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Fiat: sciopero a Termini Imerese dopo parole Marchionne

L'ad del Lingotto aveva accusato gli operai di avere scioperato per vedere Italia-Paraguay

TERMINI IMERESE (PALERMO) - Sciopero alla Fiat di Termini Imerese. Gli operai hanno deciso di fermare la produzione per protesta contro le parole dell'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne che aveva criticato i lavoratori siciliani accusandoli di avere scioperato lunedì scorso solo per poter vedere la partita di calcio dei Mondiali Italia-Paraguay.

Lo sciopero alla Fiat di Termini Imerese è stato indetto in maniera unitaria dai delegati di Fim-Fiom e Uilm e dall'Ugl. Gli operai hanno deciso di fermarsi per un'ora, alcuni sono usciti dallo stabilimento per incontrare davanti ai cancelli i segretari sindacali. Intorno alle 10.30 si è svolta un'assemblea in fabbrica. A Termini Imerese, tra diretto e indotto, lavorano circa 2.500 persone, impegnati nell'assembleaggio della Lancia Ypsilon. La Fiat ha deciso di chiudere la fabbrica a fine 2011.

Operaio, Bp sapeva di falle sicurezza piattaforma

Il disastro e' costato alla compagnia petrolifera britannica 2 miliardi dollari

La Bp sapeva che c'erano falle nel sistema di sicurezza della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon settimane prima che quest'ultima esplodesse, causando la disastrosa marea nera nel Golfo del Messico: lo rivela alla Bbc un operaio della struttura sopravvissuto all'incidente. L'operaio, Tyrone Benton, racconta all'emittente britannica che la falla non fu riparata, che il sistema di sicurezza difettoso non fu riparato ma chiuso e che si fece affidamento su un secondo sistema. Benton aggiunge che la responsabilità della manutenzione di quell'attrezzatura era la compagnia proprietaria della piattaforma, la Transocean, la quale ha affermato prima dell'incidente di aver testato con successo quel sistema. Secondo l'operaio, riparare l'unità di controllo (invece di attivarne un'altra) avrebbe significato un'interruzione temporanea dell'attività di trivellazione sulla piattaforma Deepwater Horizon, che, ha aggiunto, costava alla Bp 500.000 dollari (circa 400.000 euro) al giorno.

Usa, chiude l'ultima fabbrica e la città di Evansville resta senza lavoro

Dopo 50 anni la compagnia Whirlpool ha deciso di chiudere lo stabilimento e trasferirlo in Messico dove il costo del lavoro è più basso. Era l'ultimo polo industriale. Gli abitanti: "Come faremo a sopravvivere?"

Chiude una fabbrica. E non solo. Chiude una città intera che da quella fabbrica traeva, da anni, sostegno e lavoro. Dopo 50 anni la compagnia Usa Whirlpool ha deciso di chiudere lo stabilimento di Evansville, aperto nel 1956 nell'Indiana, per trasferirlo in Messico. Costruire frigoriferi oltre il confine Usa è più conveniente, spiegano i dirigenti della Whirlpool dicendo che la fabbrica era diventata "assolutamente non competitiva dal punto di vista dei costi". Perché, ribattono, pagare 18 dollari l'ora ai dipendenti americani quando in Messico il costo per lo stesso lavoro è di 4 dollari l'ora?

La decisione è un colpo fatale per gli abitanti che vedono sfumare l'ultima fabbrica rimasta in città e gli oltre mille posti di lavoro - senza contare l'indotto. In pratica la fine del sogno americano per gran parte delle famiglie di Evansville.

Prima della Whirlpool la strada della chiusura e dello spostamento della produzione era stata presa anche dalle altre fabbriche cittadine. Così c'è chi attacca le amministrazioni Usa - da Bill Clinton a Barack Obama passando per George W. Bush - per l'accordo NAFTA che elimina i dazi commerciali per i paesi confinanti come il Messico e il Canada.

COLOMBIA È JUAN MANUEL SANTOS IL NUOVO PRESIDENTE

Come ampiamente previsto, è Juan Manuel Santos il nuovo presidente della Colombia. Già vincitore al primo turno del 30 Maggio, l’ex-ministro della Difesa e candidato del ‘Partido de la U’ (al governo) si è aggiudicato il ballottaggio di ieri. In una giornata segnata ancora una volta da violenze con un bilancio finale di 11 morti (sette poliziotti e quattro militari) scarsa è stata la partecipazione al voto che avrebbe visto presentarsi ai seggi, secondo notizie diffuse dagli organismi preposti, tra i 12 e i 13 milioni di aventi diritto su un totale di circa 30 milioni di elettori. Il prossimo 7 Agosto, Santos prenderà il posto del presidente uscente e suo sostenitore Alvaro Uribe al potere dal 2002.


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