GR 19:30 MANOLO FINALMENTE LIBERO. dopo aver subito due sequestri, uno in acque internazionali e uno a tel aviv, manolo è finalmente libero.

CORRISPONDENZA ROR

MANUEL LIBERO ascoltiamo il racconto di maunel arrivato a roma ieri notte. L'assalto dei soldati israeliani che si sono avvicinati alla nostra nave a bordo dei gommoni sembrava una scena di Apocalypse noW. ma voglio tornare in Palestina al più presto.

CORRISPONDENZA ROR

Le prime testimonianze degli italiani rimpatriati da Israele

Giuseppe Fallisi. Siamo stati picchiati, prima sulla nave dai militari e poi ancora poco fa all'aeroporto di Tel Aviv dalla polizia. È il racconto di Giuseppe Fallisi, uno degli attivisti italiani arrivati stanotte a Istanbul dopo l'espulsione da Israele in seguito al blitz contro la freedom flotilla. Ci picchiavano ad esempio se non ci sedevamo, e dopo averci picchiati ci mandavano i medici a visitarci", afferma il tenore milanese. Siamo stati portati in un carcere in mezzo al deserto, appena finito di costruire: sembrava lo avessero costruito apposta per noi. In prigione non ci sono state violenze, avevamo a disposizione anche una doccia", ha raccontato Fallisi. 

Angela Lano. Abbiamo subito un vero e proprio rapimento, sia sulla nave che in prigione, dove non avevamo nessun tipo di diritto: non potevamo fare telefonate, chiamare i nostri avvocati". È la testimonianza di Angela Lano, tra gli attivisti italiani fermati durante il blitz israeliano contro la free dom flotilla e arrivati stanotte a Istanbul dopo l'espulsione da Tel Aviv. Sono anni che mi occupo di Palestina - ha affermato la giornalista torinese - ma la violenza che ho visto su quelle navi è stata incredibile.

Ci sparavano addosso, la gente cadeva e cadeva Queste la parole apparse su peacereporter nel racconto di David Sagarra, un giornalista che faceva parte della Flottiglia della pace destinata a Gaza e bloccata con violenza da Israele in acque internazionali Dopo tre giorni di prigionia è giunto in Turchia ieri. Collaboratore di TeleSur, canale d'informazione venezuelano, ha rilasciato al giornale per cui lavora una dettagliata intervista "Siamo appena arrivati a Istanbul e siamo stati accolti da migliaia di persone con bandiere palestinesi. Siamo ancora sotto choc, ma molto molto contenti e molto emozionati perché di nuovo liberi e soprattutto per aver saputo del riscontro e della ripercussione che ha avuto questa storia nel mondo. Hanno cercato di farlo passare sotto silenzio, di interrompere le comunciazione dei 40 media internazionali presenti sul Mavi Marmara, nella Flotta per la pace.

DOMANI GIORNATA DI MOBILITAZINE NAZIONALE A FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE

ROMA VENERDI’ 4 GIUGNO GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE A FIANCO DELLA FREEDOM FLOTILLA SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO I CRIMINI ISRAELIANI A ROMA - ORE 17,00 IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA CORTEO FINO A PIAZZA DEL POPOLO PER CHIEDERE: - SEQUESTRATI NELLE CARCERI ISRAELIANE - L’IMMEDIATA INTERRUZIONE DEGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE FRA ITALIA E ISRAELE - BOICOTTAGGIO, DISINVESTIMENTO E SANZIONI CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA - LA FINE DEL BLOCCO DI GAZA Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese

NAPOLI- E' IN CORSO IL BOICOTTAGGIO DEI PRODOTTI ISRAELIANI PRESSO UNA GS - DOMANI MANIFESTAZIONE A PIAZZA DEL GESU' Il comitato campano di solidarietà con il popolo palestinese sta dando vita al boicottaggio dei porodtti israeliani venduti in un supermercato locale. intanto per domani è prevista la manifestazione in solidarietà del poplo palestinese e della freedom flotilla.

leggiamo uno stralcio del comunicato

La marina militare israeliana ha assaltato in acque internazionali le navi della "Freedom Flotilla", cariche di aiuti umanitari, di attrezzature scolastiche, prefabbricati e medicinali, facendo strage delle persone a bordo!! Ora tiene sequestrati centinaia di sopravvissuti, provenienti da quaranta paesi del mondo, mentre costruisce un "racconto ufficiale" che occulti il più possibile l'infamia. È un atto terribile una nuova "strage di Stato" che si spiega solo con la volontà di "soluzione finale" verso la popolazione palestinese, esattamente come i bombardamenti terroristici dell'operazione "Piombo Fuso" che un anno fa' hanno trucidato migliaia di abitanti della striscia di Gaza. Un milione e mezzo di persone che da più di 3 anni vivono segregate e affamate da un embargo criminale! Sono vergognose e ipocrite anche le prese di posizione dei governo italiano, frutto delle complicità militari ed economiche con la politica di genocidio dei governi israeliani. Israele infatti può compiere impunemente questi massacri perché è forte del sostegno delle principali potenze occidentali, che hanno interessi strategici in quella regione. MANIFESTAZIONE VENERDÌ 4 GIUGNO 20101 – ORE 17:00 PIAZZA DEL GESÙ – NAPOLI

CORRISPONDENZA ROR

TORINO- LA CITTA' SI MOBILITA ANCHE TORINO si mobilita in solidarietà con il pop palestinese.

CORRISPONDENZA ROR

INZIANO AD AVERE NOMI E VOLTI GLI ASSASSINATI DALLO STATO DI SRAELE SULLA MAVI MARMARA Il Palestinian Information Center (PIC) ha reso noti i nomi di quattro vittime dell'assalto del commando israeliano di lunedì scorso. Sono tutti turchi, ma resta ancora incerto il numero di coloro che sono rimasti uccisi nel blitz. Fonti israeliane riportano 19 morti ed una sessantina di feriti, mentre i militari dello stato ebraico sostengono che i morti siano dieci ed i feriti trenta. I quattro turchi deceduti, identificati tra l'equipaggio della nave Mavi Marmara sono: Ibrahim Bilgin, 'Ali Jider Benji Haidar, 'Ali Akbar Iaradilmish, Muharram Kafak. Già ieri (2 giugno), intanto. cinque altri membri dell'equipaggio risultavano essere in gravissime condizioni e potrebbero non farcela. La radio israeliana ha intanto informato della presenza di 32 attivisti internazionali negli ospedali israeliani.

TURCHIA- SOSPESI GLI ACCORDI CON ISRAELE NEI SETTORI IDRICO ED ENERGETICO Ankara ha deciso di sospendere tutti gli accordi con Israele nel settore idrico e in quello energetico, in seguito all'attacco di lunedì alla Freedom Flotilla diretta a Gaza, in cui sono morti otto cittadini turchi e un americano di origine turca. Lo ha annunciato il ministro dell'Energia di Ankara, Taner Yildiz, citato dal sito del quotidiano Hurriyet. "In un momento in cui siamo concentrati sugli aspetti umanitari di quanto compiuto da Israele, non possiamo discutere di questioni economiche e commerciali - ha detto - Non daremo il via ad alcun progetto con Israele fino a quando le relazioni bilaterali non saranno normalizzate". Il provvedimento, ha spiegato il ministro, riguarda solo la sfera pubblica e non intacca gli accordi tra aziende private dei due paesi. Tra i progetti che sicuramente saranno colpiti dal provvedimento c'è il 'Manavgat Water Project', siglato nei mesi scorsi proprio da Yildiz, che prevedeva la consegna di 50 milioni di metri cubi di acqua all'anno dalla Turchia a Israele. Inoltre lo Stato ebraico sarebbe escluso dal progetto per il gasdotto Blue Stream 2, che porterà il gas russo, attraverso la Turchia, fino a Libano, Siria e Cipro.

La nave Rachel Corrie, battente bandiera irlandese, dovrebbe arrivare a Gaza sabato mattina La nave 'Rachel Corriè è nel mare libico, a 400 miglia da Gaza, e dovrebbe arrivare nella Striscia sabato mattina. Lo ha detto a CNRmedia Hassan Moctar, portavoce della Ireland Palestine Solidarity Campaign, che sta inviando la nave verso Gaza. In precedenza l'edizione online del giornale israeliano Haaretz aveva detto che la nave è attesa per lunedì. «Le persone a bordo - ha spiegato il portavoce - hanno rifiutato qualsiasi offerta di accordo con Israele anche perchè il contenuto del carico viola l'embargo israeliano, nello specifico trasportano materiale scolastico come quaderni e penne. Quindi si rifiuteranno di consegnare alle autorità israeliane il carico». «Anche l'ambasciatore israeliano in Irlanda - ha aggiunto Moctar - ha ribadito che la nave sarà bloccata. Ma ricordiamo che il parlamento irlandese ieri ha votato alla unanimit… una risoluzione in cui si dice che ci saranno serie conseguenze se la nave dovesse essere fermata. Probabilmente verrà espulso l'ambasciatore israeliano a Dublino». Moctar ha ribadito che gli attivisti a bordo della nave «non faranno resistenza, alzeranno le mani in alto e sventoleranno bandiere bianche».

BRUXELLES – LA CAMPAGNA EUROPEA CONTRO L'EMBARGO A GAZA FINANZIERA' ALTRE 3 NAVI La Campagna Europea contro l'embargo a Gaza ha annunciato di aver completato il finanziamento di altre tre navi, oltre alle tre già pronte per la Freedom Flotilla 2, che farà dunque il bis dopo quella aggredita da Israele con un atto di pirateria in acque internazionali. Rami 'Abduh, membro della Campagna Europea, che fa parte della coalizione che ha organizzato la Freedom Flotilla, ha detto che "nelle 24 ore appena trascorse la Campagna è riuscita, attraverso vari canali a tutto campo, ad assicurare il finanziamento di sei navi che andranno a comporre un'enorme flotta, che partirà tra poche settimane". Prosegue 'Abduh: "La Freedom Flotilla 2, che partirà tra poche settimane, sarà ancor più grande e vedrà ancor più partecipanti, tra cui molte personalità di tutto il mondo (parlamentari, giornalisti ecc.). Per onorare il sangue dei martiri e dei feriti che erano a bordo della prima Flotilla assaltata da Israele, è un dovere per noi andare fino in fondo, inviando altre navi verso Gaza finché l'embargo oppressivo imposto da quattro anni non verrà rotto. Egli ha infine espresso la sua preoccupazione per la scomparsa di alcuni partecipanti alla Freedom Flotilla, dei quali non si sa più nulla, il che impone alle organizzazioni che tutelano i diritti umani di monitorare quanto accade loro, poiché Israele è responsabile delle loro vite.

ITALIA

ROMA - Ci sono i vertici della Commissione grandi rischi e il vice capo del Dipartimento della Protezione Civile tra i sette indagati della procura dell'Aquila nell'ambito dell'inchiesta sulla mancata evacuazione della città prima del terremoto del 6 aprile 2009.

L'avviso di chiusura indagini, condotte dalla squadra mobile dell'Aquila che ha inviato nei mesi scorsi un dossier alla procura in cui, tra l'altro, si parlava di «negligenze fatali», sarebbe in corso di notifica al professor Franco Barberi, presidente vicario della Commissione, al professor Enzo Boschi, presidente dell'Ingv, al vice capo del settore tecnico-operativo della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis, al direttore del Centro nazionale terremoti Giulio Selvaggi, al direttore della fondazione Eucentre Gian Michele Calvi, all'ordinario di fisica terrestre dell'Università di Genova Claudio Eva, al direttore dell'ufficio rischio sismico del Dipartimento della Protezione Civile Mauro Dolce. Omicidio colposo: è l'accusa rivolta dalla procura dell'Aquila ai membri della Commissione Grandi rischi che il 31 marzo scorso, 6 giorni prima del terremoto che sconvolse L'Aquila, parteciparono alla riunione che si tenne nel capoluogo abruzzese. Il procuratore della repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini ha spiegato: «Abbiamo indagato sulla Commissione grandi rischi perché ci sono state denunce di persone che hanno subìto questa situazione. Ci sono stati decessi e dovevamo seguire questo filone. I responsabili sono persone molto qualificate che avrebbero dovuto dare risposte diverse ai cittadini. Non si tratta di un mancato allarme, l'allarme era già venuto dalle scosse di terremoto. Si tratta del mancato avviso che bisognava andarsene dalle case». Quanto ai prossimi sviluppi, Rossini ha chiarito che «abbiamo fatto tutte le indagini e depositato gli atti. La fase successiva - ha concluso - sarà portare gli atti davanti ai giudici. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e altri collegati».

99esimo giorno di occupazione per i lavoratori della Vinyls di Porto Torres

da Ansa

Oggi è il 99/o giorno di occupazione degli operai dello stabilimento Vinyls di Porto Torres che vivono all'Asinara, definita ora Isola dei Cassintegrati, mentre gli altri loro colleghi occupano la Torre aragonese a Porto Torres dal 7 gennaio. Sinora hanno ottenuto dal Governo parole di rassicurazioni, che la chimica non verrà abbandonata, ma di fatti concreti niente, anzi l'unica azienda (l'araba Ramco) che in un primo momento si era detta interessata alla chimica italiana ha deciso di gettare la spugna. Dopo la «provocazione» di ieri, con la collocazione di una lapide davanti alla Torre aragonese con la quale si sancisce la morte del lavoro a Porto Torres e nel suo territorio, la vita continua ad esser scandita dal tempo e dai luoghi: «nell'isola e nella Torre - hanno scritto gli operai sul diario quotidiano della Nuova Sardegna - resteremo, però faremo altre provocazioni, come nostro stile. Abbiamo la scorza dura noi operai Vinyls».

bari-PESTAGGIO NEL CIE DOPO I DISORDINI DI IERI Qualche ora fa dentro al Cie di Bari-Palese c’è stato un pestaggio. Una roba abbastanza grossa, visto che i feriti sarebbero sette. Non ne sappiamo molto di più, se non che i feriti per ora non sono stati portati in ospedale. Appena avremo maggiori dettagli ve li scriveremo. Aggiornamento ore 11,40. A conferma di quanto vi dicevamo questa notte, eccovi un lancio di agenzia di qualche ora fa: «Due clandestini sono stati arrestati dalla polizia per disordini nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Bari. Il fatto e’ accaduto la notte scorsa. Gli arrestati sono Toubi Hamza, di 24 anni, marocchino, e Hassan Ahmed, di 22 anni, egiziano; per entrambi l’accusa e’ di devastazione aggravata. Dalle prime notizie, sembra che i disordini dovessero servire a favorire una fuga dalla struttura. Per riportare la calma al Cie sono intervenuti gli agenti del commissariato San Paolo, ‘Volanti’ della polizia e pattuglie della Guardia di finanza. GR 13:00

Notizie dalla Palestina

I medici legali hannio riconosciuto la nazionalità dei morti sulla prima nave della flotilla

L'agenzia cita i rapporti di esperti e medici legali secondo i quali le nazionalità sono state determinate dopo gli esami all'Istituto di medicina legale di Istanbul, dove i cadaveri erano stati trasferiti da Israele nella mattinata di ieri. I medici legali, afferma ancora l'Anadolu, hanno trovato segni di colpi d'arma da fuoco su tutte le vittime e hanno stabilito che una di essere è stata colpita a bruciapelo. Le fonti hanno aggiunto che le circostanze esatte delle morti saranno stabilite con maggiore precisione una volta eseguiti gli esami balistici, per i quali occorrerà circa un mese.

Freedom Flotilla, la Rachel Corrie approderà ad Ashdod

La nave irlandese Rachel Corrie, partita da Cipro dopo il blitz israeliano contro la 'Freedom Flottiglia', potrebbe attraccare al porto di Ashdod senza essere fermata dalla Marina di Tel Aviv. Sarebbe questa la soluzione diplomatica trovata per la nuova imbarcazione che trasporta aiuti umanitari diretti a Gaza, secondo quanto rendono noto fonti diplomatiche europee e del ministero degli Esteri a Gerusalemme. L'attracco, precisano le fonti, sarebbe stato deciso nel corso di comunicazioni tra l'equipaggio e le autorità israeliane. Si attende l'arrivo della nuova nave di attivisti per il fine settimana. L'imbarcazione Rachel Corrie, che porta il nome della pacifista americana uccisa a 23 anni nei Territori da un bulldozer israeliano, è sponsorizzata da ong irlandesi e malesi. Tra i 15 passeggeri, a bordo vi è il premio Nobel per la pace Mairead Maguire e l'ex vice Segretario generale delle Nazioni Unite Denis Halliday. Inoltre, vi sono attivisti dell'associazione umanitaria sponsorizzata dall'ex premier malese. La nave doveva fare parte del convoglio bloccato dalla Marina israeliana lunedì mattina, ma si era arenata a Cipro per problemi tecnici al motore

M.O.: USA A ISRAELE, CONDUCA INDAGINE INDIPENDENTE CON OSSERVATORI AMERICANI = MA NETNAYAHU RESTA SCETTICO SU INCHIESTA PER BLITZ FLOTTIGLIA Washington, 3 giu. - (Adnkronos/Aki) - Israele conduca un'indagine indipendente sui fatti accaduti durante il blitz alla 'Freedom Flottiglià di lunedì mattina, ma con la presenza di osservatori americani. È questo l'escamotage che Stati Uniti hanno proposto a Israele per evitare che sia condotta un'inchiesta internazionale sull'assalto al convoglio di navi diretto a Gaza per trasportare aiuti umanitari, conclusosi con nove vittime. Lo riporta il quotidiano 'Haaretz', sottolineando però come il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si sia manifestato scettico circa questa eventualità dal momento che il suo ministro della Difesa, Ehud Barak, ha già espresso parere contrario. Subito dopo il blitz, lunedì e martedì, i consiglieri di Netanyahu, Yitzhak Molcho and Uzi Arad, sono andati a Washington. Martedì hanno incontrato alla Casa Bianca l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Michael Oren, il consigliere per la Sicurezza nazionale James Jones, il consigliere del presidente Barack Obama per il Medioriente Denis Ross e Dan Shapiro, membro del team che si occupa di Medioriente nel Consiglio di sicurezza nazionale. Ed è stato prorpio durante questi incontri che è stata illustrata la proposta americana di un'inchiesta indipendente condotta da Israele con, appunto, un osservatore americano. La proposta è stata quindi illustrata da Nolcho ieri, al suo rientro in Israele, al premier Netanyahu.

Riaffermata dalla Corte suprema israeliana la legittimità dell'agttacco alla Mavi Marmara

adnkronos

La Corte suprema di Israele ha respinto oggi gli esposti presentati da gruppi di sinistra e di destra circa il blitz condotto dalla Marina militare israeliana sulla 'Freedom Flottiglià e ha stabilito che i militari hanno agito tutti per legittima difesa. L'udienza, che era cominciata nel tardo pomeriggio di ieri, prevedeva sei esposti. Tre di questi domandavano maggiori informazioni su alcuni dei passeggeri a bordo del convoglio diretto a Gaza e tutti trasferiti nel porto di Ashdod. Le altre tre chiedevano alla Corte di annullare la decisione del procuratore generale Yehuda Weinstein di fermare le indagini della polizia su quello che è realmente accaduto sulla nave turca Mavi Marmara. Il presidente della Corte suprema Dorit Beinish ha stabilito che non ci sono le basi per interferire con la decisione del procuratore generale di deportare gli attivisti. La Corte ha quindi espresso il suo sostegno alle azioni delle Forze di Difesa israeliane sulla nave Mavi Marmara, dicendo che «i soldati sono stati forzati a rispondere per difendere le loro vite. Sfortunatamente, l'azione si è conclusa come non ci si aspettava, con la perdita di vite. Nove persone sono state uccise e militari e passeggeri della flottiglia feriti».

Per quanto riguarda i quattro rappresentanti delle organizzazioni palestinesi presenti sulla Mavi Marmara, il loro rinvio a giudizio di ieri, da parte del tribunale di Ashqelon, comporterà gli arresti domiciliari e il divieto di recarsi al'estero.

Intanto continuano le manifestazioni in tutto il sud est asiatico, contro le violenze dello Stato di Israele: oggi manifestazioni in Indonesia, Filippine,

Ci sparavano addosso, la gente cadeva e cadeva

Queste la parole apparse su peacereporter nel racconto di David Sagarra, un giornalista che faceva parte della Flottiglia della pace destinata a Gaza e bloccata con violenza da Israele in acque internazionali

Dopo tre giorni di prigionia è giunto in Turchia ieri. Collaboratore di TeleSur, canale d'informazione venezuelano, ha rilasciato al giornale per cui lavora una dettagliata intervista "Siamo appena arrivati a Istanbul e siamo stati accolti da migliaia di persone con bandiere palestinesi. Siamo ancora sotto choc, ma molto molto contenti e molto emozionati perché di nuovo liberi e soprattutto per aver saputo del riscontro e della ripercussione che ha avuto questa storia nel mondo. Hanno cercato di farlo passare sotto silenzio, di interrompere le comunciazione dei 40 media internazionali presenti sul Mavi Marmara, nella Flotta per la pace. Ma non hanno potuto azzittire il mondo, le voci del mondo che si sono levate come mai. Stavamo lavorando in sala stampa quando gli elicotteri militari hanno iniziato a calare a bordo truppe scelte, armate di mitragliatrici e granate. E lì abbiamo iniziato a vedere i primi feriti. La gente cadeva e cadeva. Alcuni hanno cercato di resistere a quell'attacco di inusitata violenza, fatta di un immenso dispiego militare con truppe scelte. Stiamo parlando di un bilancio fra i nove e i sedici morti. Ancora si devono contare i morti. Ancora deve essere appurato se ci siano state vere e proprie esecuzioni sulla barca, e anche delle sparizioni. C'è ancora tanto da investigare. Sappiamo che ci sono molti giornalisti uccisi. Noi stessi abbiamo visto cadere a terra un fotografo.."

GRIGOROPOULOS, PROTESTE CONTRO LIBERAZIONE ACCUSATI (ANSA) - ATENE, 3 GIU - Mobilitazione sociale contro l'imminente scarcerazione, per decorrenza dei termini, dei due agenti di polizia processati in Grecia per l'assassinio del quindicenne Alexandros Grigoropoulos, nel dicembre 2008. La 'Iniziativa contro l'insabbiamento di stato dei delitti in Grecià ha convocato una dimostrazione per domani nel centro di Atene ed invitato a protestare in tutta la Grecia per chiedere che «gli assassini a sangue freddo di Grigoropoulos restino in carcere». Contro la scarcerazione dei due agenti, che ha suscitato reazioni fortemente negative in seno alla parte civile, si stanno mobilitando anche organizzazioni della sinistra extraparlamentare, studentesche e anarchiche. Epaminonda Korkonea, il poliziotto che, secondo l'accusa e i testimoni ha sparato contro Grigoropoulos, e il suo presunto complice, Vassili Saraliotis, saranno infatti rimessi a piede libero nei prossimi giorni, per decisione del tribunale di Amfissa, essendo trascorsi i 18 mesi della carcerazione preventiva. E ciò mentre appare ancora lontana la conclusione del processo iniziato lo scorso febbraio e che già aveva suscitato polemiche perchè era stato trasferito da Atene ad Amfissa, 150 km dalla capitale, malgrado gli accorati appelli, anche al premier Giorgio Papandreou, della famiglia di Grigoropoulos. In base alla decisione del tribunale Korkonea e Saraliotis, i due agenti non potranno lasciare Amfissa per tutta la durata del processo e dovranno fare rapporto quotidianamente alla polizia locale. La decisione di rimettere in libertà i due imputati, presa dal tribunale della cittadina di Amfissa, 150 km da Atene, dove si svolge il processo, rischia di riaccendere la tensione intorno a una vicenda che alla fine del 2008 scatenò disordini e violenze che durarono a lungo e contribuirono alla caduta del governo di centrodestra di Costas Karamanlis. (ANSA). GEL 03-GIU-10

IAPPONE: DEMOCRATICI, DOMANI NUOVO PREMIER E GOVERNO (2) (ANSA) - TOKYO, 3 GIU - La decisione è stata presa oggi dai due rami del parlamento, che hanno approvato il calendario a tempo di record per permettere un passaggio di consegne più rapido possibile, dopo l'improvviso annuncio di ieri delle dimissioni da parte del primo ministro Yukio Hatoyama. Il partito Democratico eleggerà domani il suo nuovo leader, che a sua volta sarà nominato premier da un voto parlamentare. Al momento il favorito numero uno alla successione pare essere Naoto Kan, 63 anni, ministro delle Finanze e vice premier, co-fondatore e già due volte presidente del partito Democratico giapponese - - - - - - - - - - - - - - - - - - >>

Crisi

CRISI: GRECIA; OGGI SCIOPERO MEDIA E TRASPORTI ATENE EST S0A S91 QBXB CRISI: GRECIA; OGGI SCIOPERO MEDIA E TRASPORTI ATENE (ANSA) - ATENE, 3 GIU -

Dopo l'annuncio di ieri sull aprivatizzazione dei servizi postali e dei trasporti pubblici, oggi sciopero di 24 ore dei giornalisti e dei lavoratori del trasporto pubblico in Grecia.

Suicidi anche nelle poste in Francia

da Ansa

Dopo l'ondata di suicidi a France Telecom è ora il caso dei lavoratori delle Poste ad emergere in Francia in tutta la sua drammaticità…. Il sindacato dei medici dei lavoratori postali ha denunciato in un rapporto suicidi e assenteismo per malattia, «situazioni di esaurimento fisico e psichico» e un «fortissimo aumento» degli incidenti sul lavoro. In una lettera inviata il 20 maggio al presidente del gruppo La Poste, al Comitato di igiene, sicurezza e condizioni del lavoro, ai ministri competenti e agli ispettori del lavoro - e diffuso oggi dal quotidiano di Brest (nord del paese), Le Telegramme - il sindacato registra indicatori allarmanti per 300.000 dipendenti del secondo datore di lavoro pubblico di Francia. Fra i casi che più preoccupano, quelli di «suicidi o tentativi di suicidio per i quali si può pensare esclusivamente a situazioni di vita professionale» e il «tasso di assenteismo per malattia» che ha raggiunto «livelli senza precedenti».

99esimo giorno di occupazione per i lavoratori della Vinyls di Porto Torres

da Ansa

Oggi è il 99/o giorno di occupazione degli operai dello stabilimento Vinyls di Porto Torres che vivono all'Asinara, definita ora Isola dei Cassintegrati, mentre gli altri loro colleghi occupano la Torre aragonese a Porto Torres dal 7 gennaio. Sinora hanno ottenuto dal Governo parole di rassicurazioni, che la chimica non verrà abbandonata, ma di fatti concreti niente, anzi l'unica azienda (l'araba Ramco) che in un primo momento si era detta interessata alla chimica italiana ha deciso di gettare la spugna. Dopo la «provocazione» di ieri, con la collocazione di una lapide davanti alla Torre aragonese con la quale si sancisce la morte del lavoro a Porto Torres e nel suo territorio, la vita continua ad esser scandita dal tempo e dai luoghi: «nell'isola e nella Torre - hanno scritto gli operai sul diario quotidiano della Nuova Sardegna - resteremo, però faremo altre provocazioni, come nostro stile. Abbiamo la scorza dura noi operai Vinyls».

A TorVergata contratti di insegnamento da 1 euro

Un bando per 100 corsi, tutti non retribuiti o pagati con la cifra simbolica di un euro, per l'anno accademico 2010/11. Succede alla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali di Tor Vergata. La notizia si apprende da Repubblica, e racconta di un bando sacduto ieri, aperto a "soggetti esterni al sistema universitario" e "a soggetti interni, quali professori di ruolo I e II fascia, ricercatori e assistenti di ruolo". Nel conferimento di incarico, che prevede la copertura dalle 8 alle 46 ore a corso, è specificato che "tale incarico s'intende attribuito fino ad una eventuale nomina del professore di ruolo sullo stesso insegnamento".

Nessuna illusione per chi lavora gratis. Anzi per chi da anni ha lavorato gratis, docenti chiamati a seguire corsi e a fare esami, compresi i ricercatori il cui contratto non prevede la didattica tantopiù in assenza di retribuzione. I ricercatori della facoltà infatti stavolta hanno fatto marcia indietro. "Non sappiamo quanti hanno risposto al bando - spiega una ricercatrice a Fisica - ma 96 ricercatori su 106 hanno firmato una mozione con il rifiuto di tenere corsi l'anno prossimo. Credo proprio che nessun ricercatore abbia risposto al bando. Fino all'anno scorso inoltre questi corsi, almeno sulla carta, non erano gratuiti. Quest'anno ci hanno invece detto che non ci pagheranno né quello dello scorso anno accademico né quello di quest'anno. Ovviamente ora non siamo disponibili per quello dell'anno prossimo".

Il rettore di Tor Vergata Renato Lauro è consapevole della situazione, dell'emergenza in cui versa non solo il suo ateneo, ma confessa di avere le mani legate: "Sono dilaniato perché, personalmente, pur essendo vicino alla protesta dei ricercatori sono chiamato per ruolo istituzionale a garantire la regolarità delle lezioni, evitando la chiusura dei corsi di laurea".

Interni

IMMIGRAZIONE: DISORDINI AL CIE BARI, DUE ARRESTI (ANSA) - BARI, 3 GIU - Due immigrati clandestini, Toubi Hamza di 24 anni, marocchino, e Hassan Ahmed, di 22 anni, egiziano, sono stati arrestati dalla polizia dopo aver provocato la notte scorsa disordini nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Bari. Per entrambi l'accusa è di devastazione aggravata. Dalle prime notizie, sembra che i disordini dovessero servire a favorire una fuga dalla struttura. Per riportare la calma al Cie sono intervenuti gli agenti del commissariato San Paolo, 'Volantì della polizia e pattuglie della Guardia di finanza

Finalmente una destinazione per il terminal ostiense

Dopo anni di abbandono e nessuna soluzione, nelal città dei mondiali di nuoto e del gran premio automobilistico all'eur, l'air Terminal opstiense sarà dedicato ai "sapori del lazio" :dodicimila metri quadrati che dal 2011 ospiteranno "Eataly", centro del gusto regionale con 11 ristoranti e aree didattiche. "Quello di Roma sarà il più grande d'Italia" annuncia il presidente Oscar Farinetti, che nel 2007 ha fondato a Torino il primo "Eataly", esportando poi in tutto il mondo la filosofia dei "piatti ricchi di sapori del territorio, a prezzi sostenibili".

L'Air Terminal della stazione Ostiense, costruito in occasione dei Mondiali del '90 e poi lasciato in uno stato di abbandono. "Abbiamo siglato l'accordo con la proprietà - spiega il presidente Oscar Farinetti - e entro la fine del 2011 nei 12 mila metri quadrati dell'edificio, che sarà completamente ristrutturato, sorgeranno i quattro piano di Eataly".

gror100603 (last edited 2010-06-03 17:43:17 by anonymous)