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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Torino

E' avvenuto in provincia di Torino. La giovane donna ha riportato ustioni di primo e secondo grado ma non è grave. Marco Langellotti, questo il nome dell'uomo, entrato in cucina dove la giovane era in compagnia di un'amica, avrebbe urlato "Se non sei mia non sarai di nessuno". A quel punto ha gettato il combustibile addosso alle due amiche, appiccando poi il fuoco con l'accendino. Le ragazze hanno cercato di scappare, ma lui le ha trattenute e spintonate più volte a terra. Fortunatamente entrambe sono riuscite a liberarsi, a spegnere le fiamme che ormai le avevano raggiunte alle gambe e a dare l'allarme

Siparietto


Gr 13:00

Russia, sale il bilancio delle vittime delle esplosioni nella miniera di carbone: almeno 43 morti

Sale il bilancio della serie di esplosioni nella miniera di carbone di Raspadskaia, a Kemerovo (Siberia) avvenuta sabato notte. Almeno 43 i morti. Lo hanno reso noto oggi agenzie russe riportando dichiarazioni ufficiali. Il numero delle vittime potrebbe ancora aumentare. Le esplosioni sono state innescate dalla fuga di gas metano in un condotto che veniva utilizzato per scavare carbone. Dopo la prima deflagrazione, 295 operai sono riusciti a uscire e a mettersi in salvo, ma subito dopo, quando 54 uomini della protezione civile erano entrati nei condotti per recuperare 64 minatori, è avvenuta una seconda esplosione ben più grave.

Thailandia, camicie rosse scontente dell'incontro con il vicepremier. Sfuma la fine della protesta

Uno dei leader delle Camicie rosse, i manifestanti anti-governativi che da mesi protestano A Bangkok ha precisato che le condizioni che avrebbero dovuto porre fine alla loro occupazione del distretto commerciale della capitale non sono state raccolte. E', dunque, probabile che la protesta continui ancora per molto tempo. Da quasi tre mesi le Camicie rosse occupano la piazza principale della capitale in segno di protesta contro il governo e chiedono lo scioglimento del Parlamento. Il rinnovato scetticismo delle camicie rosse arriva adesso dopo la visita del vice premier, Suthep Thaugsuban, al quartier generale del Dipartimento delle indagini speciali (Dsi) dove avrebbe dovuto ascoltare le denunce avanzate nei suoi confronti dalle famiglie dei 25 morti e degli 800 feriti negli scontri fra i manifestanti e i soldati il 10 aprile scorso. Secondo i manifestanti, Suthep dovrebbe essere formalmente incriminato dalla polizia e non dal Dsi. "Non possiamo porre fine alla protesta senza una vera riconciliazione, il che significa che devono assumersi la responsabilità delle proprie azioni", ha detto Weng Tojirakarn, uno dei portavoce della protesta.

Filippine, ribelli attaccano funzionari elettorali: altri 6 morti Imboscata contro soldati e funzionari elettorali nelle Filippine: ribelli comunisti hanno ucciso 6 persone, facendo salire a 12 i morti di queste giornate elettorali. Molti i feriti. Lo riferiscono fonti dell'esercito. Due soldati, due miliziani governativi, un funzionario elettorale e un collaboratore di un candidato sono stati uccisi in un attacco sferrato nella regione meridionale di Mindanao. A riportarlo è il colonnello Romeo Calizo, comandante militare locale. Lo spoglio dei voti delle elezioni presidenziali è ancora in corso. Uno dei candidati, Manuel Villar, ha già riconosciuto la vittoria di Benigno Aquino il senatore, detto Noynoy. Nessuna dichiarazione ufficiale invece da parte del principale rivale, Joseph Estrada. Ennesimo atto di violenza in un periodo caratterizzato da molto spargimento di sangue. Durante la campagna elettorale sono state ammazzate più di trenta persone. Altre 57 sono invece morte in massa nella strage di novembre.

Pakistan

Una squadriglia di droni, gli aerei senza pilota da tempo al centro della strategia militare statunitense in Afghanistan e dintorni, ha lanciato 18 missili contro alcuni edifici nel Waziristan settentrionale pakistano alla frontiera afgana: almeno otto persone uccise, ritenute dagli stati uniti d america "presunti talebani" Altri cinque i feriti. L'operazione avrebbe avuto per obiettivo l'area di Lawara Mandi, che secondo fonti di intelligence è diventata un bastione dei talebani più radicali e di elementi legati ad Al Qaeda. Un responsabile pakistano della sicurezza che non ha voluto essere identificato ha confermato l'attacco che, oltre alle vittime, ha provocato la distruzione di edifici e automezzi

Clamoroso abbaglio della polizia di Karachi che ha scambiato per terrorista un passeggero che indossava delle scarpe terapeutiche. Faiz Mohammad doveva imbarcarsi su un volo diretto a Muscat, ma è stato fermato dagli agenti dopo il ritrovamento di alcuni cavi elettrici e batterie all'interno delle sue scarpe. La polizia di frontiera ha ipotizzato che Mohammad volesse fare esplodere un ordigno dopo essere salito a bordo dell'aereo. Tra le sue valigie ed effetti personali, non sono stati rinvenuti altri dispositivi esplosivi sospetti. Mohammad ha spiegato che le sue sono scarpe speciali "Good Vibrations" che servono per massaggio plantare.

ITALIA

ROMA: caso Gugliotta

Da ieri mattina i contorni giudiziari della vicenda hanno cominciato a delinearsi. Ai poliziotti è stata chiesta una relazione dettagliata sull´accaduto. Tre di loro sono già stati identificati grazie a uno dei video girati dai residenti di viale Pinturicchio. Saranno ascoltati in tribunale, nei prossimi giorni, dal pubblico ministero che, visionando il video dell´aggressione, ha accolto l´istanza presentata dal difensore. Intanto il ragazzo picchiato dalla polizia,resta in carcere. Il giovane romano di 25 anni è ancora a Regina Coeli accusato di aver partecipato agli scontri tra ultrà. Quando invece verranno accertati gli abusi della polizia che sembra abbiano fratturato una vertebra al ragazzo, la questura «sanzionerà i responsabili, oltre che penalmente perseguiti, saranno anche disciplinarmente sanzionati». Questa la dichiarazione del questore di roma: cittadino al di sopra di ogni sospetto! Intanto sono salite a 15 le persone pronte a confermare la versione fornita dal ragazzo che, provato dalla permanenza in carcere, continua a sostenere la sua innocenza. «Con i tifosi della Roma non c´entro niente. Sono uscito di casa quindici minuti dopo l´inizio del secondo tempo della partita. Col motorino, insieme a un mio amico che ha il tutore alla gamba, sono andato a vedere in viale del Pinturicchio se era aperto un pub per festeggiare il quindicesimo compleanno di mio cugino. Quando ho girato lo scooter per tornare indietro sono stato avvicinato dalla polizia». Il resto è stato filmato dalle finestre dei palazzi. Disperata la madre del ragazzo, Raimonda che Ieri, davanti al carcere di Regina Coeli, ha ricevuto una telefonata dalla madre di Stefano Cucchi.

Palermo. Discarica Partinico perde percolato, allarme ambientale Perde percolato la discarica di Baronia Provenzano, a Partinico, in provincia di Palermo. L’Arpa, l’Agenzia regionale protezione ambiente, ha trasmesso alla procura di Palermo una relazione in cui emerge che il liquido inquinante rilasciato dai rifiuti si riversa all’esterno delle vasche di stoccaggio. Dalle analisi sui campioni prelevati in un terreno vicino ai serbatoi di contenimento, in un canale che costeggia l’impianto e in un’area esterna, l’acqua è risultata contaminata da percolato. Il timore che possa accadere quanto già si pensa sia successo a Bellolampo [ovvero che il liquido possa aver inquinato le falde acquifere] potrebbe essere fondato.

Uxoricido

Nicola Incorvaia, una guardia giurata in via di separazione ha scaricato sulla giovane moglie, Emanuela Vallecchi, cinque colpi di pistola calibro 7.65, non lasciandole scampo. L'uxoricidio si è verificato nella tarda serata di ieri nell'abitazione dei due a Gela. L'uomo avrebbe chiamato il fratello dichiarando di aver ucciso Emanuela e poi, con la sua auto, si e' dato alla fuga, abbandonando la pistola sul luogo del delitto e portando via con sé la figlia di appena due anni.

Successivamente, dopo una trattativa “telefonica” con un poliziotto, conoscente del fratello, Incorvaia è stato arrestato. L'uomo, arrestato per omicidio volontario, è stato rinchiuso nel carcere di Caltagirone.

Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


12 MAGGIO 2010

A 33 ANNI DALLA MORTE DI GIORGIANA MASI:

ORE 18.00 Presidio a Ponte Garibaldi

Nell'anniversario della morte di Giorgiana Masi non vogliamo ricordare la mera ricorrenza della morte di una donna, uccisa brutalmente dalla polizia e dallo Stato fascista, ma vogliamo ribadire la nostra LIBERTA' DI SCELTA. Giorgiana scelse di scendere in piazza per il diritto al divorzio e lo fece nonostante il divieto di manifestare emesso da Cossiga. Noi vogliamo urlare con forza che SIAMO LIBERE DI SCEGLIERE sulla nostra salute, sul nostro corpo e sulla nostra sessualità. Siamo stanche di dover ascoltare e leggere dichiarazioni fasciste e retrograde che non parlano della tutela della salute delle donne me che danno solo giudizi morali; non per ultime le affermazioni di Cota e Zaia (neo presidenti delle regioni Piemonte e Veneto), di Gasparri e anche dei fascisti quali Forza Nuova e Giovane Italia che pretendono di insegnarci cosa sia contro la vita e vogliono impedirci, con la benedizione del Vaticano, di avere libero accesso all'aborto farmacologico attraverso la somministrazione della pillola abortiva RU486. Siamo stanche di dover ascoltare chi, con palesi dichiarazioni post-elettorali, temporeggia su questioni urgenti come il protocollo applicativo per l'aborto farmacologico nelle strutture sanitarie del Lazio. Siamo stanche di questa società maschilista e patriarcale che vuole decidere cosa sia più giusto per noi, accusandoci di essere assassine e di prendere con leggerezza la scelta di abortire. E' per questo che abbiamo deciso di riappropriarci degli spazi che ci stanno togliendo, per affermare che non si può parlare di sicurezza utilizzando la tutela dei nostri corpi come giustificazione per le loro politiche razziste e per rinchiuderci dentro casa a badare alla famiglia. È nelle case, in famiglia, che avvengono la maggior parte delle violenze sulle donne i cui responsabili sono mariti, padri, fratelli. E, non per ultimo nei C.I.E., lager istituzionalizzati, dove le donne subiscono vessazioni maschiliste e stupri dalla polizia che rimane impunita. Noi però non abbiamo più paura e vogliamo essere LIBERE di sentire nostro ogni luogo, dalla casa alla strada, di giorno come di notte e di decidere sulla nostra vita pienamente, senza l'ingerenza del Vaticano o dello Stato. Non siamo disposte a sottostare agli attacchi politici contro le donne e siamo pronte a difendere i nostri diritti, senza dover essere rappresentate dalle Livia Turco o Mara Carfagna o chi per loro. Chi ci rappresenta sono le donne come Giorgiana, consapevoli e combattive che, contro ogni divieto scendono in piazza per difendere i propri diritti e la propria libertà di scelta.

GIORGIANA VIVE NELLE NOSTRE LOTTE!

Le studentesse del Pasteur, Kennedy, Mariani, Virgilio, Manara, Assemblea Donne Valle Aurelia, Le Ribellule, Le Rosse dei Castelli, Donne ACCCP, Facinorosse-Roma 3, Le Malefiche-La Sapienza, CSOA Macchia Rossa-Magliana, Spazio Sociale Ex 51, Tifiamo Rivolta

Appunti e note redazionali

Per ricordare la NAKBA, per fermare la catastrofe

Sabato, 15 maggio, ore 18-22

Piazza dell'Immacolata (San Lorenzo)

Il 15 maggio 2010 segna il 62esimo anniversario della Nakba ("catastrofe"), la pulizia etnica della Palestina da parte delle forze sioniste, prima e durante la creazione dello Stato di Israele. Il 1948 ha visto l'espulsione dalle loro case e dalla loro terre di oltre 700.000 Palestinesi, il massacro indiscriminato di migliaia di civili e la sistematica distruzione di più di 450 villaggi palestinesi.

La pulizia etnica in Palestina non è finita, ma continua ancora oggi. Il Muro dell'Apartheid, le colonie in Cisgiordania e Gerusalemme, l'assedio di Gaza, ridotta ormai ad una prigione a cielo aperto, la demolizione delle case palestinesi, le espulsioni dalla Cisgiordania (a cui i due nuovi decreti militari israeliani 1649 e 1650 entrati in vigore il 13 Aprile 2010 danno una forte accelerazione), la detenzione di migliaia di prigionieri tra cui donne e bambini, la repressione e la negazione del diritto al ritorno dei profughi, sono tutte azioni che hanno un unico obiettivo: il completamento della conquista del territorio e della espulsione della popolazione palestinese, cancellandone l'identità.

La Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese invita tutti quelli che hanno a cuore la Palestina e una pace giusta in Medio Oriente Sabato, 15 maggio, dalle ore 18.00 fino alle 22 a Piazza dell'Immacolata a San Lorenzo per ricordare la Nakba con musica, teatro di strada, cantastorie, testimonianze dalla Palestina e video.

Info point sulle azioni concrete per fermare le politiche coloniali di Israele: dalla campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), alla flotta in partenza entro fine Maggio per rompere l'assedio di Gaza via mare, alla raccolta firme per impdire l'entrata di Israele nell'OCSE.

Contro chi occupa. Dalla parte di chi resiste. Solidarietà attiva alla PALESTINA.

Rete romana di solidarietà con il Popolo Palestinese

reteromanapalestina@gmail.com

Servizi audio della giornata

ore 9:30 chiamare napoli

ore 10:00 marco per incontro con nora cortiñas

ore 10:30 alessandra per libro boycott


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