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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario Libano, Hezbollah mobilita i suoi miliziani Il Tribunale Permanente dei Popoli accusa multinazionali e Unione Europea per 27 casi di violazione dei diritti umani in America Latina Palestina, demolizione di venti case nella Striscia di Gaza CRISI: GRECIA; SINDACATI ANNUNCIANO NUOVE PROTESTE Presidio Domani a Piazza trilussa: Buon compleanno 194, benvenuta RU 486 ILVA: FIOM, A GENOVA OLTRE 80% ADESIONE A SCIOPERO Triboniano

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Il Tribunale Permanente dei Popoli accusa multinazionali e Unione Europea per 27 casi di violazione dei diritti umani in America Latina

Sono pubbliche le ventisette sentenze emesse dal Tribunale Permanente dei Popoli, riunitosi a Madrid dal 14 al 18 maggio, su casi di violazione dei diritti umani in America Latina. La sessione di Madrid è stata organizzata da oltre 300 associazioni che hanno svolto indagini per cinque anni, testimoniando che alcune multinazionali sono responsabili di abusi ambientali, appropriazione indebita di acqua pubblica, omicidi di sindacalisti e lavoratori, infrazione delle norme contrattuali e danni alla salute della popolazione latinoamericana. "La situazione di impunità deve essere trasformata in ammissione di responsabilità", ha dichiarato Andrés Ibañez, il magistrato spagnolo che presiede il Tribunale. Le sentenze del Tribunale hanno dimostrato che l'Unione Europea favorisce l'operato delle multinazionali attraverso strumenti finanziari, legislativi, e l'appoggio mediatico e diplomatico. Il Tribunale si è riunito in concomitanza con il vertice tra Unione Europea, America Latina e Caraibi, che si è svolto a Madrid, per segnalare che esistono politiche alternative al progetto capitalista e neo-liberale. "Il capitalismo europeo basato sulle politiche sociali è stato sostituito dalla eccessiva liberalizzazione e deregolamentazione", ha denunciato il professor Carlos Taibo, un membro della giuria. E sempre di oggi la notizia che l'unicef in un suo rapporto sulla denutrizione infatile ha rilevato come l'unico paese immune da questa piega sia Cuba. sempre quest'oggi a Roma attivisti del Cdr comitati di difesa della rivoluzione cubana hanno effettuato un'azione di sensibilizzazione in pieno centro contro una nota marca di lampade che utilizzava come testimonial per le sue pubblicità la nota blogger anticastristra Yoani Sanchez. Acoltiamo la corrsipondenza registrata dai nostri microfoni

Libano, Hezbollah mobilita i suoi miliziani

Hezbollah ha mobilitato migliaia di militanti nel sud del Libano in vista dell'annuale esercitazione di difesa civile che inizierà domenica in Israele.0d annunciare la notizia è stato Nabil Qawq, esponente del movimento sciita, durante un'intervista all'emittente Al-Arabiya: "Sono stati messi in stato di allerta i miliziani di Hezbollah in vista delle esercitazioni israeliane, che a loro volta coincidono con le elezioni amministrative che si terranno nel sud del Libano".Migliaia di militanti sciiti, poichè militati da Hezbollah, non potranno recarsi alle urne domenica prossima. Qawq ha precisato: "Nel caso in cui Israele dovesse lanciare un nuovo attacco contro il Libano non troverebbe alcun luogo in Palestina dove nascondersi".

Palestina, demolizione di venti case nella Striscia di Gaza

Nei giorni scorsi, i dirigenti di Hamas hanno ordinato la demolizione di una ventina di case abusive presso Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale.Le abitazioni sorgevano su terreni destinati ad opere pubbliche. La polizia ha evacuato 20 famiglie, 150 persone in totale, che hanno fatto resistenza all'ordine di demolizione. Gli agenti, ha riferito l'Ong palestinese Pchr-Gaza, hanno usato metodi forti e ferito molti degli abitanti che protestavano. Le famiglie, che ora hanno trovato un riparo di fortuna in una tendopoli, avevano occupato i terreni perché le loro case, che si trovavano al confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, erano state precedentemente demolite dall'esercito israeliano. Rappresentanti di Pchr-Gaza hanno reso noto che il blocco israeliano sui valichi di transito impedisce il rifornimento di materiale edile, ostacolando la costruzione di nuove abitazioni e la pianificazione urbanistica. I membri della Ong hanno ammesso che Hamas deve fare rispettare la legalità nella Striscia, ma anche che è necessaria una soluzione alternativa alle demolizioni. L'evacuazione degli abitanti delle case abusive è stata fortemente criticata dalla popolazione locale e si somma al malcontento per l'aumento delle imposte e la recente condanna a morte di cinque persone accusate di omicidio.

CRISI: GRECIA; SINDACATI ANNUNCIANO NUOVE PROTESTE

ITALIA

Triboniano

I pm di Milano hanno chiesto la convalida dell'arresto di un rom finito in carcere ieri in relazione agli scontri avvenuti in via Barzaghi, a Milano, vicino al campo di via Triboniano, uno degli insediamenti storici dei rom nel capoluogo lombardo. Il rom e' accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, poiche', secondo l'accusa, avrebbe aggredito e ferito 2 carabinieri. Il pm ha trasmesso la richiesta di convalida al gip. Gli scontri, con lanci di sassi da parte dei rom contro polizia e carabinieri, sono scoppiati ieri pomeriggio quando oltre 150 persone dal campo hanno manifestato l'intenzione di fare un sit-in davanti palazzo Marino, sede del Comune. Corispondenza su quanto avvenuto ieri nel campo rom di triboniano a milano

Presidio Domani a Piazza trilussa: Buon compleanno 194, benvenuta RU 486

Al termine di una lunga stagione di lotta, il 22 maggio del 1978, le donne guadagnavano in Italia il diritto all’aborto. L’entrata in vigore della legge 194 sull’interruzione di gravidanza sanciva il diritto delle donne a decidere per il proprio corpo. Sono passati 32 anni da quell’acquisizione di civiltà, ma il corpo femminile continua a essere ancora bersaglio di politiche autoritarie e repressive. La querelle sulla pillola abortiva RU 486 ne è solo l’ultimo esempio: la libertà di scelta delle donne viene continuamente minacciata. È così che per difendere le conquiste del passato e tenere viva l’attenzione sul presente che associazioni di donne, femministe e lesbiche, consultori e centri antiviolenza hanno lanciato per domani a Roma un presidio. «Buon compleanno 194, benvenuta RU 486» recita lo slogan della manifestazione. Un occasione per festeggiare un anniversario importante, ma soprattutto per riflettere e lottare «contro i continui attacchi - si legge nel comunicato - di chi ci vuole precarie, disoccupate, imprigionate in casa e ridotte a meri contenitori di gravidanze». L’appuntamento è previsto a Piazza Trilussa per le 15. «Saremo in piazza - prosegue il comunicato - per ribadire il nostro diritto ad essere noi le sole e le uniche a decidere dei nostri corpi e a scegliere se e in che modo interrompere una gravidanza, il diritto a ricevere un’informazione adeguata e a partecipare alle decisioni sulle modalità di somministrazione della Ru486». La manifestazione vuole richiamare l’attenzione su alcune questioni, cruciali per l’esistenza di una donna, che nonostante il passare del tempo rimangono ancora da risolvere. Il presidio, lungi dall’essere un momento meramente commemorativo, diventa dunque l’occasione per denunciare i compromessi politici sul corpo delle donne, le discriminazioni sul lavoro, la mancanza di sostegno alla maternità, per polemizzare contro chi si oppone alla fecondazione assistita e chi nega i diritti alle migranti o le rinchiude nei centri di detenzione». Corrispondenza ror

ILVA: FIOM, A GENOVA OLTRE 80% ADESIONE A SCIOPERO

Adesioni oltre l'80% allo sciopero dei lavoratori dell'Ilva di Genova, proclamato per l'intera giornata di oggi da Fiom, Fim e Uilm. A riferirlo e' la Fiom genovese in una nota. Nell'incontro del 3 maggio scorso in Federacciai per il rinnovo dell'integrativo aziendale, Ilva, ricorda la sigla sindacale, ha sospeso il negoziato in quanto non intende modificare le sue posizioni sulla parte salariale, sull'occupazione e il mercato del lavoro, sugli inquadramenti e altre importanti parti normative. Fim, Fiom, Uilm nazionali e il coordinamento Ilva hanno espresso un giudizio negativo sulle posizioni dell'azienda in merito all'integrativo aziendale e per queste ragioni hanno proclamato lo sciopero di oggi.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Thailandia, esercito annuncia sgombero totale camicie rosse entro la mattinata

'L'esercito thailandese metterà fine oggi alle sue operazioni per controllare completamente il centro di Bangkok entro le 10:00 ora italiana, due giorni dopo l'assalto finale al presidio di piazza delle camicie rosse.

Lo ha reso noto un portavoce dell'esercito. "Abbiamo il controllo totale sul quartiere centrale di Ratchaprasong, occupato dai manifestanti antigovernativi per due mesi - ha dichiarato il portavoce militare - Le operazioni di messa in sicurezza di dieci immobili elevati che contengono uffici, appartamenti e un ospedale, saranno completate entro le 15:00 (10:00 italiane). Negli edifici ci sono ancora militanti armati nascosti". Secondo il responsabile della compagnia di trasporti nazionale, Wutthichart Kalayanamit, però, tutte le camicie rosse arrivate da fuori Bangkok per protestare contro il governo sono ritornate a casa nelle province di origine. Kalayanamit ha spiegato di aver avuto informazioni che tutti i convogli di bus di camicie rosse sono arrivati a destinazione, senza incidenti o violenze.

Somalia, conferenza internazionale a Istanbul

Sotto l'egida dell'Onu s'incontrano 55 paesi e 12 ong internazionali

Inizia oggi a Istanbul, in Turchia, la conferenza internazionale sulla Somalia. Vi prenderanno parti i rappresentanti di 55 paesi e di 12 organizzazioni internazionali, coordinati dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon. Il vertice terminerà domenica prossima.

Organizzata nell'ambito del processo di pace di Gibuti sotto l'egida dell'Onu, la conferenza si occuperà di questioni di politica e sicurezza mentre domenica verranno affrontati i temi riguardanti la ricostruzione e lo sviluppo del paese africano. La Somalia, dal 1991, con la caduta del regime di Siad Barre, entra nel caos. Il conflitto, che ha provocato centinaia di migliaia di vittime e milioni di profughi, ha visto nel tempo il coinvolgimento di contingenti stranieri e milizie irregolari causando una situazione di difficile soluzione.

MADAGASCAR DOPO SCONTRI A FUOCO TRA ESERCITO E GENDARMI, BILANCI E REAZIONI

Da uno a tre morti, tra cui un civile, e almeno 12 feriti, alcuni gravi: è il bilancio degli scontri a fuoco che ieri ad Antananarivo hanno contrapposto reparti delle forze di sicurezza con esponenti di uno speciale corpo militare, la Forza di intervento della gendarmeria nazionale (Fign). All’origine delle violenze l’occupazione della base di Fort Duchesne e l’erezione di alcuni posti di blocco da parte di una trentina di membri delle Fign in segno di protesta per il mancato pagamento di un’indennità già percepita dal loro ex-capo, il generale Bruno Razafindrakoto; la somma di circa 236.000 dollari era stata assegnata loro dall’ex-presidente destituito Marc Ravalomanana. Dietro gli scontri di ieri ci sarebbero anche motivazioni più politiche, dopo mesi di crisi che sta generando tensioni ed incertezze: i gendarmi ‘dissidenti’ intendevano proteggere lo svolgimento di una manifestazione pro-Ravalomanana prevista in giornata. Le forze dell’ordine lealiste hanno ripreso il controllo della base nel fine pomeriggio e ordini di cattura sono stati emessi nei confronti degli ‘insorti’ in fuga.

ITALIA

MILANO: CARICHE SUI ROM DI VIA TRIBONIANO

Pesanti cariche della polizia ai danni dei rom di Via Triboniano a Milano. Nel tardo pomeriggio di ieri gli abitanti dl campo sono usciti per raggiungere i mezzi pubblici e andare al presidio di Piazza della Scala di fronte a Palazzo Marino, sede del consiglio comunale. Il presidio, deciso nell'assemblea antirazzista pubblica tenutasi domenica 16 maggio, era stato comunicato alle autorità competenti. Dopo circa 500 metri di via barzaghi , che collega il campo rom al piazzale del cimitero maggiore, uno sbarramento di polizia e carabinieri ha impedito ai rom di andare a prendere il tram 14, unico. Gli agenti hanno attacco i rom a colpi di manganelli. A tale violenza è stata opposta una resistenza attiva a mani nude, pietre, bombole, barricate; per ben tre volte la polizia ha dovuto arretrare scomposta, e solo dopo aver lanciato decine di lacrimogeni e aver scagliato un blindato contro i rom, è riuscita a sfondare e a farsi largo. Tra i feriti negli scontri ci sarebbe anche una bambina. All'indomani di questa insensata repressione i rom rilanciano, ed chiamano tutti per domenica alle ore 15 per un'assemblea cittadina al campo rom di via Tiboniano. La testimonianza di Antonio, compagno del Comitato Antirazzista di Milano

PARMA: A GIUDIZIO I VIGILI CHE PESTARONO EMMANUEL BONSU

Una condanna, un patteggiamento negato dal giudice, e otto rinvii a giudizio nei confronti dei vigili urbani coinvolti nel pestaggio brutale di Emmanuel Bonsu, nel settembre 2008 a Parma. Prosegue cosi' la vicenda giudiziaria che ha visto come vittima il ragazzo ghanese, arrestato nel corso di un'operazione antidroga. Il processo per 8 imputati inizierà il prossimo 23 settembre. Tra gli imputati ci sono un commissario capo e un ispettore capo. Il giudice dell'udienza preliminare ha respinto la richiesta di patteggiamento di uno dei vigili, Ferdinando Villani, che quindi dovra' comparire di fronte a un altro gup il 28 settembre. Marcello Frattini, il decimo dei vigili coinvolti, aveva presentato richiesta di abbreviato ed e' stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione. Il giudice ha riconosciuto al Comune di Parma, che nel processo ricompre contemporaneamente il ruolo di responsabile civile e parte civile, una provvisionale di cinquemila euro. Katia Torri del comitato antirazzista

Omicidi di stato - Archiviazione per la nuova inchiesta sulla morte di Marcello Lonzi

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Livorno Rinaldo Merani ha archiviato ieri l'inchiesta sulla morte di Marcello Lonzi, detenuto morto nel carcere delle Sughere l'11 luglio 2003.

Lo stesso pm Antonio Giaconi aveva chiesto l'archiviazione della posizione dei tre indagati, un compagno di cella di Lonzi accusato di omicidio preterintenzionale, e due agenti della polizia penitenziaria per omessa vigilanza. Ma la famiglia di Lonzi aveva fatto opposizione. Secondo il gip, comunque, Lonzi morì a causa di un malore.

Il gip, inoltre, ha ritenuto che l'inchiesta sia stata esaustiva nell'escludere responsabilità dolose o colpose. Già nel 2004 lo stesso Merani aveva archiviato una prima inchiesta su questo decesso in carcere. Fuori del tribunale, durante l'udienza, una ventina di persone ha manifestato con striscioni contro la decisione della procura livornese di chiudere l'inchiesta senza individuare il responsabile del pestaggio in cella.

Quando Maria Ciuffi, la madre di Lonzi, piangendo ha annunciato ai presenti l'esito dell'udienza si sono levate grida all'indirizzo del tribunale come "vergogna" e "Stato assassino". "Me l'aspettavo - ha spiegato Maria Ciuffi fuori dal tribunale - ma la speranza di una mamma non finisce mai. Con la procura di Livorno ho chiuso. Ringrazio chi mi ha aiutato a combattere in questi sette anni. Purtroppo ho perso". La madre di Lonzi ha annunciato che, dopo aver letto le motivazioni del giudice, presenterà ricorso.

Siparietto


Gr 9:30

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gror100522 (last edited 2010-05-21 17:09:16 by anonymous)