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'''Anarchico ucciso ad Atene''' 35 year-old comrade Lambros Foundas was murdered by cops on Wednesday morning in the suburb of Dafni (south Athens). The police claims that he was a “terrorist” and that he was shot while trying to steal a car, and that was carrying firearms. Fountas was one of the over 500 anarchists arrested at the Polytechnic riots of 1995, in Athens. |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Siparietto
Gr 13:00
Grecia
Sciopero generale in Grecia, il secondo in una settimana. Manifestazioni ad Atene e in tutte le maggiori città del paese.
- Restano a casa statali, insegnanti, personale ospedaliero, controllori di volo, settori del privato e giornalisti, polizia, vigili del fuoco e guardia costiera.
Nei giorni scorsi il governo di Atene ha annunciato misure supplementari che, facendo leva su tagli alla spesa pubblica e aumenti delle imposte, puntano a rimpinguare il bilancio di 4,8 miliardi di euro già da quest’anno. L’obiettivo è ridurre l’incidenza del deficit sul Pil di quattro punti, dall’esplosivo 12,7 per cento toccato nel 2009.
Anarchico ucciso ad Atene
35 year-old comrade Lambros Foundas was murdered by cops on Wednesday morning in the suburb of Dafni (south Athens).
The police claims that he was a “terrorist” and that he was shot while trying to steal a car, and that was carrying firearms. Fountas was one of the over 500 anarchists arrested at the Polytechnic riots of 1995, in Athens.
Eutelia
Sono tornate tornati davanti Palazzo Chigi le lavoratrici e i lavoratori Omega-Agile (ex Eutelia) impegnate ed impegnati in una lunga battaglia legale e sindacale per evitare 3.100 licenziamenti in tutta Italia. Da circa un anno lottano per evitare quello che ritengono un licenziamento di massa camuffato da una cessione di ramo d’azienda alla società Omega-Agile. Recentemente la Procura di Arezzo ha chiesto il rinvio a giudizio per Samuele Landi, ex amministratore delegato di Eutelia, per appropriazione indebita di 33 milioni di euro stornati dai conti dell'azienda e dirottati in Svizzera. Andiamo ad ascoltare una corrispondenza con una lavoratrice.
Rom. Amnesty International critica il piano di sgomberi a Roma Il cosiddetto «Piano nomadi», che prevede lo sgombero forzato di migliaia di rom di Roma, causa violazioni dei diritti umani e viola gli obblighi internazionali dell’Italia in materia di discriminazione. E’ la conclusione del documento «La risposta sbagliata», stilato da Amnesty International sul piano nomadi approntato dalle autorità locali di Roma per rispondere alla presunta emergenza rom. Il documento viene presentato oggi in una conferenza stampa.
Tortura. Relatore speciale Onu contro lo Stato spagnolo
Il relatore speciale per la tortura delle Nazioni unite, Manfred Nowak, ha reso pubblico un documento in cui si dirige alle autorità spagnole. La raccomandazione espressa dal relatore riguarda soprattutto il periodo di incomunciación che segue all'arresto: cinque giorni, prorogabili, in cui gli arrestati scompaiono e non possono avere contatti con nessuno. Sono i cinque giorni in cui, secondo decine di denunce, avvengono spesso torture fisiche e psicologiche nei commissariati della guardia civil e in alcuni casi anche della polizia basca. Nowak scrive che questa disposizione dell'incomunicación "vulnera le garanzie proprie di uno Stato di diritto contro le torture e maltrattamenti. Per questo reitera la sua preoccupazione per la limitazione di alcune garanzie durante questo periodo di tempo".
- Nel documento, inoltre, si segnala che le denunce di tortura non avvengono solo durante gli interrogatori ma anche nel tragitto che devono compiere gli arrestati verso Madrid, dove ha sede l'Audiencia Nacional, il tribunale speciale spagnolo.
Il relatore speciale delle Nazioni unite denuncia anche che la dispersione che si applica ai prigionieri politici baschi "presenta un rischio e un peso economico per la famiglia e in alcuni casi diviene un ostacolo per la preparazione della difesa dei detenuti". La dispersione fu inaugurata negli anni 80 dai governi socialisti e continua a essere applicata. Sono sedici i familiari morti negli ultimi mesi per incidenti stradali legati alle lunghe percorrenze che si devono sobbarcare per avere 40 minuti di colloquio con i propri parenti.
Palestina, Abu Mazen: i nuovi insediamenti rendono 'molto difficili' i colloqui di pace
Il premier ha chiesto la revoca del piano di espansione a Gerusalemme est L'Autorità Nazionale Palestinese ha dichiarato che i colloqui di pace con Israele saranno "molto difficili", se saranno costruiti nuovi insediamenti abitativi, come previsto. Israele ha annunciato infatti 1600 nuove case a Gerusalemme est, poco prima dell'arrivo del vicepresidente Usa Joe Biden. Il capo negoziatore palestinese Saeb Erakat ha dichiarato di aver chiesto agli Usa di intervenire per far revocare il piano. Il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, ha reso noto che il premier palestinese Abu Mazen si è detto "non pronto a negoziare nelle circostanze attuali". Secondo Erakat, inoltre, Abu Mazen avrebbe detto a Moussa di attendere la prossima settimana il ritorno dell'inviato Usa in Medio Oriente, George Mitchell, "per darci la risposta che la decisione di costruire nuove case è stata revocata".
Nigeria, 49 dei 200 arrestati saranno incriminati per il massacro dei cristiani
Duecento arresti e già 49 sospetti destinati ad essere incriminati. Questo il bilancio delle indagini sul massacro compiuto in Nigeria il fine settimana scorso, costato la vita a 109 persone, la maggior parte delle quali cristiani. La maggioranza degli arrestati appartiene al gruppo dei Fulani, un etnia musulmana. Lo riferisce alla Bbc il portavoce della polizia Mohammed Lerama. Le violenze sono avvenute nello stato di Plateau, tra il sud a maggioranza cristiana e il nord a maggioranza musulmana. A un certo punto si era parlato di un bilancio di 500 morti, molti dei quali donne e bambini, poi la cifra è stata corretta. Le vittime sono state attaccate da uomini armati di machete che hanno assaltato due villaggi a maggioranza cristiani, Zot e Dogo-Nahawa, vicino alla città di Jos, teatro in gennaio di scontri a sfondo religioso che avevano fatto centinaia di vittime. Gli scontri di tre giorni tra cristiani e musulmani avevano provocato allora oltre 400 vittime e 4mila feriti.
Gr 9:30
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