Differences between revisions 9 and 18 (spanning 9 versions)
Revision 9 as of 2010-05-26 10:09:46
Size: 3363
Editor: anonymous
Comment:
Revision 18 as of 2010-05-26 17:10:10
Size: 9297
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 1: Line 1:
 ''' ESTERI''' <<Anchor(top)>>
Line 3: Line 3:
lalalalalalalaalala ||<tablestyle="background-color: #00FF00; align: right">[[rorinterattiva| Home page Ror interattiva]]||<style="background-color: #CCCCCC; align: right">[[#appunti|Appunti e note redazionali]]||<style="background-color: #FF0000; align: right">[[RorFonti| Fonti]]||

## PER INDICAZIONI SULL'USO DI QUESTE PAGINE VEDERE LA PAGINA DI HELP RAGGIUNGIBILE DALLA HOME PAGE DI RORINTERATTIVA

## FORMATO CON CUI INSERIRE LE NOTIZIE, RIPETUTO PER OGNI NOTIZIA DELLE DIVERSE SEZIONI
## Titolo:
## FONTE E DATA Fonte:
## Testo:
## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio:




 '''GR 19:30'''

'''ITALIA'''

'''BOLOGNA: AGIORNAMENTI DAL CIE DI VIA MATTEI A BOLOGNA'''

Dopo la protesta di lunedì 24, durante la quale sono stati bruciati materassi e materiale vario, 15 detenuti sono confinati fuori, nel cortile.
Nella giornata di ieri la polizia ha effettuato perquisizioni con i cani nelle celle dei rivoltosi; non trovando nulla di meglio da fare si sono
ridotti a calpestare i loro effetti personali per sfregio. Ora le celle sono chiuse e i detenuti passano giorno e notte all'esterno. Questa
volta almeno hanno un materasso e il clima quasi estivo è dalla loro parte ma non si può certo dire che stiano bene: non possono provvedere alla loro
igiene personale e alcuni tra loro accusano dolori di stomaco. Comunque in 10 sono in sciopero della fame.

'''PISA: SGOMBERATA UN'OCCUPAZIONE A SCOPO ABITATIVO'''

E' stato sgomberato stamani il palazzo occupato in via Marsala da otto famiglie che erano senza casa a Riglione, vicino Pisa. L'operazione e' scattata intorno alle 6, quando sono giunti sul posto oltre un centinaio di agenti tra polizia e carabinieri, che hanno eseguito il provvedimento ordinato dalla Procura della repubblica pisana dopo la denuncia presentata dal proprietario dell'immobile. Le case erano state occupate il 13 marzo scorso e gia' una settimana fa le forze dell'ordine avevano provato a sgomberare gli appartamenti, ma il provvedimento non era stato eseguito per la reazione di abitanti e solidali. Gli occupanti, oltre una trentina (tra loro molti minori), hanno lasciato le case e ora si trovano all'esterno dell'immobile insieme ai militanti della Rete Prendo Casa che li hanno supportati in questi mesi. Il servizio da Pisa con Giuliano, di Prendo Casa.


'''Resistenza sugli aerei delle deportazioni'''

Mamadou, il ragazzo senegalese che all’inizio di maggio era riuscito a perdere l’aereo della deportazione, finendo in carcere e poi di nuovo dentro al Cie di via Corelli? Ebbene, questa mattina, con la scusa di un foglio da firmare, lo hanno preso da dentro al Centro e lo hanno riportato a Malpensa dove, legato ed imbavagliato, è stato fatto salire sull’aereo. Questa innocente “precauzione” dei funzionari di polizia che lo accompagnavano, però, ha sortito l’effetto contrario di quanto desiderato: il comandante dell’aereo, vedendolo così impacchettato, si è rifiutato di accettarlo a bordo ed ora Mamadou, che ha fatto un bel casino una volta che si sono decisi a liberarlo da lacci e bavagli, è di nuovo in via Corelli


'''ESTERI'''

'''Li hanno suicidati'''

Ondata di suicidi in un grande stabilimento produttivo a Shenzen, in Cina, dove, tra le altre cose, si assembla l'I-PAD.

«Giuro che non mi suiciderò». Potrebbe suonare più o meno così l'impegno, verbale e scritto, chiesto dai vertici del gruppo taiwanese Foxconn ai propri dipendenti dopo l'ondata di suicidi nello stabilimento di Shenzhen, nel sud della Cina, finiti sui giornali di tutto il mondo anche perché la società, partner della Apple, assembla tra l'altro l' iPad.
Gli impiegati devono anche autorizzare la società a sottoporre coloro che abbiano un «comportamento mentale anormale» a trattamenti medici. I dieci suicidi e i due tentativi andati a vuoto si sono verificati nell'ultimo anno, tutti nello stabilimento di Shenzhen e tutti nello stesso modo: lancio da piani altissimi degli edifici del complesso.

L’ultimo suicidio si è verificato martedì: un dipendente di 19 anni, Li Hai, si è gettato dal tetto di uno dei padiglioni del complesso. Lavorava alla Foxconn da appena 42 giorni. A luglio un 25enne, Sun Danyong, si era tolto la vita dopo essere stato interrogato per il presunto furto di un prototipo di iPhone.



------------------------------------


''' ESTERI'''
ala
Line 15: Line 67:
ù'''Tensione in Corea''' '''Tensione in Corea'''
Line 24: Line 76:
La Nigeria ha “molto sofferto” per gli abusi delle multinazionali straniere, pronte a pagare tangenti milionarie per ottenere concessioni vantaggiose sui ricchi giacimenti di petrolio e gas del paese: lo ha sottolineato la presidentessa della Commissione per i reati economici e finanziari. Le dichiarazioni della dirigente, riprese da diversi quotidiani, si collocano sullo sfondo delle inchieste e delle audizioni che in questi giorni contribuiscono a far luce su vicende e contratti controversi. Oggi è previsto l’interrogatorio dell’ex-ministro Tajudeen Olarenwaju, figura centrale in uno scandalo che coinvolge la società tedesca di telecomunicazioni “Siemens”. L’ipotesi dell’accusa è che, tra il 2001 e il 2004, esponenti e funzionari del governo di Abuja abbiano intascato mazzette per oltre 10 milioni di euro. Il caso non è l’unico nella storia recente della Nigeria. L’anno scorso, le società statunitensi Halliburton e Kellogg Brown hanno accettato di versare l’equivalente di 470 milioni di euro dopo aver ammesso pagamenti di tangenti per la costruzione di un impianto petrolifero nella regione meridionale del Delta del Niger.[VG] La Nigeria ha “molto sofferto” per gli abusi delle multinazionali straniere, pronte a pagare tangenti milionarie per ottenere concessioni vantaggiose sui ricchi giacimenti di petrolio e gas del paese: lo ha sottolineato la presidentessa della Commissione nigeriana per i reati economici e finanziari. Le dichiarazioni della dirigente, riprese da diversi quotidiani, si collocano sullo sfondo delle inchieste e delle audizioni che in questi giorni contribuiscono a far luce su vicende e contratti controversi. Oggi è previsto l’interrogatorio dell’ex-ministro Olarenwaju, figura centrale in uno scandalo che coinvolge la società tedesca di telecomunicazioni “Siemens”. L’ipotesi dell’accusa è che, tra il 2001 e il 2004, esponenti e funzionari del governo di Abuja abbiano intascato mazzette per oltre 10 milioni di euro. Il caso non è l’unico nella storia recente della Nigeria. L’anno scorso, le società statunitensi Halliburton e Kellogg Brown hanno accettato di versare l’equivalente di 470 milioni di euro dopo aver ammesso pagamenti di tangenti per la costruzione di un impianto petrolifero nella regione meridionale del Delta del Niger.[VG]
Line 39: Line 91:
 arrestato prete nel Milanese: '''omicidi di stato'''
 per accertare la morte di Riccardo Rasman si svolgerà un ennesimo processo nei prossimi giorni a Trieste
«Senta, qui al quarto piano c’è uno che sta nudo in un monolocale e butta giù petardi».
È il 27 ottobre 2006: sono passate da poco le 8 di sera. In un palazzone di Borgo San Sergio, quartiere popolare di Trieste, c’è trambusto: Riccardo Rasman, un uomo di 36 anni in cura per disturbi psichici, ha lanciato un paio di mortaretti dal balcone del suo piccolo appartamento. Annamaria Rinaldi, moglie del portiere del caseggiato, chiama il 113.
Un’ora più tardi, Rasman è a terra: prono, dopo una lunga colluttazione con gli agenti. Ferito al volto, le mani ammanettate, i piedi bloccati con il filo di ferro, esamine.


'''Resistenza sugli aerei delle deportazioni'''

 

Mamadou, il ragazzo senegalese che all’inizio di maggio era riuscito a perdere l’aereo della deportazione, finendo in carcere e poi di nuovo dentro al Cie di via Corelli? Ebbene, questa mattina, con la scusa di un foglio da firmare, lo hanno preso da dentro al Centro e lo hanno riportato a Malpensa dove, legato ed imbavagliato, è stato fatto salire sull’aereo. Questa innocente “precauzione” dei funzionari di polizia che lo accompagnavano, però, ha sortito l’effetto contrario di quanto desiderato: il comandante dell’aereo, vedendolo così impacchettato, si è rifiutato di accettarlo a bordo ed ora Mamadou, che ha fatto un bel casino una volta che si sono decisi a liberarlo da lacci e bavagli, è di nuovo in via Corelli.



 '''arrestato prete nel Milanese'''

Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

  • GR 19:30

ITALIA

BOLOGNA: AGIORNAMENTI DAL CIE DI VIA MATTEI A BOLOGNA

Dopo la protesta di lunedì 24, durante la quale sono stati bruciati materassi e materiale vario, 15 detenuti sono confinati fuori, nel cortile. Nella giornata di ieri la polizia ha effettuato perquisizioni con i cani nelle celle dei rivoltosi; non trovando nulla di meglio da fare si sono ridotti a calpestare i loro effetti personali per sfregio. Ora le celle sono chiuse e i detenuti passano giorno e notte all'esterno. Questa volta almeno hanno un materasso e il clima quasi estivo è dalla loro parte ma non si può certo dire che stiano bene: non possono provvedere alla loro igiene personale e alcuni tra loro accusano dolori di stomaco. Comunque in 10 sono in sciopero della fame.

PISA: SGOMBERATA UN'OCCUPAZIONE A SCOPO ABITATIVO

E' stato sgomberato stamani il palazzo occupato in via Marsala da otto famiglie che erano senza casa a Riglione, vicino Pisa. L'operazione e' scattata intorno alle 6, quando sono giunti sul posto oltre un centinaio di agenti tra polizia e carabinieri, che hanno eseguito il provvedimento ordinato dalla Procura della repubblica pisana dopo la denuncia presentata dal proprietario dell'immobile. Le case erano state occupate il 13 marzo scorso e gia' una settimana fa le forze dell'ordine avevano provato a sgomberare gli appartamenti, ma il provvedimento non era stato eseguito per la reazione di abitanti e solidali. Gli occupanti, oltre una trentina (tra loro molti minori), hanno lasciato le case e ora si trovano all'esterno dell'immobile insieme ai militanti della Rete Prendo Casa che li hanno supportati in questi mesi. Il servizio da Pisa con Giuliano, di Prendo Casa.

Resistenza sugli aerei delle deportazioni

Mamadou, il ragazzo senegalese che all’inizio di maggio era riuscito a perdere l’aereo della deportazione, finendo in carcere e poi di nuovo dentro al Cie di via Corelli? Ebbene, questa mattina, con la scusa di un foglio da firmare, lo hanno preso da dentro al Centro e lo hanno riportato a Malpensa dove, legato ed imbavagliato, è stato fatto salire sull’aereo. Questa innocente “precauzione” dei funzionari di polizia che lo accompagnavano, però, ha sortito l’effetto contrario di quanto desiderato: il comandante dell’aereo, vedendolo così impacchettato, si è rifiutato di accettarlo a bordo ed ora Mamadou, che ha fatto un bel casino una volta che si sono decisi a liberarlo da lacci e bavagli, è di nuovo in via Corelli

ESTERI

Li hanno suicidati

Ondata di suicidi in un grande stabilimento produttivo a Shenzen, in Cina, dove, tra le altre cose, si assembla l'I-PAD.

«Giuro che non mi suiciderò». Potrebbe suonare più o meno così l'impegno, verbale e scritto, chiesto dai vertici del gruppo taiwanese Foxconn ai propri dipendenti dopo l'ondata di suicidi nello stabilimento di Shenzhen, nel sud della Cina, finiti sui giornali di tutto il mondo anche perché la società, partner della Apple, assembla tra l'altro l' iPad. Gli impiegati devono anche autorizzare la società a sottoporre coloro che abbiano un «comportamento mentale anormale» a trattamenti medici. I dieci suicidi e i due tentativi andati a vuoto si sono verificati nell'ultimo anno, tutti nello stabilimento di Shenzhen e tutti nello stesso modo: lancio da piani altissimi degli edifici del complesso.

L’ultimo suicidio si è verificato martedì: un dipendente di 19 anni, Li Hai, si è gettato dal tetto di uno dei padiglioni del complesso. Lavorava alla Foxconn da appena 42 giorni. A luglio un 25enne, Sun Danyong, si era tolto la vita dopo essere stato interrogato per il presunto furto di un prototipo di iPhone.


ESTERI ala

STRISCIA DI GAZA

  • Sono 15 i feriti provocati oggi da un bombardamento dell’aviazione israeliana nella città settentrionale di Beit Hanoun. Secondo l’agenzia di stampa palestinese “Maan”, l’obiettivo dell’incursione sarebbe stato un campo di addestramento gestito dal partito Hamas.

TAILANDIA

  • – Sono almeno due le vittime e oltre 40 i feriti causati oggi dall’esplosione di alcuni ordigni nei pressi della città meridionale di Yala, di fronte a un concessionario di automobili. Il sud della Tailandia è da anni attraversato da un conflitto che oppone governo centrale e gruppi separatisti.

Tensione in Corea

La Corea del Nord annuncia che romperà tutti i rapporti con la Corea del Sud e che non si impegnerà nel dialogo intercoreano per tutto il restante mandato del presidente sudcoreano ed espellendo i 2.000 dipendenti sudcoreani dall'area industriale di Kaesong. Di più: i rapporti bilaterali saranno regolati «dalle leggi in tempo di guerra». La Corea del Nord ha minacciato di ricorrere ad «azioni militari» se la Corea del Sud continuerà a superare il limite nelle acque del mar Giallo.

NIGERIA

La Nigeria ha “molto sofferto” per gli abusi delle multinazionali straniere, pronte a pagare tangenti milionarie per ottenere concessioni vantaggiose sui ricchi giacimenti di petrolio e gas del paese: lo ha sottolineato la presidentessa della Commissione nigeriana per i reati economici e finanziari. Le dichiarazioni della dirigente, riprese da diversi quotidiani, si collocano sullo sfondo delle inchieste e delle audizioni che in questi giorni contribuiscono a far luce su vicende e contratti controversi. Oggi è previsto l’interrogatorio dell’ex-ministro Olarenwaju, figura centrale in uno scandalo che coinvolge la società tedesca di telecomunicazioni “Siemens”. L’ipotesi dell’accusa è che, tra il 2001 e il 2004, esponenti e funzionari del governo di Abuja abbiano intascato mazzette per oltre 10 milioni di euro. Il caso non è l’unico nella storia recente della Nigeria. L’anno scorso, le società statunitensi Halliburton e Kellogg Brown hanno accettato di versare l’equivalente di 470 milioni di euro dopo aver ammesso pagamenti di tangenti per la costruzione di un impianto petrolifero nella regione meridionale del Delta del Niger.[VG]

ITALIA

Operaio si uccide al lavoro

  • Succede a MASSA CARRARA Si è impiccato in un capannone della ditta per cui lavorava. Un operaio di 35 anni si è ucciso nella ditta di ricambi e di manutenzione idraulica. Lascia la moglie e due figli piccoli. A trovare il cadavere sono stati i suoi colleghi di lavoro al cambio del turno: chiamati immediatamente i soccorsi ma non c'era più niente da fare. L'uomo sembra non abbia lasciato biglietti per spiegare il suo gesto. Secondo alcune testimonianze raccolte dai carabinieri, che devono essere ancora verificate, a spingerlo ad uccidersi potrebbero esserci stati motivi economici.

omicidi di stato

  • per accertare la morte di Riccardo Rasman si svolgerà un ennesimo processo nei prossimi giorni a Trieste

«Senta, qui al quarto piano c’è uno che sta nudo in un monolocale e butta giù petardi». È il 27 ottobre 2006: sono passate da poco le 8 di sera. In un palazzone di Borgo San Sergio, quartiere popolare di Trieste, c’è trambusto: Riccardo Rasman, un uomo di 36 anni in cura per disturbi psichici, ha lanciato un paio di mortaretti dal balcone del suo piccolo appartamento. Annamaria Rinaldi, moglie del portiere del caseggiato, chiama il 113. Un’ora più tardi, Rasman è a terra: prono, dopo una lunga colluttazione con gli agenti. Ferito al volto, le mani ammanettate, i piedi bloccati con il filo di ferro, esamine.

Resistenza sugli aerei delle deportazioni

Mamadou, il ragazzo senegalese che all’inizio di maggio era riuscito a perdere l’aereo della deportazione, finendo in carcere e poi di nuovo dentro al Cie di via Corelli? Ebbene, questa mattina, con la scusa di un foglio da firmare, lo hanno preso da dentro al Centro e lo hanno riportato a Malpensa dove, legato ed imbavagliato, è stato fatto salire sull’aereo. Questa innocente “precauzione” dei funzionari di polizia che lo accompagnavano, però, ha sortito l’effetto contrario di quanto desiderato: il comandante dell’aereo, vedendolo così impacchettato, si è rifiutato di accettarlo a bordo ed ora Mamadou, che ha fatto un bel casino una volta che si sono decisi a liberarlo da lacci e bavagli, è di nuovo in via Corelli.

  • arrestato prete nel Milanese

abusò di un tredicenne per tre anni

Nella casa del sacerdote trovato materiale pedopornografico Un sacerdote di 73 anni della Diocesi di Lodi, Domenico Pezzini è stato arrestato con l'accusa di pedofilia

gror100526 (last edited 2010-05-26 17:29:04 by anonymous)