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'''OGGI GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA'''
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Nel mondo oltre un miliardo di persone non può accedere all'acqua potabile e 2 miliardi e mezzo non hanno diritto ai servizi igienico-sanitari basilari; quasi 2 milioni di bambini muoiono ogni anno per malattie legate alla carenza d'acqua potabile. Nei Paesi in via di sviluppo il 90% delle acque reflue non viene trattato, mentre dispersioni e sprechi causano la perdita del 50% di quelle potabili e del 60% delle irrigue. Questi, insieme alla lotta contro la privatizzazione delle risorse idriche, i temi principali della Giornata mondiale dell'acqua, istituita dall'Onu. Proprio il segretario delle Nazioni unite, Ban Ki Moon, ha tracciato con poche parole il quadro della situazione, sostenendo che la mancanza d'acqua, in alcuni Paesi, ha causato più vittima della guerra.


'''Editoriale'''

'''NOTIZIE BREVI'''

'''ESTERI'''


'''AFGHANISTAN: NEL SUD CONTINUANO I BOMBARDAMENTI NATO E MUOIONO I CIVILI'''

Nonostante i comandi militari alleati in Afghanistan abbiano dichiarato ufficialmente conclusa l'operazione Moshatark, lanciata a metà febbraio nella provincia meridionale di Helmand, il personale medico dell'ospedale di Emergency a Lashkargah continua a osservare un'intensa attività militare nell'area e a ricevere feriti.
"Continuiamo a vedere elicotteri da combattimento sorvolare la zona - racconta Matteo Dell'Aira, infermiere capo del centro chirurgico dell'ong italiana - continuiamo a sentire aerei da guerra sfrecciare veloci, continuiamo a sentire boati di esplosioni. E continuiamo a ricevere feriti, dalle zone di Marjah e Nadalì. Soprattutto feriti da mina. Dall'inizio di marzo ne abbiamo avuti ben ventiquattro: più di uno al giorno. E per noi non sono numeri: sono visi, storie, famiglie, e sempre tanta sofferenza. Gli ultimi due - continua Dell'Aira - li abbiamo ricevuti due giorni fa, un uomo di 65 anni, Hasham, e suo nipote di 7, Sayed Rahman: stavano uscendo da casa, hanno visto delle persone che posizionavano una mina sulla strada proprio di fronte alla loro abitazione. Si sono avvicinati per chiede che la rimuovessero, ma proprio in quel momento la mina ‘artigianale' è esplosa: tre morti sul colpo, loro due si sono procurati delle brutte ferite su gambe e braccia, ma sono vivi. E ieri un kamikaze si è fatto esplodere lungo la strada che conduce al nostro posto di primo soccorso di Grishk: otto morti, di cui quattro bambini, e almeno una decina di feriti, per loro fortuna non gravi".


''' SVIZZERA: MUORE MIGRANTE IN ATTESA DI RIMPATRIO COATTO'''

Un cittadino nigeriano detenuto in attesa del rimpatrio forzato è
morto ieri all'aeroporto di Zurigo, poco prima della partenza di un volo
speciale diretto a Lagos. L'uomo aveva 29 anni e si opponeva
all'espulsione, ha reso noto la polizia zurighese. L'Ufficio federale
della migrazione (UFM) ha deciso di sospendere fino a nuovo avviso tutti i voli speciali di questo tipo.
Il nigeriano aveva presentato una richiesta d'asilo sulla quale l'UFM ha
preso una decisione di non entrata in materia. Stando alla nota della
polizia, l'uomo si rifiutava da alcuni giorni di mangiare ed ha opposto
resistenza. Per poterlo caricare sull'aereo è stato ammanettato con la
forza. Poco dopo essere stato legato ha avuto problemi di salute. Le
persone che lo accompagnavano hanno sciolto le manette ed hanno chiamato
il personale sanitario. L'uomo è deceduto nonostante i tentativi di
rianimazione all'interno dell'aeroporto. Il 29.enne aveva precedenti per traffico di stupefacenti, precisa la polizia. Avrebbe dovuto salire mercoledì sera a bordo del volo speciale verso la Nigeria assieme ad altri 15 detenuti in attesa di espulsione. L'UFM «deplora l'accaduto» e annuncia
la sospensione di tutti i voli speciali «finché non sarà fatta luce» sulla vicenda. I motivi del decesso sono in corso d'accertamento.
«In futuro, un osservatore indipendente sarà presente nel momento del rinvio coatto», ha indicato domenica all’agenzia telegrafica svizzera il portavoce dell’Ufficio federale della migrazione (UFM) Jonas Montani. Questa misura è prevista nelle direttive dell’Unione europea, valevoli anche in Svizzera dato che fa parte dello spazio di Schengen. La nuova procedura dovrebbe entrare in vigore nella Confederazione all’inizio del 2011.


'''India: i guerriglieri maoisti attaccano nel Nord-Est'''

In due Stati indiani del Nord-Est sono tornati a colpire i ribelli maoisti. Secondo quanto riportato dal sito dell'Hindustan Times, i guerriglieri hanno fatto saltare con delle mine un tratto dei binari della ferrovia del distretto di West Mindnapore, nel Bengala Occidentale, e un piccolo ponte in quello orientale di Singhbhum, nello Stato del Jharkhand. Per protestare contro le misure della nuova Finanziaria, i ribelli maoisti hanno anche proclamato uno sciopero generale di due giorni in sette Stati nord-orientali. I ribelli sostengono che la finanziaria 2010-2011 sia penalizzante e poco attenta alle necessità delle classi più povere e sia frutto delle pressioni dellla Banca Mondiale.


'''PALESTINA: Raid aereo israeliano su Gaza'''

Jet militari israeliani hanno effettuato nella notte un raid nel sud della Striscia di Gaza, mirando a tunnel usati per il contrabbando di armi. Il bombardamento aereo ha colpito un tunnel nel settore di Rafah al confine con l'Egitto, ma non ci sono stati feriti. Un portavoce militare ha confermato l'operazione, effettuata in risposta ai recenti lanci di razzi palestinesi. Un razzo sarebbe stato lanciato dalla Striscia al sud d'Israele nella giornata di domenica, senza tuttavia causare danni o feriti.
Il raid su Gaza arriva alla vigilia della visita del segretario generale Onu, Ban Ki-Moon, nel territorio controllato da Hamas. Ban ha già espresso la sua condanna al blocco imposto da Israele sull'area, che causa "sofferenze inaccettabili" alla popolazione. Il raid segue inoltre una serie di uccisioni di palestinesi da parte di truppe israeliane in Cisgiordania.


'''KURDISTAN: NEWROZ 2010, PARTECIPATO E CON POCA REPRESSIONE'''
(audio: ROd'U)

Sul Newroz 2010, il capodanno curdo, un resoconto con Antonio Olivieri, del comitato italiano di solidarietà con il popolo curdo, che si trovava alle manifestazioni di Van.


'''SOMALIA: IN FUGA I CIVILI DA MOGADISCIO'''

Cinquantacinquemila. Tante sono le persone che nell'ultimo mese e mezzo hanno lasciato Mogadiscio a causa dei combattimenti quotidiani tra le forze governative e le milizie islamiche.
Secondo i dati forniti dall'Unhrc (l'agenzia dell'Onu per la protezione dei rifugiati) questi sfollati si aggiungeranno ai circa 570 mila somali che vivono in campi profughi situati oltre il confine con il Kenya.
Ad aggravare l'esodo ha contribuito la notizia che le forze governative starebbero per lanciare una grande offensiva contro il gruppo di Al-Shabab per riprendere il controllo della capitale somala. In città sono stati schierati battaglioni somali appena tornati dall'addestramento ricevuto a Gibuti (sede dell'Africom Usa), in Uganda, in Kenya e in Etiopia. Inoltre, con un ponte aereo Nato effettuato dell'americana Dyncorp, 1.700 soldati ugandesi sono appena arrivati a Mogadiscio come rinforzo ai 5 mila caschi blu della missione dell'Unione africana già presenti in città con artigliera e carri armati.
"Non ci sono più zone sicure a Mogadisho, sei un obiettivo comunque, non importa dove vivi", hanno raccontato alcuni testimoni all'agenzia dell'Onu, Irin News.
I miliziani islamici controllano il centro-sud del Paese e parte di Mogadiscio. Ieri, a Kismayo, un loro comandante è stato ucciso da uomini dell'Hizbul-Islam, fazione armata appena alleatasi con il governo.


'''STATI UNITI: APPROVATA LA RIFORMA SANITARIA'''

C'è voluto un anno, fra mediazioni, scontri e colpi di scena, ma alla fine Barack Obama ha fatto approvare la riforma della sanità, bandiera del suo programma presidenziale. La Camera dei Rappresentanti ha approvato, con 219 voti a favore (tre più dei 216 necessari), il progetto di legge, che aveva ricevuto già il via libera dal Senato a dicembre. 212 i deputati contrari. Il voto decisivo è arrivato nella notte, dopo che il presidente era riuscito a incassare il parere positivo del fronte antiabortista, composto da 12 deputati, a cui la Casa bianca ha promesso di non utilizzare fondi federali a sostegno dell'aborto. Nessun repubblicano ha votato a favore, ma anche fra i democratici ci sono stati 30 deputati contrari. La riforma, in teoria, estenderà i servizi sanitari a 32 milioni di statunitensi, grazie all'allargamento del raggio d'azione dei programmi di salute pubblica e grazie ai sussidi alle famiglie che non possono acquistare polizze assicurative private. Imposto inoltre il divieto alle compagnie d'assicurazione di rifiutare le polizze a bambini o adulti con malattie congenite; impedita poi la revoca delle polizze ai già assicurati. Con la nuova legge insomma, il 95% dei 300 milioni di cittadini statunitensi dovrebbe disporre a breve di una copertura sanitaria.
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'''Ponte Galeria'''

È mezzanotte e mezzo quando dai reclusi del Cie di Ponte Galeria arriva un
sms: «un casino della madonna!».
Chi riesce a parlare al telefono racconta che intorno alle 23.00 è
scoppiata
una rivolta, per protestare contro l'ennesimo pestaggio.
I materassi bruciano e ci sono due grossi fuochi che si alzano arrivando
fino all'infermeria.
Alcuni reclusi sono saliti sul tetto e altri hanno spaccato tre o quattro
porte di ferro e hanno quasi raggiunto il muro di cinta.

Tutto il centro è pieno di polizia, diversamente da quanto dichiarato ufficialmente: sono dappertutto - ­ in tenuta
antisommossa, con manganelli, scudi e caschi ­ - e ad un certo punto
cominciano anche a sparare, ma anche questa mattina chi gestisce il cie ha negato quanto ascoltato con le nostre orecchie dalle corrispondenze con il centro.
E' notizia da confermare l'evasione di tre reclusi.
Le ultime notizie che abbiamo riportano di “smistamenti” e di presunti responsabili della rivolta portati via dalla mensa. La situazione sembra, al di la' di questo, "tranquilla". Dal femminile, intanto, oggi sono state deportate due ragazze nigeriane.


'''Misure cautelari agli attivisti di Chiaiano'''

Non bastava l’immondizia che sta riempiendo e distruggendo il parco delle colline. Non bastavano le botte prese dai manifestanti nei giorni della protesta. A due anni dalla rivolta di Chiaiano la polizia si è presentata a casa degli attivisti del presidio per notificare 5 provvedimenti di misura cautelare tra arresti domiciliari e obbligo di firma per "pericolosità sociale". Gli eventi sono quelli famosissimi delle prime cariche a Chiaiano del 23 maggio 2008 quando la polizia caricò il presidio. Era il prologo delle cariche del giorno dopo quando due ragazzi sarebbero addirittura stati scaraventati giù da via Cupa dei Cani rischiando di morire. Gli elementi che a distanza di così tanto tempo qualificherebbero la "pericolosità sociale" sono ancora più incredibili: per Egidio e Davide è il fatto di essere stati fermati in un camion (quello della manifestazione dello Jatevenne Day il 30 settembre 2008) insieme al proprietario dello stesso che nel camion teneva una falce. Situazione per la quale all'epoca del fermo del camion non ricevettero nessuna accusa perché fu subito accertato che la falce apparteneva al proprietario che di mestiere fa il contadino. Per Pietro addirittura la situazione è paradossale: proprio il 23 maggio fu fermato durante le cariche e processato per resistenza. Quindi sarebbe due volte inquisito per le stesse cose!! E l'elemento che secondo il Pm accerterebbe la sua "pericolosità", il fatto di parlare col megafono agli altri manifestanti, è stato già derubricato nel giudizio del tribunale come un atto non rivolto ad aizzare la folla ma a mantenere la calma. E così a pagare sono ancora una volta le persone che lottano per il diritto alla salute di tutti e che cercano di esprimere il proprio dissenso ad una scellerata politica dei rifiuti.
Ascoltiamo una corrispondenza con un compagno di Napoli.

ITALIA

'''Perde il lavoro, si butta dal sesto piano'''

Un uomo di 60 anni, licenziato lo scorso ottobre, si è buttato dal balcone del suo appartamento al sesto piano di un edificio in zona Cinecittà, periferia est della capitale.
A raccontare ai soccorritori la disperazione dietro quel gesto e' stata la moglie, consapevole dello stato d'animo, della crisi in cui da ottobre, da quando aveva perso il lavoro, era entrato il marito, 60 anni, e per questo gli stava vicino piu' che poteva: ma e' bastato un attimo di distrazione - ha detto ai soccorritori - un momento in cui non era nella stanza con lui, che l'uomo ha deciso di farla finita.
Si e' buttato dal sesto piano, ed e' morto sul colpo, riferisce il 118. Non ha lasciato biglietti o messaggi - dice la polizia che e' intervenuta - ma la moglie ha spiegato cosi' il suo gesto: non sapeva darsi pace da quando ad ottobre aveva perso il lavoro, era depresso.

ISRAELE
IMMIGRAZIONE: VITTIME E ARRESTI AL CONFINE CON L’EGITTO

Con l’uccisione di un giovane eritreo di 26 anni, ammazzato ieri al confine tra Egitto e Israele, sale a 12 il numero dei migranti assassinati lungo la frontiera del Sinai. Lo hanno riferito fonti della sicurezza egiziana, precisando che le guardie di frontiera hanno aperto il fuoco ieri contro un gruppetto di migranti che stava cercando di entrare in territorio israeliano: il bilancio dell’operazione è di un giovane ucciso, due feriti e di altre 11 persone arrestate, tra cui tre donne etiopiche e un bambino di due anni. Nel fine settimana altri due giovani eritrei (33 e 31 anni) erano stati uccisi con modalità identiche. Dopo anni di politica tollerante, dal 2007 il governo egiziano ha moltiplicato l’utilizzo della forza alla frontiera a causa di forti pressioni israeliane. L’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha chiesto all’inizio del mese di Marzo l’apertura di un’inchiesta indipendente sugli omicidi commessi alla frontiera con Israele. Secondo le stime (altre fonti ritengono che il bilancio reale di queste vittime sia molto più elevato) citate dal commissario Onu tra Luglio 2007 e Ottobre 2008 almeno 33 migranti sono stati uccisi nel Sinai; poi, dopo un’apparente pausa di sei mesi, altre 19 persone hanno perso la vita tra Maggio e Dicembre 2009. Questa rotta migratoria viene segnalata “in crescita” dagli esperti, soprattutto tra gli africani provenienti dalle zone orientali del continente (Somalia, Sudan, Etiopia, Eritrea). Sia l’Onu che le organizzazioni dei diritti umani hanno più volte sottolineato che proprio per la loro provenienza, molti dei migranti che passano per il Sinai sono potenziali richiedenti asilo.

'''Pena morte: Amnesty, 2009,esecuzioni 714
Cina esclusa, rapporto sfida 'muro' informazione Pechino'''
   
Pena morte: Amnesty, 2009,esecuzioni 714 (ANSA) - ROMA, 30 MAR - Nel 2009, almeno 714 persone sono state messe a morte nel mondo. Lo rende noto l'ultimo rapporto di Amnesty International. L'organizzazione precisa che dal totale mancano i dati della Cina. Amnesty per la prima volta sfida il muro innalzato da Pechino sulle cifre delle 'migliaia' di condanne inflitte ed eseguite e non pubblica gli scarsi dati in suo possesso. Le 714 esecuzioni sono avvenute in 18 Paesi del mondo, contro le 2390 in 25 Stati registrate nel 2008.

 '''Potrebbe essere rivista la fornitura di armi britanniche a Israele'''
Londra, 30 marzo - Stando al The Guardian di Londra, un gruppo di parlamentari britannici potrebbe chiedere al governo di rivedere le modalità di vendita di armi britanniche a Israele, dopo voci secondo cui armi britanniche sono state usate da Israele nell'aggressione terroristica ai danni della striscia di Gaza, tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009.


 '''Turchia, tre militari uccisi in attentato attribuito ai separatisti curdi'''

Un ordigno esplosivo ha ucciso i militari in una provincia curda al confine con l'Iraq. L'esercito accusa i separatisti del Pkk

Tre militari turchi sono morti questa mattina nell'esplosione di una mina presso la località di Cukurka, nella provincia di Hakkari al confine con l'Iraq. Fonti militari, rilanciate dall'emittente privata Ntv, riferiscono che la mina sarebbe stata collocata da ribelli separatisti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk). L'ordigno comandato a distanza sarebbe esploso al passaggio del veicolo sul quale viaggiavano i militari.
I militanti del Pkk utilizzano le zone dell'Iraq settentrionale come base per lanciare attacchi contro l'esercito turco.

'''Somalia'''
 organizzate proteste contro i ribelli islamici che controllano il sud della Somalia

Centinaia di persone hanno manifestato oggi lungo le strade di Mogadiscio, per protestare contro i militanti di Al-Shabaab. I manifestanti, tra i quali molte donne e bambini, hanno intonato slogan contro il gruppo islamista radicale che controlla la maggior parte del sud della Somalia. Si tratterebbe in assoluto della seconda manifestazione pubblica contro gli Shabaab. La protesta è stata organizzata nei pochi distretti di Mogadiscio controllati dal governo. Uno degli organizzatori, Moyhadin Hassan Afrah, ha detto che la gente ha deciso di manifestare dopo la profanazione, ad opera degli stessi ribelli islamici, delle tombe di alcuni religiosi sufi. Afrah ha dichiarato di aver marciato anche contro la presenza di combattenti stranieri al servizio degli Shabaab.

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano


Gr 13:00

Ponte Galeria

È mezzanotte e mezzo quando dai reclusi del Cie di Ponte Galeria arriva un sms: «un casino della madonna!». Chi riesce a parlare al telefono racconta che intorno alle 23.00 è scoppiata una rivolta, per protestare contro l'ennesimo pestaggio. I materassi bruciano e ci sono due grossi fuochi che si alzano arrivando fino all'infermeria. Alcuni reclusi sono saliti sul tetto e altri hanno spaccato tre o quattro porte di ferro e hanno quasi raggiunto il muro di cinta.

Tutto il centro è pieno di polizia, diversamente da quanto dichiarato ufficialmente: sono dappertutto - ­ in tenuta antisommossa, con manganelli, scudi e caschi ­ - e ad un certo punto cominciano anche a sparare, ma anche questa mattina chi gestisce il cie ha negato quanto ascoltato con le nostre orecchie dalle corrispondenze con il centro. E' notizia da confermare l'evasione di tre reclusi. Le ultime notizie che abbiamo riportano di “smistamenti” e di presunti responsabili della rivolta portati via dalla mensa. La situazione sembra, al di la' di questo, "tranquilla". Dal femminile, intanto, oggi sono state deportate due ragazze nigeriane.

Misure cautelari agli attivisti di Chiaiano

Non bastava l’immondizia che sta riempiendo e distruggendo il parco delle colline. Non bastavano le botte prese dai manifestanti nei giorni della protesta. A due anni dalla rivolta di Chiaiano la polizia si è presentata a casa degli attivisti del presidio per notificare 5 provvedimenti di misura cautelare tra arresti domiciliari e obbligo di firma per "pericolosità sociale". Gli eventi sono quelli famosissimi delle prime cariche a Chiaiano del 23 maggio 2008 quando la polizia caricò il presidio. Era il prologo delle cariche del giorno dopo quando due ragazzi sarebbero addirittura stati scaraventati giù da via Cupa dei Cani rischiando di morire. Gli elementi che a distanza di così tanto tempo qualificherebbero la "pericolosità sociale" sono ancora più incredibili: per Egidio e Davide è il fatto di essere stati fermati in un camion (quello della manifestazione dello Jatevenne Day il 30 settembre 2008) insieme al proprietario dello stesso che nel camion teneva una falce. Situazione per la quale all'epoca del fermo del camion non ricevettero nessuna accusa perché fu subito accertato che la falce apparteneva al proprietario che di mestiere fa il contadino. Per Pietro addirittura la situazione è paradossale: proprio il 23 maggio fu fermato durante le cariche e processato per resistenza. Quindi sarebbe due volte inquisito per le stesse cose!! E l'elemento che secondo il Pm accerterebbe la sua "pericolosità", il fatto di parlare col megafono agli altri manifestanti, è stato già derubricato nel giudizio del tribunale come un atto non rivolto ad aizzare la folla ma a mantenere la calma. E così a pagare sono ancora una volta le persone che lottano per il diritto alla salute di tutti e che cercano di esprimere il proprio dissenso ad una scellerata politica dei rifiuti. Ascoltiamo una corrispondenza con un compagno di Napoli.

ITALIA

Perde il lavoro, si butta dal sesto piano

Un uomo di 60 anni, licenziato lo scorso ottobre, si è buttato dal balcone del suo appartamento al sesto piano di un edificio in zona Cinecittà, periferia est della capitale. A raccontare ai soccorritori la disperazione dietro quel gesto e' stata la moglie, consapevole dello stato d'animo, della crisi in cui da ottobre, da quando aveva perso il lavoro, era entrato il marito, 60 anni, e per questo gli stava vicino piu' che poteva: ma e' bastato un attimo di distrazione - ha detto ai soccorritori - un momento in cui non era nella stanza con lui, che l'uomo ha deciso di farla finita. Si e' buttato dal sesto piano, ed e' morto sul colpo, riferisce il 118. Non ha lasciato biglietti o messaggi - dice la polizia che e' intervenuta - ma la moglie ha spiegato cosi' il suo gesto: non sapeva darsi pace da quando ad ottobre aveva perso il lavoro, era depresso.

ISRAELE IMMIGRAZIONE: VITTIME E ARRESTI AL CONFINE CON L’EGITTO

Con l’uccisione di un giovane eritreo di 26 anni, ammazzato ieri al confine tra Egitto e Israele, sale a 12 il numero dei migranti assassinati lungo la frontiera del Sinai. Lo hanno riferito fonti della sicurezza egiziana, precisando che le guardie di frontiera hanno aperto il fuoco ieri contro un gruppetto di migranti che stava cercando di entrare in territorio israeliano: il bilancio dell’operazione è di un giovane ucciso, due feriti e di altre 11 persone arrestate, tra cui tre donne etiopiche e un bambino di due anni. Nel fine settimana altri due giovani eritrei (33 e 31 anni) erano stati uccisi con modalità identiche. Dopo anni di politica tollerante, dal 2007 il governo egiziano ha moltiplicato l’utilizzo della forza alla frontiera a causa di forti pressioni israeliane. L’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha chiesto all’inizio del mese di Marzo l’apertura di un’inchiesta indipendente sugli omicidi commessi alla frontiera con Israele. Secondo le stime (altre fonti ritengono che il bilancio reale di queste vittime sia molto più elevato) citate dal commissario Onu tra Luglio 2007 e Ottobre 2008 almeno 33 migranti sono stati uccisi nel Sinai; poi, dopo un’apparente pausa di sei mesi, altre 19 persone hanno perso la vita tra Maggio e Dicembre 2009. Questa rotta migratoria viene segnalata “in crescita” dagli esperti, soprattutto tra gli africani provenienti dalle zone orientali del continente (Somalia, Sudan, Etiopia, Eritrea). Sia l’Onu che le organizzazioni dei diritti umani hanno più volte sottolineato che proprio per la loro provenienza, molti dei migranti che passano per il Sinai sono potenziali richiedenti asilo.

Pena morte: Amnesty, 2009,esecuzioni 714 Cina esclusa, rapporto sfida 'muro' informazione Pechino

Pena morte: Amnesty, 2009,esecuzioni 714 (ANSA) - ROMA, 30 MAR - Nel 2009, almeno 714 persone sono state messe a morte nel mondo. Lo rende noto l'ultimo rapporto di Amnesty International. L'organizzazione precisa che dal totale mancano i dati della Cina. Amnesty per la prima volta sfida il muro innalzato da Pechino sulle cifre delle 'migliaia' di condanne inflitte ed eseguite e non pubblica gli scarsi dati in suo possesso. Le 714 esecuzioni sono avvenute in 18 Paesi del mondo, contro le 2390 in 25 Stati registrate nel 2008.

  • Potrebbe essere rivista la fornitura di armi britanniche a Israele

Londra, 30 marzo - Stando al The Guardian di Londra, un gruppo di parlamentari britannici potrebbe chiedere al governo di rivedere le modalità di vendita di armi britanniche a Israele, dopo voci secondo cui armi britanniche sono state usate da Israele nell'aggressione terroristica ai danni della striscia di Gaza, tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009.

  • Turchia, tre militari uccisi in attentato attribuito ai separatisti curdi

Un ordigno esplosivo ha ucciso i militari in una provincia curda al confine con l'Iraq. L'esercito accusa i separatisti del Pkk

Tre militari turchi sono morti questa mattina nell'esplosione di una mina presso la località di Cukurka, nella provincia di Hakkari al confine con l'Iraq. Fonti militari, rilanciate dall'emittente privata Ntv, riferiscono che la mina sarebbe stata collocata da ribelli separatisti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk). L'ordigno comandato a distanza sarebbe esploso al passaggio del veicolo sul quale viaggiavano i militari. I militanti del Pkk utilizzano le zone dell'Iraq settentrionale come base per lanciare attacchi contro l'esercito turco.

Somalia

  • organizzate proteste contro i ribelli islamici che controllano il sud della Somalia

Centinaia di persone hanno manifestato oggi lungo le strade di Mogadiscio, per protestare contro i militanti di Al-Shabaab. I manifestanti, tra i quali molte donne e bambini, hanno intonato slogan contro il gruppo islamista radicale che controlla la maggior parte del sud della Somalia. Si tratterebbe in assoluto della seconda manifestazione pubblica contro gli Shabaab. La protesta è stata organizzata nei pochi distretti di Mogadiscio controllati dal governo. Uno degli organizzatori, Moyhadin Hassan Afrah, ha detto che la gente ha deciso di manifestare dopo la profanazione, ad opera degli stessi ribelli islamici, delle tombe di alcuni religiosi sufi. Afrah ha dichiarato di aver marciato anche contro la presenza di combattenti stranieri al servizio degli Shabaab.

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