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Appunti e note redazionali

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In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ITALIA

Manolo Morlacchi e Costantino Virgilio,erano stati fermati nelle loro rispettive abitazioni a Milano, in via Gola 7 e viale Umbria 56. Il provvedimento cautelare era stato emesso dal Gip di Roma, Caivano, su richiesta del pool antiterrorismo della Procura di Roma diretto dal Procuratore aggiunto, Pietro Saviotti. Accusati di far parte della associazione terroristico-eversiva, costituita in banda armata, denominata «per il comunismo Brigate Rosse». assolutameente prive di prove, le accuse hanno portato alla carcerazione di Manolo e costantino ma da pochi minuti arriva la lieta notizia che stasera dovrebbero essere rilasciti. La Cassazione avrebbe infatti respinto il ricorso presentato dal Pm per banda armata. salutiamo dai microfoni Manolo e Costantino e speriamo di vederli finalmete liberi.

ROMA – OGGI MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI LAVORATORI EUTELIA UNO DI LORO È IN SCIOPERO DELLA FAME DA TRE GIORNI Oggi a Roma si è tenuta la manifestazione nazionale del gruppo Eutelia. I lavoratori sono scesi in piazza per chiedere e il rispetto degli accordi che Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, aveva preso precedentemente. Si impegnava principalmente al mantenimento delle commesse e al pagamento degli stipendi arretrati. L'impegno prevedeva inoltre la realizzazione delle procedure di vendita dell' azienda a un altro acquirente. CORRISPONDENZA

G8 GENOVA: MORTOLA E DE GENNARO CONDANNATI

La sentenza arriva alle 14, dopo quattro ore di camera di consiglio: la corte d'appello del tribunale di Genova, presieduta da Maria Rosaria D'Angelo ribalta la sentenza del primo grado e condanna il prefetto Gianni De Gennaro ( nel 2001 capo della polizia, e oggi vertice del Dis) e Spartaco Mortola (ex capo della Digos genovese, ora vicequestore vicario a Torino) rispettivamente a un anno e quattro mesi e un anno e due mesi di reclusione.  L'accusa rivolta ai due vertici delle forze dell'ordine è di istigazione alla falsa testimonianza: secondo il tribunale i due convinsero l'allora questore del capoluogo ligure Francesco Colucci a fornire una versione non veritiera durante il processo per il sanguinario blitz nella scuola Diaz durante il G8 del 2001. La condanna arriva a nemmeno due mesi da un'altra importante sentenza, che vide, nel maggio scorso, venticinque condanne tra i 3 anni e 8 mesi e i 4 anni ai più alti vertici della polizia presenti nel momento dell'irruzione nella scuola Diaz, tra i quali Spartaco Mortola. Vale la pena ricordare anche la sentenza di secondo grado che ha ritenuto colpevoli tutti e 44 gli inquisiti per le torture all'interno di Bolzaneto. De Gennaro e Mortola, dall'alto dei loro intoccabili (?) scranni nelle forze dell'ordine, all'interno delle quali continuano a ricoprire incarichi importanti come il capo del Dipartimento Informazioni e Sicurezza e vicequestore vicario, commentano la sentenza odierna con un laconico "siamo senza parole, andremo in cassazione". 

ROMA- SANZIONATA LA SEDE DE LA CASCINA Nella notte di martedì 16 giugno 2010 la sede centrale de La Cascina a Roma, via Antolisei, zona Torvergata è stata sanzionata con una grande scritta contro i Cie. La sede ha subito anche qualche piccolo danno con una vetrata rotta. La Cascina tramite l’affiliata «Auxilum», dal primo marzo è entrata nella gestione dei servizi interni al Cie di Ponte Galeria. Quest’azienda che, oltre ad avallare l’esistenza e a contribuire alla mala-gestione del CIE di Roma, è responsabile di somministrare cibo scadente, se non scaduto, e troppo spesso “condito” con psicofarmaci, allo scopo di aumentare il controllo sui migranti e le migranti reclus*. La Cascina gestisce inoltre il servizio mensa della Facoltà di economia e il bar universitario a piazzale Aldo Moro.

FIUMICINO – ESPATRIATI 47 CITTADINI NIGERIANI Sono stati rimpatriati oggi da Roma, con un volo charter partito alle 15 dall'aereoporto di Fiumicino, 46 cittadini nigeriani espulsi non solo dall'Italia (33) ma anche da Norvegia (9), Francia (3) e Spagna (1). I nigeriani, che si trovavano illegalmente in Italia, erano trattenuti presso i Centri di identificazione ed espulsione di Milano, Torino e Roma. Si tratta di un altro rimpatrio 'congiunto' organizzato grazie alla cooperazione tra il ministero dell'Interno, direzione centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere, l'Ambasciata nigeriana di Roma e l’Agenzia europea per le frontiere esterne Frontex, che ha contribuito cofinanziando l'operazione e inviando un proprio rappresentante. L'Italia non è nuova a operazioni di rimpatrio congiunto. Già il 1° giugno ha fatto scalo a Fiumicino il volo partito da Madrid e diretto in Ucraina organizzato dalla Spagna e cofinanziato da Frontex. In quell'occasione, nello scalo romano sono stati imbarcati 8 cittadini ucraini espulsi dall'Italia, in aggiunta a quelli espulsi da Spagna e Francia. CORRISPONDENZA

TERNI - BOMBA FASCISTA DAVANTI AL CENTRO SOCIALE CIMARELLI Stanotte giovedi 17 giugno alle ore 01.26 è esplosa una bomba carta davanti al cancello del Centro Sociale Autogestito Germinal Cimarelli, sede anche dell’Organizzazione Sindacale “COBAS”. Due compagni che si trovavano nel centro di documentazione, posto al primo piano, hanno sentito dei rumori all’esterno. Quando si sono affacciati hanno visto una macchina che si allontanava velocemente, poi il bagliore dell’esplosione ed infine hanno sentito il boato. Tanta la paura nel quartiere, alcuni cittadini svegliati dall'esplosione hanno dato prontamente l'allarme e in breve è intervenuta una macchina dei Carabinieri che hanno solo potuto accertare l'accaduto. Risultava sottratto anche uno striscione politico in solidarietà con la Palestina affisso lungo via del Lanificio ”Ci riteniamo fortunati – dichiarano i ragazzi presenti nello stabile – perché ci trovavamo all'interno della struttura e non nel giardino perché altrimenti l'ordigno ci sarebbe esploso addosso”. L’attentato è di chiara matrice fascista, sia per la dinamica che per la tempistica. Nella notte, intorno alle ore 24.00, erano stati visti appartenenti all’organizzazione neofascista Casapound attaccare uno striscione a Ponte le Cave. Altre volte era accaduto che i neofascisti attaccassero manifesti e striscioni a Terni, ma mai ci saremmo aspettati un attacco contro la nostra sede. Riteniamo che questo “salto di qualità” sia figlio della legittimazione che questi individui hanno ricevuto grazie all’azione intimidatoria che il Questore ha messo in atto con gli “avvisi orali” contro coloro che avevano contestato i neofascisti all’aviosuperficie. CORRISPONDENZA

PALERMO - IERI SGOMBERO PALAZZO GUZZETTA OCCUPATO DA ALCUNE FAMIGLIE DEL COMITATO DI LOTTA PER LA CASA Ieri mattina il comune, nella persona dell'assessore al centro storico Maurizio Carta, ha deciso di sgomberare palazzo Guzzetta, occupato da alcune famiglie del comitato di lotta per la casa "12 Luglio". Un vistoso dispiegamento di carabinieri in assetto antisommossa ha bloccato tutte le vie d'accesso al palazzo e nel frattempo operai hanno caricato su diversi camion tutta la mobilia degli occupanti. Il comune dopo tutti i dissesti di cui è l'unico responsabile: ha prodotto un'inesistente e clientelare gestione del problema rifiuti, l'incapacità di dare una risposta al problema abitativo cronico che esiste da decenni in questa città, un'inesistente proposta culturale degna di nota, risponde nell'unica maniera in cui ci ha abituato in questi anni: SGOMBERI, REPRESSIONE e POLIZIA. Oggi era previsto il tavolo con sindaco sindaco e il vice sindaco che però sono in SudAfrica per i mondiali e questo la dice lunga.... CORRISPONDENZA

ROMA- OGGI ASSEMBLEA PUBBLICA SULL'ACQUA BENE COMUNE A CENTOCELLE Continua la battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua. Il comitato del sesto municipio ha portato in piazza le tematiche connesse con l'acqua con gli interventi del comitato nazionale acqua bene comune CORRISPONDENZA

ESTERI

GAZA: Striscia di Gaza: bombardamenti dell'artiglieria e dell'aviazione israeliane

Questa mattina, l'artiglieria israeliana ha sparato alcuni colpi all'indirizzo di terreni agricoli nell'area di Khan Younis. Sette proiettili, riferisce il nostro corrispondente, hanno mirato ad un gruppo di resistenti che controllava l'area.All'ospedale è arrivato un ferito, in condizioni non gravi, tuttavia pare che ve ne siano altri.Contemporaneamente, l'aviazione israeliana ha lanciato una serie di raid nella zona orientale della Striscia di Gaza, lasciando dietro di sé distruzione.Si ricorda che a ritmo pressoché quotidiano gli occupanti israeliani lanciano attacchi con artiglieria e altre armi, per non parlare delle incursioni che spesso provocano morti e feriti.

Movimenti, cittadini e Ong, per dire no al progetto Gibe III-Un presidio ha coinvolto oggi nel pomeriggio, decine di persone,davanti alla sede del ministero degli Affari Esteri italiano per contestare il possibile finanziamento di 250 milioni di euro della Cooperazione italiana al controverso progetto Gibe III in Etiopia. La protesta è stata promossa da una coalizione internazionale che raccoglie Ong dall’Europa e dall’Africa e dai singoli cittadini firmatari della Campagna Stop Gibe 3. L’iniziativa è diretta a fermare la costruzione di una mastodontica diga che rischia di provocare ingenti danni ambientali e di minare la stessa sopravvivenza della popolazione della valle del fiume Omo, al confine tra Etiopia e Kenya.La storia comincia nel 2004 quando la DGCS approva il più grande credito d’aiuto mai concesso prima dalla cooperazione italiana, 220 milioni di Euro per la costruzione dell’impianto idroelettrico Gilgel Gibe II in Etiopia. I lavori, già iniziati, sono stati assegnati dal governo etiope ad una nota azienda italiana senza gara d’appalto e sulla base di studi ambientali giudicati parziali dal nucleo di valutazione tecnica della stessa direzione generale.Il ministero dell’Economia e delle Finanze esprime un parere sfavorevole,Nonostante le valutazioni negative dei tecnici il progetto viene misteriosamente approvato. Su tale mistero ha indagato anche la procura di Roma fra il 2006 ed il 2007, che in poco tempo ha archiviato l’inchiesta. Sulla vicenda cade uno strano silenzio. A gennaio del 2010 l’impianto viene inaugurato alla presenza del ministro Frattini e delle autorità etiopi. Due settimane dopo, il tunnel infrastruttura principale dell’impianto, crolla. Ad oggi l’impianto non è ancora in grado di produrre energia elettrica. LEGGIAMO UNO STRALCIO DELLA PETIZIONE GIà FIRMATA DA QUASI 12.000 PERSONE. La massiccia Gibe III diga sul fiume Omo minaccia la terra e il sostentamento di 500.000 persone tribali nel sud dell'Etiopia e del Kenya settentrionale. Se costruito, la diga si concluderà il ciclo naturale delle inondazioni del fiume, su cui sono dipese le comunità a valle per la coltivazione di cibo, la pesca e il pascolo degli animali per migliaia di anni. La diga sarà anche ridurre drasticamente il flusso d'acqua al lago Turkana, il lago più grande del mondo deserto. La maggior parte delle persone colpite sanno ben poco del progetto che minaccia il loro futuro e la loro sopravvivenza. In violazione del diritto internazionale e della costituzione etiope, essi non sono stati consultati in proposito. Il governo etiope è duramente reprimere il dissenso nella valle dell'Omo, e le persone colpite non sono in grado di esprimere le proprie opinioni o chiedere informazioni indipendenti sul progetto.Come proposto, la diga di Gibe III, che devastano il ecosistemi unico della Omo e il lago Turkana, che sono stati riconosciuti sia come Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO. Essa viola inoltre la costituzione dell'Etiopia, le convenzioni internazionali, la salvaguardia ambientale delle politiche delle istituzioni finanziarie internazionali e le priorità strategiche della Commissione indipendente mondiale sulle dighe.

CINA: lavoratori in sciopero anche nel nord del paese

Nella città portuale di Tianjin, a cento chilometri da Pechino, gli operai hanno occupato una fabbrica che fornisce componenti alla Toyota.Proseguono gli scioperi nella zona settentrionale della Cina. Il Quotidiano del Popolo, giornale ufficiale del Partito Comunista, pur non facendo alcun riferimento alle proteste in corso nelle diverse aree industriali, è intervenuto per chiedere un "miglioramento" delle condizioni dei lavoratori. Oggi si è diffusa la notizia che martedì scorso, nella città portuale di Tianjin, a cento chilometri da Pechino, gli operai hanno bloccato una fabbrica della Toyoda Gosei che fornisce componenti alla Toyota. Un dirigente dello stabilimento ha fatto sapere che lo 'sciopero' è durato un solo giorno e che è terminato dopo una discussione con i lavoratori sul livello dei salari.

Scioperi e proteste per ottenere un aumento dei salari sono in corso in Cina dalla metà di maggio e, in qualche raro caso, gli operai sono riusciti a ottenere un miglioramento economico della propria condizione. "Il modello del made in China - si legge sull'editoriale del Quotidiano del Popolo - è arrivato a un punto di svolta. E' venuto il momento di ridurre il divario tra ricchi e poveri".

POVERTÀ: ACTIONAID, NESSUNO IMPEGNO ITALIA A G8 MANTENUTO (2) (ANSA) - ROMA, 17 GIU - In settembre, ricorda ActionAid, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, valuterà i progressi fatti per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, a cinque anni dalla scadenza: «L'Italia si presenterà all'appuntamento con un livello di aiuti lontano da quello promesso, inadempienza che indebolisce la forza delle posizioni sostenute dal Paese nelle sedi multilaterali». L'Italia, secondo l'Ong, «potrebbe risultare indebolita e isolata» anche in Europa: il 2010 è, infatti, l'anno della scadenza dell'obiettivo collettivo europeo dello 0,56% del Pil da destinare all'aiuto pubblico allo sviluppo e con la riconferma del taglio drastico del 2009 (-56% rispetto al 2008) alla cooperazione allo sviluppo, il nostro Paese «sarà il maggiore responsabile dell'ammanco di 15 miliardi di dollari per il raggiungimento dell'obiettivo europeo». Tali circostanze, a crisi economica superata, potrebbero portare a considerare l'Italia, ne conclude ActionAid, «un paese che non ha esercitato responsabilmente il suo ruolo e non ha contribuito equamente a far fronte alla difficile situazione internazionale»

MMIGRAZIONE: BARCONE LANCIA SOS IN CANALE SICILIA, RICERCHE (ANSA) - PALERMO, 17 GIU - Un barcone con alcune decine di migranti ha lanciato l'Sos, con un telefono satellitare, mentre era in navigazione nel Canale di Sicilia. La segnalazione è stata fatta dai parenti di alcuni immigrati a bordo dell'imbarcazione, residenti in Italia, che hanno ricevuto le telefonate con la richiesta di soccorso. La Guardia Costiera di Lampedusa ha inviato ieri sera una motovedetta e un elicottero che hanno perlustrato un'ampia zona di mare senza alcun esito. La centrale operativa della Capitaneria di Porto di Palermo, che sta coordinando le operazioni, valuta la segnalazione con cautela. Il numero del satellitare è infatti lo stesso utilizzato il 6 giugno scorso, in occasione di un'altra richiesta di soccorso partita da un barcone poi intercettato da una motovedetta libica e riportato indietro

FIAT:POMIGLIANO;IN MUNICIPIO MANIFESTAZIONE PROTESTA PRECARI 'ORMAI SI SONO DIMENTICATI TUTTI DI NOÌ (ANSA) - POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI), 17 GIU - Una delegazione dei 96 precari dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco (Napoli), il cui contratto è scaduto tra dicembre e marzo scorso, sta protestando davanti alla stanza del sindaco Lello Russo, e chiede di essere ricevuta. I senza lavoro lamentano, tra l'altro, il mancato pagamento del progetto regionale che li vede impegnati al tribunale di Nola. «Ormai tutti si sono dimenticati di noi - spiegano i senza lavoro - lo stesso sindaco, subito dopo la sua elezione, fece rimuovere lo striscione della nostra lotta dai balconi del Municipio dove campeggiava da dicembre. Ora chiediamo un suo impegno ad intervenire con la Regione per il pagamento del progetto, ormai quasi scaduto». Gli ex operai dello stabilimento automobilistico ricordano, inoltre, di aver lavorato per la Fiat per quattro anni: «Dopodichè ci hanno messi fuori - concludono - e la maggior parte di noi ha difficoltà a trovare un nuovo impiego, visto che abbiamo superato tutti i 35 anni. Siamo stati estromessi dal mondo del lavoro, e neanche inseriti nell'accordo siglato da Fiat e sindacati. Abbiamo mogli e figli a cui pensare».

G8: DIAZ; APPELLO DE GENNARO, GIUDICI IN CAMERA CONSIGLIO (ANSA) - GENOVA, 17 GIU - Si sono riuniti in camera di consiglio i giudici della seconda sezione della Corte d'appello di Genova, impegnati nel processo di secondo grado al prefetto Gianni De Gennaro, imputato con l'allora capo della digos genovese Spartaco Mortola per aver istigato l'ex questore di Genova Francesco Colucci alla falsa testimonianza nel processo per l'irruzione alla Diaz del G8 nel 2001. Stamani l'udienza si è aperta con le repliche di accusa e difesa. In aula era presente il prefetto De Gennaro. La richiesta del pg Pio Macchiavello era stata di due anni di reclusione per De Gennaro e un anno e quattro mesi per Mortola. Nel processo di primo grado, che si era svolto con rito abbreviato, entrambi erano stati assolti perchè «non c'erano prove sufficienti di colpevolezza».

MO: ISRAELE, DECISO ALLEGGERIMENTO BLOCCO DI GAZA

Israele ha deciso di alleggerire il blocco della striscia di Gaza. La decisione è stata presa dal gabinetto per la sicurezza, che si è riunito oggi a Gerusalemme. A Gaza, in particolare, sarà facilitato l'ingresso di «beni a uso civile» e di «materiali per progetti civili», secondo quanto riferisce un comunicato dell'ufficio del primo ministro israeliano. La decisione del gabinetto per la sicurezza, però, almeno apparentemente, non prevede che venga rimosso il blocco navale, dal momento che, nel comunicato, si specifica che resteranno in vigore le esistenti misure di sicurezza per prevenire l'ingresso di armi e di mezzi paramilitari nella Striscia. Nell'annunciare la sua decisione, il governo israeliano ora «si aspetta che la comunità internazionale agisca per l'immediata liberazione del soldato Ghilad Shalit», prigioniero di Hamas a Gaza dal giugno del 2006.

GRECIA;SINDACATO COMUNISTA CONVOCA NUOVO SCIOPERO

G20: CONFERMATA PRESENZA PRESIDENTE CINESE HU JINTAO

Il presidente cinese Hu Jintao si recherà in visita in Canada dal 23 al 27 giugno e prenderà parte ai lavori del G20. Lo ha annunciato oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Qin Gang. Il G20, di cui fanno parte i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, terrà un vertice a Toronto il 26 e 27 giugno. Il portavoce ha precisato che secondo la Cina il vertice «non è la sede adatta» per discutere del tasso di cambio dello yuan, la valuta cinese che gli Usa e altri Paesi industrializzati ritengono eccessivamente basso rispetto alla forza dell' economia cinese. Il governo cinese, ha aggiunto il portavoce, «è impegnato nel mantenere un tasso di cambio fluttuante basato sui principi della domanda e dell' offerta del mercato e quello dell'indipendenza del processo decisionale». «Noi - ha concluso Qin Gang - ci opponiamo alla politicizzazione del problema...»

ISRAELE: ostile l'invio di navi da parte di Libia e Iran

CINA: continuano le lotte dei lavoratori

Nella città portuale di Tianjin, a cento chilometri da Pechino, gli operai hanno occupato una fabbrica che fornisce componenti alla Toyota Proseguono gli scioperi nella zona settentrionale della Cina. Il Quotidiano del Popolo, giornale ufficiale del Partito Comunista, pur non facendo alcun riferimento alle proteste in corso nelle diverse aree industriali, è intervenuto per chiedere un "miglioramento" delle condizioni dei lavoratori. Oggi si è diffusa la notizia che martedì scorso, nella città portuale di Tianjin, a cento chilometri da Pechino, gli operai hanno bloccato una fabbrica della Toyoda Gosei che fornisce componenti alla Toyota. Un dirigente dello stabilimento ha fatto sapere che lo 'sciopero' è durato un solo giorno e che è terminato dopo una discussione con i lavoratori sul livello dei salari. Scioperi e proteste per ottenere un aumento dei salari sono in corso in Cina dalla metà di maggio e, in qualche raro caso, gli operai sono riusciti a ottenere un miglioramento economico della propria condizione. "Il modello del made in China - si legge sull'editoriale del Quotidiano del Popolo - è arrivato a un punto di svolta. E' venuto il momento di ridurre il divario tra ricchi e poveri".

gror100617 (last edited 2010-06-17 17:45:48 by anonymous)