carabinieri posti a guardia della trivella vengono fermati dalla determinazione a di un movimento che, giorno dopo giorno, notte dopo notte, resiste alla militarizzazione di strade e paesi, incurante delle infamie diffuse da media servi del partito trasversale degli affari.

Alle 21 parte un’assemblea al presidio di S. Antonino, dove, in mattinata, era piovuta l’ennesima minaccia di sgombero. Respinta ovviamente al mittente. I signori del Tav occupano militarmente il territorio, i presidi No Tav ne difendono dall’invasione qualche scampolo.

Finita l’assemblea, intorno alle 23, numerosi No Tav “vanno a prendere il treno” alla stazione di Condove. Passato l’ultimo treno passeggeri, salutato dalle bandiere, un locomotore si blocca di fronte al treno crociato. Il blocco dura circa un’ora.

Domani si ricomincia. Alla faccia dell’inverno che non vuole finire, alla faccia di certa stampa che non perde occasione per gettare fango sul movimento. Ultima trovata la notizia dei due rumeni “pagati” per fare scritte minacciose sul direttore della “Busiarda”. Un altro tassello della strategia della tensione, ordita nella speranza di criminalizzare qualcuno, di spaventarne altri, di spaccare il movimento. Un’illusione. Quando i No Tav hanno voluto dire la propria lo hanno fatto a viso aperto, con presidi di piazza che denunciavano le menzogne interessate del giornale diretto da Mario Calabresi. Una domanda sorge spontanea: a chi conviene indossare i panni della vittima per nascondere l’indecente campagna ai danni dei No Tav? Vogliamo scommettere che domani o domani l’altro i gazzettieri dei quotidiani torinesi se ne inventeranno un’altra?

Prossimi appuntamenti:

- Domani alla trivella di Rosta - Mercoledì 10 in piazza Madama Cristina a Torino (se non piazzano nuove trivelle a Torino e cintura) Ore 17,30 punto info / ore 18,30 assemblea / ore 19,30 cena autogestita - Mercoledì ore 21 fiaccolata a Rosta

Per info e contatti: notav_autogestione@yahoo.it 338 6594361

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[bergamo] Borgo Palazzo contro Forza Nuova "Non vogliamo la nuova sede" printable page MAr, 09/03/2010 - 13:28 by Anonimo Tags:

autore: da bgnews

Il volantino - E’ bastato l’annuncio del trasferimento da via Bonomelli a Borgo Palazzo per scatenare la protesta di alcuni residenti del quartiere contro la nuova sede di Forza Nuova. Borgo Palazzo contro Forza Nuova "Non vogliamo la nuova sede"

“Non vogliamo la sede di Forza Nuova”. E’ bastato l’annuncio del trasferimento da via Bonomelli a Borgo Palazzo per scatenare la protesta di alcuni residenti del quartiere contro la sede di Forza Nuova che dovrebbe insediarsi nel quartiere a est della città. Non è ancora chiaro quale sia il numero civico dove il partito di Roberto Fiore ha deciso di insediarsi, eppure c’è chi ha deciso di schierarsi contro ancor prima dell’inaugurazione. Una parola, “inaugurazione”, che evoca il tristemente famoso 28 febbraio 2008, quando la città venne messa sottosopra in occasione dell’apertura dell’ormai vecchia sede di via Bonomelli. Caschi e bastoni all’estrema destra, fumogeni e striscioni nel corteo antifascista, spranghe e bottiglie rotte in quello anarchico. Con la polizia impegnata, non senza difficoltà, a tenere la situazione sotto controllo. I residenti di Borgo Palazzo non vogliono che la guerriglia si ripeta anche sotto le loro finestre. “E’ notizia di pochi giorni fa che FN Bergamo aprirà un circolo in Borgo Palazzo – si legge in un volantino – dove, con concerti nazirock di gruppi violenti di estrema destra, radunerà i neofascisti di Bergamo e non solo, gruppi di nostalgici del fascismo, portando disordine e incrementando il rischio di aggressioni, imbrattando i muri della nostra città con scritte e simboli razzisti e xenofobi. Nel nostro quartiere non vogliamo Forza Nuova!”. Firmato: “Gli abitanti di Borgo Palazzo riuniti nel comitato No a Forza Nuova in Borgo Palazzo”. A parte le ripetizioni, nessun nome o cognome, anche forse per evitare che le attenzioni dei simpatizzanti di estrema destra si concentrino proprio sui promotori di questa presa di posizione.

Martedi 9 Marzo 2010

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[Milano] ancora contro i rom printable page MAr, 09/03/2010 - 13:56 by Anonimo Tags:

Nomadi/ Milano, rom romeni sgomberati da campo via Bonfadini De Corato: 4 donne con bimbi accettano ospitalità servizi sociali Milano, 9 mar. (Apcom) - Alle 7.30 di questa mattina 35 agenti della polizia locale sono intervenuti nell'area demaniale tra le vie Pestagalli e Bonfadini a Milano per allontanare un gruppetto di rom romeni insediati abusivamente con 15 baracche tra due edifici industriali in disuso. E' quanto annuncia il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, sottolineando che "una ragazza di 17 anni incinta insieme ad altre tre donne e ad alcuni bambini ha accettato l'accoglienza nelle strutture comunali".

Il vicesindaco spiega che "l'intervento, concordato con il Prefetto, è stato programmato a seguito della segnalazione degli ortisti che hanno in concessione l'area del Comune e che indicavano la presenza di abusivi che usavano l'area come discarica a cielo aperto". "Dall'ultimo censimento dei vigili erano risultati più di 40 occupanti ma questa mattina, all'arrivo degli agenti, erano presenti sul posto solo 11 romeni" continua De Corato, spiegando che "nell'area è iniziato l'abbattimento delle baracche e nelle prossime ore proseguirà il presidio da parte della polizia locale per evitare nuove intrusioni". http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/03_marzo/09/nomadi_milan...

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LA CONTROPARTE DIVENTA LA GLS EXECUTIVE printable page MAr, 09/03/2010 - 10:15 by Anonimo Tags:

autore: compagn@ solidali

dal cittadino di Lodi 8/3/2010 Cerro, «adesso la battaglia sarà anche contro la Gls»

Cerro Tensione alla Gls di Cerro al Lambro, lo Slai Cobas non si arrende: «La nostra lotta continua». Nella serata di venerdì, per la terza volta nel giro di neppure un mese, i lavoratori della cooperativa Papavero (che lavorano nella logistica Gls) hanno organizzato l’ennesima manifestazione di protesta nella zona industriale di Cerro. Con loro c’erano gli operai di Turate, Origgio, Corte Olona, Brembio e diversi attivisti dei centri sociali milanesi, che però sono stati bloccati da decine tra carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa. Di qui la decisione dei manifestanti di spostare il corteo nel centro abitato di Cerro, rimasto di fatto bloccato per oltre un’ora. Le forze dell’ordine hanno circondato i lavoratori e seguito attentamente i loro movimenti, mentre attorno alle 22.30 il corteo si è disperso. Sta di fatto che la tensione alla Gls continua a rimanere piuttosto alta. «Rivendichiamo quanto è rimasto in sospeso rispetto alla piattaforma iniziale - ha avuto modo di ribadire Aldo Milani, responsabile provinciale dello Slai Cobas -: indennità di mensa (5,16 euro al giorno), reintegro dei licenziati, maggiore sicurezza sul lavoro e il riconoscimento della nostra organizzazione sindacale. E, sino a quando non avremo ottenuto quanto ci spetta, continueremo nella lotta con altri scioperi e proteste, che d’ora in poi coinvolgeranno anche la Gls. Contando sull’appoggio dei sindacati confederali, infatti - ha proseguito il leader provinciale dello Slai Cobas -, il colosso della logistica vuole piegare la lotta dei lavoratori, che combattono solo per ottenere condizioni migliori. Ma ovviamente - ha concluso Aldo Milani - noi a questi gioco non ci stiamo». Sulla delicata vicenda, intanto, ha preso posizione anche Dario Signorini, sindaco di Cerro al Lambro: «Siamo sempre pronti al dialogo - ha fatto sapere il primo cittadino -, purché giungano proposte concrete». Stefano Cornalba

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Brasile, «Passaporto falso»: due anni a Battisti Versione stampabile Lun, 08/03/2010 - 16:31 autore: Liberazione http://liberazione.it/news-file/334766689.htm

Due anni di pena, da scontare in semilibertà. Il tribunale di Rio ha chiuso il processo dove Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo, era imputato per l'uso di documenti falsi. Ma la condanna - arrivata ieri - per il «passaporto falso» con cui Battisti sbarcò nel 2004 nel Paese sudamericano non scioglie il rebus dell'estradizione la cui soluzione resta nelle mani del presidente Lula. La condanna si inserisce in una delicatissima partita a scacchi in corso tra le due sponde dell'Atlantico. Forse solo una nuova mossa nell'intricato «affaire Battisti» che arriva a pochi giorni dalla visita a Brasilia del premier Silvio Berlusconi, visita rimasta a lungo in bilico e ieri confermata da fonti brasiliane, anche se non ancora ufficializzata. «La sentenza permetterà l'estradizione automatica di Battisti» che può benissimo scontare la pena in Italia, sostiene Ricardo Vasconcelos, uno dei legali del team giuridico del governo italiano. Ma secondo Consultor Juridico, rivista giuridica indipendente brasiliana, Battisti potrebbe tornare in Italia solo dopo il compimento della pena, che prevede servizi per la comunità e una multa equivalente a un trentesimo del salario minimo nazionale.

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Vicenza - Non mimosa, ma per-Vinca 8 marzo 2010 Le donne del Presidio Permanente No Dal Molin entrano nell’«Army contracting agency - Regional contracting office» di Lerino 8 / 3 / 2010

Una quarantina di donne del Presidio No Dal Molin sono entrate questo pomeriggio, in occasione della festa della donna, negli uffici dell"Army contracting agency - Regional contracting office" a Lerino per denunciare la presenza di questo centro progettuale operativo, tassello importante per trasformare Vicenza nella più grande base militare europea.

Acolta la corrispondenza dell'iniziativa

«Siamo qui, come alla Sovraintendenza di Padova e alla Regione Veneto, per avere risposte –spiegano le donne del Presidio –. Nessuno informa la cittadinanza di cosa si faccia di preciso in questo luogo, perciò noi donne chiediamo trasparenza su quanto sta accadendo nella nostra città. Questo centro è uno degli anelli della catena di disinformazione, menzogne, imposizioni e interessi legati a questo ennesimo insediamento militare nel nostro territorio».

All’avvio del progetto della nuova base Usa al Dal Molin, infatti, questo complesso è stato rinnovato e ampliato con nuovi capannoni. A Lerino lavorano tecnici e ingegneri e in questo luogo è stata commissionata la Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) per la realizzazione della base, Vinca che è stata gravemente disattesa in fase esecutiva dei lavori.

A Vicenza – sede del comando US Africom – il «Regional contracting office» è un ingranaggio della macchina globale di guerra che qui si sta costruendo, spacciata per opera di difesa nazionale: «per difendere gli interessi degli Stati Uniti d’America ovunque essi ritengano che siano minacciati: persuasivi nella pace, decisivi nella guerra, superiori in qualunque forma di conflitto», come si legge sul sito ufficiale USAG.

«Il 31 gennaio 2010, trentasette persone sono entrate nell’area del cantiere al Dal Molin, subendo denunce, ma documentando lo stato dei lavori nel cantiere e quindi offrendo al sindaco di Vicenza, Achille Variati, la possibilità di porre dodici domande circostanziate al commissario Costa. Costa non ha dato alcuna risposta – denunciano le donne del Presidio –. Noi donne ancora una volta gridiamo il nostro ‘No’ deciso e fermo alla guerra e alla militarizzazione e devastazione del nostro territorio»

Vicenza, 8 marzo 2010 Le donne del Presidio Permanente No Dal Molin

Per informazioni dirette su quanto sta succedendo in queste ore negli uffici di Lerino: tel. 333 8867598.

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COLOMBIA 9/3/2010 11.10 OLTRE UN MILIONE E MEZZO LE DONNE ‘DESPLAZADAS’ DALLA GUERRA

Costrette a lasciare le proprie case per fare spazio ai gruppi armati, evitare di essere reclutate o impedire che i figli vengano rapiti e obbligati a combattere, sono oltre un milione e mezzo le donne ‘desplazadas’ (sfollate) per il conflitto interno. In un nuovo rapporto, l’Onu raccoglie le denunce su minacce e attacchi contro le donne che in tre casi su quattro affermano anche di essere discriminate non solo a causa della guerra ma anche per le aggressioni fisiche, gli abusi di varia natura, la dipendenza economica, l’esclusione, la povertà. “Molte non hanno accesso ai servizi sanitari e a quelli di assistenza familiare, soprattutto giovani e adolescenti” segnala lo studio, ricordando inoltre che almeno 500 donne muoiono ogni anno per cause evitabili legate al parto. L’Onu esorta lo stato a “identificare la violenza contro le donne come un crimine che non deve ripetersi e tanto meno essere accettato”, sollecitando anche la magistratura a creare un sistema d’informazione affidabile sui reati sessuali e di genere. Secondo un altro studio realizzato dal centro regionale dei diritti umani e la giustizia di genere, citato dall’agenzia ‘Efe’, la discriminazione più marcata avviene in ambiente lavorativo, in politica, nella vita familiare e nell’accesso alla giustizia e interessa principalmente le donne residenti nelle aree rurali e appartenenti alle fasce sociali meno abbienti.[FB]

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HONDURAS 9/3/2010 10.33 ZELAYA DESIGNATO RESPONSABILE CONSIGLIO POLITICO ‘PETROCARIBE’

L’ex-presidente Manuel Zelaya, rovesciato da un golpe il 28 Giugno dello scorso anno, è stato proposto dal presidente venezuelano Hugo Chávez come responsabile del futuro ‘Consiglio politico’ di PetroCaribe, iniziativa di cooperazione energetica promossa da Caracas, “Accetterò con l’obiettivo che siano rafforzati i processi democratici del continente e le democrazie dell’America Latina siano blindate” ha detto Zelaya alla televisione statale venezuelana, senza aggiungere altri dettagli. Ricevuto da Chávez, che insieme ad altri colleghi sudamericani continua a definire “illegittimo” il governo insediatosi dopo le elezioni successive al golpe, Zelaya ha difeso la politica economica venezuelana, basata, ha detto, “sulla solidarietà e non sugli affari”. PetroCaribe, che riunisce Antigua e Barbuda, Bahamas, Belize, Cuba, Dominica, El Salvador, Guatemala, Grenada, Guyana, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Haití, Giamaica, San Cristóbal e Nevis, San Vicente e le Grenadine, Santa Lucía e il Suriname, prevede la vendita di idrocarburi venezuelani ai soci del gruppo a tariffe preferenziali, includendo prestiti a lungo termine e opzioni di pagamento ridotto con servizi o beni. Parlando al primo congresso straordinario del ‘Partido Socialista Unido de Venezuela’ (Psuv, governo), Zelaya ha aggiunto che “occorre organizzarsi e lavorare affinché non ci siano più colpi di stato nei nostri territori” prima di annunciare un nuovo ‘tour’ in diversi paesi della regione.

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MEDIO ORIENTE 9/3/2010 10.32 COLLOQUI INDIRETTI TRA ISRAELE E ANP, CAUTELA E SCETTICISMO

Dubbi, cautela e nette prese di distanza segnano le dichiarazioni che giungono dai Territori occupati all’indomani dell’annuncio di un’intesa per l’avvio di colloqui indiretti tra Israele e l’Autorità nazionale palestinese (Anp). Ieri sera l’inviato statunitense per il Medio Oriente, George Mitchell, aveva detto che sulla “struttura” e gli “obiettivi” dei colloqui “le discussioni sono già cominciate” e ribadito che Washington “spera” in un inizio “al più presto” di negoziati diretti. Dopo aver incontrato il diplomatico americano in Cisgiordania, il negoziatore dell’Anp Saeb Erekat ha però evidenziato i tanti ostacoli sulla via della pace e denunciato in particolare la recente decisione di Israele di costruire altre 112 case nell’insediamento illegale di Beitar Illit. “Se ogni visita porta con sé l’annuncio di nuovi insediamenti, azioni unilaterali, la continuazione degli assassinii e degli arresti e l’imposizione di uno stato di assedio – ha detto Erekat, in riferimento alle ultime missioni di Mitchell – si pone un punto interrogativo su tutti i nostri sforzi”. La tenuta di colloqui indiretti tra Tel Aviv e l’Anp è stata definita “assurda” da Ismail Haniyeh, primo ministro del governo della Striscia di Gaza, regione palestinese sotto embargo da oltre due anni, dove tra il Dicembre 2008 e il Gennaio 2009 i bombardamenti israeliani provocarono oltre 1400 vittime. Alla fine dell’anno scorso Tel Aviv aveva impedito l’ingresso a Gaza perfino a una delegazione di parlamentari europei. Ieri, in coincidenza con l’annuncio dell’avvio dei colloqui, è giunta la notizia delle autorizzazioni concesse al Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e all’Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea (UE) Catherine Ashton.[VG]

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EL SALVADOR 9/3/2010 13.27 PRESIDENTE FUNES INCONTRA OBAMA PER RAFFORZARE COOPERAZIONE

Una relazione bilaterale basata “sugli interessi e il rispetto reciproci” è stata promessa da Barack Obama al collega salvadoregno Mauricio Funes, ricevuto a Wahington nella sua prima visita ufficiale negli Stati Uniti. Funes, vincitore delle elezioni che lo scorso anno hanno messo fine a un ventennio di egemonia della destra portando al governo l’ex-guerriglia del Fmln, ha raccolto l’impegno di Obama ad aiutare il suo paese nel campo della sicurezza e a intensificare la cooperazione commerciale. Attualmente il Salvador riceve metà delle sue importazioni dagli Usa che assorbono un terzo del totale delle sue esportazioni. Obama ha anche ventilato la possibilità di collaborare col Salvador nel campo dei bio-carburanti. Funes si è soffermato in particolare sulla questione migratoria anche in vista della scadenza, a Settembre, dello status di protezione temporanea (Tps) accordato dagli Usa a 238.000 immigrati salvadoregni, di cui ha chiesto la proroga. “Migliorando le opportunità economiche a favore dei giovani, il Salvador ridurrà il suo flusso migratorio” ha detto, insistendo anche sulla necessità di migliorare il “tessuto produttivo” della nazione. La diaspora salvadoregna è calcolata in circa tre milioni di persone (la popolazione del paese supera di poco i sette milioni), la metà dei quali risiedono in territorio statunitense, formando il quarto gruppo più grande della comunità ispanica. Le rimesse degli emigrati sono una delle principali fonti di reddito del Salvador, equivalente al 18% del Prodotto interno lordo degli ultimi anni. Funes ha inoltre chiesto che la cooperazione in materia di sicurezza vada oltre il cosiddetto ‘Plan Mérida’, programma anti-droga avviato nel 2007 in Messico e Centroamerica con finanziamenti finora pari a 465 milioni di dollari, che per il momento si concentra essenzialmente nella formazione della polizia. Oggi Funes visiterà il Congresso e si riunirà con il capo della maggioranza democratica al senato, Harry Reid, e la presidente della camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi.[FB]

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A UNA DONNA L’OSCAR PER LA REGIA CINEMATOGRAFICA

Il racconto dell’assurda guerra in Iraq, con una squadra di artificieri che rischiano ogni giorno di esser disintegrati dalle mine, ha permesso a una donna di vincere un “Oscar” per la regia cinematografica per la prima volta in 82 anni di storia degli “Academy Awards”. La statuetta è stata assegnata a Kathryn Bigelow, californiana di 59 anni, che con “The Hurt Locker” ha sconfitto il kolossal di fantascienza “Avatar”, girato dall’ex-marito James Cameron. Figlia di un fabbricante di vernici e di una bibliotecaria, amante dei ritmi incalzanti e delle inquadrature frammentate, la Bigelow sostiene che “non c’è differenza tra i film fatti da un uomo e quelli fatti da una donna”. Prima di lei, all’“Oscar” per la regia erano state candidate solo tre colleghe: l’italiana Lina Wertmuller nel 1977 con “Pasqualino Settebellezze”, la neo-zelandese Jane Campion nel 1994 con “Lezioni di piano” e la statunitense Sofia Coppola nel 2004 con “Lost in Translation”.[VG]

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33 migranti respinti nel porto di Bari

33 cittadini stranieri scoperti a bordo di Tir, sono stati respinti al porto di Bari. Erano nascosti tra i carichi dei mezzi sbarcati dalle motonavi provenienti dalla Grecia. Sono stati tutti riportati a bordo delle navi da cui erano sbarcati e respinti in Grecia.

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Nucleare. Blitz di Greenpeace alla centrale di Montalto di Castro [VT]

Alle luci dell’alba gli attivisti di Greenpeace hanno occupato il tetto della fabbrica della vecchia centrale nucleare di Montalto di Castro, bloccata dal referendum del 1987. Gli attivisti hanno srotolato un enorme striscione sul tetto della centrale con la scritta ‘’Emergenza nucleare’’ e un altro striscione di 150 metri quadrati che raffigura l’urlo ‘’nucleare’, simbolo della campagna di Greenpeace contro l’atomo.

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PROSTITUTE DALLA BULGARIA, OTTO ARRESTI A FOGGIA

la repubblica.bari.it 9 marzo

A Foggia la polizia sgomina un’organizzazione bulgara che aveva riversato nelle strade della città una ventina di ragazze, soprattutto connazionali, mettendo in piedi un giro di prostituzione significativo al punto da portare a forti tensioni con i “rivali” romeni. L’operazione, ribattezzata “Red Street”, porta all’arersto di otto cittadini bulgari, ritenuti responsabili di concorso in sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Il provvedimento è stato emesso dal gip Carlo Protano su richiesta del pubblico ministero Dominga Petrilli.

L’indagine è partita all’inizio del 2009, quando la squadra mobile ha individuato la matrice bulgara nel business illegale delle ragazze di strada. Col tempo gli inquirenti hanno accertato che le giovani venivano reclutate direttamente in Bulgaria e accompagnate in Italia. I componenti dell'organizzazione trovavano alloggi, distanti dai luoghi della prostituzione per evitare i controlli della polizia e spesso abitavano insieme alle donne per tenerle sotto controllo. Le accompagnavano sul 'posto di lavoro' per poi riprenderle alla fine della giornata lavorativa e passavano ripetutamente con l'auto vicino al luogo della prostituzione. Per aggirare i controlli, era frequente lo scambio di auto e ragazze tra i componenti della banda.

Il giro di affari era cresciuto assieme al numero di ragazze che l’ organizzazione bulgara piazzava sulle strade. Di qui le tensioni con le prostitute romene e dei loro protettori, degenerate presto in risse tra le ragazze e anche scene di guerriglia urbana. E’ stato proprio dopo l’arresto a seguito di questi ultimi episodi che alcune ragazze bulgare, stanche dei maltrattamenti subiti, hanno trovato il coraggio di denunciare i loro protettori rilasciando testimonianze importanti.


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Proseguono le mobilitazioni in Grecia, in vista dello sciopero generale di giovedì prossimo

Mentre il primo ministro Papandreu va in giro per il mondo ed oggi incontrerà Barak Obama, prosegue oggi lo sciopero dei lavoratori pubblici , in particolare del fisco delle dogane e della nettezza urbana, che hano dichiarato la chiusura di tutte le discariche fino a giovedì prossimo, data dello sciopero generale.

Da ieri, poi, i lavoratori precari occupano la sededel ministero del lavoro al Pireo e continua da venerdì l'occupazione del Poligrafico e la protesta davanti alla Tesoreria di stato. E se i sondaggi segnalano che la maggioranza dei cittadini è contraria a gran parte delle misure salariali e fiscali adottate dal governo, un'opposizione è emersa anche in seno al Pasok con il portavoce del gruppo parlamentare, Christos Papoutsis, che ha sferrato un duro attacco contro la linea del ministro delle Finanze Giorgio Papaconstantinou.

proseguono gli scioperi nelle raffinerie Total in Francia

I lavoratori della raffineria di Flandres a Dunquerke hanno intenzione di lanciare un nuovo appello alla solidarietà per tutte le altre raffinerie di Francia. Lo sciopero, iniziato il 12 gennaio scorso e indetto dai sindacati maggioritari e non Francia (Sud-CGT-FO) potrebvbe estendersi, a partire dalla giornata di oggi, ad altre cinque raffinerie sparse sul territorio francese, oltre a proseguire lo sciopero nello stabilimento di Flandres, a rischio chiusura. la rafineria è ferma dal mese di settembre, sono a rischio 380 lavoratori e 400 collaboratori esternalizzatri nell'indotto. E' liunicomstabilimento a non aver ricevuto rassicurazioni circa la riapertura. Dal canto suo, la Total ha dichiarato nella giornatadi ieri, per bocca deil suo comitato dirigenziale, che per la raffineria di Flandres è previsto l'acquisto da parte di EDFF, che intende costruire un terminale per il metano con annesso centro di assistenza tecnica . I lavoratori, a quanto dice l'impresa , dovrebberoessere inseriti nella nuova azienda dopo un corso di formazione specifico.

Bulgaria, il governo aumenterà le tasse per le spese mediche

La manovra dovrebbe garantire un extra-gettito di circa 180 milioni di euro da investire nel settore sanitario

Il governo bulgaro è intenzionato ad aumentare le tasse sulle spese mediche, per un ammontare di quasi 180 milioni di euro da spendere nel disastrato settore sanitario del Paese. L'esecutivo di centrodestra si appresta a votare un aumento dell'imponibile sulle assicurazioni mediche dal 2 al 10 per cento del reddito pro capite. I medici generici hanno organizzato proteste a Sofia e in altre città contro il ritardo nel pagamento degli stipendi di gennaio.

L'esecutivo promette i pagamenti entro pochi giorni, mentre i sindacati medici minacciano una sorta di sciopero. Nella città di Veliko Tarnovo è già accaduto che i pazienti abbiano dovuto pagare personalmente per ricevere cure e terapie dai medici generici.

La Bulgaria, colpita dalla crisi economica, ha attuato forti tagli alla spesa sanitaria e investe solo il 4 per cento del Pil in questo settore. Meno della metà di altri Paesi occidentali. Il governo aveva già previsto la chiusura delle strutture ospedaliere inefficienti, misura contestata però dalla popolazione.

Scontri in Nigeria e i militari si dispiegano su tutto il teritorio

Dopo due giorni di scontri, mascherati da questioni religiose e culturali, tra crsistiani e musulmani, la situazione è tesa. Il governo ha intimato ai militari di dispiegarsi in tutta la regione di Jos, dove da due giorni proseguono gli scontri per il controllo delle risosre e che vede contrapporsi due economie: quella stanziale degi coltivatori e quella in continuo movimento degli allevatori di bestiame, entrambi affamati dallecrisi climatiche e dalla siccità che hanno coòpito la regione centrale della Nigeria e che ciclicamente fanno espoldere i pretesti religiosi.

Haiti, l'esercito Usa lascia l'isola

Dopo l'emergenza iniziale causata dal terribile sisma che il 12 gennaio scorso ha distrutto quasi per intero Haiti, i soldati dell'esercito statunitense giunti per dare aiuto alla popolazione, stanno per essere riportati a casa. Il generale Douglas Fraser, capo del comando Sud Usa, duranti un incontro con i giornalisti presenti sull'isola ha fatto sapere che "la maggior parte della nostra missione è stata completata". Nonostante l'esercito Usa abbandono l'isola, Fraser ha confermato che l'impegno di Washington per Haiti non cesserà ma vi saranno solo variazioni nell'ambito delle operazioni militari.

ITALIA

Blocco di un nuovo carotaggio per la Tav

NOTAV: il movimento blocca condove, il Pd commissaria i sindaci no tav

Dopo l’assemblea al presidio di Sant’Antonino delle 21 dove tra le altre cose si discuteva dell'ennesima minaccia da parte di Rfi di far sgomeberare il presidio, il movimento no tav rimandando al mittente le minacce, intorno a mezzanotte si reca in delegazione alla stazione di Condove dove, dopo il passaggio dell’ultimo treno passeggeri, è sceso sui binari bloccando la circolazione ferroviaria per circa un’ora, bloccando il passaggio del cargo merci per Barcellona. Oggi giornata di volantinaggio a Rosta e domani Fiaccolata alle ore 21 con partenza dalla Stazione Fs

Sempre nella giornata di ieri il Partito Democratico, ormai indefinibile in alcun ulteriore modo, tocca il suo fondo, nominando un commissario per la VAlle di Susa che ha il compito di riportare ordine in un territorio avverso alla burocrazia "democratica". Sarà Luciano Marengo il commissario (più con titolo poliziesco che di lontana memoria quello politico...), Morgando, segretario regionale del Pd, spiega «perché le iniziative del partito e la sua azione amministrativa sul territorio siano finalmente coerenti con gli indirizzi del partito in tema di Torino-Lione». Marengo sarà affiancato da una commissione di tre componenti: l´onorevole Mario Lovelli, l´europarlamentare Gianluca Susta e Giorgio Giani, ex-assessore provinciale alla pianificazione territoriale. Queste le decisioni dopo aver ricevuto il provvedimento della commissione regionale di garanzia, che conferma la «grave e reiterata violazione di due articoli dello Statuto nazionale e regionale del partito» da parte degli amministratori, in particolare del presidente della Comunità montana Sandro Plano e del coordinatore Pacifico Bancheri, giudicati i protagonisti dell´accordo con le liste No Tav.

Insomma non si capisce cosa abbiano violato gli ammnistratori valsusini, ma intanto la barca che affonda lancia un segnale...ch

Oggi udienza del riseame per i compagni torinesi arrestati per le iniziative di solidarietà ai reclusi e alle recluse nei CIE

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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Servizi audio della giornata


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