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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Femminicidi

Uomo accusato di tentato stupro

Violenza sessuale su minorenne a Pozzuoli: arrestato 35enne

Il fermo è avvenuto ieri mattina grazie alla descrizione dell'aggressore fornita dalla vittima. L'accusa a suo carico è di violenza sessuale su minore.

Uomo perseguita la sua exTra appostamenti e minacce perseguitava la ex, arrestato. In manette un uomo di 50 anni che non accettava la fine del rapporto

Italiano perseguita e tenta di investire donna straniera

Stalking: perseguita una donna prostituita, arrestato operaio a Firenze

Uomo abusava di ragazzine di 10/12 anni e delle loro madri

Uomo ammazza a botte la moglie

La vittima è una giovane donna di 26 anni. Perde la vita dopo un'emorraggia interna perchè massacrata di botte dal marito.

Bergamo, donna uccisa a coltellate dall' amante che ha poi tentato il suicidio.

Stuprano in gruppo una ragazza per entrare in una banda

«RITO DI INIZIAZIONE» PER FAR PARTE DEI LATIN KING

La giovane, fatta ubriacare e stuprata su una panchina del parco, ha denunciato il 18enne e due suoi amici marito picchia e procura trauma cranico alla moglie. Ercolano - Ha colpito per l'ennesima volta a calci e pugni la moglie fino a procurarle un trauma cranico ma è stato arrestato dai carabinieri: M.O. 60 anni, di Ercolano dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia continuati.

Fonte: bollettino-di-guerra.noblogs.org

ITALIA

CORTEO A MAGLIANA

Si è tenuto questo pomeriggio un corteo in solidarietà ai cittadini bengalesi vittime di un raid razzista avvenuto sabato nel quartiere di Magliana. Sentiamo la corrispondenza

TOR VERGATA

Nel pomeriggio si è tenuta un assemblea a Tor Vergata in seguito alla duplice aggressione da parte dei fascisti. Ricordiamo brevemente i fatti: ieri nella facoltà di Giurisprudenza durante un volantinaggio in cui si contestava un'iniziativa organizzata da fascisti alcuni compagni e compagne sono stati aggrediti e feriti. Oggi all'ora di pranzo, un gruppo di una ventina di compagni arrivati a Tor Vergata, sono stati aggrediti da un centinaio di camerati dell'area casapound/blocco studentesco. Attualmente il bilancio è di sette compagni fermati dalla polizia.

CORELLI: CAMPAGNA DI DENUNCIA SULLA SOMMINISTRAZIONE DEL CIBO

Parte domani con il titolo "Basta Lager! Chiudere tutti i Cie" una campagna di mobilitazione contro i centri di detenzione. In particolare gli antirazzisti invitano a boicottare quelle aziende come Sodexo ed Esselunga (a Milano) che hanno il monopolio della distribuzione del cibo nei Cie, e cercano di portare all'interno del cibo per gli immigrati rinchiusi. Mentre continua lo sciopero della fame, ormai da oltre dieci giorni. CORRISPONDENZA

PONTE GALERIA

Joy è stata trasferita dal Cie di Modena a quello di Ponte Galeria a Roma. Nel frattempo tutte le donne nigeriane del Cie di via Corelli a Milano sono state trasferite a Ponte Galeria, dove ci sono anche Hellen e Florence, mentre Debby e Priscilla sono ancora a Corso Brunelleschi a Torino. Ascoltiamo una corrispondenza dell'avvocato Losco che ci aggiorna sulla situazione.

Dax

Nella notte fra il 16 e il 17 marzo 2003 moriva Davide “Dax” Cesare, militante del Centro Sociale O.R.So (“Officina di Resistenza Sociale”) di Milano. Era da poco uscito, assieme ad alcuni compagni, da un bar del quartiere ticinese. Fuori, ad aspettare i ragazzi, un paio di neofascisti armati di coltelli, spalleggiati da un terzo elemento più anziano. Si scoprirà solo in seguito che i due giovani sono fratelli e che l’uomo è il loro padre; si tratta rispettivamente di Federico, Mattia e Giorgio Morbi (28, 17 e 54 anni all’epoca del fatto). L’aggressione dei neofascisti è rapida e particolarmente violenta. Numerose coltellate vengono inferte in punti vitali: Davide non giungerà vivo all’ospedale; altri due ragazzi sono feriti (uno in modo grave, ma si salverà). Alla tragedia di Dax seguono altri fatti a dir poco inquietanti. Prima il ritardo nei soccorsi; sul luogo del delitto arrivano per prime numerose pattuglie di polizia e carabinieri, che rendono ancora più difficoltoso l’arrivo del personale medico. Poi al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, gli amici dei feriti (sconvolti dalla notizia che per Davide non c’è più nulla da fare) vengono brutalmente picchiati dalle forze dell’ordine. Marzo è un mese terribile per Milano, costantemente ogni anno ricorda Fausto Iaio e Dax, entrambi due volte uccisi, i primi perché a distanza di anni sulla vicenda della loro morte pesano le reticenze del sistema politico e giudiziario, il secondo perché, pur di coprire la realtà di un agguato fascista, si è scelta la solita tristissima formula della “rissa fra balordi” . Una serie di iniziative e' in corso in lombardia per ricordarli. Questa sera parole e musica per Dax nel quartiere “Ticinese”, seguito da un corteo notturno.

Incidenti sul lavoro, la strage continua Tre vittime a Napoli, Vercelli e Pomezia

Tragico bilancio di morti sul lavoro oggi. A Pozzuoli (Napoli) è morto un operaio di 27 anni, nella piazza di via Roma, dove sono in corso lavori di ristrutturazione. Sebastiano Marruso di San Cipriano d'Aversa (Caserta) stava manovrando una gru, quando si è rotto un tubo della pressione idraulica e un pezzo gli è caduto in testa, uccidendolo sul colpo. Questa mattina verso le 10:30, un operaio di 27 anni è morto folgorato mentre stava effettuando la manutenzione sulla linea elettrica della tratta ferroviaria Torino-Milano nella stazione Livorno Ferraris, in provincia di Vercelli. A Pomezia, comune alle porte di Roma, un operaio italiano di 42 anni, è morto verso le 11 precipitando da una scala. L'uomo, dipendente di uno stabilimento di serigrafia, l'Edigraf, di via Honduras, doveva riparare un palo dell'illuminazione all'interno dell'azienda. Mentre stava lavorando, la scala si è rotta facendolo precipitare da un'altezza di otto metri. E' morto sul colpo. ' RU486

Roma – Domani in regione ci sarà un tavolo tecnico in cui personale medico, le assemblee delle donne nei consultori di roma e dei castelli e l'amministrazione regionale entreranno nel merito di un protocollo che possa essere approvato dall'attuale giunta regionale per la diffusione della Ru486 anche nel Lazio. In contemporanea ci sarà un presidio dalle ore 16.00 A VIA ROSA RAIMONDI GARIBALDI a garbatella sotto, appunto, il palazzo della regione. Ascoltiamo la corrispondenza.

ESTERI

Scontri a Gerusalemme tra palestinesi e poliziotti israeliani

La protesta per il nuovo piano di insediamenti voluto da Netanyahu La “giornata della rabbia” - dichiarata da varie organizzazioni palestinesi per protestare contro i piani di costruzione a Gerusalemme e l’inaugurazione, ieri, di una sinagoga distrutta 62 anni fa che sorge a soli 700 metri dalla moschea di Al-Aqsa – è iniziata con tensioni nel quartiere a maggioranza palestinese di Gerusalemme est Issawiyeh, per proseguire poi in quello di Wadi Joz. Centinaia di giovani palestinesi armati di pietre attaccati da agenti di sicurezza israeliani (sono circa 3000 gli agenti dispiegati a Gerusalemme) con granate assordanti e lacrimogeni. Per il momento si ha notizia solo di qualche ferito lieve. L’agenzia di stampa palestinese ‘Maan’, segnala inoltre “scontri tra palestinesi e militari israeliani in tutti i territori palestinesi occupati”, precisando che la situazinoe e' calda anche nel campo rifugiati di Shufat e nelle località di Eisaweyah, Ras Al-Amoud e Wadi Al-Jouz. Dopo gli annunci di nuove costruzioni, il divieto in corso da cinque giorni per i palestinesi con meno di 50 anni di recarsi nei luoghi sacri di Gerusalemme, la tensione è tornata a salire ieri con l’inaugurazione della storica sinagoga di Hourva. La sua inaugurazione (dopo 62 anni dalla sua distruzione) nasconde la volontà di alcuni settori radicali israeliani di allontanare i palestinesi dai loro luoghi sacri. Intanto l'inviato speciale americano per il Medio Oriente George Mitchell, atteso oggi in Israele per tentare di mediare nella crisi israelo-palestinese, ha fatto sapere di aver rinviato la sua visita nel paese. CORRISPONDENZA DA RODU

Iran, messo al bando il Mosharekat, principale partito di opposizione

La magistratura iraniana ha messo al bando il più importante partito riformista, il Mosharekat (Fronte della Partecipazione). Lo ha reso noto oggi il vice ministro dell'Interno per gli affari politici, Solat Mortazavi, citato dall'agenzia Isna. L'apparato giudiziario, ha precisato Mortazavi, ha posto fine alle attività del Mosharekat e "ha chiuso i suoi uffici". La decisione fa seguito ad un progressivo giro di vite delle autorità negli ultimi mesi nei confronti di esponenti e pubblicazioni riformiste, dopo le più grandi manifestazioni di protesta, avvenute negli ultimi mesi, in seguito alla contestata rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad nelle consultazioni del 12 giugno 2009. Il Mosharekat, principale partito riformista, aveva fermamente protestato per il risultato delle elezioni presidenziali, denunciando brogli e affermando che si era trattato di un "colpo di Stato" che metteva in dubbio la legittimità della Repubblica islamica. La consultazione è stata seguita dalle più grandi manifestazioni di protesta dopo la rivoluzione del 1979, represse con un bilancio di decine di morti e migliaia di arrestati. La maggior parte degli oppositori finiti in carcere sono stati successivamente rilasciati, ma circa 80 sono stati condannati a pene fino a 15 anni di reclusione e 12 alla pena capitale. Due di loro, entrambi di 20 anni, sono stati impiccati il 28 gennaio scorso.

Cina, incendio in miniera nello Henan, 25 morti

Un incendio divampato in una miniera nella Cina centrale ha causato la morte di 25 lavoratori. Lo riferisce l'agenzia Xinhua, citando autorità locali. L'incendio è divampato ieri sera in una miniera di Zhengzhou, capitale della provincia dello Henan. Al momento dell'incidente erano 31 i minatori al lavoro, illegalmente (come spesso succede nelle miniere cinesi), all'interno del sito d'estrazione: sei i lavoratori tratti in salvo. Tre responsabili della miniera sono stati arrestati ed il sito è stato posto sotto sequestro. Gli incidenti nelle miniere cinesi sono frequenti, in particolare in quelle di carbone: nel solo 2008, secondo dati ufficiali, i lavoratori morti sono stati 3.215.

GLI INDIGENI ANDINI PER IL ‘BUEN VIVIR’ CON LA MADRE TERRA

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

CORTEO a MAGLIANA

Corrispondenza

CORELLI: CAMPAGNA DI DENUNCIA SULLA SOMMINISTRAZIONE DEL CIBO

Parte domani con il titolo "Basta Lager! Chiudere tutti i Cie" una campagna di mobilitazione contro i centri di detenzione etnica. In particolare gli antirazzisti invitano a boiccottare quelle aziende come Sodexo e Esselunga (a Milano) che hanno il monopolio della distribuzione del cibo nei Cie, e cercano di portare all'interno del cibo per gli immigrati rinchiusi. Mentre continua lo sciopero della fame, ormai da oltre dieci giorni. CORRISPONDENZA

Dax

Nella notte fra il 16 e il 17 marzo 2003 moriva Davide “Dax” Cesare, militante del Centro Sociale O.R.So (“Officina di Resistenza Sociale”) di Milano. Era da poco uscito, assieme ad alcuni compagni, da un bar del quartiere ticinese. Fuori, ad aspettare i ragazzi, un paio di neofascisti armati di coltelli, spalleggiati da un terzo elemento più anziano. Si scoprirà solo in seguito che i due giovani sono fratelli e che l’uomo è il loro padre; si tratta rispettivamente di Federico, Mattia e Giorgio Morbi (28, 17 e 54 anni all’epoca del fatto). L’aggressione dei neofascisti è rapida e particolarmente violenta. Numerose coltellate vengono inferte in punti vitali: Davide non giungerà vivo all’ospedale; altri due ragazzi sono feriti (uno in modo grave, ma si salverà). Alla tragedia di Dax seguono altri fatti a dir poco inquietanti. Prima il ritardo nei soccorsi; sul luogo del delitto arrivano per prime numerose pattuglie di polizia e carabinieri, che rendono ancora più difficoltoso l’arrivo del personale medico. Poi al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, gli amici dei feriti (sconvolti dalla notizia che per Davide non c’è più nulla da fare) vengono brutalmente picchiati dalle forze dell’ordine. Marzo è un mese terribile per Milano, costantemente ogni anno ricorda Fausto Iaio e Dax, entrambi due volte uccisi, i primi perché a distanza di anni sulla vicenda della loro morte pesano le reticenze del sistema politico e giudiziario, il secondo perché, pur di coprire la realtà di un agguato fascista, si è scelta la solita tristissima formula della “rissa fra balordi” . Una serie di iniziative e' in corso in lombardia per ricordarli. Questa sera parole e musica per Dax nel quartiere “Ticinese”, seguito da un corteo notturno.

Scontri a Gerusalemme tra palestinesi e poliziotti israeliani

La protesta per il nuovo piano di insediamenti voluto da Netanyahu La “giornata della rabbia” - dichiarata da varie organizzazioni palestinesi per protestare contro i piani di costruzione a Gerusalemme e l’inaugurazione, ieri, di una sinagoga distrutta 62 anni fa che sorge e soli 700 metri dalla moschea di Al-Aqsa – è iniziata con tesnioni nel quartiere a maggioranza palestinese di Gerusalemme est Issawiyeh, per proseguire poi in quello di Wadi Joz. Centinaia di giovani palestinesi armati di pietre attaccati da agenti di sicurezza israeliani (sono circa 3000 gli agenti dispiegati a Gerusalemme) con granate assordanti e lacrimogeni. Per il momento si ha notizia solo di qualche ferito lieve. L’agenzia di stampa palestinese ‘Maan’, segnala inoltre “scontri tra palestinesi e militari israeliani in tutti i territori palestinesi occupati”, precisando che la situazinoe e' calda anche nel campo rifugiati di Shufat e nelle località di Eisaweyah, Ras Al-Amoud e Wadi Al-Jouz. Dopo gli annunci di nuove costruzioni, il divieto in corso da cinque giorni per i palestinesi con meno di 50 anni di recarsi nei luoghi sacri di Gerusalemme, la tensione è tornata a salire ieri con l’inaugurazione della storica sinagoga di Hourva. La sua inaugurazione (dopo 62 anni dalla sua distruzione) nasconde la volontà di alcuni settori radicali israeliani di allontanare i palestinesi dai loro luoghi sacri. Intanto l'inviato speciale americano per il Medio Oriente George Mitchell, atteso oggi in Israele per tentare di mediare nella crisi israelo-palestinese, ha fatto sapere di aver rinviato la sua visita nel paese. CORRISPONDENZA DA RODU

LULA IN MEDIO ORIENTE, “COESISTENZA” E “NO” ALLE ARMI NUCLEARI “Il Medio Oriente ha visto decenni di dolorosi confronti che sono costati migliaia di vite. Dobbiamo agire, ma usare la nostra testa non è sufficiente, dobbiamo anche usare i nostri cuori”. Parlando ieri alla Knesset, il parlamento israeliano, nel primo giorno della sua visita in Medio Oriente, il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha sottolineato “la necessità di risolvere il conflitto israelo-palestinese attraverso la “coesistenza tra lo stato di Israele e uno stato palestinese”. Lula, che fin dal suo arrivo a Gerusalemme ha affermato di essere “venuto per parlare di pace” ha indicato il Brasile come “modello di coesistenza”, ricordando che nel suo territorio dieci milioni di arabi vivono in armonia con migliaia di ebrei. Nel cammino verso la pace, ha aggiunto nel suo discorso, deve essere “essenziale costruire un mondo senza armi nucleari”, rilevando che “il Brasile è orgoglioso del fatto che in America Latina non vi siano e vorremmo che questo fosse un esempio anche per altre regioni”. Prima dell’intervento del presidente brasiliano, anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è riferito alla questione nucleare chiedendo a Lula il suo appoggio al fronte internazionale che si oppone al programma nucleare iraniano. I rapporti tra il Brasile e l’Iran, che Lula visiterà prossimamente, rappresentano motivi di preoccupazione in Israele che spinge per nuove sanzioni contro Teheran a cui Brasilia invece si oppone. Fonti di stampa latinoamericane segnalano in evidenza quello che definiscono un “boicottaggio” del discorso di Lula alla Knesset da parte del ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, che avrebbe disertato l’aula a causa del rifiuto del presidente brasiliano di visitare la tomba del fondatore del sionismo Theodor Herzl. Fonti vicine a Lieberman lo hanno tra l’altro confermato al ‘Jerusalem Post’. Oggi Lula si recherà al Museo dell’Olocausto e nel pomeriggio si trasferirà a Betlemme, dove incontrerà il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas. Lula pernotterà a Betlemme senza rientrare a Gerusalemme, come usano solitamente fare i dirigenti internazionali, prima di visitare domani Ramallah dove firmerà con Abbas una serie di accordi per rafforzare le relazioni bilaterali, visiterà una scuola finanziata dalla cooperazione brasiliana e deporrà una corona di fiori sulla tomba di Yasser Arafat.

Iran, messo al bando il Mosharekat, principale partito di opposizione

La magistratura iraniana ha messo al bando il più importante partito riformista, il Mosharekat (Fronte della Partecipazione). Lo ha reso noto oggi il vice ministro dell'Interno per gli affari politici, Solat Mortazavi, citato dall'agenzia Isna. L'apparato giudiziario, ha precisato Mortazavi, ha posto fine alle attività del Mosharekat e "ha chiuso i suoi uffici". La decisione fa seguito ad un progressivo giro di vite delle autorità negli ultimi mesi nei confronti di esponenti e pubblicazioni riformiste, dopo le più grandi manifestazioni di protesta, avvenute negli ultimi mesi, in seguito alla contestata rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad nelle consultazioni del 12 giugno 2009. Il Mosharekat, principale partito riformista, aveva fermamente protestato per il risultato delle elezioni presidenziali, denunciando brogli e affermando che si era trattato di un "colpo di Stato" che metteva in dubbio la legittimità della Repubblica islamica. La consultazione è stata seguita dalle più grandi manifestazioni di protesta dopo la rivoluzione del 1979, represse con un bilancio di decine di morti e migliaia di arrestati. La maggior parte degli oppositori finiti in carcere sono stati successivamente rilasciati, ma circa 80 sono stati condannati a pene fino a 15 anni di reclusione e 12 alla pena capitale. Due di loro, entrambi di 20 anni, sono stati impiccati il 28 gennaio scorso.

Sri Lanka, comincia il processo all'ex capo dell'esercito Fonseka

Comincia oggi l'audizione alla Corte marziale per Sarath, Fonseka, ex capo dell'esercito e candidato dell'opposizione in Sri Lanka. IL rappresentante dell'Alleanza Democratica, partito con il quale ha partecipato senza successo alle elezioni presidenziali dell'8 febbraio scorso, rischia fino a cinque anni di carcere. Tre capi di imputazione, che saranno esaminati oggi, riguardano presunte attività politiche mentre era in servizio attivo, e altri quattro, che saranno trattati domani in una separata udienza, trattano di presunte irregolarità da lui commesse nell'acquisto di armi per l'esercito. La Corte marziale, costituita nella base della Marina cingalese a Colombo, è formata da tre generali. Dopo aver abbandonato le forze armate nel novembre scorso e aver partecipato alle elezioni, Fonseka è stato arrestato, ma ha accettato di candidarsi nuovamente nelle elezioni legislative di aprile con l'Alleanza nazionale democratica. Il partito ha annunciato manifestazioni di protesta in tutte le principali città del Paese.

Cina, incendio in miniera nello Henan, 25 morti

Un incendio divampato in una miniera nella Cina centrale ha causato la morte di 25 lavoratori. Lo riferisce l'agenzia Xinhua, citando autorità locali. L'incendio è divampato ieri sera in una miniera di Zhengzhou, capitale della provincia dello Henan. Al momento dell'incidente erano 31 i minatori al lavoro, illegalmente (come spesso succede nelle miniere cinesi), all'interno del sito d'estrazione: sei i lavoratori tratti in salvo. Tre responsabili della miniera sono stati arrestati ed il sito è stato posto sotto sequestro. Gli incidenti nelle miniere cinesi sono frequenti, in particolare in quelle di carbone: nel solo 2008, secondo dati ufficiali, i lavoratori morti sono stati 3.215.

GLI INDIGENI ANDINI PER IL ‘BUEN VIVIR’ CON LA MADRE TERRA Rafforzare la difesa della Pachamama, la Madre Terra, per promuovere la libera autodeterminazione dei popoli indigeni e avanzare verso la creazione di stati plurinazionali che riconoscano la diversità e la cultura tradizionale dei popoli originari, in alternativa al modello politico ed economico occidentale. E’ l’impegno che si è assunto il Coordinamento andino delle organizzazioni indigene (Caoi) al termine del suo II Congresso tenuto nella capitale dell’Ecuador, Quito, dove sono state approntate nuove strategie per rilanciare il ‘Buen Vivir’, il concetto di ‘qualità della vita’ prelevato dalla cosmogonia nativa andina basato sull’armonia tra gli uomini e la natura. La difesa dell’ambiente contro la politica di sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali portata avanti dal cosiddetto Nord del mondo, hanno ribadito da Quito i dirigenti indigeni di Colombia, Perù, Bolivia, Ecuador, Cile e Argentina, è strettamente collegata alla sovranità territoriale e alimentare anche a fronte della minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici. Per questo il Coordinamento andino promuoverà una “mobilitazione costante” a livello locale e regionale insistendo affinché il ‘Buen Vivir’ entri a pieno titolo nell’agenda dei governi, come già accade in Bolivia ed Ecuador che l’hanno inserito nelle loro nuove Costituzioni rispettivamente nel 2007 e 2008. Il Coordinamento degli indigeni andini ha inoltre ribadito il suo ‘no’ alla presenza di forze militari straniere nei paesi della regione che, sostiene, “servono solo a tutelare gli interessi delle multinazionali che contaminano le nostre terre”, annunciando anche la creazione di “un’agenda continentale delle donne” per rafforzarne il ruolo nei consessi internazionali.

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gror100316 (last edited 2010-03-16 20:48:30 by anonymous)